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Autore: fedez_etta    19/05/2014    4 recensioni
un'adozione, una nuova famiglia, una nuova casa, nuove amicizie, nuove emozioni, nuove sensazioni. tutto cambierà. niente potrà rimanere come prima. sia positivamente sia negativamente.
STORIA JORTINI
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 11
Le bugie hanno le gambe corte 

Non posso crederci. Non credevo che la mia madre naturale sia così perfida. Mi chiedo perché lei se la sia presa con Jorge. È vero che è la mia madre naturale e che è normale che lei mi voglia insieme a lei, ma non capisce che così facendo si fa odiare solamente? < ma perché ti ha fatto questo?? > chiedo a Jorge nella speranza che lui sappia qualcosa. < non so. Non sono riuscito a trovare una buona motivazione. > risponde lui mettendosi seduto al mio fianco. < aspetta un attimo ma come ha fatto mia madre a spararti?? Quando è successo?? > gli chiedo io pensando a come ciò possa essere avvenuto. Lui fa un respiro profondo e inizia a parlare < quando siamo tornati dal nostro appuntamento ho ricevuto una chiamata se ti ricordi. Quella chiamata era da parte di un mio amico dove mi diceva che stava una signora che mi voleva parlare e lui mi aveva detto solamente che stava questa signora che gli stava puntando una pistola in faccia e se io non fossi andato lei lo avrebbe sparato > < scommetto che quella persona era mia madre? > intuisco io. < esatto. L’ho scoperto nel momento stesso in cui sono andato nel posto di cui mi aveva descritto. Appena l’ho vista sono rimasto sorpreso. Non potevo mai immaginare che la tua vera madre fosse capace di una cosa del genere. Tu non hai preso proprio da lei. > dice per poi scoppiare a ridere. Lo seguo a ruota < è un sollievo che non sono uguale a lei. È buono anche per te. Immagina di a avere a che fare con una persona pazza capace di ogni cosa?? Io scapperei. > dico. < scherzi a parte lei ha iniziato a gridare dicendo che se io non ti avessi suggerito di andare a vivere con lei, mi avrebbe ucciso. Io subito le ho detto che non volevo costringerti in questa scelta per vari motivi. Non mi sembrava corretto. Tu oramai sei legata molto alla famiglia Dominguez e fai parte di loro e ti capisco quando decidi di rimanere lì. Ma tua madre questo non l’ha capito e non credo che lo capirà molto facilmente e allora mi ha sparato. Per fortuna non ha una grande mira e quindi non mi ha colpito in zone vitali come i polmoni o peggio ancora il cuore. Sono caduto a terra e, subito dopo che Mariana se ne fosse andata, il mio amico che era presente mi ha soccorso. Per fortuna non ho perso molto sangue e l’ospedale non era chiuso. Mi hanno medicato la ferita e poi ieri sera mi hanno dimesso subito e il mio pensiero principale era quello di parlare con te. Me ne ero andato senza darti una motivazione > < infatti subito dopo che te ne sei andato io stavo iniziando a immaginare il perché e sono arrivata a pensare che tu te ne fossi andato per me, perché non volevi più frequentarmi > dico io diventando triste. Il pensiero che la persona che tu ami si allontani da te a causa tua, è brutto. Poi il sogno che ho fatto non mi ha aiutata molto e quindi il dubbio mi era rimasto ma adesso che lui ha rischiato la vita per lasciarmi libera di scegliere mi fa capire che ci tiene molto a me e che non si allontanerà molto facilmente. Da triste divento felice e mi scappa anche un sorriso. < perché adesso sorridi? > mi chiede sorridendo anche lui. < perché quando si è felici è difficile non sorridere, soprattutto, quando una persona cara ti dimostra che ci tiene sul serio a te. Adesso però ti voglio chiedere una cosa. Un piccolo favore > rispondo io diventando di colpo seria. Lui si preoccupa < che cos'è successo? > < mi dai un tuo abbraccio? > dico con voce dabambina. Lui sorride e mi accontenta. Adesso ho la certezza che il nostro sia un legame stretto e che nessuno potrà ostacolare.


