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Autore: ginny900    19/05/2014    1 recensioni
Draco si era appena svegliato. Ma non voleva alzarsi, non voleva che tutta la dura consapevolezza di quello che sarebbe successo di lì a poco lo investisse troppo violentemente. Era il giorno del rientro a Hogwarts. Era seduto nel suo scompartimento, solo. Non gli era nuova la solitudine… In realtà, pensandoci bene, la conosceva benissimo, lo accompagnava sempre: quando rispondeva in modo beffardo, quando offendeva, quando guardava tutti dall'alto in basso. Era quella che lo soffocava la notte quando voleva urlare e sfogarsi per le ingiustizie che subiva ma si ritrovava sempre a prendere a pugni il cuscino e a cadere addormentato, sfinito e con le guance rigate di lacrime di frustrazione. Era lei che quando era troppa, semplicemente troppa, lo spingeva fino al limite del detestabile, in una muta e incompresa richiesta d'aiuto.
Dopo la guerra, per Hermione il rapporto con Ron è difficile e Draco cerca di riscattarsi. E' la prima volta che provo a scrivere e mi sono dedicata a una Dramione per l'amore verso i due personaggi... Non so, provate a leggere il primo capitolo e fatemi sapere se vi è piaciuto o se avete critiche, accetto tutto :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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-Dobbiamo farlo stanotte e poi liberarci del resto della pozione! Cavolo, abbiamo pochissimo tempo, domani sera cominceranno le perquisizioni. Abbiamo una sola occasione.- disse Ginny quando incontrò Harry nel parco alla fine delle lezioni. -Lo so, ma tranquilla andrà tutto bene. Abbiamo già preparato ogni cosa, non corriamo rischi. Almeno spero...-aggiunse in un sussurro il ragazzo, ma fortunatamente la Ginny non lo sentì.

