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Autore: Sharazad_90_    22/05/2014    1 recensioni
Ci sono storie che meritano ancora di essere raccontate.
Tra queste la storia del mitico re Artù, del suo servitore Merlino & della leggendaria Camelot!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Gwen/Artù, Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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6.Le pietre di Nemetun

Artù,Ginevra e Merlino cavalcarono senza sosta per il bosco.
Arrivati nella prossimità di una radura il re si fermò di colpo.
-Conviene far riposare i cavalli!- esclamò.
-E dovremmo riposare anche noi! Domani sarà una lunga giornata. Dobbiamo raggiungere i quattro re prima che arrivino a Camelot e finiscano nelle mani dei sassoni!-.
Merlino annuì e smontò da cavallo. Anche Artù smontò e con molta gentilezza aiutò Gwen a scendere.
Il giovane mago capì dai loro sguardi che avevano bisogno di stare un po' soli.
-Vado a cercare un po' d'acqua per abbeverare i cavalli! Se non sbaglio qui vicino c'è un torrente!- farfugliò allontanandosi.
-Grazie!-mormorò Artù senza farsi sentire da Ginevra e il ragazzo sorrise.
Il re si tolse il mantello,lo adagiò sul prato e fece accomodare Gwen.
-Dobbiamo parlare di tante cose!- iniziò guardandola con i suoi profondi occhi blu.
-Sò che non è stato un anno facile per te...ti sei dovuta assumere il peso di tutto...però amore mio sono fiero di te!-.
Ginevra sorrise,ancora incredula di trovarsi lì seduta di fianco a lui.
Poi parlarono della battaglia di Camlann, di quando Artù fù ferito a tradimento da Mordred, di come aveva appreso che Merlino era un mago e del loro ultimo disperato viaggio verso le rive di Avalon.
-Ma ora è tutto finito!- disse lei accarezzandogli delicatamente la guancia.
-Siamo insieme e nulla ci potrà più separare!-.
Bastò il solo tocco della mano di lei e il suo sguardo nel suo a far accendere il desiderio di Artù.
L'attirò a sé e cominciò a baciarla con trasporto. Ginevra cinse le braccia al collo del marito e lo aiutò a togliersi l'armatura.
Non aveva dimenticato la voce dolce di lui,il suo petto caldo,le sue mani grandi e forti e fù anche lei assalita dal desiderio.
Quando Artù rimase a petto nudo la sua attenzione però cadde su una cicatrice sul fianco di lui che non conosceva.
Sapeva che era la ferita di Camlann,quella che glielo aveva portato via.
La accarezzò con delicatezza e una lacrima solcò il suo dolce volto.
Artù profondamente intenerito da quel gesto la strinse con più forza contro il suo petto e le sussurrò tra i capelli: -Ginevra,tesoro, succeda quel che succeda, non ti lascerò mai più!-.
Ginevra sorrise a quella promessa pronunciata in modo così solenne ,ma al contempo estremamente dolce, e si abbandonò alle carezze del marito.


Ripartirono all'alba. Per tutto il giorno cavalcarono senza sosta tra le colline ricoperte di muschio ed edera,incrociando solo dei greggi di pecore.
Verso il tramonto però, trovarono delle traccie che lasciavano intendere che da lì erano passati molti uomini a cavallo.
-Devono essere passati per di qui! Sbrighiamoci!- disse Artù a Merlino e si rimisero in marcia.
Nel bosco incrociarono il corteo dei re a cavallo.
Artù si parò davanti impedendogli di proseguire.
-Fermatevi!- urlò.
I cavalieri si fermarono sconcertati.
-Chi siete voi che ci impedite il passaggio?- urlò re Alined.
-Sono Artù Pendragon!- rispose il ragazzo con tono autoritario.
-Impossibile!-ribatte re Alined.
-Re Artù è morto più di un anno fa!-.
A quelle parole il giovane re avanzò verso di loro per farsi riconoscere.
I re sgranarono gli occhi e si udirono dei mormori provenire dai soldati.
-Com'è possibile?- esclamarono.
-Non c'è tempo per spiegare!- rispose Artù.
-Dobbiamo raggiungere le pietre di Nemetun e riunire lì il consiglio! I sassoni potrebbero essere ovunque,quello è il luogo più sicuro!-.
Re Olaf, re Rodar la regina Annis avanzarono con i cavalli, ma re Alined fece loro segno di fermarsi.
-Volete davvero fidarvi di questo impostore?- chiese.
Artù non si scompose,ma con tono aspro esclamò:-Ovviamente siete liberi di prendere le vostre decisioni. Ma vi avviso...i sassoni semineranno morte e distruzione anche nei vostri regni se continuiamo a perdere tempo!!-.
La regina Annis allora prese la parola:- Io mi fido del Pendragon,anche se non so spiegarmi il suo miracoloso ritorno dal regno dei morti! Ha ragione,abbiamo
già perso troppo tempo!-.
Artù sorrise alla regina con riconoscenza. Sapeva che Annis era una regina saggia e giusta e ne aveva avuto un'ulteriore prova.
Re Olaf e re Rodar annuirono e alla fine anche Alined fu costretto a seguirli.


