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Autore: Francy_oneD    22/05/2014    1 recensioni
Ellen e Dea, due migliori amiche, dovranno vedersela entrambe con i due nuovi studenti, Niall Horan ed Harry Styles, due bellissimi ragazzi. Sì. Belli quanto stronzi. In pochissimo tempo riuscirono a diventare popolari nella scuola, tutte le ragazze stravedevano per loro, ne erano praticamente circondati, ogni giorno ad ogni ora, ci mancava solo che se ne ritrovassero qualcuna al bagno. Però.. c'erano ancora due ragazze da conquistare, e non sarebbe stata un'impresa facile, o mi sbaglio?
-Prima o poi sarai anche tu mia.-
Che l'inferno abbia inizio.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5




 
{Dea

Io ed Ellen eravamo appena arrivate a casa mia, oggi è stata una giornata di merda. Letteralmente. Ellen è distrutta. Casa mia era l'ultimo posto in cui sarei voluta andare al momento, non voglio rivedere Louis, ce l'ho ancora con lui e non ho intenzione di perdonarlo, infatti avevo intenzione di restarmene a casa di Ellen per un bel po’, ma dopo quello che è successo non credo sia una cosa realizzabile.
Da oggi in poi Ellen vivrà da me, al momento gli serve il maggior supporto possibile, dopotutto ha perso la casa e il fratello con un solo giorno, credo che non sia esausta solo fisicamente ma anche psicologicamente.
Andammo verso la porta, mia madre mi aveva inviato un messaggio ieri dove diceva che era fuori per lavoro, non era al corrente di tutto questo macello, non avevo le chiavi e sono stata costretta a suonare, so che mi aprirà Louis. C'è solo lui in casa, e spero solo che non ci sia il suo amichetto con lui al momento, ci mancava solo lui per terminare la giornata in bellezza.
Dopo pochi secondi la porta si aprì, Louis. –Dea..! Senti Dea, volevo dir— Provò a parlare ma si ammutolì appena vide Ellen dietro di me, e credo abbia notato il suo stato al momento. –Perché c’è Ellen? Con una valigia..?– Chiese lui. Non avevo intenzione di rispondere. –Spostati.– Gli ordinai io. E lo fece.
Gli passai davanti senza degnarlo nemmeno di uno sguardo, mentre Ellen mi seguiva, e cominciammo a salire le scale per arrivare in camera mia, lasciandoci Louis dietro. Arrivate in camera mia, chiusi la porta e mi sedetti sul letto. Ellen posò la sua valigia in un angolo della stanza e si sdraiò vicino a me. Sospirando. –Che schifo di giornate.— Mi disse lei. Già. Concordo pienamente. Manco a dire fosse successa una cosa alla volta, ma nooo. Tutto insieme, ovvio.
Domani è venerdì, anche la scuola ci tocca subire, cominceranno a chiederci perché siamo state assenti oggi, mio dio. Un’altra giornata di merda in arrivo, che diamine. Non ce la faccio più. Quando passerà questo periodo!?
–Già. Proprio di merda.— Risposi io fissando il vuoto, era ora di cena, e non abbiamo mangiato nulla. Solo un panino dalla zia di Ellen, e sinceramente non avevo fame, credo lo stesso valga per Ellen, se non avevo fame io, figuriamoci lei. Però chiesi lo stesso. –Ellen, hai fame? O andiamo a dormire?— Gli chiesi io, già a conoscenza della risposta. Lei scosse la testa e disse –Dormire.— Io gli annuii con la testa e mi alzai per prendere due pigiami, uno per me e uno per Ellen. Per stanotte glielo avrei prestato, di certo stanca come era non si sarebbe alzata per prendere il suo dentro la valigia.
Li presi, e gli lanciai il suo. –Prendi!— Gli dissi. Lancio perfetto, dritto in faccia a lei. Mi mormorò un leggero grazie.
Ci cambiammo e andammo a dormire, il mio letto era da una piazza e mezzo, quasi grande quanto quello matrimoniale, io e Ellen c’entravamo perfettamente. Speravo solo che saremmo riuscite a recuperare un po’ stanotte. Anche se già so che domani non staremo nelle migliori condizioni.


