Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: peetarms    22/05/2014    13 recensioni
Winter Davis, ragazza totalmente imprevedibile, testarda e chiusa nel suo dolore si ritrova a essere la damigella d'onore al matrimonio di sua madre quasi tre anni dopo la perdita di suo padre. Ma quello che Winter non sa è che da questo matrimonio la sua vita cambierà.
«Catching Fire?» una voce mi fa uscire dal meraviglioso mondo della lettura facendomi tornare alla realtà.
«Si, di Suzanne Collins, lo sto rileggendo per la milionesima volta, lo hai letto?» non alzo lo sguardo dal libro quindi non vedo da chi proviene la voce.
«Posso sedermi vicino a te?» chiede il ragazzo.
«Solo se mi rispondi» controbatto mentre finisco di leggere la pagina.
«Facciamo che se mi siedo ti rispondo» la sua voce è divertita.
«Okay» alzo le spalle mentre cerco il segna libro nella borsa. Sento che si è seduto vicino a me dal calore del suo corpo di fianco al mio ormai freddo per le ore passate a leggere fuori «Allora, mi rispondi?» finalmente trovo quello che stavo cercando.
«Certo che l’ho letto, l’ho anche interpretato, piacere Josh Hutcherson»
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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So open your eyes and see the way our horizons meet
And all of the lights will lead into the night with me
And I know these scars will bleed
But both of our hearts believe
All of these stars will guide us home

– 
All of the stars, Ed Sheeran











Tossisco per la seconda volta e mi siedo più comodamente sul sedile mentre Josh ride.
«Cosa ridi?» mi volto verso di lui dove lo fulmino con lo sguardo «Odio la tosse»
«Win esiste una cosa chiamata ombrello, non so se hai presente» mi risponde voltandosi verso di me e sorridendomi ingenuamente mentre ci fermiamo all'ennesimo semaforo.
«Non so dove diavolo sia finito l'ombrello che usavo ad Island» incrocio le braccia al petto per cercare di scaldarmi. Josh lo nota e alza il riscaldamento «Grazie» gli sorrido.
«Di nulla Win, appena arriviamo fai una doccia calda» mi guarda per poi spingere il piede sull'acceleratore visto che il semaforo è tornato verde.
«Okay» dico prendendo il mio i-phone dalla tasca del giubbotto e lo sblocco. Noto che ho una chiamata persa: Mamma. Alzo le spalle e blocco di nuovo il telefono.
«Allora ora dove devo girare?» mi chiede Josh richiamando la mia attenzione, alzo lo sguardo e cerco di individuare qualche punto di riferimento.
«Alla prossima a destra» rispondo mentre metto le mani nello sbocco dell'aria calda, vedo Josh sorridere prima di girare dove gli avevo detto.


