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Autore: Yum_R_i    17/05/2014    1 recensioni
è stato un incontro. Anzi, due.
Di sicuro destino, direbbero molti, ma noi no, non ci crediamo.
Siamo semplicemente noi e questa è semplicemente la nostra complicata storia.
A quattro mani con Akkarin90 (per chi ha già iniziato a leggerla: c'è stato solo un cambio di nickname)
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sabaku no Gaara, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Gaara, Naruto/Sakura, Naruto/Sasuke, Sasuke/Sakura
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nessun contesto
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Eccoci al terzo capitolo! :-3
Speriamo che i primi due vi siano piaciuti, e vi abbiano acceso un po la curiosità.
Qualsiasi cosa vi stoni o non vi piaccia, fatecelo sapere mi raccomando, almeno sapremo meglio come muoverci nei prossimi capitoli ;)
Yumi mi ha appena detto – Scrivi che voglio ucciderti, così per informazione -
(delira apertamente, facendo sembrare tutto normale).
(qualsiasi commento o recensione o messaggio, lo legge lei, quindi potreste perorare la causa “Salviamo Akka”)
Per il resto non ci rimane che augurarvi nuovamente buona lettura!
Akkarin & Yumi




Una voce roca e profonda si diffuse nel locale.
Accarezzava impalpabile i versi, ora vezzeggiandoli dolcemente, ora sputandoli sfrontata.
Danzava su quelle sillabe, completamente a suo agio.
Il suo proprietario fissava impassibile il leggio che aveva di fronte a sè. Il viso levigato non tradiva alcuna emozione. I capelli spettinati gli ricadevano in disordine sugli occhi bassi, ornati da lunghe ciglia.
Teneva le mani serrate in grembo, le dita sottili e affusolate intrecciate tra loro.
Sembrava che non ci fosse nessun altro a parte lui nella stanza.
Il pubblico era teso, sospeso in una dimensione creata dalle sue parole, ma lui sembrava non accorgersene nemmeno.
Era una figura allampanata, con le spalle leggermente ricurve, chiusa su se stessa.
Vestiva dei jeans strappati in più punti, una maglietta sbiadita e una giacca.
Sedeva composto, a piedi nudi.
Non appena terminò l'ultima poesia, quella strana platea più avvezza al fumo e agli alcolici che alla letteratura, rimase rapita in un istante di silenzio.
Era come se tutti stessero trattenendo il fiato, chi in attesa di qualcosa, chi cercando di dare un nome a ciò che aveva appena vissuto.
Il ragazzo sollevò lo sguardo, svelando due polle di inchiostro, che davano l'impressione di aver già visto troppo.
Qualcuno dal fondo della sala accennò un timido applauso, in un attimo l'intero locale risuonava di grida di congratulazioni.
Il ragazzo si limitò a fare un cenno affermativo con il capo e, sospirando, si dileguò nel retro.
'Questa è fatta'
Sasuke Uchiha detestava il pubblico, in realtà, le apparizioni, le ovazioni, i complimenti scontati. A lui bastava starsene rinchiuso da qualche parte con un caffè e una presa per il portatile.
Senza degnare di uno sguardo il gruppo rock che di lì a poco si sarebbe esibito, proseguì verso l'uscita.
Ripensò alla settimana precedente, quando durante la stesura di una pagina particolarmente impegnativa fu interrotto dalla vibrazione del suo smartphone: convocazione nell'ufficio del capo prevista per il giorno seguente.
Nessuna notizia sarebbe stata peggiore di questa. Sasuke si massaggiò le tempie, riempiendosi l'ennesima tazza di caffè.