 
***



Ding Dong Ding Dong Ding Dong
 

–Ma.. Porca di quella carota ammuffita! Chi diamine è che suona il campanello alle sette e mezzo di mattina!?- Dissi io alzandomi dal letto, svegliata dal dolcissimo suono del mio campanello.
 - Mhh.. Dea.. Perché urli..?- Mi chiese Ellen mezza addormentata, mentre provava a mettersi seduta sul letto. –Perché c’è qualche cretino che continua a suonare alla mia porta!— Sbottai io. –E allora.. vai ad aprire…- Mi disse lei, mentre si rimetteva giù sotto le coperte, al calduccio. Io invece al freddo dovevo stare! Il miglior modo per cominciare una bellissima giornata! Wow, davvero! –Vado, vado!- Che palle perché devo andare ad aprire sempre io!? Anche quando c’è mamma! Quando è in cucina chi deve andare sempre ad aprire!? Logicamente io! Ma vabbé. Sorvoliamo.
Quando finalmente arrivai davanti a quella benedetta porta, la aprii. E mi trovai davanti l’amichetto di mio fratello e l’amichetto dell’amichetto, quello biondo. Sì, Biondo tinto. –Ma che cazz—!? Che diamine ci fate voi qua!?— Wtf!? Perché cavolo questi esemplari di razza umana sono davanti alla mia porta!? Poi le mie condizioni sono pessime. Ho il pigiama, e i miei capelli sembrano un nido di passeri!
–Chiedilo a tuo fratello.- Mi rispose l’amichetto riccio. –Sì. Certo.- Gli dissi ironicamente mentre gli feci ‘ciao ciao’ con la mia dolce manina, e gli sbattei la porta in faccia.
Loro continuavano a suonare e sbraitare contro la porta però! Quanto sono cocciuti. Sono ospiti di Louis, no? Si svegliasse e vada ad aprirgli lui, io mi procuro qualche tappo per le orecchie al massimo. Me ne frego altamente di loro, potessero restarci tutto il giorno davanti quella porta. Non so perché ma mi sembra di stare dimenticando qualcosa.. mmh.. cosa sto dimenticando.. cosa.. Ah boh! Risalii le scale e tornai in camera mia, nel mio bel lettuccio, dove mi sono buttata aggraziatamente.. tipo gli elefanti. Dando per sbaglio una piccola bottarella ad Ellen, Ops, facendola cadere dal letto. –Ugh—Uhm—Emh.. Dea .. Perché sono sul pavimento..!?— Disse Ellen ancora mezza addormentata, con la faccia spiaccicata sulla moquette.
Ma, io dico.
E’ cascata dal letto e non ha sentito dolore!? Nemmeno un po’!? Non mi ha neanche sbraitato.. No aspé, forse dopo ieri è un po’ normale che non mi sbraiti.. Però io mi chiedo come abbia fatto a non sentire la botta! Voglio essere anche io così insensibile! Almeno, la prossima volta che cado anche io non mi faccio niente! Mmh.. Interessante.
–Ti amava così tanto da chiederti di sposarlo, e tu ti ci sei buttata addosso accettando la proposta.- Dissi. –Davvero..? Aww, checcarino.- Disse lei, sdraiandosi comodamente sulla moquette.
No. Dico sul serio. ‘Sta ragazza ha seri problemi mentali! Non so di che droga faccia uso ma, spero vivamente che non sia quella di Zayn! E’ roba pesante quella. –Dea..Chi era che ha suonato?— Mi chiese lei. –Nessuno.. Il postino. Ora zitta e dormi.— Dissi io, poi però pensai ad una cosa.
-Ellen.. sai che ore sonooo??- Mormorai stancamente io dal letto. –No.. Tu lo sai?— Sospirò lei. –No.. Per questo io te lo ho chiesto..— Mormorai di nuovo io. –Non lo so... Ho sonno..— Disse lei tornandosene nel mondo dei sogni. Aprii gli occhi e diedi uno sguardo all’orologio. Mi alzai di fretta con gli occhi spalancati. Ecco cosa stavo dimenticando!
-PORCA CAROTA. Sono le otto meno un quarto! Alle otto entriamo a scuola! Alzati Ellen! Veloce!- Dissi io correndo per la stanza. – Diamine. È tardiii! Veloci veloci!- Disse alzandosi di scatto dalla moquette, i suoi capelli erano peggio dei miei. Io ero riccia di mio, lei era liscia. I suoi capelli erano un disastro.–Vado a preparare qualcosa da mangiare, ci metto poco! Fammi trovare il bagno libero quando torno che devo prepararmi!— Mi disse mentre se ne andava giù in cucina.
Aspetta… ma giù ci sono i signorini? E’ da un po’ che non sento suonare.. Quindi Louis gli ha aperto. Ops. –Elleeee— Provai a dire il suo nome per fermarla ma ormai era andata.


 
***


-E-Ellen…- Guardai la bionda di fronte a me con gli occhi spalancati, cosa diamine gli era successo lì sotto!? Perché aveva mezzo uovo in testa e nutella spalmata in faccia? –Nessuna domanda.— Disse lei. –La colazione?— Chiesi io non vedendogli nulla in mano. –Diciamo che messo le ali. Letteralmente.— Si diresse verso il bagno sbattendo con forza la porta. Mi grattai la nuca. Okey.. Io ero pronta, Ellen era più lenta di me nel prepararsi. Decisi di scendere giù in cucina, dovevo fare colazione, avevo fame.

.

.

.

Caos.
Sciagure.
Disastro.
In cucina c’erano Louis, l’amichetto e l’altro amichetto a tirarsi cibarie addosso. La cucina! La mia cucina! Se mia madre la vedrebbe in queste condizioni, ci scapperebbe un morto. Feci un grande respiro e -CHE CAZZO E’ SUCCESSO QUI DENTRO!?— Urlai.
I ragazzi fermarono la lotta e mi rimasero a guardare. Cosa guardate. Fate qualcosa. Pulite diamine.
–Ripulite tutto immediatamente.— Ordinai io. –Nei tuoi sogni. Andiamo Niall!— Disse Styles alzandosi da terra con il biondino che gli andava dietro. –Ciao rossa!— Mi salutò il biondo tinto mentre se ne uscivano entrambi dalla porta. ‘Ciao rossa’ un corno.
Non degnai Louis di uno sguardo e me ne tornai su in camera, al diavolo la colazione, mangio qualcosa a scuola. –Ellen! Ellen! Hai fatto??— Urlai io.
Era tardi, ma se partivamo ora e subito ce l’avremmo fatta. –Si! Eccomi eccomi!— Uscì dal bagno tutta linda e pinta. Ma cos— Come diamine ha fatto se fino a due minuti fa aveva un uovo in testa!? –Come hai fatt— Niente domande.— Mi zittì lei. Mah.. Okey, ma voglio impararlo anche io! Mhh, ho intenzione di fargli dimenticare per un po’ tutti questi macelli che stanno accadendo ultimamente. Mi serve un posto in cui possiamo farlo.. Oggi era sabato. Mia madre torna lunedì, quindi dovremmo stare a posto, possiamo fare tardi. Devo solo pensare dove andare.


