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Autore: Colpobasso    20/05/2014    0 recensioni
Era notte, le luci dei lampioni ci illuminavano il viso facendo notare le nostre espressioni gioiose e allo stesso tempo imbarazzate.
Camminavamo uno affianco all'altro, sfiorandoci di tanto in tanto nello spostarci per far passare gli altri. Non riuscivamo a parlare l’emozioni erano tante, il cuore ci batteva a mille all'ora e non riuscivamo a trovare nessuna parola che avrebbe formato una frase di senso compiuto.
Passeggiavo seguendo Matteo, non sapevo bene dove stessimo andando ma speravo che mi avrebbe ricondotta dai miei amici così che me ne sarei potuta tornare a casa.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non potevo sperare nel suo amore. Non si sarebbe mai innamorato di me e del resto chi lo farebbe mai, da una parte quasi che riuscivo a capirlo. Ma non potevo continuare a vederlo solo per fare sesso, anche se era il miglior sesso della mia vita. Lui mi avrebbe usato solo come corpo ed io invece piano piano mi sarei innamorata di lui, se già non era accaduto ma cercavo di non pensarlo. Non avevo bisogno di stare ancora male per questi ragazzi che di me non capiscono niente, che neanche mi reputano una persona. Dovevo smettere di vederlo questa era tutto.
Mi chiamo centinaia di volte e più io riattaccavo più lui continuava a tartassarmi di telefonate. La mia voglia cresceva nel vedere la sua foto sullo schermo del telefono e i miei pensieri erotici riaffioravano, ma non potevo permettermelo così mi distraevo più che potevo. Un po’ mi piaceva pensare che mi stesse chiamando in continuazione, del resto mi stava pensando, anche solo per soddisfare i suoi bisogni ma mi stava pur sempre pensando.
Passarono giorni, settimane e le sue chiamate pian piano diminuivano. Finche il 15cesimo giorno non chiamò più. Iniziai di nuovo  a tagliarmi, ma questa volta con più forza dovevo distrarmi , dovevo dimenticarlo. I miei tali aumentavano, sui bracci, sulle cosce persino sulla mia pancia. Ma non me ne importava tanto nessuno doveva vedermi nuda.
Un sabato sera andai ad una festa, come sempre era piena di persone vuote che pensavano solo a bere e a mangiare. Erano fatti di plastica. Tutti facevano la stessa cosa, tutti seguivano tutti. Era un bel cazzo di trenino. Mi appartai per fumarmi una sigaretta che avevo scroccato al primo che passava, era molto facile ti facevi  vedere disponibile, mettevi in risalto le tue forme chiedevi con un pizzico di sensualità e il gioco era fatto. La mente maschile era molto facile da giostrare. Rimasi da sola quasi mezz’ora da una sigaretta diventarono due poi tre. A tutti quelli che passavano sia ragazze che ragazzi ne chiedevo una.
“ non servirà a niente fumare 10 sigarette i tuoi pensieri non se ne andranno!” Mi voltai e mi accorsi di avere seduto accanto a me un ragazzo. L’ho scrutai attentamente e notai  che  era Matteo. Che cazzo ci faceva Matteo li? Ma che voleva? Ma questo ragazzo era onnisciente? Come faceva a sapere che io ero li?
“ non bombardarti di mille domande sul come e perché sono qua, l’ho noto nei tuoi occhi tutti questi interrogativi e se non vuoi la mia presenza dimmelo e me ne andrò!”
“Vattene!” risposi seccamente
“Prima dimmi che cosa ti ho fatto. Perché sei sparita senza farti sentire più? Ti ho chiamato un miliardo di volte e tu mi hai sempre riattaccato, non so che ho fatto di male nel meritarmi questo?”
“Io non voglio essere una tra le tante, un corpo per raggiungere l’orgasmo. No mi dispiace io non mi faccio usare da nessuno ho ancora la mia dignità e non la pesterò per te. Questo mai.”
“Ma chi ti sta usando? Tu ti fai troppi complessi mentali. Sono state le 2 settimane più brutte della mia vita nel sentirmi rifiutato da una persona così importante come te. Io sto bene con te, sei l’unica persona con cui riesco a parlare ed essere me stesso.”