- Che c'è Orochimaru?- sbottò controvoglia il giovane, non appena varcò la soglia.
Un viscido signore di mezza età se ne stava seduto a gambe incrociate sulla scrivania, un'espressione da predatore stampata sul viso appuntito, incorniciato da lunghi e oleosi capelli scuri. In redazione giravano strane voci sul suo conto, non era più un mistero già da parecchio ormai la sua passione di correre dietro ai ragazzini. Ma era un uomo potente, e nessuno osava fare domande rischiando di perdere il posto.
- Saske caro, alla buon ora. Tutto bene? Ti ho chiesto di venire a trovarmi perchè penso che sia giunto il momento per te di comprendere la parola "pubblicità". Bisogna far conoscere al mondo il tuo bel visino. Inizieremo con delle comparse in alcuni locali, magari quelli più in voga o frequentati, poi, una volta che avrai raggiunto un minimo di popolarità, manderemo in stampa la tua raccolta. Che ne dici?
-No- si girò e si incamminò da dove era venuto.
- Non hai capito Uchiha- lo richiamò senza scomporsi - non è una richiesta, o fai come ti dico o puoi dire addio al tuo sogno di diventare scrittore. Ti ricordo che la mia agenda è piuttosto folta e posso arrivare lontano. Da quando hai firmato QUEL contratto tu mi appartieni, e questo lo sai - e sottolineò quest'ultime parole con un sibilo.
Un brivido gli percorse la schiena, un moto di disgusto l'animo.




- F.A.N.T.A.S.T.I.C.O- Scandì per l'ennesima volta Ino, con gli occhi ancora rivolti al palco, ormai vuoto - è stato una vera bomba! Così sicuro di sè, così profondo, così... -
-Così figo!- Terminò una voce maschile imitando quella della ragazza - So bene che Sasuke trova sempre parecchi consensi tra voi donne!-
La ragazza sobbalzò.
-Neji Hyuga!-
- Scusalo Ino- Biascicò Hinata tra le risate, dando un affettuoso colpetto sulla testa del cugino -Sai com'è fatto-
Il ragazzo le rivolse un'occhiataccia
- Vedo che ha fatto le sue solite stragi, comunque. Tramite una chiamata di pochi giorni fa sono venuto a sapere che il capo lo ha obbligato ad alzare il culo dalla sua poltroncina di pelle per una specie di tournee letteraria. Era da un po' che non bazzicava da queste parti, quindi ho proposto come prima tappa lo Sharingan. Lui ha accettato, anzi è un miracolo che non si sia già tagliato le vene, so quanto Saske odi tutta questa merda. E lo capisco bene-
Sakura storse il naso. Quel ragazzo non gli era mai andato particolarmente a genio, troppo borioso e pieno di sè.
In compenso adorava la cugina. Lei e Ino erano le sue compagne di banco ai tempi del liceo e da allora formavano un trio inseparabile. Per quanto ultimamente uscisse veramente poco e i rapporti si fossero un po' raffreddati, Hinata riservava sempre una parola gentile per lei. Era una ragazza d'oro, dai modi forse a volte un po' troppo diretti, ma sempre pronta ad aiutare il prossimo.
- Questa sera poi è bellissima- pensò Sakura, guardandola. I capelli corti erano legati in una coda alta, lasciando libera la linea dolce del collo. Minigonna nera, un paio di scarponcini con il tacco e una linea di eyeliner sugli occhi perla.
Perfetta nella sua semplicità.


Sakura si sbagliava poche volte nella vita. Ma quando lo faceva, lo faceva di grosso. E nella maggior parte dei casi Ino era coinvolta.
Si era rivelata un po' troppo speranzosa (e anche piuttosto ingenua) credendo che la serata sarebbe finita lì. A casa prima di mezzanotte, coperte rimboccate e camomilla in mano.
- Andiamo Cappusceeeetto Rosso, la notte è scioooovane!-
La ragazza sospirò, guardando l'amica intenta a scolarsi l'ennesimo Long Island. Ormai aveva perso il conto di quanti bicchieri avesse svuotato e di quante volte le avesse fatto presente che era Cenerentola quella che doveva scappare prima dello scoccare della mezzanotte. Cappucetto era tutt'altra storia.
- Sakuuu, ma mi shtai ascooltando? Sto andando al bancone laggiù, prendo qualcosha anche per te!-
- No, Ino, aspet...-
Sì. Come no.


