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Autore: Jade Tisdale    19/05/2014    2 recensioni
Una terrestre che non è riuscita a sottrarsi al destino che il Dottor Gelo aveva previsto per lei.
Un androide che si è fatta assorbire da Cell e che da quel giorno ha iniziato a sognarlo.
Una moglie che non riesce a dimostrare il proprio affetto verso il marito.
Una madre che si chiede se sua figlia potrà avere una vita serena.
Un cyborg che sta cercando di progettare un futuro da umana.
Ma C18 che cos'è davvero?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 18, Altri, Crilin, Marron | Coppie: 18/Crilin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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17. Come una pugnalata al cuore.

 

 

Tornai a casa quella sera tardi e per diversi giorni, non rivolsi la parola a Crilin. Il terrestre si accorse ben presto del mio strano comportamento ed iniziò a chiedermi che cosa mi fosse preso. Il mio silenzio gli fece capire che non ne volevo parlare e mi lasciò in pace per un po'.
Trascorsi alcuni pomeriggi lontana da tutti. Mi dispiaceva per Crilin, ancor di più per Marron. Ma non ce la facevo più a guardarli in faccia senza pensare alle parole di mio fratello che, come una pugnalata al cuore, non mi lasciavano più in pace. Spesso sentivo la testa scoppiare da quante volte quella frase veniva ripetuta.
Crilin dev'essere proprio un bravo ragazzo. Ed è per questo che credo tu debba dirgli che sei immortale.
La mia immortalità era un particolare di cui mi ero completamente dimenticata. Ma più ci pensavo, più mi rendevo conto che sarebbe stato un enorme problema per la mia famiglia.
Un giorno, Crilin mi avrebbe lasciata sola e di conseguenza, ciò sarebbe successo anche con Marron e i suoi figli. Perciò, che senso aveva affezionarmi a qualcuno, se intanto un giorno o l'altro ci saremmo dovuti dividere? Non volevo vedere le persone che amavo morire una dopo l'altra. Non potevo permetterlo. 
L'idea di fuggire fu la prima che mi venne in mente, ma poi, mi resi conto che sarebbe stato molto più coerente mettere Crilin al corrente della mia situazione. Se fossi scappata, il mio orgoglio ne avrebbe risentito. Dovevo farmi forza e dire la verità e anche se mi avrebbe fatto male, dovevo dimostrare che la situazione mi lasciava indifferente.

 

Una di quelle mattine mi svegliai presto. Avevo deciso: quel giorno, avrei detto la verità a Crilin. Qualche anno prima, sarebbe stata una passeggiata rivelare una cosa simile. Ma dopo tutto il tempo che era trascorso, per la prima volta, non ne avevo il coraggio. Sapevo però che prima o poi glielo avrei dovuto dire per forza.
«C18, che cosa ci fai in piedi a quest'ora?»
La voce del terrestre mi distolse dai miei pensieri.
«Potrei farti la stessa domanda.»
Si mise la mano davanti alla bocca e sbadigliò.
«Ti ho sentita alzarti.» Si avvicinò a me e tentò di incrociare il mio sguardo, ma io glielo impedii. «Che succede?»
Sospirai. Avrei tanto voluto uscire dalla sua vita per sempre, così da causare meno dolore ad entrambi, ma sapevo che non potevo andarmene senza dare una spiegazione.
«Crilin... Ti devo dire una cosa.» 
«Ma certo. Dimmi tutto, tesoro.» disse, con un sorriso. 
«Io... Volevo dirti che...» Deglutii, mentre il mio cuore iniziò a cambiare il ritmo del battito. «Tramite un sogno... Ho scoperto qual era il mio vero nome prima di diventare cyborg.»
Gli occhi di Crilin espressero stupore.
«Davvero? Ma è fantastico! E qual era il tuo nome?»
Ecco, sapevo che sarebbe andata a finire così. Non avevo avuto il coraggio di dire la verità e in preda all'agitazione, mi erano uscite di bocca delle informazioni che Crilin non necessitava di sapere.
«Harumi.» sussurrai.
Il suo sorriso dolce mi fece venire per un attimo il voltastomaco.
«E' un nome bellissimo.» 
Arricciai il naso.
«Sarà anche un bel nome, ma adesso non cominciare a chiamarmi così!»
Fece un breve risata, ma il suo sguardo mi fece capire che ancora non mi credeva. 
«Senti, 18... Ti va se oggi ti porto a fare un po' di shopping?» chiese ad un tratto.
Non ne avevo proprio voglia, ma se non avessi trovato una risposta adeguata, Crilin avrebbe di sicuro insistito.
«Marron deve guardare il suo cartone preferito alla tv e non credo che riuscirai a trascinarla via con la forza.»
Fece un piccolo sorriso.
«Muten resterà con lei. In fondo, hai detto anche tu che merita anche lui un'opportunità o sbaglio?»

