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Autore: ItsAboutAGirl    21/05/2014    1 recensioni
Annie è una ragazza semplice e innamorata di New York e della vita semplice fatta di emozioni.
Justin è un cantante internazionale a New York di passaggio. Cosa succede se due storie completamente diverse si incontrano?
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio, Scooter Braun
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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La sensazione che accompagnò il risveglio di Annie, la mattina dopo, era una sensazione di pace. Nemmeno lei riusciva a spiegarselo, ma stava bene. Non ricordò l'ultimo pensiero fatto prima di finire nel mondo dei sogni, ma sicuramente quello era bastato per farla svegliare bene. Non le stava interessando minimamente dell'accaduto del giorno prima. La stava prendendo con filosofia. Come una serata in discoteca, quando sei li, nella mischia, balli ubriaca e metti la lingua in bocca ad un perfetto sconosciuto del quale, la mattina dopo, non puoi far altro che pensarci su ridendo. Si chiese se quello li facesse così con tutte, tra l'altro. Cos'è, appena capti poco interesse nei confronti della tua fama, ti butti a pesce? Si chiese. Cos'è, volevi testare il bacio di una comune mortale? Ancora. Cos'è, non hai molto di che parlare con gente che non ti adora e quindi baci? Così, a cazzo? Oh, guarda, una persona a modo, aspetta che la bacio. Ma guarda li, una ragazza che non mi urla frasi sconnesse addosso, invitiamola in camera così mi sollazzo. Rideva da sola. Se avesse avuto sedici anni (come le marmocchie che lo seguono) probabilmente sarebbe stato diverso. Ma una ragazza di ventitrè anni, con alle spalle storie di vario tipo, una finita peggio dell'altra a causa della pochezza maschile, cosa può pensare dell'ennesimo che le si fionda in faccia? L'accaduto la stava toccando sempre meno. Era già nella fase che se mai un giorno avesse incontrato qualcuno che avesse nominato Justin Bieber lei avrebbe risposto "Ah si. Ci siamo slinguati una volta, per caso". Rideva da sola. La prova del suo disinteresse avvenne dopo qualche minuto quando, ancora tra le lenzuola, il suo cellulare prese a squillare. Emma. Merda!
"Cazzo, scusami!" Non disse nemmeno il consueto "pronto".
"Ah ecco, mi sembrava!" Sbottò Emma al di la della cornetta.
"Perdonami, non ti ho avvisata, ma stavo venendo, ero all'altezza dell'Apple Store..." Iniziò Annie.
"...e ti hanno rapito gli alieni?"
"No, ma un piccione mi ha cagato addosso". Silenzio. Annie pensò che Emma stesse decidendo se ridere o mandarla a cagare. Alla fine rise. E di gusto, anche.
"Oddio... Non respiro, aiuto! E che hai fatto?" Riuscì a chiederle tra una risata e l'altra.
"Sono entrata nell'hotel di fronte e mi son sistemata in un bagno" spiegò Annie.
"No, vabbè, tu sei un genio! Sei entrata all'hotel...? Così, a caso, senza preoccuparti..." Emma non sapeva quale domanda fare per prima allora Annie le spiegò tutto. Del caos, dentro e fuori, e del cinquantesimo piano tranquillo. 
"Tu sei pazza, cioè, potevano buttarti fuori a calci in culo, sai, come si vede nei film!" Emma non smetteva di ridere e Annie enfatizzava la sua avventura con frasi comiche. 
"Ma che persone cattive sarebbero state? Sarei dovuta entrare urlando SCUSATE, MERDA DI UCCELLO, SCUSATE, PERMESSO, FATE PASSARE e la mano sporca alzata" 
"Eh si..." Continuò Emma ridendo "E avrebbero dovuto stenderti un tappeto rosso fino al cesso, per pena!" 
"Cristo Santo, e pensa che la cosa più divertente è stata dopo"
"Dopo? Cosa è successo, ti hanno beccata?" Emma era davvero divertita.
"No, mentre pulivo la maglia è entrato Justin Bieber nei cessi e allora ho capito come mai c'erano tutte quelle persone urlanti!" 
"Ma vai a cagare dai, non ti credo!" 
"Te lo giuro, Emma, davvero! Aveva la stanza al cinquantesimo piano e si vede che mi ha sentita accendere l'asciugamani ed è entrato" spiegò Annie divertita.