 


Uscimmo di casa e cominciammo ad incamminarci verso scuola, Ah, ieri ha chiamato Liam! Mi sono scordata di dirlo ad Ellen. –Ellen! Ieri in treno ha chiamato Liam.-  Gli dissi io. Lei mi guardò per un po’ , dopodiché mi chiese cosa mi aveva detto.
–Niente di che. Ma è al corrente della cosa sulla tua casa, ieri mi ha chiesto perché avessi risposto io al cellulare e gli ho raccontato tutto.— Dissi. Lei annui e continuammo ad avviarci. –Ragazze!! Aspettatemi- Sentii urlare dietro di noi, ci girammo entrambe vedendo Zayn correrci dietro. –Hey, Zayn! Come butta? Mi devi offrire qualcosa oggi.- Dissi dandogli una pacca non molto delicata sulla spalla, io lo avevo detto che me la pagava per avermi lasciato sola con Harry e Louis.
–Possiamo dire che va bene! Ah! Comunque cosa fate stasera!?- Chiese lui di punto in bianco. Eh, stasera. Ci stavo pensando prima Zayn, che hai la palla di vetro!? Dove potremmo andare… IDEA. -Stavamo pensando di andare in discoteca! Che fai? Ti aggreghi a noi?- Dissi io. Ellen si girò a guardarmi stranamente. –Discoteca?— Esclamò, ma non gli diedi peso, e aspettai la risposta di Zayn. –Si! molto volentieri!- Esclamò lui. Perfetto.
-Dea..— Sospirò Ellen esasperata. –Okey. Ma chiamo anche Liam.— Disse. –Mhh, si! Bella idea! Almeno lo posso stritolare come l’altra volta.- Esclamai io. Aww, l’orso vivente. -Come l’altra volta? Quando? Come? Dove? Cosa? Scusa?- Disse Zayn con fare geloso. –Dea.. Gli hai detto che hai litigato con Louis ed Harry, vero?- Mi chiese Ellen. Ops.
–Io non sapevo niente. - Disse Zayn girandosi verso di me. DoppioOps.
– Ah.. Davvero? Beh, praticamente quando te ne sei andato, abbandonandomi tra le due belve di nome Louis ed Harry è successo un casino. Me ne hanno dette di tutti i colori, per esempio che sono una puttana. E altra merda. Io sono corsa sopra a chiamare Ellen e lei è venuta con Liam a salvarmi, visto che gli ho interrotto la cenetta. E mentre Ellen faceva il culo a Harry e Louis, siccome io ero una fontana aperta e non avevo nessuno da stritolare ho usato Liam al posto del mio orso. Tutto qua.- Dissi io provando a riassumere tutto, facendo finta di non aver dato peso a quell’accaduto.
-Tutto qua!? Ma io a quei due gli vado a spaccare la faccia.- Disse Zayn arrabbiandosi. -No Zayn! Tranquillo. Ci ha già pensato Ellen! Ahahaha.- Esclamai io.
Ancora non so cosa gli abbia detto quella sera. –Già.. Gliene ho dette quattro. Almeno la prossima volta imparano a parlare.- Disse lei. Aww, sono fiera della mia Ellen. Nel parlare non ci siamo accorti che eravamo già arrivati a scuola. -Bene ragazze! Io vado in classe mia! A stasera!- Urlò lui, mentre se ne correva dentro scuola.
-A stasera!- lo salutammo in sincronia.


{Ellen


Arrivate in classe ci sedemmo sui nostri banchi, poco dopo entrò la professoressa. Oggi non avevo la voglia di seguire nulla. Non c’ero proprio con la testa. Mi accucciai sul banco e cominciai a pensare a stamattina. Louis vuole riappacificarsi con Dea, ma lei non glielo permette, voglio aiutarli e non so come fare..

{Flashback}

Scesi le scale velocemente, dovevo preparare la colazione per me e Dea! Era tardissimo. Corri Ellen, corri! Misi il turbo, e per poco non cadevo! Ma alla fine ce l’ho fatta. Quando finalmente ero davanti la porta della cucina, sentii improvvisamente delle voci maschili. Emh.. Che io sappia, in questa casa ci vive solo Louis.. e.. se fossero dei ladri!? Capperi. Però i ladri a quest’ora? Sembra strano, di solito vengono di notte. Quindi no. Non saranno dei ladri. Chi diamine potrebbe essere!? Che devo fare!?
Mi girai per vedere l’ora sull’orologio affianco a me nel corridoio. Le otto meno dieci. Tardi. Fottutamente tardi. Devo fare la colazione per me e Dea. Non me ne frega di chi si trovi in cucina. Devo muovermi.
Aprii la porta di scatto, ammutolendo le persone che parlavano prima. Probabilmente ora mi staranno guardando. Andai spedita verso il frigo, ma una voce mi fermò a metà strada. –Uuh, c’è la signorina ‘non sono docile’.— Disse la persona dietro di me.
Mi girai per trovare Harry e .. Niall!? Che!? –Cosa? E voi che ci fate qui!? – Chiesi io. –Signorina ‘non sono docile’? Che mi sono perso..? – Chiese il biondino ad Harry, ciò significa che non sa nulla dell’altra sera. –Non sono affari tuoi. – Dissi freddamente io.
A quello Niall si girò verso di me, ed improvvisamente la sua espressione si fece divertita. – Carciofo Biondo.. I tuoi capelli..— Disse. I miei capelli? Cosa hanno di male i miei capelli!? Mi girai con l’intenzione di trovare uno specchio, ma ovviamente in cucina non ci sono specchi.
Mi feci bastare una pentola. Mi specchiai e li vidi. I miei capelli.. I miei capelli erano un disastro! Mio Dio! Mi girai di nuovo verso Niall ed Harry, solo per trovarmi faccia a faccia con l’irlandese. E questo come ha fatto ad apparirmi davanti se un secondo fa era seduto sul tavolino!?
Lo vidi alzare la mano, e fece per toccarmi i capelli. Credo. Ma qualcuno mi tolse ‘dalle sue grinfie’, Louis! Sentii Niall dire “HEY!”. –Ellen! Ti prego devi aiutarmi.— Disse lui dietro di me. Cosa? –Eh!?— Sbottai io. –Devi ascoltarmi. Almeno te, per favore. Si tratta di Dea.— Disse lui. –Guarda. Posso ascoltarti anche ma..— Mi fermai, dando una guardata alle altre due persone in cucina oltre a noi che ci fissavano intensamente con interesse. Louis sembrò capire il mio disagio, e mi trascinò in un angoletto della cucina. Non potevamo andare direttamente in corridoio, no!?
-Voglio chiedere scusa a Dea. Sono stato uno stronzo.. Ma lei non vuole ascoltarmi! Non so come fare.— Disse lui. Sembrava abbastanza disperato dal tono di voce.. Beh, almeno so che diceva sul serio.
–Louis. Dea non ha intenzione di perdonarti al momento, e ha tutte le ragioni per non farlo. Aspetta che si calmino le acque e riprova tra qualche giorno. E sì. Sei stato un vero stronzo.— Dissi io. –Lo so.. Ma voglio sistemare questa cosa il prima possibile. Perc— Improvvisamente si interruppe. –Louis?— Chiesi io.
E’ morto? Mi affacciai dalle sue spalle, per vedere cosa accadesse. C’era Harry che stava crepando dal ridere, e Niall che aveva una di quelle pose, tipo giocatori di baseball, con una faccia soddisfatta. Non ne capivo la ragione. Girai la testa e guardai in testa a Louis. Beh, ora capivo la ragione. Aveva un uovo in testa. Poco dopo si risvegliò dalla sua sottospecie di trance e urlò –COSA HO IN TESTA E CHI CAZZO LO HA LANCIATO!?– Girandosi verso Niall e Harry. –Io?— Disse Niall. Beh.
Che la guerra abbia inizio.
E meno male che dovevo fare la colazione. 