“ Io ti odio.” Risposi e mi alzai correndo verso la piazza e immergendomi nella folla sperando di non rivederlo più. Ma nel fare questo senti  Matteo che mi prese la mano e mi fece voltare. Mi immerse le mani nei capelli mi trascino a se e mi diede un bacio dolce, sensuale.  Così davanti a tutti e tutto. Che bello, questo voleva dire che ci teneva a me e non era solo un corpo. Ci staccammo, riapri gli occhi e notai tutte le persone che ci guardavano si avvicinò e mi sussurrò “Ora hai capito quanto puoi essere importante per me? Però ora andiamocene da questo posto di merda!”
Mi portò a casa sua. Buttò a terra tutto quello che  era appoggiato sul tavolo e mi ci sdraiò, ormai era il nostro posto quel tavolo. Il nostro letto. Continuava a baciarmi, non si staccava mai. Sentivo la sua lingua imperterrita nella mia bocca. Mi spogliò e nel vedendo i miei mille tagli si fermò guardandomi storto. Poi iniziò a baciarli uno ad uno. La mia voglia aumentava, il piacere mischiato al dolore delle ferite ancora aperte mi fece vedere le stelle. Ero già tutta bagnata, quasi che mi vergognava di pensare a quando lo noterà, ma non potevo farci niente. Arrivò a baciarmi le gambe poi il ventre, non riuscivo a stare ferma le mie gambe si richiudevano dall’eccitazione. Infilò e le sue dita dentro di me toccandomi punti a me sconosciuti che mi portarono a orgasmi eccezionali. Riprese a baciarmi, sentivo il mio sapore nella sua bocca e mi piacque, ed entrò. Questa volta era più possente nei suoi movimenti, quasi da causarmi dolore. Iniziai a sudare e a morderlo per il piacere. Ma non volevo smettere, mai avrei voluto smettere come se quella notte dovesse durare in eterno. Per sempre. I miei urli aumentavano, come per sfinimento. Non avevo più fiato. Così uscì e mi bagno tutto il seno. Mi sdraiò e prendendomi per la testa me l’ho infilò in bocca. Mi aveva sempre fatto schifo, anche solo pensarlo. Ma questa volta non fu così. Senti il suo sapore nella mia bocca e il suo piacere nei movimenti e questo fece eccitare anche me. Dopo 3 ore ancora riuscivo ad eccitarmi. Non avrei mai pensato che sarebbe potuto succedere.
-Mi risvegliai nel mio letto e accanto a me c’era lei, la ragazza più bella e più strana che avevo mai incontrato. Non so come sia successo ma dalla prima volta che mi guardò negli occhi qualcosa era scattato. Qualcosa di strano e ne ero contento. Anche se era una ragazza complicata da capire, piena di problemi e incertezze. Sapevo che vicino a lei sarei cresciuto e lei con me. Non volevo perderla. Mi completava in tutto, anche a letto. La guardai dormire per quasi un’ora aveva dei lineamenti bellissimi, degli occhi che parlavano da soli e un profumo delizioso a cui non potevo farne a meno. Sarei voluto restare cosi per sempre, con lei accanto nel mio letto. Mi voltai verso la finestra sdraiandomi e mi riaddormentai.- Pensò Matteo.
Mi svegliai nel suo calore. Era stata la notte più bella della mia vita. Era bellissimo anche quando dormiva. Notavo i livide che gli avevo lasciato con i miei morsi, ma sulla sua pelle calzavano a pennello come se fossero li da sempre.
“Buongiorno”
Si strofino gli occhi, sbadiglio poi mi guardo sorridendo amorevolmente. “ Ei, buongiorno. Da quant’è che sei sveglia?”
“In tempo da notare quanto sei bello anche mentre dormi.”
Matteo sorrise e si mise a sedere. “ Adesso però voglio sapere perché ti sei riempita di tagli in quel modo!”
“ Mi mancavi, dovevo distrarmi.” Dissi guardando in basso per la vergogna.
“ Penso che sia il momento che tu dia un taglio a questa cosa. Ora hai me. Pensa a noi invece di trafiggerti e farti male.”
Sorrisi e lo abbracciai e lui mi diede un bacio delicato sulla fronte. 
  
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