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Autore: IMCLIFFOCONDA    18/05/2014    6 recensioni
Luke Hemmings è un'idiota totale agli occhi di Elisabeth. Lei è una ragazza problematica, con un brutto passato e con ferite ancora aperte. Luke tenterà di capirla e di aiutarla. Ma se qualcosa andasse torto?
'Luke. Sono Luke Hemmings'
'No. Sei solo un'idiota'
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Shiver

“Tu sei bravissima a sorridere facendo finta che vada tutto bene.”

Entrò in casa bagnata fradicia e con un movimento veloce si tolse gli anfibi pesanti. Le luci erano spente e ciò significava che sua madre non c'era. Accese la luce delle scale e ogni passo era stanco. Si appoggiò al muro e arrivò a camera sua. Aprì la porta lentamente rivelando una bambina sul suo letto. Anne. Aveva quattordici anni e dormiva nel letto di sua sorella con i capelli rossi tinti sul suo cuscino che teneva stretto. El sorrise dolcemente nel vedere propria sorella e si svestì lasciando il tutto sul pavimento. Si mise sotto le lenzuola assieme alla sorella e iniziò ad accarezzarle il viso lentamente. Assomigliava a lei e a sua madre ma il viso e alcuni lineamenti era identici a quelli del padre. Le faceva male a volte guardarla perchè gli ricordava lui. Anne sentiva tanto la mancanza del padre, era il suo punto di riferimento e da quando se n'è andato si è aggrappata a sua sorella. 'Elis, dove sei stata?' sussurrò la piccola svegliandosi aprendo di poco gli occhi stanchi ancora truccati. La più grande sorrise debolmente accarezzandogli i capelli e pensò su cosa dirle. Era piccola ma non troppo, capiva ma non capiva. Era tutto così confuso spiegarle. 'Ho fatto un giro per comprarti qualcosa per il tuo compleanno' rispose finalmente El e la sorella esplose di gioia. Le labbra si tirarono in un grosso sorriso e i suoi occhi castani la guardarono pieni di curiosità. 'Posso chiederti una cosa, Elis?' chiese la piccola giocando con le collane che la maggiore teneva al collo per poi chiedere 'Verrà anche Michael? Come l'anno scorso, ricordi?'. La ragazza sospirò: Micheal era ritornato nella sua testa dopo aver passato tanto tempo a cacciarlo via dalla sua mente. Tentativi che si erano rivelati inutili. 'Non ne ho idea, non credo..' si morse un labbro e pensando a quanto piaceva Michael ad Anne. La faceva ridere e la rallegrava sempre con battute idiote, la proteggeva dai bulli a scuola e la portava sempre in giro con lui. Era come un fratello mai avuto per lei. 'Mi manca.' sussurrò appoggiandosi al petto della sorella stringendosi a lei. El la circondò con le braccia stancamente. Amava sua sorella ed era l'unica amica che aveva. Era piccola ma aveva una mentalità adulta. Cresciuta troppo in fretta. 'Mamma lavora sta notte, quindi ci siamo solo noi..come sempre.' continuò stropicciandosi gli occhi mettendosi seduta sul letto. Sapeva bene che sua madre era sempre occupata al lavoro facendo la infermiera ma non è bello per una figlia vederla poco e sentirla quasi sempre assente. 'Mi ha promesso che per il mio compleanno mi port..' 'Non lo farà.' la interruppe duramente anche se infondo non voleva farlo. Sapeva che sua madre prometteva prometteva e prometteva senza mai combinare nulla. Il lavoro per lei veniva prima dei figli. Elisabeth non voleva che sua sorella si illudesse un'altra volta. 'Smettila cazzo.' sbottò la piccola alzandosi velocemente dal letto e con furia si mise una maglia che trovò per terra. 'Cazzo tu non lo dici!' alzò la voce facendo sobbalzare Anne. 'Tu lo dici sempre perchè non posso io? A te non te ne frega nulla di me, stai sempre in giro e torni a casa tardi dimenticandoti che hai una cazzo di sorella. Papà a quest'ora ti avrebbe picchiata come si deve ma almeno ti avrebbe dato una svegliata.' urlò la piccola sputandole in faccia tutta la verità. Velenosa, come la sorella. La sorella la guardò impassibile e vuota con la freddezza che fece tremare la sorella. 'Quindi ''cazzo'' lo dico quando voglio.' sbuffò la sorella articolando bene la parolaccia facendo tendere la mascella alla sorella maggiore. La minore sbattè violentemente la porta della stanza. 'Elisabeth è sempre stata così..fredda?' chiese Luke affiancato dal ragazzo dai capelli viola nel salotto di casa sua. Michael alzò lo sguardo dalla sua chitarra aggrottando la fronte per poi scuotere la testa. 'Che le è successo?' chiese confuso il biondo puntando gli occhi in quelli verdi. Micheal sospirò e una serie di ricordi uscirono allo scoperto.
'Quando l'ho incontrata per la prima volta eravamo in punizione assieme…’