 

Crilin mi portò in tantissimi negozi. Di solito, ne usciva sempre pieno zeppo di borse, ma quel giorno, non ero proprio in vena. Il terrestre si rese conto che non mi importava fare shopping, ma capii che stava fingendo di non esserne al corrente. 
«Torniamo a casa?» chiesi ad un tratto.
Fece finta di nulla e continuò a camminare, tenendo le mani dentro alle tasche dei pantaloni e con un sorriso da ebete sulla faccia. Giungemmo in un parco stupendo, in cui stranamente non c'era nessuno.
Ripetei la domanda un altro paio di volte e dopo non aver ricevuto alcuna risposta, mi spazientii.
«Mi hai sentita?» domandai, bloccandogli la strada.
«Certo che ti ho sentita.» disse semplicemente.
Lo fissai negli occhi per qualche secondo.
«E allora? Ce ne andiamo?»
Il suo sorriso si ampliò ancora di più.
«No.»
Inarcai un sopracciglio.
«No!?» La tempia sinistra iniziò a pulsarmi pericolosamente. «Si può sapere che ti salta in quella testolina, citrullo? Ho detto che voglio andare a casa e quindi, a casa ci andiamo per forza. Tu non ti puoi opporre! Sono stata chiara?» 
La sua espressione non mutò minimamente.
«Ho detto di no.»
La mia sopportazione stava raggiungendo il suo limite. Mi irritai a tal punto da sferrargli un pugno in pieno viso, che lui evitò per un pelo balzando all'indietro. E fu allora che si fece serio in volto.
«Tu non sei C18. O almeno, non sei quella che conosco io.»
«Ma che cosa stai dicendo?»
Si mise in piedi e si avvicinò a me facendo piccoli passi.  
«Nella mia vita, ho conosciuto due parti di te.» iniziò a dire. «La prima, l'ho scoperta sei anni fa. Rappresentava la C18 fredda, decisa, indifferente, apatica e scorbutica di sempre. La seconda, è quella che è rinata in questi anni, una nuova C18. Quella che arrossisce quando le si fa un complimento, quella che esterna i suoi sentimenti, che piange, che ride, che gioca con sua figlia e che si preoccupa per lei. Una C18 che non si sognerebbe mai di colpire il suo uomo.»
Deglutii e non ebbi la forza di controbattere.
«Tempo fa, avrei ritenuto che il tuo comportamento fosse più che normale. Ma adesso, dopo tutto il tempo che è passato, è ovvio che c'è qualcosa che non va.»
Abbassai lo sguardo e Crilin fu lesto nel spostare una ciocca di capelli posizionatasi davanti al mio occhio a causa del vento.
«E' davvero così orribile da non volerne parlare?» chiese, notando la preoccupazione nei miei occhi.
La mia risposta fu abbastanza rapida da farmi capire quanto quel pensiero mi stava consumando.
«Sì.» 
Crilin emise un lungo sospiro prima di parlare.
«Qualunque cosa sia, possiamo superarla insieme, come abbiamo sempre fatto.»
Scossi la testa.
«Questa volta è diverso...» sussurrai.
«Non credo. Sono certo che passerà.» Sorrise.
Trattenni a stento le lacrime. 
«Sono immortale.»
Quelle parole mi uscirono di bocca senza preavviso. In realtà, in quel momento desideravo teletrasportarmi chissà dove e sparire, ma il mio cuore, mi aveva imposto di restare e dirgli la verità. Dentro di me, sentivo il vuoto più totale. La testa mi scoppiava, il cuore stava lentamente cessando di battere e i polmoni facevano entrare sempre meno aria. Iniziai a sudare, a tremare e ad avere gli occhi lucidi. Lo sguardo di Crilin incrociò i miei occhi provocandomi un dolore lancinante al petto. Vederlo in quello stato mi fece pentire di avergliene parlato. In preda al panico, dopo avergli dato un bacio sulla guancia, volai via, lasciandolo solo con le mie tremende parole.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vi chiedo scusa in anticipo per il capitolo... E' breve rispetto agli altri, ma ero a corto di idee e di tempo, perciò scusatemi ç_ç 
Mi auguro comunque che sia di vostro gradimento e spero di non aver fatto degli errori ortografici.
Non ho molto da dire questa volta, almeno non riguardo al capitolo. Per le prossime tre settimane, gli aggiornamenti potrebbero essere davvero imprevedibili... Potrei pubblicare da un giorno all'altro, visto che non ho più nulla da studiare, ma ci sono comunque dei compiti e alcuni impegni.
Farò del mio meglio, come sempre. Aspetto le vostre recensioni! c: 

   
 
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