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Autore: ketyblack    23/04/2014    5 recensioni
La periferia di Tokyo non era mai stata un quartiere allegro, anzi, il più delle volte diventava un covo di barboni e di mafiosi che abitavano però nei quartieri alti e che facevano ronde per controllare il lavoro delle proprie ragazze, il centro del traffico della prostituzione, talvolta anche minorile. C’erano poche giapponesi che battevano, la maggior parte erano russe, polacche, tutte alte flessuose e bionde, un genere non molto frequente nella popolazione del Sol Levante…
In questo ambiente, non molto favorevole all’allevamento di figli, erano cresciuti, insieme, sempre, essendo uno la famiglia degli altri un gruppo di ragazzi, un po’ strani per certi versi, ma sicuramente amici fraterni.
Il sole stava facendo capolino tra le colline in campagna, le sveglie suonavano, spaccavano i timpani e rompevano decisamente le scatole alle anime assopite, soprattutto all’unica donna del gruppo, Konan, peccato che a lei il campanello che spaccava i timpani…
Rieccomi dopo quasi un anno di assenza, è la prima ff che scrivo sull'Akatsuki e l'ho voluta rendere a modo mio, spero vi piaccia e che recensirete in molti! Un bacione!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Tremate, tremate, kety è tornata! Bando alle ciance (quelle sono presenti a fine capitolo con i vari ringraziamenti) e godetevi il nuovo capitolo!!

ah, ho sempre il problema dei trattini che si trasformano in pallini, perdono!!

 

Capitolo 4: When I look into your eyes

 

L’unico ad accorgersi che c’era qualcosa che non andava era quello che Konan conosceva meglio, Deidara, era sempre stato come un fratello per lei. Infatti il biondo non tardò a raggiungerla in cucina.

  • Konnie, con me lo sai che non attaccano le tue scuse. Che cosa ti sta succedendo? È da quando Hidan e Ino si vedono che sei strana, fulmini tutte le ragazze che ci si avvicinando anche solo per scambiare due parole…- cominciò l’amico appoggiandosi allo stipite della porta, sbarrandole ogni via di fuga. Lei sospirò fissandolo severamente.

  • Non è nulla. Sono stanca di essere l’unica che non combina mai niente, voi siete le star della scuola, qualsiasi ragazza vorrebbe venire a letto con voi, e io? Sono anch’io parte degli Akatsuki!- ribatté lei esasperata, poi si diede della bugiarda, non era uno a caso che desiderava, era Pain.

  • Ma smettila di fare la scema! Sei gelosa di noi? Lo sai che sarai sempre speciale…- l’abbracciò in modo fraterno baciandola sulla testa. Perché con Deidara non succedeva quello che invece succedeva con Pain?

  • Fanculo, me ne frego se sono speciale o no! Da oggi si cambia, voglio anche io dei ragazzi che vengono a vederci alle prove, non appena andiamo a scuola invito qualcuno!- iniziò lei testarda. Magari Pain si sarebbe ingelosito…

  • Stai straparlando, smettila. Vai di là a mangiare insieme agli altri…- la spinse nell’altra stanza scuotendo la testa.

 

Il weekend passò senza troppi problemi, la domenica sera Konan tornò a casa per prendere la biancheria pulita per la settimana e qualche scorta di cibo. Sua madre era inesistente come al solito, si sentiva abbandonata stare a casa propria, doveva sempre avere qualcuno vicino. Fu una notte agitata, non era più abituata a dormire da sola, nel suo piccolo letto a una piazza, in quella camera interamente tappezzata di nero.

L’indomani la scuola l’attendeva, minacciosa come al solito. Prese il pullman da sola, senza alcun timore, le mancava però la presenza costante degli amici. Avrebbe dovuto abituarsi a quella situazione, quando tutti si sarebbero trovati una ragazza con cui passare le loro giornate al posto suo.

Appena varcò i cancelli della scuola li vide, già insieme, sigaretta di rito, dietro di tutti Pain, giubbotto di pelle e capelli arancioni al vento, poteva sembrare un modello d’alta moda, decisamente alternativo.