Si sedette sulla sedia a malavoglia e guardò il prof seduto alla cattedra occupato a correggere una pila di fogli altissima e fittissima. 
‘Clifford?’ una voce adulta si alzò nell’aula. L’uomo abbastanza giovane dietro la cattedra alzò per qualche secondo lo sguardo su quel ragazzo castano dai capelli strani e buffi. 
‘Beh’ le regole le sai.’ continuò ancora per poi ritornare alle sue verifiche da correggere. 
Era un ragazzo abbastanza misterioso, forse è per questo che nessuno osava avvicinarsi o tanto meno provocarlo, i suoi capelli castano scuro erano come sparati in aria, le sue labbra rosse e carnose erano abbastanza invidiabili a tutti, che facevano da contrasto insieme a un po' di barbetta con la sua pelli bianca come il latte, era alto e si vestiva bene e solitamente con colori scuri, cosa che lo rendeva ancora più misterioso, lui era bello, ma tutti lo temevano forse perché non lo conoscevano, estraneo alla società come dire; sapeva benissimo proteggersi da solo o far finta di nulla, come se la gente non gli stesse altamente sul cazzo. 
Michael annuì flebile prendendo lo zaino e lo aprì per cercare le cuffie e il suo telefono. Una volta trovato il tutto si mise le cuffie nelle orecchie e delle parole iniziarono a risuonargli nelle orecchie e per un’ attimo chiuse gli occhi trascinandolo quelle parole alla sua mente, godendosi ogni singola nota, ogni parola.. 


She's so out of reach, and I'm finding it hard cause (Lei è così fuori dal comune, e la vedo dura perché)
She makes me feel, makes me feel,(Lei mi fa sentire, mi fa sentire)
Like I try, like I try, like I'm trying too hard,(Come se ci stessi provando, provando, provando così tanto ancora)
Cause I'm not being me, and it's getting me down(Perché non sto essendo me stesso, e ciò mi sta buttando giù)
She makes me think, makes me think,(Perché lei mi fa pensare, lei mi fa pensare)
That I try, that I try, that I'm trying too hard again(Che ci sto provando, provando, ci sto provando così tanto ancora)
Cause I'm trying too hard again(Perché ce la sto mettendo tutta una volta ancora)


