Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans
Segui la storia  |       
Autore: The Ghostface    18/05/2014    4 recensioni
Un folle dal cuore intriso di malvagità minaccia di attuare il più assurdo, rischioso e geniale dei piani, teneterà di liberare un potere celato al mondo da eoni, un potere senza uguali e di controllaro.
Ma i suoi progetti saranno stravolti dai suoi sentimenti verso Stella Rubia.
E sia lei che i Titans ce la metteranno tutta per sconfiggerlo e salvare Corvina, caduta nelle sue grinfie.
Chi attacca un Titan deve vedersela con tutti i Titans.
Una storia ricca di mistero e azione, in cui personaggi classici, nuovi e dimenticati si sfideranno tra loro per ottenere un ruolo nel grande gioco delle vendette.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Rigor Mortis'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 8
 
-Prima Corvina…e ora anche Stella. Che cosa vuole X?-
-Robin, non sono certo sia lui il responsabile…in fondo ha salvato Mar’i e poi ha detto lui non centra nulla- fece Cyborg.
-Non credo ha una sola parola di quel bastardo! E l’unico motivo per cui ha salvato Mar’i è che è potenzialmente sua figlia…se solo non fosse andato distrutto il risultato delle analisi…-
-E Stella?-
-Mi sembra ovvio che ha rapita!!-
-Ma perché? Non c’è ragione- insiste il ragazzo bionico.
-Deve aver saputo che stiamo per sposarci…non lo sopporta, è evidente che è ancora innamorato di lei…e l’amore fa fare follie…io lo so bene-
-Ma cosa conta di ottenere così?- chiese BB.
-Non ne ho idea. Torniamo subito alla Torre. Dobbiamo assolutamente trovarlo!!-

 
Corvina aprì gli occhi, l’avevano drogata e crocifissa nuovamente, ma stavolta di fronte a lei, incatenata a una X di metallo uguale alla sua, c’era anche Stella.
Notò sollevata che si era ripresa, e constatò con orrore che ora erano entrambe prigioniere.
 