-Un Long island e una Caipiroska alla fragola, grascie- ordinò Ino sporgendosi sul bancone e ammiccando.
Osservò le movenze sicure del barista, concentrato nella preparazione, per poi afferrare compiaciuta i due bicchieri colorati che le venivano offerti con un sorriso.
Si voltò per ritornare dal gruppo, ma investì con malcelata grazia un povero ragazzo dai capelli castani, che evidentemente si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato.
-Opsh, penscio di avere fatto una cavolata – si scusò arrossendo leggermente – e di averti lescermente bagnato la maglietta-
Il ragazzo abbassò immediatamente gli occhi sull'indumento, lo tastò e lo trovò tutto fuorchè “leggermente bagnato”. A dire il vero, quei dannati cocktail non avevano risparmiato nemmeno i pantaloni.
Una piccola vena sulla tempia sinistra iniziò a gonfiarsi e, ancor prima di guardarla in viso sbottò:
-Ma guardi o no dove cazzo vai?-
Si concesse di sollevare gli occhi verso i suoi, con l'intento di mostrarle tutta l'ira che lo stava assalendo.
Cambiò idea. In un attimo.
Pensava di trovarsi davanti una ragazza stile “Sharingan”, una di quelle volutamente trasandate, maglia larga, piercing, taglio di capelli alternativo.
Non quello schianto.
Aveva un fisico mozzafiato, il seno strabordava da una maglietta bianca con ben poca stoffa, i pantaloni scuri e stretti le fasciavano perfettamente le gambe. Scarpe rosse, tacchi alti.
Più scendeva con gli occhi, più la bocca si apriva dallo stupore.
-Shi scusha, hai rascione, ma non prendertela coshi tanto -
Detto fatto.
-Chi io? Ma no, tranquilla, scusami tu piuttosto, non volevo essere così maleducato, solo che non so contenermi a volte. Tutto bene?- le cinguettò dietro, con un sorriso smagliante.
D'altronde si sapeva: Kiba era un donnaiolo.
Ma non nel vero senso del termine.
Diciamo che era piuttosto unilaterale la cosa.
'È che sto aspettando la ragazza giusta' sosteneva continuamente.
'Dovresti accontentarti di una ragazza alla tua portata, Inuzuka' gli rispondevano di continuo i suoi amici.
-Shi tranquillo. Pensho sholo di essere un po' brilla. Oh ma guarda, ti ho bagnato i pantaloni!- Ino sgranò gli occhi, passando una mano sui jeans fradici.
-Ehi aspetta, ma cosa... ?!-
Senza dire una parola lei alzò il viso, lo guardò negli occhi e, ottenebrata dai fumi dell'alcool, lo baciò. Lo stupore di Kiba durò un solo istante.
Senza pensarci due volte rispose, schiudendo le labbra e avvicinandola a sé.


Un tocco leggero rovinò quel contatto. I due ragazzi si voltarono contemporaneamente.
- Ino, mi spieghi cosa stai facendo?-
-Sto basciando un ragazzo, non lo vedi Shakura?-
-Si, questo lo vedo, ma non mi pare tu sia in possesso di tutte le tue facoltà mentali-
- Masshi, masshi, non esscere coshi drashtica shu-
Vedendo nuvoloni neri all'orizzonte, Kiba si intromise nel discorso. Quella ragazza era troppo bella per lasciarsela sfuggire.
- Piacere, Kiba – si presentò, tendendo la mano.
Sakura rimase immobile, limitandosi a squadrarlo con freddezza.
- Immagino sia un no, almeno ora conosco il tuo nome, Ino – disse sorridente, tornando a rivolgersi alla ragazza bionda.
- Dai Shaku, non fare la scontrosha, è carino -
Sakura si soffermò sul suo aspetto: capelli castani spettinati, sguardo vispo, due lunghi tatuaggi ai lati del viso, altezza nella media. Non pareva nulla di eccezionale a prima vista, se non per quei due segni.
'Ma altri posti dove farseli no?' pensò interdetta la ragazza. Ma del resto non doveva piacere a lei, quindi rispose con un – Mh, se lo dici tu -
- Va bene, non ti piaccio, non è un problema – ingoiò il rospo Kiba con un sorriso forzato.
- Mh – non era molto in vena di avere a che fare con persone sorridenti e stupide.
Solitamente atea, dovette credere ad un aiuto dall'alto perchè grida e applausi attraversarono la sala, e tutti gli occhi puntarono il palco, dove un gruppo rock stava facendo la sua entrata. Non avrebbe nè voluto né saputo come continuare la conversazione.
- Date il benvenuto a questa fantastica band, l'Akatsuki!- annunciò il presentatore.
Tutti si alzarono dai rispettivi posti, i tavoli vennero spostati ai lati del locale, in modo che la parte centrale divenisse la pista su cui dì lì a poco si sarebbe scatenato l'inferno: avrebbero ballato fino a tardi, rimorchiato, scambiato saliva, e probabilmente altro.
Poco dopo l'inizio dell'esibizione, Ino si allontanò da Kiba e avvicinandosi all'orecchio di Sakura:
- Vedi come è shimpatico? E poi bascia benissimo – bisbigliò.
- Dai Ino, sei brilla, potrebbe piacerti anche un palo se gli disegnassi una bocca e un paio di occhi –
- Si, forsce, ma ha davvero un buon profumo -