  • Ciao, Konnie!- salutarono in coro lanciandole un accendino che, come al solito, non aveva con sé. Sorrise a tutti loro. Si promise di rimanere tutta la settimana a dormire da Deidara, si era anche portata il cambio, la testimonianza di ciò era l’enorme borsone che aveva al posto della solita cartella scura.

  • Non guardatemi così! Ho tutto ciò che mi serve per la settimana, così almeno non devo tornare a casa troppo presto…- si giustificò lei.

  • Hidan, amore!- una voce stridula giunse alle orecchie della combriccola. Ino Yamanaka era appena arrivata a scuola, minigonna inguinale e maglietta corta che scopriva la pancia piatta della bionda. Baciò il ragazzo sulle labbra e lo abbracciò come se non lo vedesse da secoli.

  • Ehi, bellissima… mi dispiace ma oggi non possiamo vederci, ho le prove, e devo anche studiare per l’interrogazione di filosofia, la fine della scuola è vicina…- disse lui sorridendole.

  • E va bene, per oggi passi, ma che non succeda più!- lo minacciò sorridendo lei unendosi poi alle sue amichette che stavano indicando proprio i ragazzi.

  • Che carina, non so se sono più odiose le sue amiche o lei…- sbuffò lei parlando piano all’orecchio di Sasori che non poté non sorridere.

 

In classe la noia era palpabile, Pain dormiva da ormai due ore, era compagno di banco di Itachi, anch’esso addormentato profondamente accanto a lui. Hidan e Deidara si divertivano a tirare pezzi di carta addosso ai due sotto le occhiatacce di Sasori e Konan, gli unici due che cercavano di seguire le lezioni, ma non riuscivano nel loro intento per via dell’ilarità generale che si era diffusa tra quelle quattro mura.

Quando suonò la campanella della ricreazione tutti si precipitarono al di fuori della classe, tranne Pain che era ancora profondamente addormentato. Konan quasi si mise a piangere per la scena che le si stava mostrando davanti: l’arancione profondamente addormentato con quelle labbra carnose semi aperte e completamente ricoperto di pezzi di carta e un evidenziatore in bocca, si sedette al suo fianco, sulla sedia lasciata libera da Itachi, allungò una mano per togliergli i pezzi di carta che quei due gli avevano tirato addosso, accarezzandogli involontariamente i capelli ribelli.

  • Mmh… Konnie, smettila, lasciami dormire…- mugugnò lui nascondendo il viso nel cappuccio della felpa.

  • Ti sto togliendo la carta che quei simpaticoni di Deidara e Hidan ti hanno tirato in testa!- ribatté lei piuttosto offesa alzandosi da accanto a lui.

  • Eccoti, riesci sempre a sfuggirmi, Pain!- una voce che Konan ormai aveva imparato a conoscere giunse alle sue orecchie. Sakura Haruno era passata alla carica. Non demordeva. Infatti eccola lì, seduta sul banco del ragazzo che allungava già le mani in mezzo a quei capelli fulvi.

  • Scusami, sono stanco, lasciami stare…- borbottò lui riemergendo dal cappuccio stiracchiandosi e sbadigliando rumorosamente e con la bocca aperta.

  • Cretino! Ti posso vedere le tonsille, piantala, sii educato con la signorina!- fece la blu ironica scuotendo il capo con rassegnazione, a confronto lei con Pain aveva un rapporto più esclusivo di quello che lui aveva con Sakura.

  • Senti un po’, Haruno, ti sbatte già Uchiha junior, per cui non venire a rompere pure a me che sono piuttosto occupato…- disse Pain facendo spalancare la bocca alla rosa che, indignata, se ne andò sbattendo la porta e non smettendo di sculettare.

  • Aveva davvero passato il limite, io, al fratello di un amico, queste cose non le faccio!- concluse rimettendosi a dormire della grossa giusto in tempo per la fine della pausa. La blu tornò al posto con un sorriso sornione.