Sono arrivata a casa. Dopo essere rimasta altri 30 minuti con Jorge, decido di ritornare allo Studio On Beat, per non far notare la mia mancanza. Per fortuna ne Diego ne altri hanno notato che io non ci fossi e nonmi hanno chiesto niente. Adesso ho lezione con Clara. Da quello che mi dicono tutti, è una brava insegnante ed è molto giovane. Insegna canto e dice che ogni volta che viene un nuovo inscritto le fa cantare una canzone. Io ho paura che mi faccia cantare a me perché non ho mai cantato in pubblico. Tutti all'orfanotrofio mi dicevano che avevo una bella voce ma cantavo in presenza di 2 o 3 persone mai di fronte a una classe intera. Non so perché ho tanta paura di cantare in pubblico, però so che cantare è una cosa magnifica, una cosa oltre il confine. Cantare è essere se stessi. Se io fossi una persona più vivace e colorata, come il mio amico Facundo, potrei esprimere la mia vocazione cantando canzoni rap. Se io fossi una persona molto dolce e solare, come la mia amica Lodovica, potrei cantare canzoni più romantiche. A me piacciono canzoni sia romantiche che con molta musicalità. I miei pensieri sono interroti dalla campanella della scuola che senga la fine di quell'ora e l'inizio di un altra. Mi dirigo verso la classe della professoressa Clara. Non c'è nessuno, ma a poco a poco la classe si riempie. Dei miei compagni non è entrato ancora nessuno ma proprio in questo momento sta varcando la porta Lodovica con al suo fianco un ragazzo. < ciao Tini! Ti devo presentare una persona. Lui è un mio amico che viene dalla Spagna. Si è appena inscritto come te e anche lui ha un grandissimo talento. Si chiama Pablo. > dice allegra. < ciao. Io sono Martina ma il mio soprannome è Tini. Sono felice che anche tu ti sia inscritto in questa scuola. Io ci sto da poco ma già non me ne voglio andare più > dico io in maniera energica per trasmettergi tutta l'euforia che questa scuola emana. < è un piacere anche per meconoscerti. Tutti quelli che ho incontrato fino ad ora mi hanno parlato bene dello studio e anche a me, per quello che ho visto, è piaciuto. Spero che le persone che conoscerò siano come lo Studio. > dice lui.
È un ragazzo alto, con i capelli ne folti ne troppo corti, vestito in modo semplice. Non abbiamo il tempo di aprire la bocca che entra la professoressa. < buongiorno ragazzi! Spero che siate energici perché voglio il massimo da voi! > ed è cosi che passa un altra ora...


Adesso mi trovo a casa, nella mia stanza da lett. Sono le 16:20 e abbiamo pranzato 2 ore fa. Ci siamo raccontati la nostra giornata. Anche io l'ho fatto tralasciando, ovviamente, l'incontro con Jorge. Oggi, all'ora di Clara, non ho cantato ma ha fatto cantare Pablo. La sua canzone si chiamava "entre tu y yo". Era una canzone bellissima e anche la sua voce era molto bella. Dopo quell'ora tutti mi chiedevano di Jorge e io sono stata obbligata e mentire a chiunque. Mi dispiace non dire dove si trova Jorge, ma non voglio tradire la sua fiducia. Quando ci siamo incontrati non gli ho chiesto neanche quando aveva intenzione di tornare a casa. Mi manca da morire e il pensiero di quello che ha fatto mia madre mi stringe il cuore. Mi sento in colpa per quello che la mia "madre naturale" ha fatto a Jorge. Lui doveva restarne fuori da questa storia e poi nessuno doveva rimanere ferito. Lei pensa che così facendo mi possa terrorizzare, ma non ha capito niente. Adesso sono più arrabbiata di prima e niente mi fermerà. Ah! Un'altra cosa. Pablo mi aveva invitato a uscire oggi pomeriggio alle 16:30 e io ho accettato. In fondo siamo due amici che vanno a prendere il gelato o un frullato. O no? Io, ripeto, non ci vedo nulla di cattivo e spero che anche gli altri non ci vedino nulla di cattivo. I miei pensieri sono interrotti dal telefono che emana la canzone dei Dear Jack: " Domani è un altro film". Mi avvisa così che qualcuno mi sta chiamando. Vedo il mittente, ma non l'ho tengo memorizzato. Nonostante ciò, rispondo. < pronto chi parla? > < amore sono io > questa voce è inconfodibile. < ah ciao cucciolo! Tutto ok? > dico io felice di sentirlo. < si va tutto bene. Ci incontriamo oggi al bar di sempre alle 16:30? Devo dirti una bella sorpresa. Sarai felicissima > sto per rispondere di si ma poi ripenso all'invito che mi ha fatto Pablo e non posso dargli buca. Glielo avevo promesso fin da subito. < mi dispiace ma non posso > < come mai? > non posso dirgli che esco con un altro ragazzo. Decido di dirgli una bugia. < domani ci devono interroare sulla storia della musica del '900 e devo studiare moltissimo. Mi dispiace molto. Magari facciamo sta notte. Che ne pensi? > dico io cercando di recitare in modo impeccabile. < va bene. Ti capisco. Poi ti avviso io con un messaggio a che ora. Ci sentiamo. Un bacio. > chiudo la chiamata. Mi è costato moltissimo mentirgli ma non volevo dare buca a Pablo, in fondo mi sembra un bravo ragazzo. Vedo l'orario. Sono le 16:25. Meglio andare a questo appuntamento...


