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Autore: FavoladiBeda    20/05/2014    1 recensioni
Hermione Granger dopo la rottura con Ron Weasley, non è più la stessa.
Ginny Weasley ha avuto un'idea brillante: le ha organizzato un appuntamento al buio.
Aspettatevi continui colpi di scena!
Dal testo:
“Ne dubito. E’ stata la Weasley a mandarci, o meglio, a mandare me”.
“Oddio, allora sei tu… voglio dire, siete voi, il mio appuntamento!”.
Spero che la storia vi piaccia, ci tengo particolarmente :)
FavoladiBeda
Genere: Comico, Demenziale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Dal capitolo precedente:
Un appariscente locale con mille luci rosse e bianche sfoggiava un’insegna enorme: “BALLO SUL PALO”.
Hermione spalancò la bocca.
“Ma dove diamine mi hai portato? Io là dentro non ci entro!” urlò.
“Ormai è fatta, Granger” le disse Malfoy, ghignando. “Adesso ci vieni”.


_


“Non ci penso neanche! Voi entrate pure, io ne farò a meno! Ho una bacchetta e vi schianterò se è necessario!”.

Era davvero fuori di sé! Come potevano credere di poterla fare entrare in un locale del genere?

“Al tre, Blase”.

“Al tre, cosa?”.

“Certo, amico”.

“Cosa volete fare?”. Sguainò la bacchetta, minacciandoli.

“Non vogliamo aggredirti, Granger! Mettila via” si lamentò il biondo.

Seppur titubante, Hermione mise l’arma nella borsa.

“Tre!” esclamò Draco e le bloccò le braccia mentre Blase la sollevava per le gambe.

“Scusa ma hai detto che ci stavi e adesso ti assumi la responsabilità delle tue parole!” disse il moro mentre i due la trasportavano verso l’entrata.

Hermione gridava e scalciava come una pazza.

“No! Non ci voglio entrare, lasciatemi! Brutti idioti!”.

Non riusciva a liberarsi, erano troppo forti.

“Maledetti! Appena mi lascerete, uscirò immediatamente. Io non ballerò mai sul palo!”.

“Scommetti, Granger?” le soffiò Malfoy nell’orecchio.

“Si, scommetto!”.

Arrivarono in fila ma non lasciarono andare la riccia che ancora imprecava e si dimenava.

La gente iniziava a voltarsi verso di loro, preoccupata.

Ad un certo punto un buttafuori del locale, grosso due volte tanto l’uomo del pub, si avvicinò ai tre con la bacchetta puntata nella loro direzione.

“Lasciatela subito” ringhiò.

“Non è come pensa!” disse subito Blase, alzando le mani e lasciando di botto le gambe di Hermione che incontrarono il cemento del marciapiede.

Le mani di Draco le accarezzarono tutti i fianchi mentre lei cadeva ma riuscì a sostenerla prima che lei si facesse male.

Hermione si rialzò un po’ impacciata, tenendosi in equilibrio aggrappandosi al braccio di Malfoy.

Nel frattempo, era arrivato un altro uomo (probabilmente il collega del primo).

Blase stava apertamente litigando con il buttafuori mentre l’altro disse qualcosa a proposito di patronus e Auror.

Draco e Hermione erano un passo dietro al moro, pietrificati.

Le persone intente a fare la coda li avevano circondati e assistevano alla scena.

All’improvviso al suono di parecchi pop comparvero cinque persone in tenuta da Auror.

Uno prese Blase e l’altro Draco mentre Hermione urlava che era tutto un equivoco.

Si sentì afferrare e poi non vide più niente.

Quando riaprì gli occhi, si trovava al Ministero e un Auror la teneva per un braccio.

“Dove sono Malfoy e Zabini?” chiese istintivamente.

“Mi segua, deve lasciare una deposizione”.

“Voglio parlare con Harry Potter!” esclamò.

L’Auror arrestò il suo incedere.

“Signorina Granger, dirà tutto a me. Adesso deve collaborare”.