***

Eccolo lì, di nuovo, che si trascinava verso il bagno al quinto piano, stanco morto ma incapace di chidere occhio. Disse la parola d'ordine ("bosco ombroso") ed entrò. Si tolse la camicia bianca e i pantaloni senza nemmeno badare al vapore che riempiva la stanza e si immerse nell'aqua. C'era tanto vapore in effetti. Non riusciva a vedere distintamente più in là del suo braccio ma non importava. Restare a galla, rilassarsi totalmente, questo era importante. 
Improvvisamente urtò contro qualcosa. "Il bordo della vasca..." pensò di sfuggita, ma poi il qualcosa cominciò ad annaspare nell'acqua e a tossire. Draco connettè il cervello e si rese conto di ciò che stava accadendo: c'era un'altra persona nel bagno e stava affogando. Con tutte le energie che gli erano rimaste riuscì a prendere in braccio quella figura scalciante e la tirò fuori dalla vasca. Notando che continuava a sobbalzare violentemente per i colpi di tosse, la girò a pancia in su e cominciò un inesperto massaggio cardiaco. "E' una ragazza..." constatò una piccola parte di lui mentre il resto era occupato a salvarle la vita. 
Dopo attimi di puro terorrore, quando la sentì finalmente respirare profondamente, il Serpeverde si fermò e riprese fiato. Nel frattempo la ragazza aprì gli occhi e si alzò a sedere con un certo sforzo. 
-Grazie! Cavolo...ho avuto una paura terribile. Non dovrei addormentarmi mentre faccio il bagno...- Quella voce! Draco la guardò e sventolando via il vapore che gli appanava la vista, capì.
-Granger?!
-Malfoy?! 
Pausa disorientata e poi ancora all'unisono:- Che ci fai tu qui? Io faccio il bagno! Oh, maledizione!- 
Hermione si alzò e si mise un accapatoio addosso così velocemente che Draco non riuscì a vedere niente se non le sue gambe che scattavano verso il porta asciugamani. 
-Per Godric, furetto ma non hai visto che era occupato?
-Be', no Granger. Scusa se tutta questa nebbia che hai provocato non mi faceva vedere più in là del mio naso! E comunque dovresti ringraziarmi per averti salvato la vita.- Puntualizzò con un sorrisetto beffardo dipinto in faccia. La Grifondoro divenne tutta rossa e rispose imbarazzata:- Non mi avresti dovuta salvare se non mi avessi fatto prendere un colpo! Comunque ora sparisci Malfoy.- Il ragazzo rise, facendola stizzire ancora di più, e rispose sarcastico:- Oh certo, scusa se ho interrotto il tuo bagno di bellezza, Granger- e la guardò come fosse uno Schiopodo Sparacoda- ma si da' il caso che io abbia bisogno di stare quì, quindi quella è la porta, grazie.- Hermione era sbigottita. Aprì la bocca per parlare, poi la richiuse senza aver detto assolutamente niente. Draco la guardò per un po' quasi impietosito poi disse:- Davvero Mezzosangue, esci.-
Finalmente Hermione ritrovò la forza di esprimersi e lo fece dando fiato a quasi otto anni di rancore:- Ma chi ti credi di essere? Pensi di poter andare in giro a dare ordini come se fossi la regina d'Inghilterra? Pensi che le persone intorno a te saranno sempre disposte a subire ogni tuo capriccio? Be', ti informo che non è così. Non puoi continuare a fare l'arrogante con la scusa del sangue "puro"! Non sarà quello a darti il rispetto della gente! Speravo che dopo tutto ciò che è successo con Voldemort  tu fossi riuscito a cambiare almeno un po', ma mi sbagliavo, a quanto pare sei il solito ragazzino viziato e presuntuoso e non cambierai mai, ti nasconderai per sempre dietro a quella maschera che ti sei costruito mentre dentro hai paura, ne hai sempre avuta!-
Adesso era Draco ad essere senza parole. Non ci poteva credere, tutto ciò che l' aveva sempre torturato dentro, tutto quello che aveva sempre negato gli era appena stato sputato addosso e lui non aveva argomenti per ribattere. Hermione lo fissava. Lui non aveva il coraggio di incrociare il suo sguardo, avrebbe solo voluto essere altrove, dovunque ma non davanti a quegli occhi furenti. All'improvviso si rese conto che i suoi cominciavano a bruciare, e aveva un nodo alla gola, ma non avrebbe mai permesso che lei lo vedesse cedere. Con uno sforzo che gli parve sovrumano riuscì a tirare fuori una risata totalmente priva di allegria e con voce strascicata rispose:- Grazie per la paternale, Granger, era proprio quello che mi ci voleva in questo momento!- Hermione lo guardò disgustata e decise che non valeva nemmeno la pena di sprecare altro fiato con lui. Si alzò e raccolse le sue cose per poi dirigersi verso uno dei camerini lungo la parete. Aveva appena stretto la maniglia di quello più lontano quando nella mente di Draco cominciò ad affiorare una voce:"Tutti i guai in cui è finito non sono stati altro che opera sua"... "non cambierà mai, è inutile avere qualche speranza"...
- Aspetta, Granger... Senti... è meglio che me ne vada io, tanto non ho più niente da fare qui.- Poi, vedendo i suoi occhi diventare come due piattini da caffè per lo stupore, si riprese di botto:- Cioè, non ho certo intenzione di bagnarmi ancora con l' acqua infettata da una...- Ma si bloccò. Non riusciva a dire quella parola che, ne era certo, avrebbe fatto infuriare la Grifondoro più di ogni altra cosa. Stettero così per un po', in silenzio, guardandosi.
Poi quacosa scattò nella testa di Hermione: Malfoy non voleva offenderla. Poteva leggere sul suo volto lo sforzo per fermarsi in tempo e anche lo stupore per il suo stesso comportamento. E incredibilmente tra tutto il disprezzo e il disgusto che provava per lui, affiorò un sentimento diverso. Si sentiva come quando Harry le aveva raccontato cosa era successo due anni prima, la notte della morte di Silente. All' improvviso parte di lei voleva andare da Draco e dirgli che andava tutto bene, sentiva un misto di solidarietà e pietà farsi strada sciogliendo un po' di ghiaccio che aveva dentro.
-Se vuoi possiamo... ehm, dividere la vasca, tanto è grande, ecco...- Mentre finiva di pronunciare la frase sperò con tutte le sue forze che lui rifiutasse, dicesse qualcosa di offensivo e andasse via.
Intanto il cervello di Draco ragionava febbrilmente,spaccato a metà.
Come può pensare che accetti?
L' hai quasi insultata e lei ti propone di condividere, non pensi che sia gentile?
Si, ma è una secchiona nata Babbana.
E con questo? Bel lavoro hanno fatto fino all' anno scorso i tuoi amici purosangue.
Questo non c' entra niente!
No, questo c' entra tutto! Quali sono le sue colpe se non avere genitori Babbani?

-Insomma... Che ne dici?- Le parole nervose della Granger lo riportarono alla realtà e in quel momento la guardò come se non l'avesse mai vista prima: la matassa incolta che aveva in testa attirava l' attenzione e, nonostante fosse bagnata, tentava di sfidare la gravità puntando al soffitto. Poi notò gli occhi scuri che lo fissavano inquieti, la bocca dai denti perfetti ("Cavolo, da quando non ha più le zanne?") e la pelle bianca. Tremava leggermente. Effettivamente ora che il vapore si diradava, cominciava a fare fresco.
-Va bene, per me si può fare.- rispose infine e si tuffò di nuovo nell' acqua.  