«Okay, io spero che i paparazzi non ci abbiano seguito» esclamo scendendo dalla macchina e guardando Josh che ride.
«Tranquilla Win, non mi hanno seguito» chiude il fuoristrada e mi raggiunge sul vialetto di casa «Wow, è bellissima»
«No, è orribile è tutta rossa» sbuffo e cerco le chiavi dentro allo zaino. Dopo qualche minuto le trovo e apro la porta d'ingresso «Guarda» lascio lo zaino di fianco alla porta per poi togliermi il giubbotto, Josh fa lo stesso e li attacchiamo sull'attaccapanni.
«Il soggiorno non tanto» mi sorride.
«La cucina è tutta rossa. Credimi» lo guardo.
«Vai a farti la doccia io ti aspetto qua. Sono bravo lo giuro» lui ride e io sorrido.
«Mi fido Hutcherson» dico salendo le scale e lasciandolo al piano di sotto mentre guarda il salotto arredato da mia mamma e George.
Appena entro in camera mi precipito in bagno per togliermi tutti i vestiti bagnati, li lancio nella cesta dei panni sporchi dopo aver aperto l'acqua calda. Appena la sento bollente entro dentro e riscaldo il mio corpo freddo, non lavo i capelli ma li risciacquo solo mentre invece lavo il corpo con il bagnoschiuma al cioccolato. Dopo essermi riscaldata e lavata, esco dalla doccia dove mi avvolgo nell’accappatoio. Asciugo i miei capelli biondi, dopo essermeli pettinati esco dal bagno e entro nella cabina armadio dove dopo cinque minuti ne esco vestita con ai miei piedi le converse nere borchiate. Prendo le vans dalla porta del bagno e le metto di fianco al termosifone così da farle asciugarle, rientro in bagno per prendere l'iphone dal ripiano e lo infilo nella tasca anteriore dei jeans. Dopo di che scendo di sotto Josh non è più in soggiorno. Lo chiamo due volte e lui esce dalla cucina con in mano una busta di preparato per fare i muffin.
«Eccoti, guarda cos'ho trovato. Non ti dà fastidio vero?» mi guarda.
«No figurati. Però se vuoi mangiare i muffin dopo mi aiuti a sistemare i miei libri» gli rubo dalle mane la scatola.
Lui ride e mi guarda «Sul serio Win? Mi ricatti?» dice continuando a ridere e io sorrido, non c'è suono più bello della sua risata.
«Non è un ricatto Hutcherson. È più un affare, prima mangi e poi lavori» piego la testa da un lato e gli sorrido.
«Okay Win» dice avvicinandosi velocemente prendendomi la busta del preparato per poi farmi la lingua e io gli faccio una smorfia «Qui dentro c'è la miscela per l'impasto e gli stampini e le gocce di cioccolato»
«Josh hai mai fatto i muffin?» lo prendo in giro.
«Si Win» mi pizzica i fianchi ridendo e io gli sorrido
«Apri il frigo e prendi un uovo, il burro e l'acqua» lui fa quello che gli ho detto e una volta che li ha presi li appoggia sul tavolo-
«Serve il pentolino per sciogliere il burro» gli indico il mobile di fianco al lavandino e una volta che l'ha messo sul fornello gli passo il burro appena pesato.
«Appena si scioglie spegni e mettilo da parte che si deve raffreddare» dico mentre verso la miscela, l'acqua e l'uovo nella ciotola.
«Tieni» mi passa il pentolino dopo un paio di minuti.
«Grazie» gli prendo il pentolino dalle mani. La mia mano sfiora la sua e mi ritrovo con i brividi su tutto il corpo, cerco di riprendermi. Dopo di che verso il burro nella ciotola e giro il tutto con la frusta fino ad ottenere un impasto omogeneo «Tocca a te» mi volto verso di lui e lo trovo a guardarmi. Gli indico  la ciotola con un cucchiaio per poi sistemare gli stampini in una teglia.
«Due cucchiai vero?» mi chiede insicuro.
«Si due» gli rispondo guardandolo. Mi risciacquo le mani nel lavandino e quando mi volto mi trovo Josh con il dito sporco e non faccio tempo ad aprire bocca che me lo ritrovo sulla guancia e sento la sua risata riempire la stanza.
