Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
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Autore: Lexie94    23/05/2014    4 recensioni
dal primo capitolo:
È questione di un attimo.
Abbassa la testa in modo da potermi vedere meglio senza dover guardare attraverso le lenti scure. Due occhi azzurri bellissimi mi guardano.
La mia bocca si ammutolisce, il mio cuore inizia a pulsare all’impazzata, le gambe mi tremano, sembrano cedermi da un momento all’altro. Il vinile dei Pantera mi cade dalle mani per schiantarsi a terra.
L’uomo appena si accorge della mia reazione tira su immediatamente la testa per poi voltarsi di nuovo di spalle.
Troppo tardi: l’ho visto. L’ho riconosciuto. È lui, non ci sono dubbi.
Ma come cazzo è possibile?

ciaaaaaaao. è la mia prima ff, siate clementi con me çç
se vi va di leggerla ve ne sarò molto grata.
vi dico solo che la storia è nata da un sogno che ho fatto una notte, la mattina mi sembrava un'idea carina per una fanfiction, e così ho iniziato a buttarla giù.. fatemi sapere se vi piace ^^
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio, Synyster Gates, The Rev, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 45 - FINALE:
 


“This is the story of a man,
Who conquered life drink in hand
Ship unmanned.
Marked by genius, channelled good,
 
By some a bit misunderstood.
They'd been wrong many times before

Some times our saints are sinners,
They blur the lines and lead the way,
Their Way.
Raise hell and a glass in reverence,
The fearless lives of our great saints - our saints.

Never a stranger to late night snake
 
bite fist fights and empty pints,
Unrivaled heights.
He led with songs, they sang along,
 
created bonds that held so strong
Some were right and some were wrong

Some times our saints are sinners,
They blur the lines and lead the way,
Their Way.
Raise hell and a glass in reverence,
The fearless lives of our great saints - our saints.

It's by the sea and at nights end that's when the sin and swill begin
That's when he had that certain light inside his head
For every whisper he would scream for every draught he shared a drink
For every sorrow there is a light from our St. James

On the sea by the cliff he watches, he waits the night to see
The day - his way
Last call will find us all
But there's a light that leads the way, our way.

Some times our saints are sinners,
They blur the lines and lead the way,
Their Way.
Raise hell and a glass in reverence,
The fearless lives of our great saints - our saints.”

(“St. James” – Avenged Sevenfold)
 
 
 
 
BRIAN P.O.V.:
 
È da quando è morto che James che la mia vita è tornata ad essere uno schifo, esattamente come lo era diventato sei anni fa. Se n’è andato e non tornerà mai più; sono rientrato nel tunnel buio di cui non vedo la fine. Mi sento svuotato, come se mancasse una tessera del puzzle, e quella tessera è Jimmy che deve completare la mia vita. Ora come faccio senza l’ultima tessera? Come faccio ad uscire dal buio pesto? Come faccio a non farmi inghiottire dal vortice che mi sta trascinando sempre di più verso il basso? Come faccio a risalire? Sono solo, di nuovo. Per fortuna però questa volta però ho Alex con me…
Giro la testa verso la sua parte del letto e la vedo dormire tranquillamente, sembra una bambina.
“Beata lei che riesce a dormire…” penso, io non ci sono più riuscito da quel giorno. Dormo al massimo tre ore per notte, ed ho di nuovo gli incubi su Jimmy divorato vivo dai vermi. Mi sveglio spaventato e agitato per colpa di quegli incubi e rimango a fissare il soffitto della camera per ore, al buio. Intanto penso alla piega che ha preso improvvisamente la mia vita. Come posso vivere senza di lui? Senza una delle persone che amo?
Mi giro nuovamente a guardare Alex, le lascio un veloce bacio in fronte, poi mi alzo dal letto. Guardo l’orologio del telefono che segna le cinque e mezza. C’è un sms di Matt di ieri sera a cui non ho risposto.
“Come stai Brian?” mi chiede il mio amico.
“Come vuoi che stia?” gli rispondo.
Prendo una felpa e me la infilo sopra il pigiama, metto il telefono in tasca ed esco dalla camera cercando di non fare rumore per non svegliare Alex, mi chiudo la porta alle spalle e percorro il corridoio. Mi fermo davanti alla camera di Jimmy, apro la porta ed entro. Il funerale è stato la settimana scorsa e i Sullivan si sono offerti di aiutarmi a svuotare la camera, ma io non sono sicuro di volerlo fare. Cioè, voglio davvero portare via tutte le cose di Jimmy? Preferirei tenermele qui, anche se credo che questo mi provocherebbe solamente più dolore. Anzi, sicuramente.
Inizio ad aprire i suoi cassetti per vedere quali cose assurde teneva lì dentro. Trovo delle vecchie foto, mi siedo sul letto a guardarle: sono nostre foto, c’è James con ognuno di noi, con le persone a cui vuole più bene. Mi stupisco di trovare anche una foto di lui con Alex e una con Red, voleva davvero bene a quelle ragazze. Quelle foto, sia vecchie che nuove riescono a strapparmi un sorriso. Continuo a curiosare tra i suoi cassetti e trovo una busta sigillata, la tiro fuori e sul dorso c’è scritto “Per Brian”. Visto che sono curioso come una scimmia vorrei aprirla, ma ci sarà un motivo se non me l’ha mai data, forse aspettava il momento adatto. Beh, non ci sarà mai più un momento adatto… Rimango sul letto a rigirarmi la busta tra le mani per cinque minuti buoni, poi decido di aprirla. Rimango stupito, è una lettera. Faccio un respiro profondo e inizio a leggere.
 