 

Nel pomeriggio si ritrovarono nella tana di Deidara, nessuna fidanzata petulante all’orizzonte, Hidan aveva liquidato Ino in pochi secondi e senza troppi complimenti. Fecero le prove e andarono alla grande, forse anche per il fatto che si poteva respirare normalmente per l’assenza della polvere e l’insolita pulizia del piano di sotto. Erano tutti in gran forma, erano decisamente pronti per la loro tanto attesa esibizione in pubblico, da quando Konan e Pain non litigavano più regnava l’armonia e sembrava che quei due stessero tramando qualcosa. Erano troppo gentili l’uno con l’altra per essere normali.

Il momento peggiore della giornata era la sera, si riunivano tutti in salotto, se così si poteva chiamare, e cercavano di studiare interrogandosi a vicenda, più che altro erano Sasori e Konan che cercavano di estorcere informazioni agli altri che rifiutavano di applicarsi distraendosi a ogni minima occasione.

  • Dai, Itachi, Hidan, fate i seri, cercate di ricordarvi le opere di Proust… su!- li esortò il rosso lanciandogli addosso una penna che aveva in mano. Konan invece cercava di mettere in testa a Deidara e Pain i più elementari rudimenti di matematica.

  • Quindi calcoliamo la derivata di y…- Deidara si applicava, Pain era invece una causa persa.

Mentre tutti gli altri andavano a dormire Konan si trattenne in salotto per un’ultima sigaretta e per ripassare la lezione di storia per l’indomani, certamente la blu non era una studentessa modello ma cercava di fare una figura dignitosa alle interrogazioni. Si sentiva più a casa sua quando era nella tana di Deidara che quando era nella sua stanza. Era lì, sulla poltrona sfondata del salotto, con i piedi appoggiati ad uno sgabello intagliato malamente nel legno che fissava il soffitto macchiato dall’umidità.

  • Ancora sveglia? Ma che fai? Studi? Secchiona!- fece Pain già vestito da notte, Konan lo fissò con un mezzo sorriso mentre di sedeva su un bracciolo della poltrona fregandole la sigaretta dalle mani.

  • Che cretino, sempre a darmi fastidio! Non sono mica come te, io! Voglio avere una media dignitosa!- lo rimbeccò lei dandogli un pugno sulla spalla.

  • È troppo divertente battibeccare con te…- iniziò lui.

  • Anche perché se non litigassimo che cosa faremmo?- Pain la guardò come non l’aveva mai guardata prima, le prese il mento tra le dita socchiudendo quegli occhi sensuali. Lei trattenne il respiro socchiudendo gli occhi profondi, stava per accadere quello che aveva aspettato per anni, il suo primo bacio.

  • Forse… questo…- mormorò lui afferrandole i capelli blu e unendo le proprie labbra con le sue. Quando la blu sentì le labbra del ragazzo contro le sue si sentì avvampare tutta e riprovò quella strana sensazione al bassoventre… che fosse magari eccitazione? Le grandi mani di Pain si intrufolarono tra i suoi capelli cerulei avvicinandola ancora di più a sé, passò la propria lingua sulle labbra di lei, ancora sigillate, e le dischiuse dolcemente cominciando una danza per Konan ancora inedita.

Quando si staccarono avevano il fiato corto e si accorsero di essere stretti in un abbraccio mozzafiato, Pain le sorrise, Konan rimase paralizzata, pensava di star sognando tutto ciò, non era umanamente possibile che lui da un giorno all’altro facesse una cosa del genere… o forse c’era qualcosa che lei non sapeva.

  • Perché?- chiese lei più a sé stessa che al ragazzo. Lui si sedette al suo fianco.

  • Sono anni che voglio farlo. Non ho mai avuto il coraggio, Konnie. Litighiamo sempre forse perché non riusciamo a stare lontani senza dirci niente.- fece lui incrociando le braccia dietro la testa.

