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Autore: sonofposeidon    20/05/2014    2 recensioni
"Sono ciò di cui hai bisogno" questo c'era scritto sulla collana di papà, lui non l'ho mai conosciuto e tutto ciò che ho di lui è quel medaglione
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Quando rinvenni avevo la vista offuscata così strofinai con le mani i miei occhi e finalmente vidi chiaramente la stanza, non era la mia. Speravo che ciò che era successo prima fosse solo un brutto sogno ma evidentemente non lo era. Nella stanza c’era un letto,una vetrina piena di bicchieri, delle sedie, una scrivania molto vecchia, un tavolo e una cucina. Doveva essere un monolocale, c’era anche una porta da cui sentii tirare lo sciacquone: doveva essere il bagno, dai precedenti di prima mi rizzai in piedi e trasformai il ciondolo in modalità spada e mi nascosi dietro la cucina, in un punto dove dal bagno non mi si vedeva così appena l’intruso si avvicinato per vedere dove fossi l’ho immobilizzato piazzandogli la spada sulla nuca –Fermo dimmi chi sei!- dissi con tono autoritario. –Algene sono io.- subito lo riconobbi, era Francesco così tolsi la spada e quando si girò notai che aveva due strane corna sulla testa e le gambe erano piene di peli e finivano in zoccoli. Cosa aveva il mio migliore amico? –Hai delle corna in testa, sai?- dissi io –Devo spiegarti alcune cose, ti preparo un Tè! Faremo questo discorso davanti a una bevanda calda.- ribatté lui. Dopo che lui ebbe preparato la bevanda ci sedemmo al tavolo e cominciò a raccontarmi tutto –Tu sei il figlio di un dio, Algene.- lui esordì con questo –Tu sei pazzo.- risposi io ma lui subito fece –Se io sono pazzo lo sei anche tu perché lo hai visto cos’era Zeno, quel mostro aveva una testa da insetto, corpo umano e bracci co giganteschi aculei: sai che non è una cosa normale.- Mi aveva convinto ad ascoltarlo così annuii e presi un sorso di Tè, appena deglutii mi sentii molto meglio, come se avessi fatto un pasto intero. –Tuo Padre o Tua Madre sono degli dei greci, quelli dei miti!- enfatizzava molto la parola “dei”, forse ne aveva paura. –Tu non dovresti essere qui, l’Italia per voi è proibita come la Grecia! Sono pieni di mostri e non capisco come non ti abbiano già trovato, tutte le creature mitologiche qui sono più pericolose, non abbiamo l’influenza divina qui! Se fossimo nei guai nessuno potrebbe aiutarci! Comunque per fortuna io sono qui con te- mi sorrise e riprese- Ah già! Io sono un Satiro comunque- -Un che?- ero confuso, e anche molto -Sai i guardiani della natura che venivano raffigurati con la clava, le corna e le gambe molto pelose? Beh io sono uno di quelli- ricordavo qualcosa sui Satiri dalle lezioni di storia della mia professoressa e anche dai libri che avevo letto, e poi ricordai! Certo i Satiri, i semidei e gli dei! Erano tutti personaggi dei libri di Percy Jackson! Ma come era possibile tutto ciò? Stavo ancora sognando? Così cominciai a chiedere che mi ronzava in testa: -Senti Francesco, ti chiami così o…- -Veramente il mio nome fra Satiri è Copo ma scegli come chiamarmi te visto che mi conoscevi come Francesco- replicò lui - Copo io ricordo di aver letto di ciò in alcuni libri ma come è possibile? Se tu sei un Satiro non dovresti essere al Campo?- Lui trasse un respiro profondo e mi rispose –Allora qualche anno fa un semidio di nome Percy Jackson salvò il mondo da Crono, Chirone non volle far passare tutto ciò per segreto alla civiltà mortale così incaricò uno scrittore e figlio di Atena di narrare le sue imprese in alcuni libri e lui lo fece, tutto il ricavato andò al campo e ora noi satiri possiamo viaggiare per il mondo in cerca di voi semidei e questo mi porta qui da te- ero shockato, ciò voleva dire che Percy,il mio eroe, era reale potevo conoscerlo e parlarci! –Quando si parte per il campo?- non vedevo l’ora di partire-Presto dobbiamo solo aspettare un figlio di Ade- Quando finì la frase dall’ombra che produceva la vetrina nella stanza uscì fuori un ragazzo dalla pelle olivastra e i capelli lunghi e scompigliati –Io sono Nico Di Angelo, tu devi essere Algene-
  
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