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Autore: hinayuki    30/07/2008    2 recensioni
Salve gente! Ok... questa è la mia prima fanfic su Acuarion! Spero che vi poiaccia! E' una raccoltad i tre Song-fiction che esprimono i pensieri di Apollo e Silvia dopo l'ultima puntata!"Ti rincontrerò" [Apollo è in una dimensione oscura e tira un po' le somme, esprimendo il suo rammarico e i suoi desideri! Quando... uno di questi viene esaudito.] "Scusa, ma ti chiamo amore" [Silvia fa un escursus sulla sua vita e sui suoi sentimenti e spiega un po' quello che ha fatto da quando i suoi cari sono scomparsi. Quando... si sveglia!] "Tu sei, tu sai" [What if.. del dopo ultima puntata! La DEVA è riuscita a tirare fuori dall'Acuarion i due element, ancora vivi. Apollo è in preda ai dubbi!] Perché? Leggete!
Genere: Triste, Song-fic, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Apollo, Silvia de Alisia
Note: OOC, What if?, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Scusa, ma ti chiamo amore

 

Scusa, ma ti chiamo amore
non so dire nulla più

 

Amore.

Scusami, Apollo, se ti chiamo così.

Il fatto è che più penso al te e meno mi vengono in mente parole da dire.

 

Lo so, lo so... riderai adesso, pensando che io sia solo una “Principessa Fessa”! Ma posso credere di essere ancora solo la tua di “Principessa Fessa”?


Scusa se ti ho dato un nome
dico solo che sei tu

 

Amore.

Ti chiedo scusa se ti ho dato questo nome.

Ma ogni volta che penso a questa parola ripenso a te.

 

Ogni volta che vedo due fidanzatini per la strada penso che sia bellissimo il loro Amore, e mi chiedo se anche noi avremmo potuto essere così. E ogni volta sovrappongo i nostri volti ai loro.

 

So che è stupido, perché il nostro rapporto sarebbe stato unico ed inimitabile.

Qualche volta quando parlo con le ragazze o con Chibiko paragonano quella che avrebbe potuto essere la nostra storia come quella della “Bella e la Bestia”. E io rido. Rido perché un po’ gli do ragione.

Rido per mascherare la sofferenza che mi attanaglia il cuore.

Ridisegni il mio destino
e colori il desiderio dentro gli occhi miei

Da quando sei entrato nella mia vita l’hai stravolta.

All’inizio pensavo che l’avessi rovinata, non stando mai al tuo posto e combinando sempre guai. E in vece quando combattevamo assieme capivo che eri tu a darmi la forza.

 

Se non fossi entrato in maniera così irruenta nella mia quotidianità forse avrei continuato a corre dietro una speranza assurda.

 

Mi hai profondamente cambiata.

 

Hai cambiato il mio destino e mi hai fatto vedere il mondo sotto un’altra luce.

Con altre sfumature.

Con altri colori.

Colori che non erano più il giallo, il rosso e il blu.

Colori che si mescolavano e alla fine lasciavano spazio solo all’arancio e all’oro.

Colori che tuttora permangono nei miei occhi.

E quando li chiudo... beh... un certo desiderio mi stuzzica: un desiderio di noi, Apollo.

 

Io non ho più freddo
adesso che ho imparato a piangere
e non ho paura quando sento di rinascere

 

Quando te ne sei andato mi sono sentita svuotata dentro.

Non riuscivo a crederci.

Speravo che saresti tornato da me, subito...

Perché 12.000 anni sono troppi per te... per noi!

Lo pensi anche tu, vero?

 

Non sono più riuscita a piangere per molto tempo.

Io che una volta piangevo per un non nulla.

Io che non avevo paura di farlo per dimostrare la mia tristezza, ma anche la mia gioia.

Non ci riuscivo più.

Credevo di aver versato tutte le mie lacrime durante la lotta.

Credevo che se avessi pianto e tu mi avessi visto da dove sei...

mi avresti preso in giro e derisa.

 

Mi sbagliavo, vero, Apollo?

 

Mi sentivo un verme, perché la persona che ho amato, che amo e che amerò se n’era andata e io miei occhi non riuscivano a versare nemmeno una misera lacrima.