Hermione respirò a fondo e seguì l’uomo per una serie di corridoi, che conosceva, fino ad arrivare davanti ad una stanza bianca.

Un cartellino sulla porta indicava: “Sala Interrogatori”.

L’Auror la precedette e si accomodò su una poltrona al di là di un’ampia scrivania, invitandola a fare lo stesso.

Lei si sedette sull’unica altra sedia della stanza (che a parte quei pochi oggetti e una lampada, era vuota).

“Non sono stata aggredita. Draco Malfoy e Blase Zabini sono miei… amici” disse, esitando. “Volevano andare a ballare ma io non approvavo e così hanno pensato di costringermi prendendomi a quel modo. Niente più”.

“Da quanto mi ha riferito un testimone affidabile, uno la teneva per le gambe e l’altro per le braccia. Non mi sembra un atteggiamento amichevole” le fece notare.

Lei immaginò che si trattasse del buttafuori che aveva aggredito Blase.

“Le ho già spiegato come sono andate le cose. Era solo uno scherzo”.

Qualcuno bussò alla porta e la accostò.

La testa di Harry si infilò nella stanza.

“Oh Harry! Finalmente!”.

“Ciao, Hermione” disse il suo migliore amico, entrando definitivamente nella stanza. “Grazie, Shole. Adesso ci penso io”.

L’Auror si alzò e uscì.

La riccia si precipitò su Harry.

Grazie a Dio.

“Malfoy e Zabini non mi hanno fatto niente!”.

“Lo so, ho parlato con loro” le disse, sorridendo. “Malfoy mi ha chiamato sfregiato e gli altri Auror non l’hanno preso tanto in simpatia. Per quanto riguarda Zabini, si è preso un pugno da qualcuno e aveva la bocca piena di sangue”.

Hermione lo fissò spaventata.

“Tranquilla, lo stanno sistemando. Sei sicura che sia tutto a posto?” le chiese, carezzandole una guancia.

“Si ma… Harry! Oh no, ho rovinato la tua serata con Ginny!” disse, dispiaciuta.

“Non ti preoccupare, abbiamo tutta la notte per rimediare” e – prima che Hermione riuscisse a colpirlo con uno schiaffo sui capelli, riprese – “e poi la mia cara e dolce mogliettina mi ha quasi ammazzato dicendomi che dovevo smaterializzarmi qui alla velocità massima con cui riesce a fare gol”.

Scosse la testa, ricordando il voto serio di Ginny mentre diceva quelle parole.

Hermione sorrise.

“Allora, penso che dovrei andare a liberare i due imbecilli. Vieni con me?”.

“Ovvio”.

Erano le undici di sera quando Draco Malfoy e Blase Zabini uscirono di prigione.

“Sono stato rinchiuso in cella. E’ stata davvero dura sopravvivere” furono le prime frasi di Blase, una volta all’aria aperta.

“Siamo stati dentro per poco più di dieci minuti” lo seccò Draco.

“Non ricomincerete a litigare, spero!” esclamò Hermione, stralunata.

I due si zittirono.

“Herm, credo che dovrei portarti da Ginny” le comunicò Harry.

“Oh sì, ho parecchie cose da dirle!”.

“Ringraziala da parte nostra, Granger” fece sarcastico Draco.

“Sarà fatto”. Hermione li guardò; Blase aveva un cerotto sulla faccia mentre Draco sfoggiava un piccolo livido sulla fronte.

“Ci vediamo”.




Angolo Autrice:

SCUSATE PER L'ENORME RITARDO!
Sono partita per Venezia e non ho potuto pubblicare.
A causa di vari aggiornamenti che sto facendo alla storia, questo sarà il penultimo capitolo e il prossimo sarà l'epilogo (che conterà solo 99 parole e che vi farò avere tra poco, internet permettendo).
Infatti, questa ff avrà un seguito di cui questi capitoli sono il prologo.
Ho suddiviso così la storia perchè a metà svolgimento ho avuto idee nuove e diverse rispetto alla trama a cui avevo pensato.

Spero che vi piaccia!
Ciao,
FavoladiBeda. 
  
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