***

Mancava poco all'alba quando Draco tornò verso il suo letto nei sotterranei, turbato da come era passata la serata. Lui e la Granger erano riusciti a passare tutto quel tempo senza inultarsi o farsi saltare i nervi e, eccezion fatta per qualche risposta o frecciatina troppo pungente, le ore erano passate addirittura piacevolmente...
La cosa, anche se lo aveva lasciato un po' interdetto, allo stesso tempo era riuscita a farlo sentire molto più leggero, sereno come non si sentiva da tempo, decisamente una bella sensazione.
Questi stessi pensieri attraversavano la mente di Herimione, incamminata verso la torre, parecchi piani più su. Lei però non ebbe tempo per pensarci perché non appena entrò nell'accogliente Sala Comune venne aggredita da due figure che la spinsero su uno sgabello. Dopo un attimo di stordimento Hermione si rese conto di chi erano:- Harry! Ginny! Che succede?-. 
Ginny la guardò seria e Harry rispose:-Hermione, abbiamo una cosa importante da dirti.-

***

-No, ditemi che state scherzando...- Doveva essere così, non vedeva altre vie d'uscita. Ma vedendo gli amici restare mortalmente seri si rese conto che anche la sua ultima, flebile speranza si era dissolta. -Quindi mi state davvero dicendo che siete stati voi a rubare il Verum ut dicam? Ma come ci siete riusciti?-
-Te lo stavamo spiegando, però non è questo il punto.- rispose un po' spazientita Ginny. -Ci siamo semplicemente nascosti sotto il Mantello e mentre io facevo la guardia fuori dalla porta, Harry è entrato e l'ha preso... Avevamo fatto delle ricerche e sapevamo che Lumacorno ne aveva mostrato un po' a degli allievi del settimo anno, due anni fa... Non eravamo sicuri che ne avesse ancora ma abbiamo avuto fortuna. Comunque, l'abbiamo usata stanotte, poi Harry ha ripreso il Mantello, ha trasfigurato la bottiglia in una pietra e l'ha buttata nel lago... Non possono risalire a noi.- 
-Ok, siete stati prudenti e attenti, ma perché mi state dicendo tutto questo? Con chi l'avete usata?- I due si scambiarono uno sguardo triste e Ginny riprese:- Ecco noi... noi abbiamo scoperto cos'ha Ron ultimamente... Non sapevamo più cosa fare, so che la situazione per te era difficile, lo era anche per noi.  E questo era l'unico modo per risolverla.- Aggiunse di corsa, notando che il volto dell' amica era diventato rosso e aveva assunto un'espressione contrariata.
Hermione fece un respiro profondo per calmarsi: i suoi amici avevano infranto le regole e la privacy di Ron, ma lo avevano fatto per lei, perché le volevano bene... E poi era tremendamente curiosa. 
-Allora...- continuò Ginny -per quanto siamo riusciti a capire dalla   voce biascicata di Ron mentre dormiva, pare... pare che lui non si senta alla tua altezza, ecco...- Hermione rimase sbalordita per la seconda volta nella nottata. 
-Ci spieghiamo meglio- disse Harry- A quanto sembra Ron ha sentito la notizia che McLaggen sta facendo carriera al Ministero e che Krum ha stabilito il nuovo record di boccini presi in così pochi anni di gioco... E poi non è certo un segreto che hai fatto perdere la testa a mezza scuola... Insomma penso che tutto questo lo abbia un po' messo sotto pressione e soprattutto a disagio...- 
-Si, e questo potrebbe- continuò Ginny- dico, potrebbe, averlo spinto ad accettare le avancés di Lea Giles, la Tassorosso del quarto anno. Lei, ecco, le ha chiesto se poteva darle ripetizioni di Incantesimi e quando sono stati soli... Non abbiamo scoperto niente di preciso in realtà, non ancora, quindi ci sta che non sia successo niente.- 
Harry però fu impietoso:- Ginny, ti prego! So che lo fai per il suo bene ma è inutile nasconderle la verità, scoprirla più tardi non le farà meno male!-.
Hermione guardava i due amici dal basso dello sgabello su cui era seduta e non riusciva a capire quello che dicevano perché le risuonavano nella testa, in continuazione solo poche parole, così chiare e dolorose che riusciva a sentirle come se qualcuno le stesse urlando: "Ron mi ha tradita". 
Nient' altro, ma era più che sufficiente.


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Salve salve! Probabilmente non ci sarà più un'anima a leggere questo capitolo faticosamente conquistato a scapito di un'intera giornata di studio. So benissimo che non aggiorno da un anno praticamente e so di non avere scuse valide se non una totale mancanza di ispirazione, per la quale mi scuso profondamente. Quindi, se ci sono ancora degli irriducibili che non hanno voglia di mandarmi a quel paese, li ringrazio davvero tanto e aggiungo che mi piacerebbe una recensioncina, va bene anche qualche parola per sapere che ne pensate. 
Quindi niente, spero vi sia piaciuto il capitolo e che non passi un altro anno prima che riesca a pubblicare il prossimo!

  
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