 

Poi piano, piano qualcosa dentro di me ha capito. L’ho capito guardando gli occhi di quei bambini che mi hai affidato.

Loro hanno pianto tanto.

Piangono tutt’ora.

Gli manchi.

Mi manchi.

 

Ho realizzato che se ci vedremo sarà solo tra molto tempo.

E non sono riuscita ad accettarlo.

Allora non sono più serviti gli sforzi.

Il pianto è iniziato da solo ed è durato per Dio solo sa quanto tempo.

 

Mi rimetto in gioco adesso
lascio correre il mio cuore verso di te

 

Per giorni non ho lasciato la mia camera, perché qualsiasi cosa vedessi qua alla Deva mi parlava di te. E stringevo forte quella statuetta con l’ala.

Ho rivisto tutti i momenti passati assieme.

 

Una notte, mentre piangevo, ti ho sognato sai, Apollo?

 

Ho sognato che eri lì con me, nella mia stanza e che mi asciugavi le lacrime.

Mi hai giurato che ci saremmo sicuramente rincontrati, per stare assieme per sempre!

 

Sai che quel sogno è stata la mia forza, Apollo?

 

Mi sono ripresa a poco a poco.

Ora noi Element diamo una mano a ricostruire la città dove tu sei cresciuto.

Dove ti ho incontrato.

Dove tutto è cominciato.

Dov’è rimasta una parte di te, perché lì ci vivono ancora gli orfani per i quali eri come un fratello maggiore.

Un paio di volte gli ho chiesto di venire alla DEVA, ma hanno sempre rifiutato.

Non se la sentono di vivere nel posto che ti ha costretto a scomparire.

E io li capisco.

 

Mi sono rimessa in gioco per proteggere loro, adesso.

Ma il mio cuore non smette di rincorrere il tuo ricordo.

E io lo sai che faccio?

Lo lascio andare coccolandomi nei miei momenti più preziosi.

Nei momenti dove c’eravamo solo tu e io.

Non è troppo tardi
in tasca ora ho la libertà

puoi tirarla fuori quando vuoi

 

Sai che c’è adesso?

C’è che sono stufa di questo posto, dove tutti venerano te e mio fratello come degli eroi!

Serviva che scompariste perché foste reputati degli eroi?

Voi, ai miei occhi, lo eravate già.

 

Se ti dicessi che mi manca anche lui ti arrabbieresti, Apollo?

 

Neanche da chiedere... so che vi scarnereste.

Al pensiero mi viene da ridere, e allora lascio che le mie labbra si incurvino in un sorriso.

Non ho mai smesso di sorridere, nonostante stia soffrendo ancora.

Perché so che se smettessi di farlo ti sentiresti in colpa.

Ti starebbe bene, ma so che stai soffrendo anche tu come me.

 

Mi sono liberata di quel posto che ci ha costretto a lottare.

Ho lasciato la DEVA.

Gli altri non erano per nulla contenti.

Ma io ho deciso che mi prenderò cura dei bambini orfani della città.

Quei bambini a cui, come ti ho già detto, manchi tanto.

 

Una vita da riscrivere
nel tuo cuore
che ha mille pagine

sfoglierò poesie che parlano di noi
Un amore che non ha età

 

La mia vita è ricominciata da quando ho smesso di fare l’Element.

Avrei voluto scriverla con te, in modo indelebile nei nostri cuori.

Ma intanto mi accontento del mio, che ha ancora tante pagine bianche...

E che ti appartiene.

 

Quando ci ritroveremo lascerò che tu lo legga e sarà come se tu fossi stato con me per tutto il tempo.

Come se fosse un libro di fiabe o di poesie, come quelli che leggeva il tuo miglior rivale.

Solo che queste poesie parlano di noi e di come sarebbe stato stare assieme.

 

Ma forse sei già con me, Apollo?

A volte mi sembra di sentire la tua presenza attorno che mi abbraccia.

Mi dai forza.

 

Scusa, ma ti chiamo amore

e non posso dir di più
Scusa se non posso avere

gli anni che hai ora tu

 

Amore... ancora con questo appellativo.

Eppure non mi vengono altri modi per chiamarti.

Ma sappi che non userò questo nome con nessun altro.

 

Perché, Apollo, io sono solo tua e sarà così sempre.

 

Anche adesso che sono una vecchietta.