Stella si destò sua volta…era tutta dolorante, si sentiva la testa pesante e vedeva tutto sfocato.
Il metallo gelido le segava i polsi fino a farli sanguinare.
Quando riuscì a mettere a fuoco la vista s’accorse di Corvina.
-Corvina! Stai bene?! Dove siamo?! Dov’è Mar’i?! Come sta?!-
-Non so dove siamo Stella, né dove sia Mar’i… ma sono certa che Robin è con lei…lo sento- disse per rassicurarla.
-Aspetta, adesso vengo a liberarti- Stella fece forza sulle manette ma il Vibranium non cedette, e quando tentò di liberarsi coi suoi raggi energetici, due lunghi aghi, rilucenti di un verde acceso, le si piantarono nei polsi.
-AAH!-
-Carina, no?- Ghostface entrò nella sala.
-L’ho progettata apposta perche questi ricettori energetici ti entrassero nella carne catalizzando la tua energia, non ti sforzare, non servirebbe a nulla, se non a farti soffrire-
-Ion! Cosa hai fatto a mia figlia-
-Questo non deve più interessati…-
-Per l’amor di X’hal!! È anche tua nipote!!-
-Per me è solo una bastarda-
-Anche mia madre lo era!! La tua amata figlia era soltanto il frutto bastardo della vostra unione, ma non mi sembra che tu l’abbia uccisa!!!-
-Così come non ho ucciso Mar’i-
Stella iniziò a piangere.
-Dimmi che sta bene…- lo implorò.
-Non lo so…e non mi interessa-
Disse imbavagliando la nipote.
Poi silenzioso come un fiocco di neve si avvicinò a Corvina.
-Se non ti interessa di lei…perché l’hai rapita?- chiese gelida la maga.
-All’inizio ero qui solo per portare Stella via con me…poi ho scoperto che era incinta.
Dovevo prendere dei provvedimenti, e pensai di uccidere la nascitura, in modo che non fosse più legata a nulla.
Ma non ce la feci a farle una cosa del genere, dopotutto…- disse rivolto all’aliena- Potrai anche odiarmi, ma io ti voglio bene lo stesso-
Stella ringhiava da sotto il bavaglio come un cane rabbioso.
-L’avrei subito restituita, se non fosse per te. Ho visto di cosa sei capace e ho prolungato la mia permanenza per studiarti…e avevo visto bene…scoprii che tu sei la figlia di Trigon.
Un colpo di fortuna unico per me.
Restituii Mar’i solo perché ormai mi era solo d’intralcio per i miei nuovi progetti…e tanto per chiarirci, non sono tornato per vendicarmi perché “avete tradito la mia fiducia” non sono così ipocrita.
Sono tornato per te…Corvina.
E dato che ci sono impedirò alla mia nipotina di sposare un misero acrobata sopravvalutato-
Si tolse il giaccone nero e la maglia, anch’essa color notte, rimase a torso nudo davanti alla ragazza.
Un petto ampio e muscoloso, slanciato il tutto l’insieme, pallido come la neve.
-C-Che vuoi fare…?- chiese intimorita.
-Ho scoperto che qualcuno è al corrente di noi, pertanto  dovrò accelerare i tempi. Eliminando il passaggio del travaso risparmierò almeno un giorno, pertanto…- e iniziò a rinfilare le flebo nei medesimi punti del corpo di Corvina con estrema cura.
-…faremo un cambio diretto, ma non di soli due litri, visto che non puoi sopravvivere con solo un litro di sangue in corpo, faremo il travaso immediato e generale-
Infilò su di sé le estremità delle flebo.
Poi si sedette davanti a lei.
-In pratica io lo do a te, e tu lo dai a me-
-Aspetta! Siamo almeno compatibili?!-
-Tranquilla, non morirò certo per un’infezione sanguigna-
-Ma io sì! Siamo compatibili?!-
-Acc! Sapevo di essermi dimenticato qualcosa…peccato. Vuol dire non potremmo divertirci a lavoro finito. Che ci vuoi fare, è la vita. Prima o poi finisce lo stesso-
-No! non puoi uccidermi così!-
-Questo è il punto. Io posso e lo farò-
-Ma per quale ragione!!??-
-Suppongo che debba almeno dirti il motivo del tuo “sacrificio”-
-Sentiamo…- ringhiò Corvina per mascherare la paura della fine imminente.
-Ricordi che ti dissi che cercai d’impossessarmi del potere di Trigon?-
-È una follia!-
-Lo so, per questo ho puntato più in basso, alla figlia. Come avrai notato ho già acquisito alcuni dei tuoi poteri, in forma debole se vogliamo, sta di fatto che il tuo potere sta nel tuo sangue, impadronendomene io avrò i tuoi poteri, e di conseguenza…il dominio del mondo-
-Pensavo tu fossi astuto…ma sei completamente pazzo! I mie poteri non sono così potenti!!-
-Ti sbagli, sei tu che non sai usarli, ma io ho tutta l’eternità per imparare, la conquista del mondo non si fa in un giorno e una notte, tuttavia mi sono procurato un oggettino che mi permetterà di accelerare i tempi-
Prese una valigetta chiusa ermeticamente sul tavolo operatorio, conteneva uno strano contenitore ricoperto di rune, rune malvagie…il segno di Scat era inciso al centro.
-Cos’è?-
-Non lo riconosci, Corvina?- aprì il contenitore e il contenuto si mise a levitare a poca distanza dal tavolo.
Sembrava un cubo color dell’oscurità più nera, ma era otto dimensioni, ruotava costantemente su se stesso e in più direzioni contemporaneamente senza però mai spostarsi dalla sua posizione, tutta la luce venne risucchiata all’interno del mistico manufatto ultraterreno.
-No…non può essere vero…la Scatola della Notte…- mormorò Corvina stupita e spaventata.
-Permette il libero accesso alla Materia Oscura, l’essenza stessa del potere, non che la stessa sostanza contenuta in parte millesimale nel tuo sangue, e che compone il sangue di tuo padre…-
Continuò Ghostface.
-Tuttavia, paradossalmente solo chi possiede una parte di Materia Oscura può maneggiarne altra senza che la sua stessa essenza ne venga distrutta. E qui entri in gioco tu-
-La mia energia non ti basterà mai ad adoperare un simile potere-
-Vedrai che mi basterà…infatti grazie a te ora io posso maneggiarla liberamente, assumere l’illimitato potere delle Arti Proibite; il potere di creare, il potere di cambiare e il mio preferito…il potere di distruggere; e governare questo mondo e tutti gli altri esistenti.
Ma io mi so accontentare, giusto la Terra per me…e Tamaran per la mia nipotina-
Stella alzò gli occhi confusa…parlava di lei?
Ghostface la notò.
-No, non mi riferisco a te Stella Rubia, ma alla legittima erede al trono di Tamaran…tua sorella maggiore Stella Nera-
Nera entrò nella sala togliendosi il velo dal viso…era lei!
La pelle diafana, i lunghi capelli neri però erano tinti di un rosso acceso come quelli della sorella, gli occhi luminosi e violetti, ma stranamente le mancava il solito sorriso maligno sul suo viso, sembrava triste…come se le pesasse essere lì. 
Indossava un completino identico a quello di Stella Rubia.
Stella mugugnò qualcosa di incomprensibile e sicuramente di poco gentile.
-Tu…tu sapevi tutto…- mormorò Corvina.
-No, non tutto- rispose l’aliena.
-Perché lo fai? Davvero vuoi vederci morire?! Ci odi così tanto?!-
-Lo pensavo…ma non ne sono più così sicura…ma questo è quello che vuole mio nonno, gli antenati sono sacri…e io farò qualsiasi cosa per lui…qualsiasi-
-Perché sei vestita così?-
Amalia* distolse lo sguardo dalle due giovani.
-Perché la mia amata nipotina andrà dai vostri amici, che l’accoglieranno come Stella Rubia, rassicurandoli sulle vostre condizioni li terrà fuori dai piedi…e oggi stesso sposerà Robin per assicurarmi che nessuno dei vostri amici ficcanaso interferisca con la cerimonia dell’apertura della Scatola-
Stella urlò qualcosa di incomprensibile a causa del bavaglio.
Sarebbe suonato tipo…