«Joshua Ryan Hutcherson» urlo il suo nome intero mentre mi tolgo l'impasto dalla faccia. Prendo il cucchiaio dal tavolo e glielo spalmo in faccia mentre continua a ridere.
«Oh no, Winter non dovevi» afferma lui guardandomi cercando di non ridere. Comincia a rincorrermi ma scappo via e corro su al piano superiore ridendo. In questo momento mi sembra di essere una bambina felice, libera e spensierata, entro in camera ridendo e sento Josh dietro di me. Quando mi fermo per riprendere fiato mi solleva e mi fa cadere sul letto dove comincia a farmi il solletico; quando finalmente dopo minuti di suppliche smette si stende di fianco a me e riprendiamo fiato entrambi.
«Sei tutto sporco» mi metto sul fianco e lo osservo.
«Anche tu, non te lo sei tolto tutto Win» mi sorride lui.
«Lì c'è il bagno» glielo indiclo. Josh si alza e ci entra. Mi ristendo e cerco di metabolizzare quello che mi sta succedendo quando la voce di Josh mi fa ritornare nel mondo reale.
«Ho finito Win, lavati la faccia mentre io scendo ad infornare i nostri muffin» di nuovo il suo meraviglioso sorriso.
«Va bene, comincia a pulire Hutcherson» rido mentre entro in bagno dopo averlo visto uscire dalla mia camera e solo in quel momento ringrazio il cielo di non aver ancora attaccato alle pareti le sue foto e i suoi poster. Apro l’acqua fredda e pulisco la faccia. Rimango qualche minuto a fissarmi allo specchio e ripenso a quello che è appena successo. Io e Josh che prepariamo i muffin, lui che mi sporca con l'impasto, io che sporco lui, lui che mi rincorre e il tutto finisce con lui che mi fa il solletico. Sorrido e piego l'asciugamano che avevo usato, dopo averlo sistemato esco dalla stanza e scendo le scale. Dopo aver percorso il salotto entro in cucina dove trovo Josh intento a pulire.
«Cottura 18 minuti Win»
«Perfetto» guardo l'orologio sopra il frigorifero, le 5.05pm
«Aiutami Davis non rimanere incantata» mi lancia in piena faccia una spugna
«Hutcherson» gli punto il dito contro.
«Non hai il coraggio di farmi nulla – comincia -  poi dopo te la devi vedere con milioni di fans. Non so se ti conviene» mi prende in giro.
Mugugno un “sisi certo” mentre mi avvicino al tavolo per pulirlo «Hai visto gli scatoloni?» gli domando.
«Si Win ma sono grandissimi» la sua risposta arriva dopo essersi seduto sulla sedia. Io lo seguo a ruota dopo aver finito.
Alzo le spalle «Ne devo ordinare altri, li ho finiti tutti» guardo i minuti rimanenti nel display del forno, otto.
«Sono curioso di vedere tutti i tuoi libri»dice sorridendomi e gli sorrido anche io. Rimaniamo così fin quando non sentiamo il timer del forno.
«Che profumo» esclama Josh appena appoggio la teglia sul tavolo.
«Ora dobbiamo lasciarli raffreddare»
«Che ne dici se tipo li mettiamo in un vassoio e li portiamo di sopra così mentre aspettiamo che si raffreddino cominciamo a sistemare i tuoi libri?» mi propone.
«Credo proprio che si può fare» prendo due piatti dove metto i muffin. Uno lo prendo io e uno lo prende Josh. Saliamo al piano superiore e rientriamo in camera mia dove appoggiamo i piatti sulla mia scrivania.
«Li hai numerati o cose del genere?» mi guarda mentre lego i capelli in una cipolla disordinata.
«Sono sette, quattro sono numerati visto che sono libri misti, due sono di saghe e trilogie fantasy, l'ultimo invece contiene i libri di poesie di – deglutisco a fatica - Mio papà» cerco di sorridere.
Lui non fa domande al riguardo e gliene sono grata «Allora con quale vuoi cominciare?»
«Con quelli numerati, poi i fantasy e per ultime le poesie» mi avvicino a lui e insieme prendiamo lo scatolone con il numero 1 scritto sopra.
«Wow, Win sono tutti libri stupendi» afferma mentre leggi i titoli.