Una ragazza piombò dalla porta schiantandosi contro la porta dell’aula. Il prof alzò la testa confuso mentre il ragazzo si tolse le cuffie scoppiando a ridere. Lei si sistemò i capelli con un fiatone che fece ancora più divertire Clifford, poi si avvicinò al prof.
‘Mi scusi per il ritardo. Ci hanno trattenuto in classe.’ Sorrise timidamente andando a sedersi accanto a Michael. Chiunque in quel momento avrebbe scelto un posto qualsiasi, possibilmente distante da quel pazzo, ma lei non era chiunque. Sapeva bene chi era, lo sapeva. Voleva rischiare, almeno una volta.
‘Una ragazza accanto a me..o sei nuova o sei un’idiota!’ ridacchiò facendo scorrere i suoi occhi verdi sul suo corpo tremolante che respirava ancora a fatica. Continuava a tenersi le maniche nelle mani come se avesse freddo, come se volesse nascondere qualcosa.
‘Non me ne frega un cazzo delle voci che corrono su di te.’’, la sua voce tremante echeggiò nell’aria mentre i suoi occhi continuarono a scrutarla, dall’alto al basso.
‘Si vede. Tu sei?’
‘Elisabeth Maddox.’ 
Lei aveva un viso magro ma non scarno, con una pelle poco pallida, che faceva da contrasto con i suoi occhi celesti, anche se spenti li nascondeva, copriva le palpebre di eye-liner e ricopriva le ciglia di mascara, aveva il naso a punta e con le sue guance erano rosee erano ricoperte di lentiggini, le sue labbra erano una cosa spettacolare, rosee al centro e andavano a schiarirsi, stanchi di essere torturati a morsi ma i suoi rari veri sorrisi e la sua risata potevano illuminare il buio totale insieme alle sue iridi. El non era bassa ma nemmeno troppo alta, magra con le braccia e le gambe esili, polsi ricoperti di bracciali, gambe ricoperte da jeans strappati o calze nere leggere che facevano intravedere la sua pelle biancastra,  anche d'inverno, il suo petto e i suoi fianchi erano nascosti da maglie  troppo larghe, sempre accompagnati dalla sua giacca nera di pelle e ovviamente non mancavano mai i suoi anfibi neri.
‘So chi sei. Quella El che è vittima di..’ le sue parole gli morirono in gola appena collegò tutto. Osservò i suoi occhi rossi e leggermente gonfi, labbra secche e screpolate per via dei morsi che dava per non far uscire le lacrime..
‘Dovresti fregartene Elis. Devi. Se il problema sono quelli stronzi del cazzo che ti perseguitano allora mandali a fanculo.’ Sbottò nervoso Michael mentre spostando lo sguardo sul banco. Prese un coltellino dalla tasca e incise ‘Elisabeth’.
Lei seguì ogni suoi movimento con la fronte aggrottata dalla confusione che si stava facendo largo nella sua testa.
‘Sei bella, sul serio e non lo dico solo per darti un po’ di autostima.’ Schioccò la lingua contro il palato, intento a rovinare quel banco sfortunato. Si strinse di più nella larga felpa quando la campanella suonò. Lei si alzò e corse fuori come se avesse voluto scappare, ma una mano l’afferrò.
‘Dove credi di andare Maddox?’ disse una voce al suo orecchio, un attimo dopo quella voce rise facendo percorrere una serie di brividi lungo la sua schiena. Iniziò a tremare e le sue lacrime iniziarono a rigarle il viso. Si decise di voltarsi appena si sentì trascinare via, così piantò i piedi a terra cercando di placcare quella forza troppo per lei. Si lasciò andare dopo qualche tentativo che si rivelò inutile.
‘Lasciale andare, Parker.’ Uscì dalla classe Michael tendendo la mascella. Il ragazzo che teneva Elisabeth scoppiò in una sonora risata.
‘C’è quel bastardo di Clifford!’ disse mollando la presa fra le risate e si avvicinò a lui. Michael strinse i denti e lo attirò a se prendendolo per il colletto dalle maglia.
‘Come mi hai chiamato figlio di puttana?’ e fece ancora ridere Parker, quella risata iniziò a urtare i nervi del ragazzo con lo sguardo minaccioso e spaventoso.
‘Hai capito bene bastardo. Tu non hai i genitori no? Allora sei un fottuto bastardo.’
Quella frase fece scattare il lato aggressivo di Michael Clifford che tutti temevano. Lo buttò a terra e gli si fiondò addosso iniziando a dargli una serie di pugni. Elisabeth non era molto distante da loro e del sangue le bagnò i jeans, facendola indietreggiare mentre si giungeva delle mani alla bocca aperta dalla sorpresa. Le lacrime correvano più veloci sul viso e non sapeva perché. 
‘Bastardo lo sarai tu stronzo.’ Rispose affannosamente Micheal alzandosi con le mani sporche di sangue e gli sganciò un calcio nello stomaco, facendo rannicchiare Parker per terra fai i gemiti e le urla di dolore. Si asciugò le mani sporche di sangue sulla maglia nera e si avvicinò alla figura esile di Elisabeth, prendendole la mano.
Lei era smarrita e spaventata al suo tocco. Il ragazzo subito dopo sussurrò al suo orecchio ‘Ti aiuterò Elis.’ 











-SPAZIO AUTRICE-


Hey! Mi sono impegnata un po' di più. Allora inizio col dire che sono felicissima di aver scritto un pezzo sul passato di Elis (come la chiamano Anne e Mikey) e di aver coinvolto di più Clifford. Diciamo che il protagonista di questo capitolo è lui. Alcune cose sono riemerse a causa della curiosità di Hemmings..come andrà a finire? Ehehe (?) RINGRAZIO tutte le lettrici (o lettori, ma credo ci siano solo ragazze) e un grazie enorme a tutti i recensori. Siccome voglio migliorare il mio modo di scrivere sto leggendo di nuovo un sacco..quindi mi piacerebbe leggere qualche vostra FF o OS. Chi recensisce sotto questo bellissimo capitolo passo da voi per fare lo stesso! Dai sono curiosa e voglio leggere uno dei vostri capolavori :') Magari nel prossimo capitolo scriverò quale mi sarà piaciuta di più delle vostre storie. Grazie ancora! Continuo dopo 5 recensioni belli (: Mi sono dimenticata..oops..UN GRAZIE ENORME ENORME ENORME (non pensate male pervertite su) A SCIVY e potrete trovare le sue fantastiche FF qua.
   
 
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