Corvina non parlò, ma le lacrime iniziarono ascendere sul viso imbronciato, circondando gli occhi gelidi più dello sguardo di Ghostface.
-Vai adesso, prima che loro vengano qui, ma ricordati di indossare le lenti a contatto per tingerti gli occhi paìtis-
-Sì, pàppo- acconsentì docile dirigendosi in un’altra stanza.
Per tre ore il vecchio monitorò la situazione alla Torre, alternandosi a momenti in cui dava istruzioni ad Amalia su come reagire e comportarsi.
Poi torno a prestar attenzione alle sue prigioniere.
-Tornado a noi- sorrise il vecchio, azionando la macchina per lo scambio di sangue.
-Detto tra noi Corvina…mi dispiace che non abbiamo avuto occasione di conoscerci meglio, davvero non sarai bellissima ma hai un fascino magnetico, raro per la tua età. Purtroppo mi serviva sangue vergine e non contaminato per attuare il tutto con successo. Magari in un’altra vita, se mai ci passerò…-
A quelle parole Corvina trattenne a stento un sorriso, ma restò in silenzio.
Ghostface confidava troppo nella sua “purezza”.
Passarono altre due ore di sofferenza per la maga, Stella piangeva al pensiero che Robin stava per sposare un’impostora, ma Corvina invece si sentiva scorre via la vita stessa; stava per scivolare nel freddo sonno dell’incoscienza, ormai dissanguata per metà…non avrebbe retto a lungo
-Se sei immortale…perché vuoi conquistare il mondo?-
-Per il semplice fatto che casomai dovesse succedermi qualcosa, ipotesi rara ma plausibile, ci sia sempre un segno indelebile del mio passaggio sulla Terra, conquistarla mi sembra un modo perfetto per essere ricordato…-
-Sei solo un egocentrico egoista! Pensi solo al tuo tornaconto a costo di torturare tua nipote e costringere l’altra a sposare un uomo che non desidera!!!-
-Inizi ad annoiarmi ragazzina!- rispose lui imbavagliando anche la maga.
-Tu godi della paura altrui…- riuscì mormorare come ultima cosa.
-Ovvio- rispose quello.
 
