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Autore: Ele12    17/05/2014    1 recensioni
Harry si ricordò che una volta passata la barriera non si poteva più uscire dopo una certa ora e quei tre dovevano muoversi se volevano tornare dall’altra parte. Disse questo a Hermione e Ron, poi corse vicino ai semidei:
“Scusa … Percy ma voi volete restare qua o ritornare dall’altra parte ?”
Bene, questa è una fanfiction che parla dell'incontro tra Harry Potter e Percy Jackson. Ma la storia parla anche di una dea furente, di tre Lune oscurate, di un doloroso rapimento, di litigi e di magie proibite.
Se siete Potterheads o Semidei godetevi questa fanfiction, che spero piaccia anche ai Babbani...;)
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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CAPITOLO 2
PERCY
Percy si guardò intorno, stordito, poi si rese conto di dove si trovava e interrogò con gli occhi Annabeth e Grover. Neanche loro volevano lasciare quel meraviglioso posto, quel misterioso universo parallelo dove si avevano tante cose in comune, lo si capiva al primo sguardo e rispose prontamente a quel ragazzo di cui, si rese conto, non conosceva il nome e affermò con certezza:
“Noi restiamo”
Annabeth e Grover lo guardarono con complicità. Poi Annabeth, col suo inimitabile senso pratico, esclamò:
“Il treno !”
Al che Hermione, Ron ed Harry corsero verso il bestione nero e rosso trascinandosi dietro Percy, Annabeth e Grover. Saltarono sul treno, giusto in tempo che quello iniziò a sbuffare e a prendere velocità. Cercarono uno scompartimento vuoto e ne trovarono uno, per miracolo, vicino alla locomotiva. Si sedettero sui sedili e Grover ricordò:
“Ma dove porta questo treno, a proposito ?”
“A Hogwarts, la scuola dei maghi. Lì andiamo per studiare le arti magiche” rispose annoiato Ron come per voler dire che aveva ripetuto quella frase migliaia di volte. Percy, rifletté, non aveva mai sentito parlare di scuole per semidei o roba simile. Al campo si allenavano e facevano attività fisiche. Ma di una scuola dove si studiava teoricamente non ne aveva mai sentito parlare. In questo sicuramente loro e i maghi si differenziavano.
Poi Ron aggiunse, più eccitato:
“Mio fratello si chiama come te” indicando Percy “Ma tu sei molto più carino, simpatico e meno rigido di lui” sorrise amichevole.
Percy pensò che doveva avere molti fratelli perché durante la corsa per arrivare al treno ne aveva viste alcune, di persone dai capelli rosso fuoco.
Dopo qualche ora, trascorsa a chiacchierare sui rispettivi mondi, i sei ragazzi riuscirono a scorgere un imponente e meraviglioso castello al che Percy chiese:
“Siamo arrivati ?”
Ron si allarmò subito:
“Di già ???”
“Sì e fareste meglio a indossare le divise voi due” aggiunse Hermione, già pronta e vestita,  rivolta a Harry e Ron che si affrettarono a vestirsi a loro volta con due lunghi mantelli neri.
Percy si chiese come avrebbero preso in quella scuola l’arrivo di estranei dal mondo esterno e se il preside li avrebbe cacciati all’istante. Sperava proprio di no perché quel luogo incantevole e allo stesso tempo misterioso lo affascinava più che mai, e poi non vedeva l’ora di vederlo dall’interno, oltre che dall’esterno. L’altra ragazza, Hermione, sembrò leggergli la preoccupazione in volto e lo rassicurò:
“Non preoccupatevi, il preside è Silente”
I tre semidei si guardarono confusi.
“Silente è il più grande mago al mondo, ma il successo non gli dà alla testa e per questo è anche molto ragionevole e accogliente” spiegò Hermione, poi aggiunse “Appena si sarà accertato che voi non siate Babbani vi accoglierà a scuola di sicuro. Forse potreste anche assistere alle nostre lezioni, che ne dite ?” aggiunse eccitata.