"O Cristo Santissimo, ti prego, che ridere! E che hai fatto? Hai chiamato gli haters?"
Annie scoppiò a ridere "Dai, che stronza! Nulla, due parole, ma alla fine in camera sua ci siamo baciati. Ma solo baciati eh!" E Annie rise ancora. Silenzio. Ma stavolta qualche secondo più lungo.
"Che cazzo dici?" Emma non rideva più.
"Sono entrata per vedere Central Park dall'alto..." Si giustificò Annie.
"Sei entrata nella sua stanza per vedere un parco dall'alto e vi siete baciati?" Emma era incredula.
"Si, ma così..."
"Ma così come? Così? Così io mi metto a vedere un film, per caso, non vado in giro a baciare la gente!" Emma sciolse un po la tensione, sembrava stesse iniziando a prendere di nuovo la cosa divertente.
"Ma che ne so, Em, mi ha pure prima chiesto se fossi lesbica e io l'ho un po insultato" aggiunse Annie.
"Be, una domanda lecita" 
"Emma!"
"Cazzo vuoi, sembri una lesbicona, lo sai!" Le risate non erano finite.
"Gli hai fatto una foto? Come vi siete lasciati? Dai cazzo Ann, è un ragazzino!" Emma era partita in quarta.
"Ti pare che faccio una foto? Sono prove che potrebbero essere usate contro di me!" Annie tornò a scherzarci su con la leggerezza del bacio in discoteca che a volte può scappare. "E poi, un ragazzino?" Chiese confusa.
"Ha vent'anni" la seccò Emma.
"Quanti? Venti? Oh merda"
"Wikipedia se non ci credi". Silenzio mentre Annie accendeva l'ipad e, prendeva atto del fatto che sì, era una ragazzino. 
"Giuro che non li dimostra!" Provò a dire per confortarsi. 
"Mmmh... Alla fine tu non ne dimostri ventitrè perciò potrebbe starci, ma da te, sciupatrice di uomini con sempre almeno 10 anni più di te, non me l'aspettavo!" 
"Eppure delle teste di cazzo, sta a vedere invece che più piccoli sono meglio è!" 
"Cristo, Justin Bieber... Mi fa ridere già solo in nome!" Emma stava per avere delle convulsioni.
"Cazzo lo sapevo che mi avresti presa in giro, che amica sei?" Annie provò a fingersi indignata.
"Che amica sono? Ma ti stai prendendo in giro da sola, cretina!" Ribattè Emma "E poi? Come siete rimasti?" Le richiese.
"Rimasti? Ci manca solo rimanere in qualche modo. Un tizio, il suo manager, ci ha interrotti e me sono andata".
"Complimenti: ti fai cagare addosso da un uccello, pretendi di pulirti nei cessi di un super hotel, vai in camera di Justin Bieber, con Justin Bieber, vi baciate, e te ne vai. Da oscar!" 
"Cosa avrei dovuto fare? Ero imbarazzata, e lui ancor di più per essersi abbassato a tanto. Insomma, baciare una come me..."
"Quella imbarazzata dovresti essere tu, cazzo. Dovrai vergognarti ogni volta che provi ad ascoltare Michael Jackson da ora in poi!" 
"Ti ringrazio tanto" sbottò Annie.
"Riposi in pace, sia chiaro..." Emma l'avrebbe presa in giro fino alla morte, lo sapeva. 
"Comunque mi è piaciuto! Oggi ci rido, me ne frego, ma ieri li per li ci stavo cascando!" Disse Annie tranquilla. "Sentivo il cuore esplodermi, per l'imbarazzo, per la sorpresa, per tutto. Un bel bacio. Poi la circostanza così strana, non so..." Proseguì. Emma captò le parole serie dell'amica e capì che era giunto il momento di parlare seriamente. 
"Quindi hai provato qualcosa?"
"Si. Al di la di tutto, si. Come se fosse un bacio normale, con un ragazzo normale che potrebbe piacermi. Ieri era così. Oggi invece, per fortuna, la sto prendendo meglio"
"Anche perchè, al contrario, cosa dovresti aspettarti da una persona così?" Azzardò Emma. Aveva ragione, pensò Annie. Ed era proprio quella domanda che si era fatta già ore prima che l'aveva portata a fregarsene. 