  • Non me n’ero mai accorta, insomma, di solito si vede se uno prova interesse. E poi tu hai avuto un mucchio di ragazze…- aggiunse lei incerta e ancora spiazzata dal corso degli eventi.

  • Ma che centra? Anche tu hai avuto le tue storie, anche se sei sempre molto riservata in proposito…- ribatté lui squadrandola con i suoi occhi color del fumo. Colta proprio nel punto debole, non gli disse però che non aveva mai baciato nessuno, fece che annuire e basta.

  • Va beh, è stato bello. Andiamo a dormire che è meglio, altrimenti domattina dovremo fare i conti con la furia di Sasori se non ci alziamo all’ora stabilita!- annunciò lui alzandosi per primo e porgendole una mano.

  • Pain… sai che non ha senso quello che hai fatto prima, vero? Non è forse la prima regola della band “niente storie tra i membri”?- gli fece il verso lei alzandosi da sola e rassettandosi la camicia da notte con i gufi.

  • Certo, è ovvio, vale anche per me. Infatti non mi pare che stiamo insieme, è stato un bacio tra amici, vedila così…- mossa decisamente sbagliata, soprattutto per una ragazza che aveva appena dato il suo primo bacio. Konan non lo guardò in faccia, lo superò semplicemente e andò a letto, scavandosi un cantuccio tra Itachi e Hidan, in modo da stargli il più lontano possibile.

 

La mattina dopo il risveglio fu caotico come al solito, gente che correva per la tana di Deidara cercando i propri effetti personali, chi litigava per il bagno e chi cercava invano di fare colazione senza che qualcun altro gli rubasse il cibo dalle mani. Era il delirio puro, come sempre quando erano tutti insieme.

La sgangherata combriccola giunse a scuola in perfetto orario, alcuni con il terrore di essere interrogati di qualche materia a sorpresa.

In classe Konan non aveva ancora aperto bocca, si limitava a fissare le pagine bianche del quaderno come se si scrivessero da soli gli appunti. Sasori non le prestava attenzione, era troppo impegnato a seguire una noiosa lezione di letteratura del professor Jiraya. Nessuno sembrava aver notato la tensione che c’era tra Pain e la blu, ormai, dopo tutti quegli anni avevano imparato a non farci caso. Era routine.

A ricreazione la blu non diede alcun segno di disgusto quando Ino e Sakura si avvicinarono al loro gruppo per mettersi in mostra.

  • E così sabato sera ci sarà un party, è a casa mia, i miei sono in viaggio di lavoro quindi ne approfittiamo per divertirci un po’, che ne dite?- cinguettò Ino già tra le braccia di Hidan che sorrideva sornione guardandole la scollatura.

  • Ovviamente sei la benvenuta anche tu, Konnie…- aggiunse la bionda con un tono confidenziale che alla blu risultò subito irritante.

  • Grazie, Yamanaka, vedrò se riesco a liberarmi…- fece la sostenuta bevendo un sorso di succo di frutta.

La festa a casa Yamanaka era ormai in evento che si era diffuso in tutta la scuola, sarebbe stato il party dell’anno, alcool a fiumi e balli scatenati. I ragazzi non vedevano l’ora di andarci.

  • Si può fare se non trascuriamo le prove, ovviamente, manca solo più una settimana e non vogliamo essere impreparati!- osservò Deidara quel pomeriggio. Ma si notava che anche il biondo non stava nella pelle per l’invito così inaspettato.

  • Meno male che ti sei messo con lei, Hidan, finalmente abbiamo l’aggancio per tutte le feste più fighe!- esclamò Pain posando il basso elettrico sulla solita sedia traballante. Konan lo fissò truce, lui se ne accorse e il sorriso svanì. Non si parlavano dalla sera prima, quella fatidica sera.

  • Mi raccomando, Konnie, vestiti in maniera decente, non come il solito maschiaccio!- l’ammonì Itachi salendo le scale. Per poco non gli tirò il microfono dietro, umiliata, gliel’avrebbe fatta vedere a quegli zucconi.

