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Autore: ketyblack    21/05/2014    2 recensioni
La periferia di Tokyo non era mai stata un quartiere allegro, anzi, il più delle volte diventava un covo di barboni e di mafiosi che abitavano però nei quartieri alti e che facevano ronde per controllare il lavoro delle proprie ragazze, il centro del traffico della prostituzione, talvolta anche minorile. C’erano poche giapponesi che battevano, la maggior parte erano russe, polacche, tutte alte flessuose e bionde, un genere non molto frequente nella popolazione del Sol Levante…
In questo ambiente, non molto favorevole all’allevamento di figli, erano cresciuti, insieme, sempre, essendo uno la famiglia degli altri un gruppo di ragazzi, un po’ strani per certi versi, ma sicuramente amici fraterni.
Il sole stava facendo capolino tra le colline in campagna, le sveglie suonavano, spaccavano i timpani e rompevano decisamente le scatole alle anime assopite, soprattutto all’unica donna del gruppo, Konan, peccato che a lei il campanello che spaccava i timpani…
Rieccomi dopo quasi un anno di assenza, è la prima ff che scrivo sull'Akatsuki e l'ho voluta rendere a modo mio, spero vi piaccia e che recensirete in molti! Un bacione!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Six guys and their band: Akatsuki.

 

Capitolo 5: Let's get the party started

 

 

 

  • Konnie?! Ma che diavolo hai fatto!- esclamarono in coro, erano ancora increduli. Ma la blu aveva occhi solamente per una persona, colui che sembrava il più stupito di tutti, Pain.

  • Credevamo non venissi, sei stupenda!- esclamò per primo Deidara abbracciandola e per poco facendola cadere dai tacchi alti.

  • Cazzo, sei alta quasi quanto me!- disse Sasori con i pollici all’insù. Hidan e Itachi ammiccarono verso di lei mormorando “sei uno schianto”. Pain invece si limitava a fissarla sottecchi, con quegli occhi enigmatici che la facevano impazzire. Era così strano come in pochi giorni il loro rapporto di amicizia fosse mutato.

  • Beh, ora che ci siamo tutti perché non andiamo a ballare?- intervenne Ino con la sua voce fastidiosa e scuotendo la lunga chioma bionda elegantemente racchiusa in una coda alta. Sakura annuì entusiasta, cercando lo sguardo di Pain e guardandosi intorno per vedere se c’era Sasuke all’orizzonte.

  • Pain, vieni a ballare un po’ con me…- urlò lei prendendolo per un braccio e portandolo in mezzo alla mischia, lui rimase impotente, stupito dall’apparizione di Konan a tal punto.

La blu rimase al bancone insieme agli altri, guardando stralunata il punto dove poco prima stava Pain.

  • Andiamo anche noi!- esclamarono Deidara e Sasori prendendola per un braccio e ballando in modo scatenato facendola ridere a crepapelle. Loro si che erano amici, sapevano sempre come prenderla e come farla ridere, erano una coppia inseparabile, forse quelli con cui si sentiva più a suo agio.

Hidan pochi minuti dopo sparì dalla vista di tutti, così come la padrona di casa, probabilmente chiusi in camera da letto e fare quello che negli ultimi giorni non smettevano di fare… pensò con una punta d’invidia la blu mentre stava ballando un lento con il rosso. Deidara si stava strusciando in una danza sensuale con una rossa niente male, era del loro stesso anno, si chiamava Karin. Sorrise in sua direzione e si augurò che la serata gli andasse bene. Poco dopo anche Sasori gli fu portato via da una certa Temari, di un anno più grande di loro, sembrava affascinato dal suo modo concitato di parlare. Rimase sola in mezzo alla pista, si sentiva stupida come non mai, si vergognò di essersi messa così in tiro illudendosi di fare colpo su Pain, l’aveva a malapena guardata, in quel momento probabilmente sarebbe stato già con Sakura in qualche posto appartato.

Raggiunse Itachi, comodamente seduto sul divano del salotto, con un’eleganza che sembrava fosse seduto su un trono regale. Era piuttosto ubriaco e si vedeva dallo sguardo spento.

  • Ita! Non ti diverti?- esclamò lei fingendo di divertirsi un mondo. Il moro alzò lo sguardo lentamente e sorrise in modo grottesco, quasi la spaventò.