Annabeth sembrò decisamente entusiasta. Assistere a delle lezioni di magia avanzata non è da tutti i giorni e lei, studiosa e preparata com’era, non vedeva l’ora di imparare cose nuove. Evidentemente era eccitata dagli incantesimi perché chiese:
“Quindi potremmo fare veramente delle magie come voi maghi ?”
Hermione, dispiaciuta dalla risposta che stava per dare, disse:
“No, non penso. Le bacchette obbediscono solo ai maghi. E anche se tu, Percy e Grover non siete Babbani, dubito seriamente che riuscireste a controllare la magia” e si affrettò ad aggiungere “Mi dispiace tanto” e abbassò lo sguardo.
Percy provò a consolare Annabeth:
“Non ti preoccupare Annabeth, vedrai, al castello potremo fare un sacco di altre cose, come parlare con i quadri, conoscere maghi e streghe, fare banchetti favolosi, cavalcare una scopa, chiacchierare con il più grande mago di tutti i tempi !!!” disse, facendo affidamento su quanto gli avevano raccontato Harry, Hermione e Ron. Annabeth sembrò più contenta. Poi chiese a Hermione se poteva prestarle un libro da leggere di nuovo e la ragazza le diede un grosso volume con su scritto: “Storia di Hogwarts”.
All’improvviso il treno si fermò. Percy vide e sentì sciami di studenti scendere, eccitati quanto lui, dal bestione rosso e nero per dirigersi verso grosse carrozze senza conducente né cavalli, tanto meno centauri. Annabeth li trascinò dietro gli amici maghi mentre migliaia di occhi curiosi si giravano verso di loro e migliaia di bocche pettegole borbottavano qualcosa sul loro conto; Percy fu certo di una cosa: lì dentro, per alcuni, non erano esattamente ciò che si poteva definire “i benvenuti”.
 
 
HARRY
Harry si voltò per vedere se Percy e i suoi amici li stavano seguendo e i tre semidei più il satiro risposero con un largo sorriso. Harry, sicuro che non avevano mai visto una cosa tanto imponente e gigantesca come Hogwarts, sorrise a sua volta, pensando alle facce del satiro Grover, della ragazza Annabeth e del ragazzo Percy. Rimuginando su questi pensieri Harry non si accorse che un omone alto due metri, con barba e capelli incolti e ispidi gli stava sbarrando la strada verso le carrozze:
“Heilà, Hagrid” alzò lo sguardo il mago, accorgendosi che Hagrid era scuro in volto.
“Hey, Harry, ma chi sono quelli là ?” chiese indicando i tre semidei.
“Sono amici Hagrid, non sono Babbani, sono semidei !” si affrettò ad aggiungere Harry notando la faccia di Hagrid al pronunciare la parola “Babbano”. Infatti né Hagrid né Harry potevano dimenticare l’ultimo incontro di Hagrid con un Babbano, dal quale quest’ultimo, il cugino di Harry, Dudley, era uscito con un ridicolo codino da maiale. Harry osservò Hagrid andarsene, sospettoso, mentre borbottava parole sconnesse come:
“Silente vedrà … semidei … Babbani travestiti o del genere…da non fidarsi”
La ragazza dagli intensi occhi grigi guardò prima Harry poi Hagrid a bocca spalancata:
“Ma quello non sarà mica…”
“Un mezzogigante, sì” completò Hermione e sorrise.
Dopo l’incontro con Hagrid, Hermione e Annabeth iniziarono a parlottare fittissimo su strani eventi e fatti raccontati in “Storia di Hogwarts”. Harry cercò di ignorare i loro sussurri concitati immergendosi con Ron, Percy, Grover in un’interessante conversazione sugli sport magici e dei semidei. Così Harry scoprì che i semidei si esercitavano con spade, lance, archi e pensò che, oltre a eccitante, doveva essere anche molto pericoloso.