 

Le settimana proseguì senza troppi problemi tra prove e studio di varie materie, era sabato pomeriggio e, stranamente, ognuno era a casa propria, la tana di Deidara era deserta, solamente Sasori era rimasto insieme all’amico per prepararsi insieme e non vestirsi come degli idioti per la festa.

  • Un po’ sono emozionato, amico…- confessò il rosso asciugandosi i capelli con un asciugamano grigio. Il biondo era appena uscito dalla doccia e aveva un’espressione costernata, non aveva nulla da mettersi, non poteva vantare un guardaroba vasto, a parte le magliette rock e jeans non aveva altro. Affranto si sedette sul letto.

  • Non ho un cazzo da mettermi, non ci vengo vestito come un idiota…- borbottò lui incrociando le mani sul petto e buttandosi sul letto con un tonfo. Sasori, indossati i jeans migliori che aveva, si sedette accanto a lui.

  • Dai, mi metto anche io una t-shirt così saremo coglioni insieme, come al solito!- sorrise il rosso trasmettendo il buon umore anche a Deidara.

Pochi secondi dopo il campanello suonò, strano, non stavano aspettando nessuno… il rosso giunse in salotto a petto nudo, incurante di quel fatto e aprì la porta scricchiolante. Era Itachi, brandiva quelli che sembravano dei vestiti appena ritirati dalla tintoria.

  • So bene che non avete i vestiti adatti. Sono venuto con i soccorsi…- gli lanciò addosso una camicia bianca e una giacca nera. Lui era già vestito di tutto punto, jeans scuri, camicia nera e i capelli corvini legati in modo ordinato ma non troppo con alcune ciocche che gli ricadevano sul viso, sembrava davvero un modello d’alta moda.

  • Ita, ci salvi, Dei è così depresso…- rispose il rosso non smettendo di sorridere tornando in camera dove aveva lasciato il biondo a compiangersi.

  • Dai, vestiti! È quasi ora di andare!- esclamarono i due lanciando addosso a Deidara i vestiti.

 

La casa di Ino era anch’essa in periferia ma decisamente elegante e raffinata rispetto alla tana improvvisata di Deidara. Infatti si sentirono subito fuori posto in mezzo a tutta quella gente sconosciuta, forse vista un paio di volte a scuola. Hidan aveva appena avvisato che sarebbe già stato alla festa, aveva passato il pomeriggio con Ino. Sasori, Deidara e Itachi arrivarono insieme, vestiti praticamente uguali, con un sorriso suadente stampato in viso, sembrava che sapessero davvero ciò che stavano facendo, con nonchalance si appoggiarono all’angolo bar improvvisato nel piccolo giardino, dove la musica era già a palla.

  • Bella festa… belle ragazze…- commentò Itachi guardando praticamente sotto la gonna ad una prorompente ragazza bionda.

  • Hai ragione… sarà un serata divertente, ma dove cazzo sono finiti Konan e Pain?- chiese Deidara guardandosi in giro con già in cocktail in mano.

Poco dopo furono raggiunti da Pain, anch’esso vestito di tutto punto ma decisamente meno formale di loro, si atteggiava con naturalezza e salutava con la mano tutte le ragazze che gli passavano vicino.

  • Konnie? È già arrivata? Ma viene?- cominciò a chiedere l’arancione notando che la blu era più di un’ora di ritardo.

  • Non sappiamo, non aveva mai detto che sarebbe venuta sicuramente, sai bene che odia Ino e le sue amiche con tutta sé stessa…- commentò Sasori inarcando un sopracciglio e sorseggiando quello che era già il terzo cocktail della serata.