{Fine flashback}

Le ore passarono velocemente. Non ho capito nulla di quello che ha spiegato la professoressa, e dietro di me sentivo russare. Probabilmente Niall. Dormiva quasi sempre, e i professori non se ne accorgevano mai, visto che c’ero io a coprirlo. Qualche giorno per dispetto mi alzo e vado a sedermi da un’altra parte.
Stava per suonare l’ultima ricreazione, il professore ci aveva dato gli ultimi cinque minuti liberi. Decisi di inviare un messaggio a Liam per dirgli di stasera, spero possa venire anche lui.


 
***

 
Era appena suonata la fine della ricreazione, tutti stavano tornando alle proprie aule a me non andava di fare lezione. Volevo stare sola, lontana da tutti. Quindi optai per saltare le ore di lezione andandomi a nascondere sul tetto. Salii le scale, fino ad arrivare alla porta del tetto.  Feci per aprirla ma nulla, era troppo arrugginita e non avevo la forza per aprirla. Uff.
Appoggiai la mia schiena ad essa e piano piano scivolai giù, sedendomi sulle scale fredde. Mi rannicchiai portando le gambe vicino al busto e poggiai la testa al muro alla mia sinistra, e cominciai a pensare a ieri.. A Gray.. Come starà? Gli mancherò..? Dopo chiamo Zia. Voglio sapere come sta.
Rimasi li a fissare il vuoto per qualche minuto, tanto che non mi ero accorta delle lacrime sul mio viso, né della persona che stava salendo le scale. –Tu! Devi scusarti per avermi lasciato in quel modo l’altro giorno!— Disse la voce che proveniva da qualche  gradino più in basso. Saltai sorpresa appena la sentii. Ma non mi girai, sapevo già a chi apparteneva. –Ehi!— Ora proveniva dalla mia destra, mi sentii poggiare una mano sulla mia spalla, e mi girai lentamente, solo per incontrare occhi color cielo. –O-ops..? Ti ho fatto piangere io..? N-non volevo..— Disse l’irlandese che avevo di fronte, mentre si passava una mano fra i capelli, scompigliandoseli tutti. Come se mi avesse fatto piangere lui! La stupidità di questo ragazzo dove può arrivare!?
–Lasciami sola.— Gli dissi io continuando a piangere.
Ma lui rimase li, seduto vicino a me. Quale cosa del ‘Lasciami sola’ era difficile da capire? Alzò una mano e la portò sulla sua testa scompigliandosi ancora di più i capelli. – Non me la cavo bene con le ragazze che piangono..— Mormorò lui, ma infatti non devi cavartela con nessuno, devi solo andartene e lasciarmi da sola.
Mi alzai, e provai di nuovo a forzare la porta che portava sul tetto, voglio.stare.sola. –E apriti!— Esclamai io, tirandogli un pugno. Porta del cazzo. Tirando il pugno mi sono anche fatta male. Mi accovacciai dal dolore. Niall lo notò, e mi raggiunse.
–Tutto bene..?— Mi chiese. –No. Tutto male! Tutto male va!— Gli urlai io, mentre le lacrime scendevano più velocemente di prima. Cominciai a tirargli piccoli pugni sul petto mentre piangevo. Ma… Più ne tiravo, più l’intensità diminuiva. Alla fine mi sentii tirare in un caldo abbraccio. Le mie mani erano posate sul suo petto, strette a forma di pugno mentre la mia testa riposava nel suo incavo del collo, e piangevo.
E’ una cosa che ti fa sentire impotente il pianto. Che schifo. Mi sentii stringere più forte e lui.. –Shhh.— 

Mi ha appena fatto shhh!? Ma.. devo dire che da una parte era confortante, non capisco il perché. Sarei rimasta così tutto il giorno. Ma.. Stavo  decisamente chiedendo troppo.
–HEY VOI! LE LEZIONI SONO COMINCIATE DA UN PEZZO.— Sentii urlare sotto di noi. Mi prese un colpo. Tanto che spinsi Niall lontano da me, facendolo... Beh.. Diciamo che... Si è fatto una rotolata per le scale. Mi asciugai alla svelta le lacrime, e lo raggiunsi. –T-tutto a posto..?— Gli chiesi io. – Si...Cioè, no. Credo che non potrò avere figli fino al prossimo mese.— Mi disse lui. Stavo per ridergli in faccia ma la bidella è tornata alla riscossa armata di scopa.
–RAGAZZACCI! ANDATE A FARE LEZIONE! IGNORANTI!— Urlò, mentre si avvicinava correndo con la scopa che teneva tra le mani sulla sua testa. Ommiodio, quella fa male. Niall si alzò alla svelta e mi prese per una mano. –Corri!— Mi disse in preda al terrore, io mi limitai ad annuire.
Grazie al cielo siamo riusciti a seminarla, eravamo davanti la nostra classe. Ci guardammo in faccia per pochi secondi e poi scoppiammo a ridere. Che diamine era appena successo!?
Volevo ringraziarlo per prima, è stato.. non lo so..? dolce? –Comunque, grazie per prima, mi ha.. aiutato..- Gli dissi mentre giocavo nervosamente con la stoffa della maglietta, si sorprese. Dopodiché entrammo in classe.