  • Konnie! Andiamo a bere! Siamo gli unici sfigati che non hanno nessuno!- la prese per un braccio senza neanche attendere una risposta. Lei sorrise seguendolo e inciampando nei suoi stessi piedi.

Ed eccoli lì, al bancone che brindavano con qualsiasi bevanda riuscissero a mettere le mani sopra, il moro si atteggiava come un grande barman e mischiava qualsiasi alcolico per riempire il bicchiere per poi scolarselo insieme alla blu che ormai rideva, piuttosto brilla. Erano seduti sul banco dell’alcool, sembravano due alcolizzati, ridevano come cretini e indicavano senza mezzi termini i passanti facendo commenti decisamente non gradevoli da sentire.

  • Sono contenta di essere venuta, mi sto davvero divertendo! Grazie, Itachi!- urlò lei abbracciandolo, cosa che non accadeva mai. Né lei né Itachi erano per il contatto fisico ma in quelle circostanze le persone cambiano.

  • Ahah anche io mi sto divertendo! Sei troppo forte quando sei fuori controllo, Konnie, non sembri nemmeno tu, stasera!- sussurrò lui strascicando le parole e ingollando altra tequila mischiata con chissà quale altra bevanda.

  • Abbiamo bevuto troppo, siamo ubriachi, dobbiamo smetterla!- disse lei in tono sensato per poi bere altro alcool di tipo sconosciuto. Appoggiarono la testa al muro e risero all’unisono guardando il soffitto immacolato.

  • Chissà Pain che cosa sta facendo…- fece Konan d’un tratto tutta seria. Itachi la scrutò socchiudendo gli occhi scuri in tono interrogativo.

  • È troppo in fissa con mio fratello, Pain è solo una cotta passeggera, e poi lui non è uno che va così con tutte… lo fa solo credere in giro…- confessò Itachi d’un tratto lucido.

  • Vero che stanotte dormiamo tutti insieme? Mi mancate tu e Hidan, l’altra sera ero in paranoia e poi Pain mi ha baciata…- cazzo, l’aveva detto davvero, adesso sembrava tutto così reale. Il moro rimase interdetto dalla notizia, probabilmente non avesse avuto tutto quell’alcool in corpo sarebbe scattato in piedi allarmato, lì, invece si limitò a sogghignare.

  • Sapevo che sarebbe successo, lo sapevamo tutti, andate avanti da troppo tempo a litigare…- fece lui meditabondo bevendo vodka direttamente dalla bottiglia. Konan sgranò gli occhi in sua direzione, tutti lo pensavano?

  • Sei ubriaco, Ita. Smettila di fare il cazzone che mi metti in imbarazzo!- rispose lei arrossendo vistosamente.

  • E poi se davvero gli piacessi così tanto perché stasera non è qui con me invece che con quella… ah, odio Sakura, mi dispiace che tu debba sopportarla anche a casa…- iniziò Konan alzandosi di colpo, barcollante, doveva agire.

 

Spintonò chiunque trovasse sul suo cammino fino alla piccola pista da ballo improvvisata nel portico della villetta. Vide distintamente Deidara e Sasori che scherzavano disinvolti con delle ragazze di cui non conosceva il nome e pregò ogni dio che non venisse loro in mente di invitarle a vedere le loro prove. Le venne un colpo quando lo vide, bello come non mai, la sua capigliatura fulva illuminata dalle luci stroboscopiche, sul viso tatuata quell’espressione imbronciata che lo contraddistingueva, accanto a lui c’era ovviamente Sakura che si dimenava a ritmo della musica. Probabilmente se Konan non fosse stata così ubriaca non si sarebbe mai neanche sognata di irrompere a quel modo…

  • Pain! Ti ho cercato tutta la sera! Voglio ballare con te!- esclamò lei in tono infantile salutandolo con la mano, un sorriso ebete dipinto in volto. Il ragazzo sgranò gli occhi e la vide, dopo tutta la sera, l’aveva aspettata con ansia, non era riuscito proprio a schiodarsi da Sakura.

  • Ehm…Konnie, tu non stai bene!- osservò lui lasciando Sakura alle sue spalle e appoggiando le mani sui fianchi della blu e stringendola, ma non troppo. Inclinò il volto con espressione deliziata, non l’aveva mai vista perdere così il controllo, quei capelli ormai scompigliati che ricadevano sulle spalle nude, quelle gote solitamente pallide colorate da un delizioso color pesca, quello splendido sorriso naturale incorniciato da un rossetto rosso che non le aveva mai visto sfoggiare.