Ciao Brian, come stai?
È un po' inutile chiedertelo, dato che quando tu starai leggendo questa lettera io sarò già morto. Se però ora lo stai facendo vuol dire che sei entrato in camera mia, probabilmente perché dovrai liberarla, e hai trovato questa lettera nell’ultimo cassetto del mio comodino. Ti sei tormentato sull'aprirla o meno, poi alla fine, preso dalla curiosità, ti sei deciso ad aprirla ed ora la stai leggendo.

                                              
Mi interrompo e fisso il vuoto. Cazzo, Jimmy mi conosceva così bene?
Mi passo una mano sulla faccia, predo coraggio e continuo a leggere.
 
Se fossi lì con te ti direi di non star male per me, come sei stato male l'altra volta... Non ce n'è bisogno, davvero. Non devi star male per la mia perdita, dico seriamente.
Come mai ho scritto questa lettera per te? Perché sto morendo, Brian. Come faccio a saperlo? Lo so e basta. Sto prendendo troppi farmaci (oltre a quelli per il cuore), e bevo troppo. Bevo di nascosto da te, perché so che altrimenti me lo impediresti. Ti ricordi a Londra che casa mia era un tappeto di bottiglie vuote? Mi sto distruggendo, Brian. Perché lo sto facendo? Perché ho già vissuto abbastanza. Ho avuto una vita meravigliosa, ho dato tutto quello che potevo dare, non ho più niente.

 
«Non è vero» mormoro da solo, «Avevi ancora molto da dare. E avevi noi, i tuoi amici…» sussurro a James. Come se potesse sentirmi…
 