***

Una volta tornate a casa e salite in camera di Dea.. O forse dovrei dire, la nostra camera. Mi assalì –Stasera dovremmo fare sbavare chiunque li dentro. E che ti ha detto Liam? Viene anche lui?? – Disse tutto ad un fiato. Calma Dea, calma! –Dea, calmati. E sì, Liam ha detto che viene anche lui, e ti dico un’altra cosa. Mi ha chiesto se venivi anche te!— Dissi io con una voce sognante. Liam e Dea. Ce li vedo bene insieme! Vidi lei arrossire leggermente –E-E quindi? Non significa nulla.. – Mormorò. –Io vi vedo bene insieme!— Esclamai. Lei sobbalzò alle mie parole rossa come un peperone. Uhh, buona cosa. – Io e Liam? Scherzi!? .. Però devo ammettere che è diventato un fregno.. Umh.. No! Mai!— Disse lei. Di certo con la faccia che aveva non sembrava dire il vero. – Allora scommettiamo! Per me finisci con lui entro una settimana! – Esclamai io porgendo la mia mano. –E’ una sfida questa? Sai che amo le sfide.— Disse Dea. –Facciamo finta che lo sia. Accetti quindi?— Chiesi io, lei senza esitazione strinse la mia mano. –Ovvio. Preparati Ellen, se vinco io devi farmi tutti i compiti per un mese. – Disse lei. Tanto vinco io, i compiti non te li faccio manco morta. –E se vinco io?— Chiesi. –Non lo so, scegli te! Ma non prenderti questa pena, sappiamo entrambe chi sarà la vincitrice.— Mi disse lei. Ha-ha come no. –Non so.. Ci penserò. Ah, fossi in te non sarei così sicura di me! – Dissi io. –Si si.. Vedremo.- dissi io. – Tornando a stasera! Dovremmo essere bellissime, i vestiti te li presto io, modestamente ne ho molti abbastanza sexy.— Mi disse lei trascinandomi verso l’armadio. Lo aprì di scatto e BOOM. Una valanga. Una fottuta valanga ci ha sepolte. Mi girai verso di lei, che mi disse –Sì.. Ho dei bei vestiti.. Ma l’ordine non è il mio forte..— Mentre si grattava la nuca. –Diamo una sistemata e troviamo questi vestiti!— Esclamai io. Si preannuncia una dura giornata. Molto dura.
 Oh! Devo ricordarmi di chiamare mia zia!


 