  • Smettila, anche tu sei ubriaco! Mi hai lasciata tutta la sera da sola!- si lamentò lei aggrappandosi alle sue spalle per non cadere rovinosamente per terra. Risero guardandosi in faccia, sembravano proprio due stupidi, non si rendevano neanche conto di non essere soli, ma che erano in mezzo alla pista da ballo.

  • Tu sei messa peggio! E poi non mi sembrava ti mancassi così tanto, non mi parli insieme da quel giorno, e sei stata tutta la sera a bere con Itachi…- replicò lui, non del tutto lucido, lo si notava dagli occhi grigi leggermente lucidi, più del solito.

  • Aha! Sei geloso!- rise lei alzando le braccia sulla testa, come una bambina. Lui le accarezzò i capelli scarmigliati e le sorrise tranquillo. Come se nulla fosse accostò le labbra a quelle della blu, chiedendo silenziosamente accesso alla sua bocca, si strinsero maggiormente, ignari di essere al centro di una folla danzante. Konan si aggrappò al colletto della sua camicia per avvicinarlo maggiormente a sé, baciare Pain era come ricevere una boccata d’ossigeno, la ragazza aprì un occhio e vide Sakura alle spalle del ragazzo, lo sguardo affranto, con un mezzo sorriso le alzò il terzo dito e non le prestò più attenzione.

  • Ci stiamo baciando solo perché siamo ubriachi…- sussurrò Konan a pochi centimetri dalle sue labbra per baciarlo di nuovo, con maggior enfasi. Si stupì delle sensazioni che stava provando solo baciandolo, sentiva di nuovo quella strana sensazione che aveva percepito pochi giorni prima nel letto, quando lui l’aveva baciata sulla guancia. E in quel momento volle di più, ma sapeva che non era il momento giusto e che, forse, lei non era ancora pronta.

  • No. Ti bacerei tutti i giorni, ma non posso.- rispose lui in tono sensuale prendendole il mento tra le dita e scostandosi lentamente e controvoglia da quelle labbra invitanti.

 

Nel frattempo Itachi stava radunando le pecorelle smarrite, erano le quattro del mattino, era ora di tornare a casa, sembrava un pazzo in mezzo alla pista urlando i loro nomi con un cartello in mano “Akatsuki”, nessuno aveva idea di che cosa stesse farneticando l’Uchiha maggiore, che, peraltro, quella sera non aveva neanche salutato il fratellino. Deidara e Sasori lo seguirono a ruota cercando anche Hidan, la mattina dopo avrebbero dovuto provare presto. Konan e Pain uscirono insieme da quella casa così affollata per tornare alla loro realtà, insieme ai loro amici. Il sestetto era piuttosto euforico, infatti tornare a casa non fu un’impresa facile, nessuno si ricordava dove fosse e Hidan si rifiutava di camminare ancora buttandosi su ogni marciapiede che trovava, Itachi talvolta abbracciava qualche palo della luce e Deidara e Sasori cantavano a squarciagola canzoncine sconce disturbando il sonno di coloro che erano già caduti da tempo tra le braccia di Morfeo. Konan li osservava in silenzio, sorridendo, abbracciandoli con lo sguardo profondo, poi fissava Pain, al suo fianco, barcollante come il resto della combriccola ma decisamente più affascinante.

Erano le cinque quando poterono dire di essere a casa, Hidan non arrivò al letto e cadde in un sonno comatoso sul tappeto del piccolo salotto. Itachi occupò il bagno in un tempo record e non ne uscì più. Deidara e Sasori, non ancora soddisfatti dalla sbronza si sedettero sul divano con un mano un paio di birre ciascuno non smettendo di urlare improperi e canzoncine sconce.

  • Ehi, ragazzi! Non andrete mica a dormire! La notte è ancora giovane, venite a farvi un’altra birretta con noi!- esclamarono i due decisamente esagitati. Pain si unì a loro rubando qualche sorso alla birra del rosso mentre Konan scosse la testa sorridendo e andò a letto.

La stanza di Deidara era decisamente vuota, in quel letto matrimoniale c’erano i solchi delle loro sagome tanto era il tempo che ci trascorrevano tutti insieme con occupazioni svariate, tipo una partita a carte o anche solo una chiacchierata notturna. Si mise la camicia da notte che giaceva inerme sotto il materasso e si sdraiò pensando alla serata. Lei e Pain si erano baciati, di nuovo. Sorrise sprofondando nel cuscino, proprio mentre si stava addormentando sentì la porta aprirsi.