Un ragazzo intanto si fece spazio a fatica tra la ressa, raggiunse Kiba e gli diede una pacca sulle spalle.
- Hey Kiba ma dove cavolo eri finito? Stavo diventando vecchio! É da venti minuti che ti aspetto di là. O l'alcool lo stanno distillando al momento oppure hai incontrato una bella ragazza- esclamò un giovane dalla bionda capigliatura.
- Naruto! Hai ragione, scusami – disse sorridente, accompagnando le parole con un movimento degli occhi in direzione delle due ragazze – Te le presento-
'Sia mai che riesca a togliermi dai piedi Miss ghiacciolo'
Si erano di poco allontanati a causa del viavai continuo di clienti.
Non il miglior posto per rimorchiare il bancone di un bar.
Scavalcato quindi metà Sharingan che si era accalcato lì per ordinare da bere, raggiunsero nuovamente le due ragazze. Kiba e Ino si sorrisero.
- Questo è un mio grandissimo amico, si chiama Naruto. Lei è Ino mentre lei è la sua amica Sakura- disse girandosi verso di lui.
Quell'espressione non era proprio ciò che si aspettava di vedere. Aveva perso la sua solarità, che sempre gli traspariva dal viso con naturalezza. Lo sguardo era più triste, e lo manteneva fisso negli occhi della ragazza di nome Sakura.
Stava per dire qualcos'altro quando il gruppo iniziò a suonare, e il volume esageratamente alto della musica impedì loro di comunicare.


Ino, sull'onda del suo delirio, prese per mano Kiba trascinandolo in mezzo alla pista da ballo improvvisata.
Sakura la osservò muoversi e strusciarsi sul petto della nuova conquista, sicura di sé come sempre.
Lui le cingeva i fianchi, lei allungò le braccia verso il suo collo, avvicinando il viso al suo.
La ragazza distolse lo sguardo. Se la sarebbe cavata da sola, aveva altri problemi lei al momento, maledetto karma.
-Ci spostiamo fuori a prendere una boccata d'aria, ti va? Mi pare di capire che non ti piacciano particolarmente i posti così affollati- le propose Naruto, indugiando con lo sguardo sulle mani, che lei teneva intrecciate saldamente tra loro.
La ragazza lo guardò meravigliata e accennò un sorriso di gratitudine.
- Bello scherzo del destino ritrovarci qui, vero?- Commentò lui, invitandola a sedere su una panchina poco fuori dal locale -Stai meglio? La volta scorsa mi sembravi un po' turbata-
Sakura si chiuse nelle spalle. Avrebbe dovuto immaginarsela una domanda del genere, ma lei non voleva, non poteva rispondere. Si portò una ciocca di capelli alla bocca, iniziando a mangiucchiarla, come quando era bambina.
- Ho capito, non ne vuoi parlare, non preoccuparti. Sai, ti capisco bene. Anche io non esco da un periodo facile. Fino a una settimana fa tutto era perfetto, convivevo con il mio ragazzo e stavamo bene insieme, fino a quando...-
'Un momento. Ha detto “ragazzo” ?'
- Ho scoperto che lui mi tradiva da un pezzo e io, idiota, non mi sono mai accorto di niente-
Un'ombra scivolò sui suoi occhi, oscurando il cielo azzurro che contenevano. Si passò una mano sul collo, scuotendo la testa.
- Era... Era per questo che stavi cercando una casa?-
Naruto le sorrise dolcemente, annuendo.
Lei sentì qualcosa esploderle dentro, all'altezza dello stomaco.
E, forse come non succedeva da anni, Sakura Haruno reagì d'istinto:
- Domani alle 9, l'indirizzo lo conosci già. Puntuale questa volta!-



 

  
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