"Infatti. Non sono riuscita, fin'ora, a trovare un ragazzo normale del quale innamorarmi e vivere serena. Figurati uno come lui" concordò Annie. 
"Intendevo proprio questo: voglio dire, ti ho presa in giro, ma non sappiamo affatto che persona sia. Sappiamo solo che è famoso, adorato e può permettersi tutto ciò che vuole, infatti ieri si è portato una perfetta sconosciuta in camera".
"Sembrava dispiaciuto mentre me ne andavo..."
"Magari sperava di combinare qualcos'altro, non un semplice bacio" ipotezzò Emma.
"Non parliamone più, ok? Oggi mi sento così bene che non ci voglio nemmeno pensare. Facciamo che è stata una delle cose da fare prima di morire: pomiciare duro con una celebrità!" Sentenziò Annie facendo di nuovo scoppiare a ridere l'amica.
"Certo che tu sei tutta idiota. Non ho mai conosciuto una cazzona come te! Amo te e il tuo modo di semplificare le cose. Anche un ehi ciao, ieri ho slinguazzato Justin Bieber sembra, detta da te, la cosa più normale del mondo!"
"Ma si Em, lo è! Può capitare anche questo e vaffanculo al mondo e alle vicende strane!" 
"Guarda... Smettiamola qui o potrei collassare, ma una cosa fattela dire: se si fosse sentito imbarazzato a causa tua, è un emerito idiota. E, inoltre, se una persona ti imbarazza, la eviti. Di sicuro non la baci!" 
E con questa ultima frase, le due amiche si salutarono.
Un po Annie maledì Emma per le sue ultime parole, perchè la fecero ricadere in pensieri strani. 
Giusto, una persona che ti imbarazza, non la baci. Neanche se non sei visto da nessuno? Alla fine erano da soli, nella stanza, imbarazzante o meno, nessuno era li a giudicarli, perciò poteva essere solo una cosa: lui si voleva approfittare della situazione, non curante che quelle cose, appunto, succedono solo in discoteca e poi tanti saluti. Annie non sa come lui possa essere abituato, ma a casa sua, un bacio così lo si non lo si da a caso, per passare il tempo. Oggi cosa faccio? Bacio, o mi vado a mangiare un gelato? Non funziona così. A meno che tu non sia solo un esaltato del cazzo, convinto di poter avere anche chi non si scioglie ai tuoi piedi. E con Annie aveva vinto la scommessa. Si era fatta baciare e aveva aumentato spropositamente il suo ego, e aveva vinto. E per un istante ci aveva anche preso gusto, che idiota! Alla fine, però, Annie riuscì, a fine mattinata, a mettersi l'anima in pace: come lei avrebbe depennato nella lista delle cose da fare "baciare una celebrità", Justin avrebbe fatto la stessa cosa con "baciare una perfetta sconosciuta che non mi reputa il suo Dio sceso in terra". Annie passò una bella giornata. Era il suo giorno libero e decise di lasciar perdere New York per questa volta. Fece un po di pulizie in casa, si scambiò valanghe di sms con Emma ancora sparando cazzate sull'accaduto, ascoltò musica (quella bella, quella vera!) e la giornata volò in fretta. All'ora di cena Annie stava sempre e ancora molto bene. Non aveva perso. Erano semplicemente pari, palla al centro. 