  • Konnie…là si sono addormentati tutti quanti! Avevo un gomito di Pain in bocca…- la blu scosse il capo vedendo un Deidara alquanto barcollante sedersi sul letto e buttarsi contro di lei ficcandole una testata nello stomaco.

  • Che scemo, vieni qui, mi sentivo sola qua.- sorrise vedendo l’amico d’infanzia spogliarsi senza il minimo pudore proprio davanti ai suoi occhi per poi appoggiarsi sulla sua spalla e guardarla con sguardo furbesco, di chi la sa lunga. La blu tossì, Deidara si era sciolto la coda che teneva a freno i suoi capelli biondi e se li era ritrovati tutti in bocca.

  • Stasera mi sono scopato una tizia, il problema è che non mi ricordo proprio come si chiama… era così carina…- Konan rise piano, tipico di Deidara, non si lasciava mai coinvolgere da nessuna storia, solamente sesso, si chiese come facesse.

  • Io invece sai cos’ho fatto? Ho baciato Pain!- esclamò lei, sicuramente da sobria non avrebbe mai detto nulla, ma in quel momento si sentiva in vena di confessioni e con chi parlarne se non con l’amico fraterno?

  • Oh beh, non mi dici niente di nuovo. La vostra tregua sarebbe sfociata sicuramente in una cosa del genere…- fece lui in finto tono filosofico appoggiandosi ulteriormente sulla sua spalla. La blu stava per rispondere qualcosa di sensato ma poi si girò verso l’amico, si era profondamente addormentato addosso a lei, sperò vivamente che non sbavasse durante la notte e si addormentò anche lei, appoggiando la testa su quella bionda di Deidara.

 

Il giorno dopo una sbronza colossale è sempre il peggiore. La sveglia era stata puntata per le dieci, ma fu mandata al diavolo in poco tempo, se ne fregarono tutti allegramente delle prove della band, ultimamente erano presi da tutte altre cose. Itachi ebbe un brusco risveglio, si era addormentato di faccia sulle gelide piastrelle del bagno, resosi conto della situazione si alzò con non poche difficoltà e si diresse nel letto, sperando di trovare un cantuccio. Ebbe fortuna, si buttò a pochi centimetri da Deidara, ancora nella stessa posizione della sera appena trascorsa.

Sasori e Pain erano caduti per terra tra le bottiglie vuote di birra, vicino a Hidan che non dava ancora segni di vita, per il resto in casa regnava il più assoluto silenzio.

Verso il primo pomeriggio Pain si riprese e sfregandosi gli occhi stanchi e pesti, barcollò fino in cucina dove si scolò circa un litro di acqua gelata dal frigo. Ancora vestito elegante entrò anche lui in camera e rimase paralizzato dalla scena che aveva davanti: Itachi che russava come un maiale passò in secondo piano, la sua attenzione fu attirata dalle altre due figure dormienti, Deidara e Konan dormivano vicini con naturalezza, la ragazza aveva il ragazzo addosso con una naturalezza che non aveva con nessun altro, sembrava quasi una madre che proteggeva il figlio, le mani di Deidara erano serrate attorno ai fianchi della blu, questo bastò per fargli ribollire il sangue. Ma perché doveva essere geloso di Konan? Lei e Deidara erano amici.

  • Giù dalle brande!- urlò lui chiudendo le mani a coppa attorno alla bocca per amplificarne la voce. Tutti sobbalzarono da quel frastuono inaspettato.

  • Pain, vai a farti fottere!- urlò Deidara in risposta accomodandosi troppo in basso per i gusti dell’arancione che serrò i pugni minaccioso. Si sedette proprio in mezzo a loro due, Konan non dava segni di aver sentito nulla, si girò dall’altra parte.

  • Dei, smettila di fare il coglione con Konan!- sussurrò lui alquanto irritato. Il biondo sorrise e scosse i capelli lunghi.

  • Pain, sei geloso, ammettilo, avresti voluto dormire tu con lei, così…solo che sei troppo orgoglioso per ammetterlo, sei senza palle!- rispose lui girandosi a sua volta e riaddormentandosi sul momento.

  • Fanculo.- borbottò lui addormentandosi a sua volta contro la schiena della blu.