Dopo aver scelto i vestiti, andammo giù in cucina a cenare se così possiamo dire visto che abbiamo mangiato solo un panino… con la nutella. La discoteca apre a mezzanotte, perché le discoteche sempre così tardi devono aprire!? Le odio solo per questo. No okey, forse non solo per quello.
Al momento erano le undici e noi ancora eravamo a casa, spaparanzate sul divano, e cosa più importante. Non eravamo ancora pronte. –Dea.. Sono le undici..— Dissi io. –COSA!?— Urlò lei saltando via dal divano. –Ellen, muoviamoci cazzo! Tra poco Zayn viene a prenderci! – Disse lei prendendomi per una mano e trascinandomi in camera.
Ma alla fine ci siamo riuscite, e abbiamo finito prima che arrivasse Zayn con la macchina.
Entrambe ci siamo fatte i ricci, Dea li la lasciati sciolti mentre io li ho legati in una coda con la frangetta che sporgeva sia a destra che a sinistra, tanto per cambiare acconciatura.
Il mio vestito era semplice, bianco a tubo senza spalline con una cinta gigante nera, ed era.. decisamente troppo corto. Dea invece aveva un vestito rosso nella parte superiore e  nero in quella inferiore anche lei a tubo, tutto il vestito aveva una zip argentata nella parte anteriore, un vestito molto facile da togliere. Già. Quello di Dea era più Osé. Gli sono sempre piaciute le cose più piccanti. Il vestito che avevo io invece era l’unico che ho trovato più coprente in quell’armadio!
La discoteca in cui stavamo andando era una cosa spettacolare. Gigantesca! Aveva perfino un balcone! E’ un lusso avere una cosa del genere in questa città, forse l’ingresso era un po’ caro, ma una volta ogni tanto si può fare.
Una volta arrivati abbiamo aspettato Liam per entrare, una cosa di qualche minuto, abbiamo pagato e siamo entrati. Questa sera era un macello, non si respirava per tutta la gente che c’era!
Non sono il tipo da discoteca, non fanno per me, non riesco a ballare bene, insomma, io e la discoteca apparteniamo a due mondi differenti. Dea invece sembra essere a suo agio, al momento stava parlando con Liam. Lo so che si metteranno insieme. Dai! E’ così scontato! Una nuova coppia nascerà. La … Lea! Non mi piace come suona.. Umh.. la .. Deam!? … Ok… Mi sa che faccio abbastanza schifo nel trovare nomi alle coppie. Mi diressi verso il bancone del bar, per sedermi su uno dei sgabelli, almeno potevo allontanarmi un po’ dalla massa di persone, anche se la situazione migliorava di ben poco!
Presi un aperitivo, non reggo molto bene l’alcool, di solito o mi ubriaco dopo qualche bicchiere o mi prende un mal di testa, solo un bicchierino però che poteva farmi, poi su, per stasera potevo fare uno strappo alla regola.
–Cosa ci fa una bella ragazza come te sola?— Mi girai verso la voce. Che ce l’aveva con me? Era un ragazzo. Un bel ragazzo! Alto, Robusto, Moro con gli occhi chiari. –Dici me..?— Chiesi io incredula. –Chi altri se no?— Disse lui come se fosse una cosa ovvia. Si, sarà anche un bel ragazzo ma ha l’aria di uno che se la tira, e non poco. E sinceramente queste persone mi stanno altamente sulle ovaie. –Ah.. Okey, comunque niente.. Mi prendo una pausa..— Risposi io esitante alla sua prima domanda.
–Che ne dici invece di venire a ballare con me?— Mi chiese lui senza esitazione. Ah-haa! Lo sapevo! Sapevo che lo avrebbe chiesto! –No guarda, al momento non ce la faccio proprio, scusami.— Dissi io, mentre mi alzavo per andarmene, il più lontano possibile. Dove potevo andare!? Mi serve aria, sto per crepare dal caldo!
Fermi tutti.
Il balcone! Sono salva! Aria! Salii al secondo piano ed uscii fuori, non c’era nessuno, probabilmente ero l’unica cretina ad uscire fuori con questo freddo. Il balcone era enorme!
Poi c’era un venticello. Che tranquillità! La mia testa stava patendo di tutta la musica che ha dovuto subire in più anche l’aperitivo dava il suo contributo, ahia, che male. Mi diressi in uno degli angoli del terrazzo, la musica si sentiva fino qui fuori, mio dio che cosa rumorosa.
Poggiai braccia e mento sulla ringhiera, e chiusi gli occhi godendomi la pace momentanea. Eh già, momentanea. Perché dopo qualche minuto sentii dei passi provenienti dall’altra parte del balcone.
Mi girai per vedere chi fosse, e rimasi incredula. Capelli biondi.  Non stava accadendo sul serio!? Perché c’era Niall Horan!? Cioè. In ogni fottutissimo posto mi ritrovo lui. Ma che diamine ho fatto!? Non mi ha neanche notato!
…Non mi ha notato.. ! Buona cosa, posso scappare. Lo vidi maneggiare con la tasca dei jeans, e cacciare fuori un pacchetto di sigarette con un accendino. Aspetta. Niall fuma!? Ma che davvero? Non.. pensavo fumasse..
Lo sentii canticchiare qualcosa, per poi accendersi la sigaretta e portarsela in bocca. Odio le sigarette. Odio il fumo. Odio tutto praticamente. Perché rovinarsi la salute fumando!? Non ne trovo il senso..!
Stavo per andarmene via ma, era una cosa più forte di me.
Ora che ne avevo l’occasione, dovevo fargli prendere un infarto. Sgattaiolai piano piano dietro di lui, era completamente ignaro di me. Mi alzai in punta di piedi e gli sussurrai nell’orecchio con una di quelle voci inquietanti che si sentono nei film horror. –Sai.. Il fumo uccide..— Lui si irrigidì di colpo e la sigaretta gli cadde dalle labbra.
Cominciò a girarsi lentamente, aveva una faccia senza prezzo, stavo crepando dalle risate –Avessi visto la tua faccia! Ahahahah.– appena vide chi fossi si rilassò. Fece un grande sospiro e disse. –Ecco.. Ora non posso più morire. Quella era l’ultima del pacco biondina!— Mi disse lui con tono di rimprovero. –Non sei felice? Ti ho appena salvato la vita!— Dissi ironicamente.
Ora la mia missione era compiuta, potevo anche andarmene. Mi girai di scatto per andarmene via, e credo non sia stata una delle migliori idee visto che la mia testa ha cominciato a darmi un fastidio assurdo.
Colpa dell’alcool. Sbandai un po’ e finii con l’appoggiarmi di schiena sulla ringhiera, Niall sembrava essersi accorto che qualcosa non andava. –Che succede?— Mi chiese. –Niente.. E’ solo un po’ di mal di testa, l’alcool non mi fa molto bene.— Mormorai a bassa voce, ma so che lui mi ha sentito.
–L’alcool non fa bene a nessuno.– Rispose lui. Restammo fermi per un po’, io a guardare nel vuoto e lui a fissarmi. Cosa si fissa!?
All’improvviso lo sentii spostarsi, l’attimo dopo mi trovai intrappolata tra lui e la ringhiera. Dannato opportunista! Cominciò a parlare. –Stasera..— Si bloccò. Stasera cosa? –Almeno per stasera mi permetti di fare qualcosa?— Chiese lui mentre portava il suo viso a pari con il mio. Eh? Cosa? No, questa spiegatemela? Stasera mi permetti di fare cosa!?
–N-no!— Gli risposi secca io, dandogli una leggera spinta per togliermelo di dosso. –E-ehi!— Disse lui quando riuscii a spingerlo via. Già. Il problema è che lui stava cadendo, e io gli stavo andando dietro. –Aah!— Urlai chiudendo gli occhi.