Le Pietre di Nemetun sorgevano su una collina ricoperta di verde.
Il corteo di cavalieri vi giunse al calar del sole e vi trovarono ad attenderli Ser Leon con i suoi uomini e Gaius.
-Gaius!!-esclamò Merlino con stupore. -Pensavo non sareste venuto!-.
-Merlino!- rispose l'anziano medico abbracciandolo.
-Penso di essere più utile qui! Il popolo è al sicuro tra le montagne e se ci fosse la tanto temuta battaglia sicuramente avrete bisogno di un medico!-.
Merlino annuì.
Artù e gli altri re nel frattempo erano smontati da cavallo.
-Re Olaf, re Rodar, Re Alined, regina Annis..- incominciò Artù.
-Avvicinatevi! Dobbiamo prendere una decisione che potrebbe cambiare le sotri di tutta la Bretagna-.
I re avanzarono verso di lui.
-Come sapete i sassoni sono sbarcati nelle nostre coste e hanno già invaso Camelot- continuò Artù con impeto.
-Dobbiamo contrattaccare!! Non possiamo permettergli di distruggere la mostra terra e di martoriare il nostro popolo!!-.
-E voi cosa avete intenzione di fare?- chiese re Alined sarcasticamente.
Il ragazzo rimase in silenzio per qualche secondo riflettendo. Poi guardandoli in volto uno per uno, con quel suo sguardo magnetico, rispose:- Purtroppo i nemici sono troppo numerosi per combatterli singolarmente..la soluzione è una sola.. far combattere tutti i nostri eserciti sotto un'unica bandiera!!-.
Re Alined rise ad alta voce.
-Ecco! Ci siamo arrivati! Voi volete usare la scusa dei sassoni per formare un' unico esercito per appropriarvi poi dei nostri regni!-.
Artù a quelle parole si contrasse in viso e Merlino ebbe paura che stesse per perdere il controllo.
Avanzò verso di lui e gli mormorò nell'orecchio:- Stà cercando di farvi perdere il controllo! Non cadete nella sua trappola!-.
A quelle parole il re si ricompose.
-Re Alined vi assicuro che siete in errore!- rispose. -Voi tutti mi conoscete bene e sapete che il mio unico scopo è sempre stato mantenere la pace!-.
La regina Annis, re Olaf e re Rodor annuirono.
-Ma l'ultima parola spetta a voi!- continuò con trasporto.
-Io vi assicuro però che,anche se rimarrò da solo,finchè vivrò non smetterò mai di battermi per difendere la mia patria!-.
Dopo un attimo di esitazione, re Rodar avanzò, mise una mano sulla spalla di Artù ed esclamò:- Ben detto Artù Pendragon! Avrete il mio appoggio e tutta la mia lealtà!-.
Artù chinò il capo in segno di gratitudine.
-Anche la mia!- aggiunse la regina Annis.
-E la mia!- disse alla fine re Olaf.
Re Alined,divenuto tutto scuro in volto, dopo qualche secondo, temendo per la propria sorte, rispose: -Dato che siete tutti d' accordo.. avrete anche la mia approvazione!-.
Artù ringraziò tutti per la fiducia riposta in lui,poi si voltò sorridendo verso Merlino e Ginevra che lo guardavano con orgoglio.
  
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