 

Sasori si svegliò quando dalle finestre si vedeva già il blu della sera. Avevano dormito tutto il giorno, rise per cinque minuti buoni quando vide Hidan disteso a pelle di leone sul tappeto polveroso e, adesso, anche sbavato. Il rosso svegliò il ragazzo con una “gentile” pedata nelle costole e si mise alla ricerca di cibo.

  • Dai, abbiamo dormito a sufficienza, raduniamo gli altri e andiamo a suonare!- esclamò Sasori reprimendo uno sbadiglio.

  • Ma che cazzo…- sussurrò Hidan mettendosi a sedere di scatto e non capendo come fosse arrivato fin lì.

Alla fine tutti riuscirono a svegliarsi, maledicendosi perché non avevano provato neanche un secondo, verso le dieci, quando tutti furono svegli e pronti a esercitarsi accesero gli amplificatori e suonarono un po’, decisero la scaletta per la tanto attesa esibizione e infine parlarono della serata appena passata, scherzando sulle varie conquiste di Deidara e Sasori, sul fatto che Itachi fosse sempre completamente ubriaco e apprendendo alcuni indecenti dettagli sulla vita sessuale alquanto attiva di Hidan e Ino Yamanaka. Non una parola sul bacio di Konan e Pain, infatti i due a stento si rivolgevano la parola, erano ritornati alla situazione di partenza, quel bacio era dovuto solamente alla pesante sbornia.

  • È assolutamente da rifare! Questa ragazza tienitela buona eh, Hidan!- esclamò Sasori ancora euforico dalla conquista che aveva fatto la sera prima, una biondina prorompente, dal carattere deciso, doveva chiamarsi Temari, di un anno più grande. Almeno lui si ricordava il nome preciso…

  • Non preoccuparti, amico, con Ino è una cosa seria, cioè, basta che mi lasci i miei spazi e andiamo d’accordo…- commentò Hidan pulendo con un panno la tastiera che negli ultimi tempi era meno lurida del solito.

 

Il problema del weekend era che durava troppo poco: in due giorni non avevano provato praticamente per niente e si erano persi l’intera domenica a riprendersi dalla sbronza epocale del sabato. Il clima in casa era abbastanza allegro, Pain e Konan erano stati sorpresi a guardarsi di soppiatto mentre tutti stavano facendo colazione in una maniera decisamente non umana: Deidara aveva ritenuto fosse più pratico aprire il sacchetto dei cereali e versarci dentro un litro di latte per fare prima, mentre Sasori e Hidan erano già alla seconda birra e Itachi si sbriciolava addosso la decima delle fette biscottate con marmellata della mattinata.

Il tragitto verso scuola fu disastroso come al solito, gente che si dimenticava cose in casa e doveva farsi sei piani di scale di corsa, chi non ricordava di aver lasciato l’abbonamento ai mezzi a casa propria, insomma, il delirio quotidiano.

Quando arrivarono a scuola furono accolti da un boato di applausi, decisamente inaspettati, da parte di tutta la scolaresca riunita in giardino.

  • Bravi! Non vediamo l’ora di sentirvi questo sabato, fatevi onore, Akatsuki!- esclamò un ragazzo tarchiato battendo il cinque ad uno spaesato Itachi che sorrise poco convinto. D’un tratto divennero il fenomeno da baraccone del momento, tutti li salutavano per i corridoi, anche quelli che prima non li degnavano neanche di uno sguardo, gli stessi che ritenevano fossero un branco di stramboidi disadattati. Alla festa avevano conquistato il loro futuro pubblico e fatto pubblicità alla band. Deidara e Sasori, insieme ad Itachi erano quelli più acclamati dalle ragazze, Pain teneva tutte a distanza guardando da lontano Konan.

  • Sabato dovete spaccare tutto! Sono sicuro che la tua voce è stupenda, Konan…- fece un ragazzo dai capelli a spazzola e due zanne rosse sulle guance, il capitano della squadra di basket, Kiba Inuzuka. La blu arrossì vistosamente dandosi della stupida. Nessuno le aveva mai fatto un complimento del genere e poi… con quel sorriso così suadente. Sentì d’un tratto il braccio di Pain che le stringeva una spalla e guardava malissimo quel ragazzo.

  • Inuzuka, vai a farti le cheerleader, non è roba per te…- disse in tono piuttosto scocciato alzando un pugno come ammonimento.