In effetti la blu era in ritardo, era da più di un’ora che passeggiava per il marciapiede che costeggiava casa Yamanaka, non aveva il coraggio di entrare, vedeva tutte quelle belle ragazze entrare, così naturali, eleganti, raffinate. Si sentiva un’idiota, addirittura sua madre aveva sgranato gli occhi quando l’aveva visto scendere dal soppalco di camera sua, le aveva detto che era bellissima. Aveva un vestito a tubino, attillato, nero e di pelle, perfettamente nel suo stile, ai piedi indossava dei sandali alla schiava con le immancabili borchie. I capelli blu le ricadevano sulle spalle morbidi e leggeri, non si riconosceva neanche. Quando prese coraggio si avviò, traballando su quei tacchi che non indossava mai ed entrò nel pieno della festa, cercò con lo sguardo i suoi amici, pregando che fossero già lì. Infatti li individuò subito, ovviamente al bancone degli alcoolici e sembravano già decisamente troppo allegri ed euforici per essere sobri.

Vicino a loro c’erano anche Ino, Sakura e una ragazza dai capelli corvini di cui Konan ignorava il nome, sembrava decisamente meno stupida delle altre due.

Si avvicinò cercando di non sembrare completamente stupida in quel vestito che non le si addiceva per niente.

  • Ciao, ragazzi…- fece lei cercando di sovrastare con la voce il volume alto della musica. Per un attimo i ragazzi non la riconobbero, poi fu il loro turno di essere stupiti, non avevano mai visto Konan così…donna, femmina, diversa dal solito maschiaccio che erano abituati ad avere in casa.

 

Eeed ecco qui, finalmente, aggiungerei, un nuovo capitolo! Che dire, nonostante non sia proprio puntale con gli aggiornamenti almeno ho sfatato il mito che pubblico il seguito della storia una volta l'anno! D'altronde l'avevo promesso che sarei stata più veloce ad aggiornare!

Ringrazio come sempre tutti coloro che leggono e non recensiscono, ma soprattutto coloro che mi recensiscono e sono davvero tanto carini e affettuosi! Ah, sì, lo so, ormai si può rispondere alle recensioni in tempo reale e per messaggio, ma io sono affezionata alla vecchia maniera, cioè sotto l'ultimo capitolo! Scusatemi, sono vecchia dentro! Ahahah.

 

blackcatMiao: grazie tante della recensione, sono davvero contenta che ti piaccia la storia e il pairing. Sì, Ino e Sakura, almeno in questa storia, per ora, sono proprio antipatiche, non le sopporto nemmeno io! Ho anche esaudito il tuo desiderio di aggiornare presto, sei stata fortunata! p.s. Anche io adoro i gatti! Bacione alla prossima!

 

PiosonRain: che piacere trovare sempre una tua recensione ad ogni capitolo! Ne sono davvero felice! Come vedi ho aggiornato prima del solito (secondo i miei standard da ritardataria) e in questo capitolo ne sono successe delle belle, comunque amo anche io questa coppia e gli Akatsuki in genere! Spero ti piaccia questo capitolo! Bacione, spero che mi leggerai ancora!

 

KuRaMa faN: grazie mille del commento, mi ha fatto davvero piacere che ti piaccia la storia! Ahimé, lo so che aggiorno poco ma ho davvero pochissimo tempo per scrivere! Chiedo umilmente perdono! Spero di aver rimediato al mio ritardo aggiornando abbastanza in fretta stavolta! Bacione, dimmi poi che ne pensi del nuovo capitolo se ti va!

 

Malv 16: oddio mi sono commossa leggendo il tuo commento, mi fa davvero tantissimo piacere che ti piaccia a tal punto la mia storia! (l'hai letto sei volte? Oddio) beh continuerei a dire che sono felice di avere il tuo sostegno e che tu riesca comunque a seguirmi nonostante il mio essere ritardataria, è un mio terribile difetto! Ma come vedi stavolta ho stupito anche me stessa aggiornando solamente un mese dopo, hurrà! Sono felicissima che apprezzi le descrizioni, ci spendo su molto tempo e sono felice di ottenere un riscontro positivo! p.s. Chiamami pure Kety ;) alla prossima spero, dimmi che ne pensi, si faranno scintille! Bacione!

 

Prometto che aggiornerò presto, pensatemi! Intanto chiedetevi: che cosa succederà alla festa di Ino? Lo scoprirete presto!

 

Bacioni

 

ketyblack

  
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