Far paura, wow, che grande spasso
Mi rispetteranno, sarò il re
Con che gioia i loro cuori scasso
Coi diritti umani faccio il caffè
Io fin qui, ho un po’ scherzato
D’ora in poi sarò spietato
Mister Simpatia qui non c’è
L’anima avrò di pietra
Cocca mia, la vita si fa tetra
Mister Simpatia qui non c’è
L’incanto mio va nel segno
Dominerò tutto il regno
Anche se Corvina si dispera
La colpirò con la magia nera
E il bon-ton quant’è palloso
Sarò ancor più dispettoso
Mister Simpatia qui non c’è
L’odio a me non difetta
Gioia mi dà la vendetta
Stella non va a sposarsi, resta in cella
E la pupa che andrà è la sua gemella
Dell’intrigo mi compiaccio
Gode il mio carateraccio
Non c’è simpatia
Dentro me…no, non c’è!
Voglio esser turpe, bieco, fastidioso.
Empio, laido, maxi-odioso
Anche più di ciò io sarò
E Ancora una volta!
Laido, tristo
Disgraziato, reo confesso, scellerato
Mister Cattiveria ora c’è

-Grazie, grazie, troppo buone…- disse applaudendosi da sé –Davvero, siete troppo buone, per questo siete qui- sorrise.
Un movimento fulmineo e un sordo rumore di ossa rotte.
Il vecchio stramazzò al suolo col collo spezzato, una chiazza di sangue si allargava da sotto la sua testa.
X rosso apparve dietro di lui.
-La coreografia faceva schifo, ma devo ammettere che era orecchiabile, secondo voi se l’era preparata o improvvisava?-
Disse liberando Stella dal bavaglio.
-X!!- esclamò con le lacrime agli occhi.
-Ti credevo morto…-
-Per fortuna lo pensava anche lui- disse indicando il corpo a terra.
-Adesso vi libero io…- sciolse anche la bocca a Corvina che riprese conoscenza immediata.
-Come ci hai trovate?- chiese la maga, arrossendo a causa delle sue nudità.
-Ho dovuto assistere impotente alla cattura di Stella, è stato orribile, ma ho pedinato quel pazzo-
-Se tu eri lì allora sai qualcosa di Mar’i, ti supplico dimmi cosa le è successo…- lo implorò l’aliena mentre il ragazzo cercava di scassinare le manette.
-Sta bene, l’ho portata al pronto soccorso non appena vi siete allontanati, ho avvisato Robin, ora lei sarà al sicuro col suo bel paparino-
Il cuore di Stella ebbe un sobbalzo, l’aliena fremette dal capo ai piedi.
-X…devo confessarti una cosa…- mormorò Stella abbassando lo sguardo.
 
* Nel caso qualcuno non lo ricordasse Stella Nera è chiamata Amalia nel 2° episodio della 1° stagione.
 
Dedico questo capitolo a una mia accanita lettrice, che si è fatta sentire, Silkye96.
Te l’avevo promesso no?
Ammetto che la canzone di Ghostface è un po’ forzata…ma quando ho trovato “Mr Cattiveria” su Youtube mi sono detto: “È scritta per te” ho dovuto inserirla.
Ghostface
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans / Vai alla pagina dell'autore: The Ghostface