  • Pain, quest’anno dovresti fare l’esame di maturità con noi o sbaglio? Bravo, stai con i piccolini, ti si addice il ruolo di leader dei perdenti…- rispose lui beffardo facendogli il terzo dito. L’arancione strinse i pugni in modo pericoloso. Konan gli prese un polso delicatamente.

  • No. Stai fermo. Non vorrai mica abbassarti al suo livello?- l’arancione abbassò lo sguardo e proseguì per la sua strada con ancora il polso imprigionato tra le unghie nere di Konan. Sembrava che fossero per mano, come due fidanzati. Ma loro non erano altro che amici.

 

In classe regnava sovrano il torpore generale. Itachi e Pain parlottavano nascondendosi dietro il quadernone ad anelli che sarebbe dovuto servire per prendere appunti e non come paravento.

  • Uchiha, smettila, non sono geloso di Konan è solo che quell’Inuzuka è davvero un coglione…- commentò il ragazzo lanciando un’occhiata furtiva al professor Sarutobi che si stava esaltando spiegando qualche passo di storia novecentesca.

  • E io ti dico, invece, che c’è qualcosa che voi non volete ammettere, al diavolo la regola che i membri della band non possono stare insieme…- sussurrò il moro acquattandosi praticamente sotto il banco.

  • Itachi, vaffanculo. Fatti i cazzi tuoi.- sbottò l’arancione chiudendo il quaderno con uno scatto che fece sobbalzare i suoi compagni di classe.

  • Coglione, non fare tutto sto casino, non ho la minima intenzione di andare fuori al freddo in corridoio. Ho pensato ad un regalino, per renderci tutti più uniti per il grande esordio, per ricordarci che non saremo mai soli e che ci saremo sempre gli uni per gli altri…- iniziò Itachi tirando fuori dalla tasca dei jeans in foglietto, tutto spiegazzato. Lo porse all’arancione che rimase senza parole: per una volta L’Uchiha aveva avuto una brillante idea.

  • Io ci sto, è davvero una bella idea, Ita.-

 

ed eccomi di ritorno, stranamente prima del solito ritardo mostruoso! Scusate ma in sto mese mi cominciano gli esami all'università e... sono sommersa dai libri di giapponese -.- quindi il prossimo capitolo sarà a inizio giugno sicuramente, sperando che vadano tutti bene! Incrociate le dita per me!

Grazie ovviamente a chi mi dice sempre che ne pensa, mi fa tantissimo piacere! Su non siate timidi ditemi tutto quello che pensate della mia storia se la leggete :)

 

grazie a chi recensisce:

 

KuRaMa faN: Oh come sono contenta della tua recensione... mi hai chiesto delle cose interessanti... in primo luogo: Hinata, beh sicuramente lo scoprirai più avanti, ma non preoccuparti non andrò OOC con lei! In secondo luogo: beh, veramente è una domanda che anche il mio ragazzo mi pone spesso “perché non scrivi mai di Kakuzu, Zetsu, Tobi e Kisame?”, la risposta è semplice: in un contesto realistico è decisamente difficile inserirli dal momento che non presentano tratti del tutto umani e poi... oddio io li trovo bruttissimi! xD Spero ti sia piaciuta la festa e che mi dirai che ne pensi, un bacione!

 

Malv 16: Che felicità vedere una tua recensione! <3 me felice! Come vedi anche questa volta mi sono superata (l'Apocalisse è vicina) spero ti sia piaciuta la festa, e ora quale sarà il progetto segretissimo di Itachi? È il mio asso nella manica il mio Uchiha preferito! E, si, Konan si è resa conto di chi ha accanto, finalmente direi! Come sempre la tua recensione è chilometrica e ciò mi fa molto felice! Spero che ti piaccia il nuovo capitolo, dimmi che ne pensi se ti va! Un bacione!

 

PoisonRain: Ehilà! Sono contenta che ti sia stupita della mia velocità (si fa per dire) nell'aggiornare, anche stavolta sono stata brava, dai! La festa diciamo che non è stata una rissa, però diciamo che è successo qualcosina su! E soprattutto chissà che cosa si starà inventando Itachi per i suoi amici? Lo scoprirai nel prossimo capitolo, spero presto, per ora ti saluto e ti ringrazio della recensione! Un bacione gigante!

 

Per ora è tutto, ci risentiamo a fine esami, cioè a inizio giugno! Un bacio a tutti!

 

ketyblack

  
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