Annuisco e cominciamo a sistemare i libri, lui me li passa e io li metto nei ripiani della libreria.
«Questi sono in italiano?» mi chiede prendendo gli ultimi libri del primo scatolone.
«Sì» rispondo sedendomi sul letto e massaggiandomi le spalle.
«Sai l'italiano?» chiede mentre sistema i libri sulla libreria. Dopo di che prende i piatti con i muffin e si viene a sedere sul letto con me.
«Sono metà italiana» prendo un muffin, gli tolgo la carta per poi dargli un morso.
«Metà italiana? Sul serio?» mi guarda.
«Si. Mio papà era italiano» do un altro morso al muffin.
«Ma Davis è un cognome americano\inglese» toglie la carta al muffin.
«Si, è una storia complicata me l'aveva raccontata mio papà» dico mettendomi a gambe incrociate «Dopo la prima guerra mondiale i miei trisnonni hanno lasciato l'Italia per venire in America. Per ricominciare una nuova vita hanno cambiato nomi e cognomi e il mio bisnonno ha scelto il cognome Davis» alzo le spalle «Durante la grande crisi del 1929 sono tornati in Italia e sono rimasti lì, dove hanno avuto i miei bisnonni, poi successivamente sono nati i miei nonni. I miei nonni, dopo la nascita di mio padre hanno deciso di tornare in America e si sono trasferiti ad Island in Kentucky» finisco di raccontare la “storia” e do un morso al mio muffin.
«Quindi tu sei italo-americana» mi sorride lui.
«Esatto, mia mamma è nata a New York» mi appoggio alla testiera del letto.
«Quindi tu sai l'italiano?» mi chiede dopo aver finito il suo muffin.
«Si, mio papà me lo ha insegnato e mi è piaciuto fin da subito»
«È una delle lingue più belle al mondo – mi guarda e io guardo lui, il suo telefono inizia a suonare - Scusa devo rispondere» esce dalla stanza mentre prendo un altro muffin. Lo mangio lentamente, mentre penso a quanto mi risulta semplice parlare con Josh. Prendo il telefono dalla tasca dei jeans e guardo l'orario 5.56pm. Ripenso alle ore passate con mio padre a studiare l'italiano attraverso giochi, letture, immagini, sorrido al ricordo di come invidiavo l'accento italiano a mio papà, metto una mano sul petto per cercare di contenere il dolore ma nulla, sospiro e appoggio il telefono sul comodino. Josh rientra in stanza e mi sorride.
«Scusa era Jennifer» mi sorride lui sedendosi di fianco a me.
Devo trattenermi dal non cominciare a urlare e a fangirlare, sorrido semplicemente mentre annuisco.
«Sai io adoro quella donna» lo guardo mentre prende un altro muffin.
«Jenn è incredibile, è totalmente pazza» scoppia a ridere.
«Non sai quante risate quando guardo le sue interviste» scoppio a ridere anche io.
«Se vuoi te la faccio conoscere» mi guarda. Smetto di ridere di colpo, cioè ho conosciuto Josh Hutcherson e lui è qui davanti a me a mangiare muffin come se ci conoscessimo da anni; ora mi vuole far conoscere anche Jennifer Lawrence, nono, ma la tentazione di vedere quei due insieme è troppo forte ma cerco di resistere.
«No Josh, siete impegnati con le riprese» rispondo guardando le punte delle mie converse.
«Win, abbiamo le pause durante la giornata, non lavoriamo tutto il tempo – mi guarda ridendo - Mi farebbe piacere fartela conoscere» 
«Non ti ringrazierò mai abbastanza Josh» gli sorridoe per un attimo la voglia di abbracciarlo è tanta, ma cerco di contenermi non so come potrebbe reagire.
«Win, lo faccio con piacere, sei fantastica» mi guarda e io incrocio i suoi occhi.
«Se non hai impegni puoi rimanere a cena» mi alzo e cambio discorso visto che ogni cosa che mi viene in mente è banale o scontata.
«Allora quelli li teniamo per dopo?» indica sorridendo gli ultimi quattro muffin rimasti.
«Si» rispondo prendendo il secondo scatolone per cominciare a sistemarli.

