5. Jodie
<
< Secondo me lei ha qualcosa
che io all’epoca non avevo,
è questa la differenza tra noi. > >
< < cioè? > >
< < una passione che può essere molto
pericolosa
e portare con sé sciagura e disastri.
Ma che sa anche infondere il coraggio per andare avanti. >
>
Jodie, ep. 378
Continua a
pensare all’accaduto di
pochi giorni prima. Quella donna
dall’aspetto inconfondibile le è sfuggita ancora.
Sono vent’anni che la cerca,
guidata da una frase piena di mistero e di veleno.
Only
a secret makes a
woman woman.
Un senso di
impotenza invade la donna
dagli occhi azzurri, mentre ripensa a quello sguardo di ghiaccio posato
su di
lei. Stringe con un pugno la coperta del letto d’ospedale,
perché ancora non capisce.
Perché Vermouth voleva
uccidere una bambina?
L’aveva
chiamata Sherry, ma il suo nome era
Ai Haibara. Per quanto ci riflettesse su, non riusciva a trovare il
collegamento tra le due. Shuichi
sembrava saperne più di lei, ma lo conosceva a tal punto da
sapere che non le
avrebbe rivelato nulla. In ogni caso era stata sorpresa di vedere come
il cool boy fosse riuscito ad
ingannare la
pluriomicida. Sarebbe stato disposto a sacrificarsi per proteggere
quella
bambina che lei chiamava Sherry. Aveva letto la paura nei suoi occhi
quando la
piccola Ai era avanzata verso di
loro, e non aveva avuto modo di sentire che invece lei era pronta a morire per proteggere i suoi
cari.
Jodie alza lo
sguardo verso il sole
che tramonta. Quella bambina le ricorda molto sé stessa,
ferma nella sua
determinazione anche da piccola. Deve avere senz’altro delle
informazioni che
Vermouth reputa pericolose, anche se forse lei ne ignora il peso.
Inoltre, la
sua forte somiglianza con la figura della foto segnata
dalla criminale ancora non si spiega. Forse era la figlia
di una donna che aveva dato del filo da torcere alla bella Chris, o forse qualcuno si stava
prendendo gioco di lei.
Il viso di quella donna immutato negli anni resta il
mistero più grande. L’FBI
aveva provato di tutto: test del dna incluso. Non solo la madre Sharon e la figlia Chris
erano risultate la stessa persona, ma per lei lo scorrere del
tempo sembrava essersi fermato. La mela
d’oro era diventata la
mela marcia.
Forse aveva
venduto l’anima al diavolo.
Jodie non aveva
mai creduto in quel
tipo di cose, ma alla luce dei fatti niente le sembrava più
inverosimile. In
ogni caso aveva offerto la sua protezione ad Ai. Sperava di salvarla da
Vermouth, e al tempo stesso di svelare il suo mistero. Col programma
testimoni
l’avrebbe tenuta al sicuro, lontana da lì e da
qualsiasi tipo di
rintracciamento criminale. Sapeva che la sua partita contro la donna
dagli
occhi di ghiaccio non si sarebbe conclusa tanto presto.
Alla fine, ne
sarebbe uscita soltanto una.
Il volto del cool boy le viene in mente
all’improvviso. Segnato come cool
guy, anche lui era un bersaglio di
Chris ed il suo complice suicida. Un altro tassello mancante di un
puzzle
troppo complesso ed articolato. Il piccolo Conan possedeva
un’intelligenza più
sviluppata di un normale bambino, ma possibile che Vermouth
l’avesse definito ragazzo solo
per questo? Di nuovo il
tempo ed il suo trascorrere sembravano differenti
nel suo mondo. Non era stato da lei nemmeno rilasciarlo senza
ucciderlo.
Forse il piccolo
detective sarebbe
stato la chiave per risolvere il mistero di Chris
Vineyard.
Pronto a
proteggere la piccola Ai con
la sua stessa vita, sarebbe stato anche capace di lasciarla
andare?
La porta della
sua stanza si apre, e quando
la bambina fa il suo ingresso, alla donna basta uno sguardo: sa già cosa sta per dirle.
- Io.. ho deciso
di restare.
È una
scelta consapevole. Lei avrebbe
deciso diversamente, ma le augura buona fortuna, perché ha
scorto un bagliore
di speranza nei suoi occhi
così
tristi.
Jodie sorride. Quella bambina era simile a lei, ma non era sicura che
avrebbe
avuto il suo stesso destino.
C’era
qualcosa di diverso, in quei due. Si era concentrata così
tanto sul cool boy da non aver
notato una realtà
ancor più evidente: era lei che
non
sarebbe stata capace di lasciare lui.
Note
dell’autrice:
Il
destino a cui Jodie si riferisce è
la sua storia con Akai, su come si è conclusa. Ho riflettuto
spesso sulla frase
che dice a James Black in questo episodio, e l’ho sempre
reputata abbastanza
significativa. Grazie ancora a chi sta seguendo questa raccolta.
Alla prossima!
ValHerm