Li aprii lentamente per trovarmi sopra all’unico e solo Niall Horan.
–Ahia! Mettiti a dieta!— Esclamò lui, feci finta di non sentire l’ultima parte perché era un occasione perfetta per scappare. Corri Ellen, corri. Feci per alzarmi ma lui mi bloccò prendendomi per i fianchi, e capovolse la situazione.
Lui sopra e io sotto, aveva entrambe le braccia piegate ai lati della mia testa per sorreggersi, altrimenti mi avrebbe schiacciato, e sinceramente non ci tenevo. –A-alzati..!— Gli dissi io.
Lui ignorò completamente il mio ordine. –Sai.. In questa posizione la voglia di farti qualcosa è aumentata … - Sussurrò lui. Sono diventata rossa quanto un pomodoro. Mio.Dio. Cosa ha bevuto di tanto potente questo ragazzo stasera. Aiutatemi! Sul balcone c’è un biondo tinto che mi vuole stuprare! Aiuto!!
Lentamente abbassò la testa, chiusi gli occhi in anticipazione, poco dopo mi sentii due paia di calde labbra sul collo. Cosa..? No aspetta, non mi dire che lui— Sentii la pelle del collo venire leggermente tirata. No. Porca troia.
– F-ferma—ti..— Provai a dire io balbettando, mettendo le mani sulle sue spalle provando a spingerlo via, ma non ci riuscii. Rinunciai e chiusi gli occhi, ormai era fatta tanto. Poco dopo si fermò, e mi sentii alitare sul collo. –Fatto.— Disse lui con aria soddisfatta.
Si tolse da sopra di me alzandosi e continuava a guardarmi, mentre io mi misi seduta, e mi schiaffai una mano sul collo dove lui ha..ha.. E IO ORA DEVO ANDARE IN GIRO CON STO COSO? –P-perché lo hai fatto?— Mormorai con aria cupa.
–Cosa hai detto?— Chiese lui, io lo ammazzo. –PERCHE’ LO HAI FATTO?— Chiesi io alterandomi. –Per far vedere a tutti che appartieni a me, Doh! – Disse lui. Ovvio! Perché io appartengo a lui ora no!? Mi alzai di scatto –IO ORA COM— Cominciai a urlare ma mi bloccai per via di un capogiro. Lista delle cose da ricordare per la prossima volta che andrò in discoteca: Non bere alcool; Controllare i programmi di Niall Horan.
Portai una mano alla nuca e sbandai un po’, Niall sembrò capire la mia situazione e mi diede una mano a tenermi in piedi, mi fece sedere su una delle sedie da bar che erano sul balcone, probabilmente le usano d’estate quando mettono il bar all’aperto. Tanto questo balcone è enorme come ho già detto.
–Vado a vedere se giù hanno qualcosa per il mal di testa.— Disse lui mentre se ne andava via. Ecco! Fatti perdonare e vai a prendermi qualcosa! Come se in una discoteca si possa trovare qualcosa per il mal di testa! Lo sentii tornare indietro, già aveva fatto? –E comunque, stai molto bene con quel vestito!— Esclamò lui facendomi l’occhiolino, per poi scomparire di nuovo dalla mia visuale. Arrossii sorridendo tra me e me, che idiota.
Arrivò una ventata di aria fredda. Brr, cominciava a far troppo freddo. Sentii di nuovo dei passi, è ritornato di nuovo? Mi girai verso di lui. –Biondino. C’è qualcosa per il mal di testa si o no? O non hai chi..— Mi morirono le parole in bocca appena vidi chi avevo davanti. Il tizio di prima! –Scusa ma non sono biondo.. Sono castano.– Disse lui.
–Ah, scusa ti avevo scambiato per un’altra persona.—Esclamai io. –Il tuo ragazzo?— Domandò lui. –Eh?? No no! U-un amico! ... Se così devo chiamarlo..– Risposi io, mormorando tra me stessa l’ultima parte della frase. –Vieni a ballare con me allora..? – Chiese. Di nuovo!? Ma cosa diamine è, un robot? Solo quello sa dire!? –Eh? Non posso.. sto aspettando il mio amico.— Dissi io.
–Ma dai! Il tuo amico potrà aspettarti, ti rubo solo per qualche minuto. – Disse lui, prendendomi per un braccio e trascinandomi con se. La testa mi sbandava, non mi tenevo quasi più in piedi ma mi sono data un po’ di forza e provai a staccarmelo di dosso. –L-lasciami. Non voglio! – Dissi io, provando a fargli mollare il mio braccio.
–Non vuoi? Allora divertiamoci un po’ insieme..— Disse lui, il suo alito puzzava di alcool. Che schifo! Credo che le intenzioni di Horan non siano nulla in confronto a quelle di questo tipo.. credo. Neanche so il nome.
–No grazie, puoi per favore lasciarmi da sola?— Dissi io irritata. Lui mi rise in faccia. Oddio, oltre ad essere lunatico è anche uno psicopatico. Perché li becco tutti io!? –No dai, divertiamoci un po’.— Disse lui, spingendomi verso la parete, bloccandomi ogni via di fuga. Okey, ora stavo cominciando ad avere seriamente paura.
– Lasciami!— Gli urlai contro, ma niente. –A-Aiutoo! Qualcuno mi aiut— Urlai, ma mi tappò la bocca con una mano. Ovvio! E ora come faccio?! Perché diamine su questo balcone non viene nessuno, e il biondino è morto là sotto!?
La mano del signorino che avevo di fronte andava in posti dove non era ben accetta. Giù le zampe dalle mie cosce maiale! Provai a dimenarmi. Perché devo essere così debole!?
Cominciarono a formarsi delle lacrime negli occhi.. Li chiusi nel panico. Vi prego. Che qualcuno mi salvi. Intanto la sua mano che si trovava nel mio interno coscia saliva sempre più, lentamente, no.. no.. NO! AIUTO.
Tutto ad un tratto sentii il suono di qualche coccio, e la presenza tizio di fronte a me sparire. Sparire? Aprii gli occhi di scatto e vidi il Horan prendere a pugni il moro che fino a poco fa mi stava addosso, stavano dicendo qualcosa ma non riuscivo a capire. La mia testa era un pasticcio, mi rannicchiai su me stessa per terra.
Ho freddo e ho avuto tanta paura.. alla faccia del doversi divagare stasera. E’ stato il contrario..
Aprii gli occhi, e guardai le altre due persone che al momento erano sul balcone di fronte a me, prendersi a botte. Perché il biondino sembrava così arrabbiato..? Tanto arrabbiato.. E sembrava avere la meglio, il moro ne stava prendendo di botte.
A-aspetta.. Se continua così lo ammazza. Inoltre siamo in una discoteca. Se lo beccano ora ci passerà dei guai con la polizia, anche se alla fine quello che ha torto è il moro.
Ooh, basta non ci capisco più niente. So solo che devo fermarlo o stasera ci scappa un morto. E non era una delle migliori cose al momento. –B-biondino..— Mormorai. Non mi sentì. –H-Horan..— Dissi stavolta un po’ più forte, mentre mi alzavo per andare da lui. –Hey.. Basta, ti prego.— Lo pregai io, dietro di lui.
Sembrava non ascoltarmi proprio. Decisi di fermarlo corpo a corpo. Lo abbracciai da dietro, provando a frenarlo, posai la fronte sulla sua schiena. –N-Niall.. Per favore..— Lo pregai con le lacrime agli occhi.
A questo si irrigidì e sembrava essersi calmato. Aveva il respiro affannato. Il ragazzo moro era al momento disteso per terra, privo di coscienza.
Non resistetti a lungo in piedi, infatti mollai la presa che avevo su di lui e mi accasciai per terra. Lui si girò improvvisamente prendendomi per una mano. –Andiamocene via. Ti porto io a casa.—
 