«Non ci credo» esclama Josh aprendo il primo scatolone fantasy «Harry Potter, Divergent, Hunger Games, Percy Jackson, Shadowhunters, Le cronache di Narnia» indica le mie prime avventure.
«Li so a memoria Josh, li ho letti talmente tanti di quelle volte» annuisco ridendo e prendendo i primi tre libri di Harry Potter, Josh mi passa gli altri.
«Quante volte?» mi chiede passandomi la trilogia della Collins.
«Ti spaventeresti se te lo dicessi» prendo il libro delle Cronache di Narnia.
«No dai» risponde passandomi il resto degli altri libri.
«Davvero tante volte»
«Più di dieci ogni libro?» chiede mettendomi tra le mani la saga della Roth.
«Più di dieci ogni libro» annuisco e lui sorride.
«Quando hai scoperto che amavi leggere?» mi domanda curioso.
«A sette anni»
«Wow, più o meno subito» mi sorride ancora.
«Prima mio papà me li leggeva, vedevo come gli brillavano gli occhi e allora ho capito quant'è meraviglioso il mondo della lettura. Così appena ho imparato a leggere bene ho cominciato a leggere i primi libri e la lettura ha fatto su di me lo stesso effetto che ha fatto su mio padre» spiego mentre apro l'altro scatolone. Mentre prendo i libri delle poesie di mio papà mi viene in mente di chiedergli come ha fatto ad avere il mio numero.
«Josh» richiamo la sua attenzione.
«Dimmi»
«Come hai fatto ad avere il mio numero?» lo guardo con un sopracciglio alzato.
«Mi sembrava strano che ancora non me l'avessi chiesto Win. Ho chiamato mio zio e ho chiesto se per caso lui avesse il tuo numero» narra la vicenda molto velocemente.
«Cioè tuo zio ti ha dato il mio numero senza chiederti nulla? Aspetta come fa tuo zio ad avere il mio numero?» sono decisamente sorpresa.
«Infatti non lo aveva. Stavo dicendo prima che tu mi interrompessi che ho chiamato mio zio e gliel'ho chiesto ma lui mi ha detto che non ce lo aveva e che se gli dicevo perché lo volevo lo avrebbe chiesto a George. Così gli ho detto che mi serviva perché ti avevo dato il mio giubbotto e me lo dovevi ridare. Lui soddisfatto dalla mia risposta l'ha chiesto a George che me lo ha inviato per messaggio»
«Ma se hai detto che posso tenere il tuo giubbotto perché hai voluto il mio numero?» chiedo dopo minuti di silenzio passati a cercare un filo logico, ma che non trovo.
«Per conoscerti meglio, stupida» scoppia a ridere.
«Giusto» esclamo cercando di contenere la mia felicità e mi lascio andare in un sorriso.


