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Autore: Katherine Buffy Pierce    19/05/2014    1 recensioni
Questa storia fa parte della serie "La storia di Alex" e si colloca dopo le storie "Figlio di vampiro" e "Bebè in arrivo".
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Katherine Pierce, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La storia di Alex'
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POV Katherine:
Mi svegliai ancora mentre penzolavo, attaccata al cappio. Nessuno aveva aperto la porta che avevo chiuso a chiave e sbarrato, per fortuna. Mi liberai velocemente e aprii la porta per far entrare qualcuno di cui potermi nutrire per completare la mia trasformazione.
-Ehm, mi scusi! Ho bisogno di aiuto. Può venire un attimo?- dissi io, con aria innocente, all’infermiera che passava fuori dalla mia stanza.
-Certo cara.- disse lei con un sorriso, prima di entrare.
Appena entrò, la spinsi sul letto e chiusi la porta.
-Ma cosa fai?- mi chiese lei, stupita.
-Mi dispiace.- le dissi con un sorrisetto tutt’altro che dispiaciuto. L’infermiera iniziò a gridare quando iniziai a morderla. Il suo sangue iniziò a scorrere nella mia gola, facendomi provare una sensazione fantastica. Era come ai vecchi tempi!
Dopo qualche istante, mi staccai e soggiogai l’infermiera per farle dimenticare cos’era successo. Appena dopo essermi vestita, uscii dalla stanza e incontrai Elena.
-Katherine! Ma perché ti sei chiusa dentro?! E perché mi hai rotto il collo e succhiato il sangue?- chiese lei, arrabbiata.
-Perché volevo scappare e volevo guarire del tutto. Scusa... Alla fine un’infermiera mi ha preso e mi ha chiuso nella stanza per non farmi scappare di nuovo. Ora mi hanno dimessa... Andiamo?- chiesi io con un sorriso.
-Oh. Ok. Sei in forma. Comunque... Se vuoi parlarne, io ci sono.- disse lei con un sorriso facendomi ricordare del perché fossi tornata ad essere un vampiro.
-Ok.- le dissi io, semplicemente.
Arrivammo a casa in pochi minuti e, al mio arrivo, dopo che mi invitarono ad entrare, trovai Stefan e Alex seduti sul divano a parlare.
-Oh, Kath. Non sono riuscito a tornare in ospedale. Stai bene?- mi chiese, piuttosto freddo. Era ancora arrabbiato per la storia di Jesse...
-Si.- dissi io, con un sorriso.
-Ehi, Katherine!- disse Bonnie, passandomi in parte. Involontariamente, mi toccò il braccio con una mano e si girò a fissarmi.
-Katherine.- disse lei, sconvolta.
-Che c’è?- chiesi io, confusa.
-Ma cosa hai?- chiese lei, toccandomi ancora.
-Cosa succede?- chiese Alex, confuso.
-Succede questo.- dissi io, mostrando il mio volto da vampiro. Alex rimase impietrito e iniziò ad indietreggiare.
-No. No!- disse lui, impaurito.
-Se Klaus pensava di potermi fare questo, si sbaglia di grosso. Lui mi ha portato via la mia bambina e ora mi vendicherò!- dissi io, arrabbiata.
-Katherine. Molto probabilmente, Marissa non è morta.- disse Stefan, guardandomi impietrito.
-Come?!- chiesi io, sconvolta.
-La bara che ci hanno dato era piena di sassi. Probabilmente Marissa è da qualche altra parte ma non sappiamo dove.- disse Alex, guardandomi spaventato.
-Oh. Che sollievo! Sarà con Klaus... Sicuramente!- dissi io, avvicinandomi a lui.
-Non ti avvicinare.- disse lui, arrabbiato.
-Cosa?- chiesi io, confusa.
-Come hai potuto diventare un vampiro? Senza nemmeno chiedermi niente o dirmi niente! So che è una tua decisione ma dovevi dirmelo. Oltre ad esserti comportata male con la storia di Jesse, ora diventi un vampiro solo per un gesto di impulsività?!- chiese lui, con le lacrime agli occhi.
-Alex, no. Io...- dissi io, cercando di prendergli il braccio che, prontamente tirò via.
-Non voglio più vederti Katherine. Abbiamo chiuso.- disse lui, arrabbiato prima di andarsene via. Anche io scappai via da quella casa e mi stabilii in una villa abbandonata a Mystic Falls. Alex era stato molto eccessivo, secondo me. Forse aveva ragione sul fatto che dovevo avvertirlo e che dovevo rifletterci, prima di farlo... Ed era normale che fosse ancora arrabbiato per la storia di Jesse. Però non poteva farmi questo. Non poteva lasciarmi così. Avrei lottato per riaverlo indietro.
 
POV Alex:
Non riuscivo a credere a quello che era successo. Come aveva potuto? Lo sapeva che non mi piacevano affatto i vampiri e che preferivo averne intorno il meno possibile... Eppure lo è diventato anche lei! Ero stato esagerato ad averla lasciata ma... Al momento non riuscivo a riflettere lucidamente. Ero troppo offeso e triste per questa storia... Senza contare il fatto che Marissa era sparita e non riuscivamo a trovarla. Ero disperato. Dopo qualche ora di inutile ricerca, ci concedemmo tutti una pausa e io andai a Lynchburg nel locale dove lavoravo. Può sembrare stupido e futile ma era l’unico modo che riusciva a farmi sentire meglio... Presi il microfono e iniziai a cantare “Rolling in the deep” che rappresentava chiaramente ciò che provavo in quel momento: rabbia e tristezza. Dopo un po’ che cantai, puntualmente, arrivò Katherine. Come qualche mese prima, iniziò a fissarmi e anche quella volta le dedicai la canzone che stavo cantando... Appena raggiunsi il ritornello finale, iniziai a cantare utilizzando il mio dono. Volevo vederla soffrire. Soffrire per tutto quello che aveva fatto. Iniziò ad accasciarsi a terra e ad urlare dal dolore. Dopo un po’ mi accorsi di una cosa... Era talmente forte che riuscì a sfuggire al mio canto e mi raggiunse sul palco. Mi strappò un bacio contro la mia volontà e quando la spinsi via, mi accorsi che avevo smesso di cantare. Colto alla sprovvista, mi ritrovai di fronte a quella bellissima ragazza che mi sorrise e mi conficcò un paletto nella pancia per poi lasciarmi cadere sul palco, agonizzante dal dolore.
  
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