In città mi chiamano “Zitella”.

I figli dei bambini che ho preso con me, “Nonna”.

E ogni volta che lo fanno mi immagino come sarebbe stato sentirsi chiamare “Nonni” dai nostri nipotini.

 

E sorrido e i bambini mi chiedono perché.

E mi chiedono se sto pensando a te.

 

Ti conoscono bene, Apollo!


Ma conservo quell'istinto

per volare come un aquilone in libertà

 

E poi mi fanno qualche battutina maliziosa.

Io ogni volta arrossisco e mi arrabbio.

 

Mi temono e mi amano, Apollo, proprio come te.

 

E quando gli corro dietro, nonostante gli acciacchi della vecchiaia...

Mi sembra di essere tornata a quando eravamo tutti assieme alla DEVA.

E allora mi fermo e fermo anche le lacrime che pian piano cercano di venire di nuovo a galla.

 

E i bambini capiscono.

Eccome se capiscono.

E mi chiedono di raccontare qualche nostra avventura.

Gliele ho raccontate tutte, centinaia di migliaia di volte.

Talmente tante che una volta hanno allestito uno spettacolino per me.

Me le hanno fatte rivivere e hanno trovato un finale alternativo.

 

Mi hanno ridato delle ali per volare da te.

L'amore non è convenzione,
non si delimita,
scorre nei nostri cuori ormai

 

Apollo, forse ti arrabbierai a sentire dire questo...

Ma li amo!

 

No, sicuramente non ti arrabbierai!

Perché tu amavi i loro genitori.

Avresti certamente amato anche loro.

Lo so!

 

Tutto l’amore che non ho potuto donare a te l’ho riversato su di loro.

Non ho potuto delimitarlo o trattenerlo...

Semplicemente gliel’ho affidato in attesa di essere stretta nuovamente tra le tue braccia.

Come quella volta... prima che tutto finisse.

 

Perché per quel sentimento il mio cuore era troppo piccolo, ormai.

E rischiava di straripare, come un fiume in piena.

Non me la sentivo di sprecarlo così.

Una vita da riscrivere
nel tuo cuore
che ha mille pagine
parlerò di un amore che
Oltrepassa le distanze non si ferma mai
Non si ferma mai

 

Prima pensavo che la mia vita sarebbe stata tutta da riscrivere.

Ero preda della tristezza.

Ma adesso non lo farei per nulla al mondo.

 

Le pagine del mio cuore stanno per finire, lo sento.

Sento il pianto dei bambini che ormai non lo sono più.

Vedo i loro volti tristi.

 

Eppure io sono così felice.

Grazie a loro sono felice.

 

Grazie a te sono felice.

Lo sai, Apollo?

 

Adesso potrò raggiungerti e superare le distanze che ci dividono.

E spero per te che tu mantenga la tua promessa di restare assieme per sempre, questa volta.

 

Una vita da riscrivere
nel tuo cuore
che ha mille pagine
sfoglierò poesie che parlano di noi
Un amore che non ha età

 

Non riscriverei la mia vita per nulla al mondo, ormai.

Perché mi è andata bene così.

Perché il mio amore non ha tenuto conto dell’età.

Perché ora che ho lasciato il mio corpo sono di nuovo con te.

 

E tu leggi complice il mio cuore che ha battuto solo e sempre per te.

Il mio cuore ti racconta di me, di te, del noi che c’era stato e che avrebbe potuto esserci.

Eppure qualcosa mi dice che questo non è ancora il “per sempre” che ci siamo promessi.

Qualcosa mi dice che il nostro “per sempre” Comincerà più avanti nel tempo.

E una luce calda mi avvolge risvegliandomi dal mio sogno.

Scusa, ma ti chiamo amore
non so dire nulla più
scusa se ti ho dato un nome
ora puoi chiamarmi anche tu

 

Sono stordita. Dalla luce del sole e per un attimo non capisco.

 

“Amore...” Mi esce spontaneo dalle labbra.

Non so più che altro dire.

Quella luce abbacinante mi ricorda te e qualsiasi pensiero, qualsiasi parola muore ancor prima di nascere.

L’unica cosa che riesco a fare immaginare di sentire la tua voce che mi chiama allo stesso modo.

 

“Si Amore?

 

 

 

 

 

  
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