Dopo un'altra ora passata a parlare e a ridere finiamo di sistemare la mia libreria. La osservo soddisfatta.
«Abbiamo fatto un ottimo lavoro» mi volto verso Josh e lo trovo steso sul letto.
«Mi fanno male le braccia» si lamenta.
«Oh su Josh un po' di esercizi per i bicipiti» asserisco avvicinandomi a lui.
«Okay, allora grazie» mi fa la linguaccia.
«Non c'è di che Hutcherson» rispondo sedendomi di fianco a lui sul letto mentre sciolgo la crocchia disordinata.
«Che ore sono?»
«Le 7.13pm» dice prendendo il suo iphone.
«Non ho voglia di cucinare. Ordiniamo una pizza o che ne so io cinese, messicano, indiano quello che vuoi» lo osservo in attesa di una sua risposta.
«Cinese» esclama entusiasta.
«Bene, passami il mio telefono che cerco un ristorante cinese che fa anche consegna a domicilio» gli indico il telefono sul comodino.
«Usa il mio, sono troppo stanco per allungarmi» mi passa il suo cellulare.
«La password» glielo ridò.
«4856» risponde chiudendo gli occhi, rimango sorpresa che me l'abbia detto. Digito la combinazione detta da Josh ed è corretta, apro google e cerco “Ristoranti cinesi con consegna a domicilio a Los Angeles” dopo due secondi escono migliaia di risultati, apro il primo sito dopo essermi alzato dal letto. Mi siedo alla scrivania e dopo aver preso un post-it scrivo il numero del ristorante.
«Uso il tuo per chiamare?» domando guardando Josh che si sta per addormentare, non mi risponde così gli lancio un evidenziatore. Apre gli occhi immediatamente.
«Cosa?» dice guardando me e prendendo l'evidenziatore-
«Sveglia bel addormentato» rido.
«Oh non anche tu, basta già mio fratello»  sbuffa e mi rilancia l'evidenziatore arancione.
«Che cosa ha combinato Connor?»
«Mi chiama bel addormentato. Quindi sei pregata di non chiamarmi così Win» mi punta il dito contro mentre io alzo le spalle ridendo.
«Comunque ho chiesto se posso chiamare con il tuo o devo usare il mio» lo guardo.
«Chiama con il mio ce lo hai già in mano» annuisco mentre digito il numero.
«Cosa ordino per te?»
«Quello che prendi tu, tanto io mangio tutto» risponde per poi chiudere di nuovo gli occhi.  Premo il tasto verde dando il via alla chiamata. Mentre parlo al telefono  osservo Josh nella posizione rilassata in cui si è messo. Steso con le gambe dritte, la mano sinistra sul petto e quella destra sulla fronte e gli occhi chiusi. Dopo dieci minuti passati al telefono chiudo la chiamata, mi alzo e mi avvicino a Josh. Gli faccio cadere il telefono sulla pancia.
«Grazie bel addormentato» scoppia a ridere mentre mi allontano velocemente dal letto. Neanche due secondi dopo è in piedi pronto a rincorrermi, scappo fuori dalla stanza e corro di sotto per poi saltare sul divano dove prendo in mano un cuscino.
«Non ci pensare neanche Winter»  esclama afferrando un altro cuscino.
«Neanche tu Joshua» continuo a ridere e a saltare sul divano colpendolo in piena faccia. Sento la sua risata  ma poco dopo ricevo una cuscinata sulla pancia, gliene do un'altra sul ginocchio dopo essermi avvicinata, continuiamo così per non so quanto, tra le mie risate e le sue; come ho già detto questo pomeriggio con Josh mi sento un bambina, libera e felice.
«Basta» urlo ridendo ed evitando l'ennesima cuscinata di Josh ma perdo l'equilibrio ma Josh mi prende per il braccio così alla fine cadiamo entrambi, io sopra di lui e lui sopra al tappeto. Ci guardiamo negli occhi, i nostri respiri affannati pian piano si regolarizzano, continuo a guardarlo negli occhi e quando lui si sta per avvicinare il campanello suona. Mi alzo velocemente dopo aver lanciato il cuscino a Josh. Prendo la carta di credito dal portafoglio dallo zaino ancora vicino alla porta e apro.
«Salve» esclamo al fattorino.
«Buona sera signorina» mi risponde un uomo di mezza età con in mano due pacchi bianchi legati da uno spago.
«Quant'è?» domando.
«25$' accettiamo anche carte di credito e bancomat» dice annoiato.
«Bene, ho la carta di credito» prendo i pacchi e li appoggio a terra. Non voglio chiamare Josh perché magari questo signore lo conosce e chissà che succederebbe. Dopo aver pagato e averlo salutato riprendo i pacchi contenenti la cena e rientro. Trovo Josh sul divano.
«Potevi chiamarmi» dice alzandosi per aiutarmi.
«Volevo evitare» gli sorrido.
Dopo che ha appoggiati le buste sul tavolino del soggiorno entriamo in cucina.
«I bicchieri e i piatti sono sulla credenza» gliela indico «Vuoi la forchetta o usi le bacchette?» chiedo mentre prendo i tovaglioli.
«Bacchette»
«Coca-cola o acqua?» apro il frigorifero.
«Coca-cola»
«Bravo ragazzo» sorrido mentre prendo la bottiglia di coca-cola per poi tornare in soggiorno con Josh.
«Cos'hai ordinato?»
«Nuvole di drago, involtini primavera con la salsina, spaghetti di soia e gelato fritto» mi siedo sul tappeto di fianco a lui.
«Ottima scelta» asserisce mentre apre le buste.
«Dividi tu le porzioni. Vado a prendere il mio telefono di sopra» salgo le scale dopo che Josh ha annuito. Appena arrivo in camera mia prendo il telefono, lo sblocco e vedo un messaggio su Whatsapp.