Justin Bieber cazzeggiò tutto il giorno. Anche lui si era svegliato bene. Nonostante il brusco finale del bacio con quella buffa ragazza, era contento. Finalmente gli era successo qualcosa di nuovo! Anche se magari non stava a significare niente, ma almeno era un avvenimento diverso da raccontare. Non aveva idea di come era rimasta Annie, ma da come se n'era andata una cosa l'aveva intuita: anche in caso le stesse piacendo quello che stava capitando, per lei poteva finire li. Non te ne vai via se sai che una persona rischi di non vederla mai più. Cosa si aspettava? Che lui andasse a cercarla? O questo, o il nulla più totale. Aveva provato ad affacciarsi dalla sua finestra, quella mattina, mentre faceva colazione. Così, in caso vedesse spuntare un ciuffo rosso e una faccia carina. Ma niente. Si stava illudendo di poter contare qualcosa per una persona normale. Doveva aspettarselo quando decise di intraprendere quella carriera. Si sarebbe dovuto accontentare di chi girava nel suo mondo. Cantanti, show girl, modelle. Persone famose, conosciute. Solo loro sembravano apprezzare la sua compagnia. Loro, e le sue fan, ovviamente. Nessuna ragazza normale e sana di mente avrebbe potuto accettarlo. A parte i suoi amici di sempre, ovviamente. Loro erano rimasti. Perchè d'altronde, lui, Justin, oltre che ad una celebrità, era una persona. E questo lo capivano in pochi. Infatti, chi lo conosceva da sempre, era rimasto al suo fianco. Lui era sempre lui. L'unica persona normale che vorrebbe averlo affianco sarebbe sicuramente una persona che lo userebbe per la sua fama. D'altronde, anche quelle già famose stanno con lui solo perchè è qualcuno. La sua vita va così. L'unica cosa che pensava era che mai nessuno nella sua vita l'aveva trattato così: come una persona normale. Non era stato lodato solo grazie al suo nome, anzi, era stato trattato come si tratta una persona normale, anche male. Però, dopo, lei si era lasciata baciare... Cercò di destare ogni sorta di pensiero per prepararsi a passare una serata delle solite con amici e colleghi: un club privato, musica e tranquillità. Ci avrebbe bevuto su, riso su, e chissà che altro. Non era una persona che si metteva a provarci in quel modo con una ragazza. In effetti, non ha mai dovuto veramente provarci con nessuna. Ma non è mai stato respinto, potete starne certi. Però lui non si sentiva respinto. Non sentiva nulla di che. Durante il bacio era stato così bene... Ma sapete quante volte ha creduto di stare bene e invece erano solo cazzate? Fama o vita normale, non sai mai chi hai davanti. Quell'episodio, proprio così com'era accaduto, era la prima volta. Di sveltine ne aveva avute parecchie, ma gli sembrava una cosa diversa. E se invece no? Se Scooter non fosse arrivato, cosa sarebbe successo? Un bacio può scappare anche in situazione assurde, e questo l'aveva capito dopo ieri, ma se fossero andati a letto? Lei non sembrava la ragazza da sveltina, quindi come avrebbe tenuto sotto controllo la situazione? D'un tratto si rese conto della grave situazione, che cazzo gli era saltato in testa? Se era una pazza? Se era una fan molto brava a recitare? Si sarebbe potuto mettere nei casini, sul serio. Al diavolo la ragazza normale! Poteva venire diffamato in un nano secondo se avesse continuato con lei. Se fosse stata una giornalista? Stava per entrare nel panico, e cercò di calmarsi. Arrivò poi ad una conclusione anche lui: non sapeva chi fosse questa buffa Annie, ma non voleva pensare male di lei. Ma non voleva nemmeno correre rischi inutili per cose così piccole come un bel faccino. Non sapeva proprio cosa gli era preso, ma quel qualcosa ormai stava passando. 
Scooter arrivò ad avvertirlo che gli altri erano di sotto.
"Ah, la tua amica, non ho trovato niente. Veramente non saprei da dove iniziare. Annie hai detto che si chiama?" Lo fermò e gli chiese.
"Si, ma lascia perdere. Non so cosa mi sia preso, ma non so chi sia. In verità non so nemmeno che cosa ci facesse qui. Non vorrei sia una di quelle solite storie create per buttarmi su tanta merda" rispose Justin. Scooter parve allarmato. "Effettivamente... Non volevo dirtelo, ma ci sei arrivato da solo".
"Benvenuto nella realtà quindi?" Lo prese in giro Justin.
"Non sapevo cosa dirti, pensavo che almeno un po la conoscessi..." Si scusò Scooter.
"Lasciamo perdere questa storia infatti. E speriamo di non leggere cose strane nei prossimi giorni".
Justin e Scooter uscirono dalla stanza e si dileguarono.
Una volta giù, Justin aveva accantonato ogni pensiero al riguardo, e non era neanche più preoccupato. 



Nota dell'autrice: si incontreranno di nuovo Annie e Justin, ora che hanno deciso di dimenticare l'accaduto? Una persona famosa è impossibile da rintracciare persino dai suoi fan più accaniti, e se succede è per puro caso. Può succedere una seconda volta, per caso? E se dovesse succedere, sarebbe un caso... O il destino?
  
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