{Dea

 
Stavo ballando tranquillamene sulle e note di “Pon de Replay” di Rihanna, fino a quando non mi sentii afferrare i fianchi da qualcuno, data le dimensioni delle mani era probabilmente un ragazzo, anche perché se fosse stata una ragazza sarebbe stato preoccupante.
Lo lasciai fare, incuriosita dal calore familiare che aveva.
Poco dopo mi diede una dolce strattonata ai fianchi, schiacciandomi contro il suo corpo, il mio fondo schiena era ora contro i suoi pantaloni, azzo, il ragazzo era abbastanza sveglio eh! Stasera non avevo intenzione di pensare a niente, solo divertirmi. Cominciai a macinarmi contro di lui, e dopo un po’ sentii qualcosa contro la mia coscia, già, il ragazzo era abbastanza sveglio.
Mi girai per vedere chi diamine fosse a volermi così tanto da farmi sentire così apertamente la sua erezione. Appena alzai lo sguardo cominciai a spiegarmi la sensazione familiare, si perché quel viso lo conoscevo troppo bene e infatti mi ritrovai faccia a faccia con Liam. Uh però, mica male il ragazzo! E menomale che Ellen mi aveva detto che era un santarellino tutto coccoloso e dolce, si si come no un santarellino. Comincià a baciarmi il collo e mise una mano sulla coscia che si fece tutto il tragitto per arrivare al mio sedere. Si fermò lì, eh no caro Liam, afferai la sua mano e la misi sul mio fianco.
Lo vidi un po’ contrariato, ma non me ne poteva fregare un bel niente. Nel frattempo presi io il controllo, girandomi verso di lui per fiondarmi nel suo collo, iniziai a succhiare e mordere finché non gli lasciai un bellissima chiazza rossa nota anche come succhiotto che faceva invidia ai quadri di giotto ,mi avvicinai al suo orecchio e gli dissi – almeno con questo sanno che sei mio.- Gli detti una pacca sul sedere e me ne andai al bancone a bere qualcosa.
Arrivata lì feci uno dei migliori incontri di sempre. Davvero oh! Niente meno che Harry Styles seduto su uno dei divani della discoteca –Non mi chiedete cosa ci facessero dei divani nella discoteca– insieme due galline, giusto per non offendere ma appena mi vide venne da me per mia sfortuna. Mi squadrò dalla testa ai piedi, dopo un po’ aprì la bocca per parlare. –Dunque, ora sei in rapporti intimi con payne?— Disse. Come diavolo faceva a conoscere Liam? Non persi tempo a rispondere. –I cazzi tuoi, no Styles? Non mi posso divertire? Tu a quanto pare lo stavi facendo fino a poco fa, quindi togliti dalle palle Harry. Faresti un favore a me e anche a tutta l’umanità!— Risposi io.
–Ci scaldiamo subito eh, Tomlinson? Comunque, ti sai muovere bene.— Disse, che scherzo è mai questo. –No aspetta, cosa sentono le mie orecchie? Un complimento da te? Da segnarselo sul calendario credimi!— Dissi io ironicamente. –Ha ha ha, prima o poi mi farai morire.— Rispose lui, con un tono altrettanto ironico. –Spero il prima possibile.— Dissi io cupamente.
Poco dopo vidi Styles guardare dietro di me, di conseguenza mi girai anche io, trovandomi Liam. –Hey Dea, andiamo?— Mi disse lui. –Sisi, arrivo.— Gli risposi. Andai vicino a Harry e gli sussurrai nell’orecchio destro. –Hey Styles, sei vuoi la prossima volta posso farlo anche a te quello che ho fatto con Liam.—Ma anche subito— Mi rispose lui istantaneamente. –Ora sono impegnata, ciao ciao.— Gli diedi un bacio sulla guancia e mi girai verso Liam.
Lo presi per mano e lo tirai verso di me, facendo sbattere violentemente le nostre labbra. Lo baciai con molta foga, dentro di me la passione cresceva sempre di più anche, stesso accadeva a Liam da come potevo sentire.
Tutto questo davanti a Harry Styles che c’è rimasto a guardare immobile. –Liam che ne dici se andiamo a casa tua? — Sussurrai sulle sue labbra – Si.. mhh,  tanto i miei non ci sono..— Rispose tra i baci.
Uscimmo dalla discoteca e salimmo in macchina.


***


In poco tempo arrivammo a casa sua, sia lodato il cielo che era vicino la discoteca. Non mi diede neanche il tempo neanche di mettere il piede fuori dalla macchina che mi prese per mano e mi trascinò dentro casa.
Appena entrati e mi sbattee addosso al muro dell’ingresso, mi aggrappai con le gambe al suo bacino e cominciai mordergli l’orecchio, mi portò nel salone e ci misimo sul divano, tutto questo senza interrompere nulla. Cominciò ad aprirmi la zip del vestito. –Non così presto Liam.— Gli dissi. Portai la mia mano destra sul rigonfiamento dei suo pantaloni facendogli scappare un rantolo, da lì la portai fin sotto la sua maglia, tracciando lentamente i suoi addominali scolpiti.
Mi allontanai leggermente da lui, ma mi riavvicinò mettendosi sopra di me, come posizione era abbastanza scomoda. Mi stava praticamente schiacciando.
Così capovolsi la situazione, mi misi a cavalcioni su di lui continuando a baciare. Lui mise una delle sue mani sul mio fondoschiena, mentre l’altra stava aprendo di nuovo la zip del vestito. Ora glielo ho lasciato fare, cominciai a togliermi il vestito—
 
Your hand fits in mine, 
like it's made just for me.
 
Sia io che Liam sobbalzammo a quelle note. Il mio cellulare stava squillando, chi osa interrompermi in questo momento. Odio quando mi interrompono. –Chi cazzo è ora!?— Sbottai io. La canzone andava avanti, andai a vedere chi fosse. Louis. IO LO FACCIO NERO.
Risposi, portandomi il cellulare all’orecchio –LOUIS, COSA CAZZO VUOI?— Gli urlai. Ci fu un silenzio interminabile, stavo per parlare di nuovo quando una voce sconosciuta mi rispose –Non sono Louis, mi scusi. Sono un infermiera, e volevo informarla che suo fratello ha avuto un incidente.—


 
  
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