 
Da: Matt
Peste quando pensi di chiamarmi?

Cazzo è vero che devo chiamare anche Matt.
 
A: Matt
Facciamo più tardi?

Invio e esco dalla stanza
 
Da: Matt
Perché hai da fare ora?


Digito velocemente sui tasti della tastiera mentre scendo le scale.
A: Matt
Si, giuro che ti spiego tutto, ti voglio bene rompiscatole.

Chiudo Whatsapp e blocco il telefono mettendolo nella tasca dei jeans.

«Eccomi» esclamo sedendomi di nuovo di fianco a Josh. Cominciamo a mangiare la nostra cena cinese mentre parliamo.



«No Winter, è inutile» urla Josh per la millesima volta mentre mangiamo il gelato fritto.
«Ma ti prego» metto il broncio.
«Non ci penso neanche a vedere Hunger Games, sarei troppo critico e rovinerei il film» dice prendendo un'altra cucchiaiata di gelato.
«Ma hai recitato benissimo Josh, dai ti prego» congiungo le mani davanti alla bocca e lo guardo.
«Sei persuasiva Win» sospira.
«Lo so» gli sorrido per poi correre di sopra in camera a prendere la chiavetta con dentro i film. In due minuti sono di sotto e metto la chiavetta nella presa della tv.
«Poi non ti lamentare se mi critico eh» borbotta mentre finisce il suo gelato.
«Ti metto un cuscino sulla faccia» rido mentre accendo la tv e cerco il film.
«Addirittura?» ride divertito.
«Si» annuisco mettendomi di fianco a lui sul divano e premendo play appena trovo The Hunger Games.
«Sei cattiva» continua a ridere passandomi il mio piattino con il gelato fritto.
«Lo so Hutch» gli sorrido per guardare la tv mentre finisco di mangiare il gelato-