Dopo 10 minuti di strada finalmente arrivo al bar dell'incontro. Il resto band. Entro dentro e lo vedo seduto a un tavolo da solo. Mi avvicino e lui guardandomi sorride e mi saluta. < ciao, spero di non averti fatto aspettare molto. > dico sedendomi al tavolo. < tranquilla, tutto per te > questa frase non ci voleva. Questa frase lo dice un fidanzato alla sua fidanzata, non un amico ad un'amica. Meglio sorvolare. < che ti va di prendere? > chiedo io cercando di non pensare a quello che ha detto prima. < io prendo un succo alla fragola. tu? > < io prendo un succo all'ace. Mi piace molto. > < va bene. Scusi mi può mandare un cameriere? > chiede Pablo al proprietario che sta la bancone servire due ragazzi, anch'essi al bancone. < certo arriva subito > risponde il proprietario che va dentro la cucina per chiamare, suppongo, il cameriere. < sono felice che tu abbia accettato il mio invito > dice prendendomi la mano. Non capisco questo gesto. < ah bene! me no male che dovevi studiare il '900 > NON CI POSSO CREDERE!! mi giro e miei occhi incontrano quelli di Jorge che sono molto arrabbiati. Questa volta l'ho combinata grossa! ....








NOTA AUTORE:
eccomi qua con un altro capitolo. Spero che vi sia piaciuto e mi scuso di averlo postato in ritardo ma solo adesso sono riuscita trovare un po' di tempo per poterlo scrivere e pubblicare. Parlando del capitolo: scopriamo cosa succede realmente a Jorge e ogni dubbio di Tini scompare. Lo studio si rivela un ottima scuola e c'è un nuovo compagno che invita a uscire a Tini. Lei non sa dire di no, accetta, ma Jorge invita la nostra casa Martina a uscire e lei, per non dare buca a Pablo, inventa una scusa. Peccato poi che Jorge lavora al resto band, posto in cui Martina e Pablo escono insieme, e li vede. Cosa succederà?? Cosa prova realmente Pablo per Tini?? E della nostra coppia preferita cosa ne rimanrrà? Lo scoprirete solo leggendo. 
Voglio rigraziarechi ha recensito:

vilu y leon
simonuccia_98_
JortinosamenteLeonetta
Jortista_por la vida
chi segue la storia ma non può recensire
chi legge la storia ma non ha voglia di recensire. 
chi legge ma non ha tempo di recensire.

se volete che io legga delle storie e che vi dia dei consigli basta chiedere. Vi mando un bacio enorme e alla prossima con un sorpredente capitolo. Spero che questo sia di vostro gradimento e vi prego di riempirlo di recensioni. Grazie un mondo <3
   
 
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