Le carrozze si fermarono e i sei ragazzi scesero, decisamente eccitati. Dall’espressione di Hermione, si capiva che non vedeva l’ora di raccontare e di mostrare ad Annabeth tutto di  Hogwarts. Ron e Grover discutevano fitto sulla pericolosità di lance e spade così Harry poté godersi il panorama. Hogwarts si mostrava in tutto il suo magnifico splendore: le gigantesche mura del castello nascondevano stanze, aule, saloni, segrete, cucine, ampi dormitori e perfino bagni molto pericolosi; le finestre, come al solito, erano illuminate e a volte si poteva intravedere un fantasma o un insegnate passeggiare per i corridoi. Dalle espressioni di indescrivibile stupore, e soprattutto ammirazione, Harry comprese che il castello doveva aver colpito nel profondo i loro amici. Infatti Percy, Annabeth e Grover avevano spalancato le bocche talmente che Hermione dovette richiuderle.
“E’ magnifico. Semplicemente e assolutamente magnifico !!!!”
“Lo so Annabeth. Non ho mai visto una cosa così enorme e fantastica allo stesso tempo !!”
“Calmati Grover” rise Percy “Andiamo a osservarlo dall’interno” e rivolse uno sguardo di sfuggita a Harry, Ron e Hermione.
“Prima dobbiamo presentarvi alla professoressa  McGranitt e al Preside” rispose Hermione, come sempre rispettosa delle regole.
Proprio in quel momento, in cima alla scalinata, apparve la McGranitt per accogliere gli studenti del primo anno. La vicepreside intravide tra la folla il gruppo  e scoccò a Harry un’occhiata indagatrice. Poi corse dai nuovi studenti, tenendo d’occhio Harry, Ron e Hermione. Hermione corse, a sua volta, dalla professoressa e le chiese di parlare  “Possibilmente nel suo ufficio” udì Harry. A questo puntò, Harry, portò i tre semidei dalla McGranitt:
“Professoressa le spiegheremo tutto nel suo ufficio… dovrebbe chiamare il professor Silente, per favore”
“Potter che cosa hai combinato questa volta ?” disse la vicepreside con un sospiro che assomigliava tanto a quelli della signora Weasley quando parlava a Fred e George, i fratelli maggiori di Ron.
“Niente professoressa. Sono loro” e indicò Percy, Grover e Annabeth con il dito “Che hanno bisogno di parlare con lei e con il Preside” spiegò Harry.
La McGranitt, titubante,  li scortò nell’aula di Trasfigurazione. Poi partì alla volta dell’ufficio di Silente borbottando.
Silente e la McGranitt arrivarono poco dopo e Harry spiegò loro la storia di come i tre semidei erano capitati a Hogwarts. Alla fine del discorso del mago Silente parlò rassicurante:
“Bene, allora credo che dovremmo aggiungere tre posti al tavolo di Grifondoro e, perché no, smistare questi ragazzi” si rivolse alla professoressa “Dica agli altri insegnanti che avremo come ospiti questi … semidei e di aggiungere tre sedie” dette queste ultime parole se ne andò canticchiando. La McGranitt, ancora sconvolta, guidò Percy, Grover e Annabeth vicino a quelli del primo anno, che li guardarono incuriositi, poi li scortò in sala. Percy, Grover e Annabeth erano circa il doppio dei nuovi arrivati e questo li rendeva vagamente imbarazzati. Harry e i suoi amici fecero segni di incoraggiamento ai semidei che sembravano decisamente intimoriti. Poi Harry prese posto vicino Ron e Ginny, la sorellina di Ron, con gli stessi capelli rossi.
 
Angolo autrice:
Allora, cari ragazzi, vi sta piacendo la mia storia? Vi prego di recensire, recensire, recensire per farmi capire dove sto sbagliando. In questo capitolo vediamo i poveri semidei e il povero satiro a Hogwarts! Perché poveri? Perché … lo scoprirete solo in seguito!!!
 
  
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