«Ho un'idea» esclama Josh affacciandosi dalla finestra mentre io mi alzo per spegnere la tv.
Abbiamo visto tutto il film nonostante le critiche insensate che si faceva, raccontandomi anche cosa era successo sul set durante le riprese e ho riso fino alle lacrime.
«Cioè?» chiedo mentre cavo la chiavetta dalla tv appoggiandola sul tavolino ormai sparecchiato da me e lui.
«Usciamo a vedere le stelle?» 
«Si, bella idea» mi avvicino all'attaccapanni per prendere il mio giubbotto e lui fa lo stesso.
«Vieni» comincio a salire le scale e una volta che anche Josh è arrivato gli indico un'altra piccola scala che si nota appena attaccata alla parete.
«Wow è stupendo così» mormora mentre sale dietro di me.
«Lo so, forse l'unica cosa bella di questa casa» affermo mettendomi in piedi e pochi secondi dopo Josh è al mio fianco,camminiamo verso la portafinestra e una volta aperta usciamo.
«Sono stupende» alzo la testa dopo essermi seduta sulle tegole, allungo le gambe sul tetto del portico.
«Si sono meravigliose» dice Josh alzando la testa e sorridendo.
Mi perdo a guardarlo, una gamba piegata mentre l'altra è distesa, le braccia più indietro della schiena per bilanciare il peso e il suo sorriso a completare il tutto. Credo che non ci sia cosa più bella di lui, può essere paragonato ad una stella luminosa. Sorrido anche io e rialzo lo sguardo verso le stelle, per un po' rimaniamo così, in silenzio, a guardare le stelle. Un silenzio non di quelli imbarazzanti, questo è piacevole; hai la sensazione che nonostante non ci siano parole è già tutto perfetto così. Piego la testa di lato per guardare Josh e mi ritrovo il suo sguardo a dosso.
«Win» rompe il silenzi.
«Dimmi» sposto i capelli dal viso a causa del leggero vento.
«Cos'è successo a tuo padre?» mi chiede con voce dolce. Mi irrigidisco subito e stringo la mano in pugno «Se non vuoi dirmelo fa lo stesso» continua.
«No è che non amo parlare di lui» mi stringo nelle spalle.
«Non lo vedi più?» si avvicina a me.
«No» sospiro e lo guardo avvicinarsi. Prendo un respiro profondo e dopo aver chiuso gli occhi faccio uscire le parole «Josh, lui è morto»
Mi porto una mano alla pancia per cercare di diminuire il dolore che torna a farsi sentire e cerco di regolarizzare il respiro. Alzo gli occhi al cielo per non far uscire le lacrime che avevo promesso che non dovevano mai più uscire e quando le rimando indietro due braccia mi avvolgono. Mi giro trovando Josh che mi sorride debolmente tirandomi più a se. Le lacrime tornano ma cerco di non farle uscire mentre allaccio le mie braccia dietro alla schiena di Josh.
«Non ti dico la solita scontata cosa che ti dicono tutti» sussurra all'orecchio e i brividi prendono il sopravvento «Non lo so come ti senti perché fortunatamente ho entrambi i miei genitori, ma immagino che sia difficile» mi stringe ancora più forte mentre una lacrima scende dal mio occhio «Ma da ora io ci sarò sempre per te Win» appoggio la testa sul suo petto incapace di parlare mentre un'altra lacrima scende, seguita da un'altra. 
Con un solo abbraccio è riuscito a distruggere tutti i muri e le barriere che mi ero costruita in questi due anni e mezzo. Proprio come dice la canzone di Ed, tutte queste stelle ci guideranno a casa, la mia nuova casa l'ho trovata tra le braccia di Josh.



















 
POV AUTRICE;
 

Buonasera meraviglie.
Finalmente sono riuscita ad aggiornare *applausi per me* ahahah, no seriamente, scusatemi per il ritardo ma la scuola non mi da tregua cioè ho più verifiche e interrogazioni che giorni di scuola, ma vabbè non siamo qui per parlare della scuola.
VENIAMO A NOI, IL CAPITOLO NUMBER FOUR: come già vi avevo anticipato sarebbe stato tutto sul loro pomeriggio\sera e ho mantenuto la parola data, mi sono divertita un mondo a scrivere la parte dove preparano i muffin (spero che sia piaciuta anche a voi) e mi sono venuti i brividi a scrivere la parte finale, dove Winter dice a Josh che suo padre è morto e lui gli promette che ci sarà sempre per lei da ora.
COME SEMPRE ASPETTO LE VOSTRE RECENSIONI, CHE IO AMO, DOVE POTETE DIRMI TUTTO CIO' CHE PENSATE DEL CAPITOLO E ANCHE CRITICARE QUALCOSA COSI' DA POTERMI MIGLIORARE.
PER CONCLUDERE VI VORREI RINGRAZIARE CHI HA MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE, RICORDATE E SEGUITE, E SOPRATTUTTO VI VORREI FAR NOTARE CHE HO SCRITTO 3 CAPITOLI E SIAMO A QUOTA 30 RECENSIONI, VE SE AMA DAVVERO TANTO AHAH. QUINDI SPERO DI NON DELUDERE LE VOSTRE ASPETTATIVE PROSEGUENDO LA STORIA.
VI AUGURO CHE LA BUONA SORTE (O FORTUNA PER CHI HA VISTO SOLO I FILM) POSSA ESSERE SEMPRE A VOSTRO FAVORE PER QUESTE ULTIME SETTIMANE DI SCUOLA.

A PRESTO,

PEETARMS.







 




   
 
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