Dirai che avevo voi, ed è vero... Secondo te perché sono tornato? Se non lo sai te la do io la risposta... Sono tornato per poter vivere con voi quello che mi rimaneva da vivere... Da quanto lo so che sto morendo? Da un po', era solo questione di tempo. È un miracolo che io sia arrivato ai 35 anni… O almeno spero di arrivarci visto che al mio compleanno non manca poi così tanto!
Dato che mi restava poco da vivere ho deciso di tornare ad Huntington Beach. Menomale che Alex mi ha scoperto quando ero a Londra, altrimenti sarei morto senza vedervi di nuovo, e questa cosa mi avrebbe rattristato un sacco. Stavo morendo e non vi avrei rivisto nemmeno per un ultimo saluto, Alex mi ha salvato. Mi ha salvato da quei demoni che mi stavano divorando dall’interno, ed io ho potuto vedervi di nuovo. Dopo avervi visti però ho deciso di tornare qui, mi mancavate troppo, mi sentivo vuoto senza di voi al mio fianco… Ogni volta che pensavo a voi mi venivano in mente tutti i ricordi bellissimi che avevamo insieme, tutte le nostre avventure, le nostre stronzate, la prima volta che ci siamo presi a botte, ma soprattutto, tutte le volte che abbiamo suonato insieme; dai garage impolverati ai palchi dove non vedevi il pubblico finire talmente era vasto. Sono tornato per queste piccole e grandi cose, sono tornato per creare con voi un nuovo inizio, e direi che ci sono riuscito... anzi, ci siamo riusciti. E cazzo se l’abbiamo fatto bene! Siamo ripartiti da capo, da dove tutto era cominciato; abbiamo affrontato insieme nuove sfide, nuove avventure, abbiamo scritto nuova musica e abbiamo perfino fatto un nuovo tour insieme! Ma tutto ha una fine, Brian. Tutto. Nulla, purtroppo, è per sempre... (tranne alcune cose che affronterò più avanti nella lettera che ti sto scrivendo). Ora non pensare che io sia una persona orribile perché non ti ho detto che poco a poco stavo morendo, avresti cercato di salvarmi... Il punto è che io non voglio essere salvato. Ho vissuto abbastanza, non mi resta più niente da dare al mondo.

 
«Non hai vissuto abbastanza James… non è vero» biascico con le lacrime agli occhi.
 
Non demoralizzarti Brian, non abbatterti! So che attraverserai di nuovo il tunnel nero, ma fidati di me, è solo una cosa passeggera. Arriverai alla fine del tunnel e, come alla fine delle gallerie autostradali, quando uscirai cosa vedrai? Vedrai più luminoso di prima. Corri più in fretta che puoi verso quella luce, Brian. Non lasciare che l’ombra ti inghiottisca per colpa mia, ma combatti con le unghie e con i denti. Combatti per non farti sopraffare dal buio, combatti finché non ti rimarrà nient’altro che un respiro, perché quello sarà il respiro che ti riporterà alla luce. E se combatterai vedrai che anche l’oscurità finirà, prima o poi. So già che non penserai ad un finale allegro, ma ti sbagli! La vita continua, Brian. Non lasciarti distruggere da e per me, non me lo merito. Hai ancora tanto da dare e so che riuscirai a farlo anche senza di me... “I know you’ll find your own way, when I’m not with you tonight”. Negli ultimi cinque anni te la sei cavata egregiamente senza di me, e non potrei essere più fiero di te di quanto io lo sia già! Continua a scrivere che la gente te ne sarà grata. La tua musica aiuterà altre persone a non cadere nel baratro in cui sono caduto io; sarà la luce in fondo al tunnel di altre persone. La Musica, Brian... La Musica con la M maiuscola… Quella è eterna, durerà per sempre. Quindi devi continuare a comporre, fallo per me, ti prego... La tua musica rimarrà fino alla fine dei giorni, e come ho detto, sarà la luce per molte persone: la luce della Speranza. Perché finché la luce della Speranza è accesa, si può ricostruire tutto, Brian. E lo ripeto, se non vuoi più scrivere per te, fallo per me, per il tuo St. James...
 
Le lacrime mi rigano le guance… Lui è il mio St. James…
 
Devi continuare a scrivere, quello l'ho già detto, ma soprattutto devi continuare a vivere.
Ti ricordi "seize the day or die regretting the time you lost"? Un tempo vivevo così, alla giornata, fino a quando non me ne sono andato a Londra. Io non ho colto l'attimo negli ultimi cinque anni, ho sprecato un sacco di tempo... Non cadere nel mio stesso errore, ti supplico. Hai una vita stupenda, ma soprattutto non sei solo! Sei circondato da persone che ti vogliono bene, e hai una ragazza che ti ama come non ha mai amato nessun'altro in vita sua prima d’ora... Come lo so? Me l'ha detto lei un giorno che eravamo io e lei sul molo... Non rovinarti per colpa mia, lei ne soffrirebbe tantissimo, e so che tu non vuoi che questo accada. So che la ami tanto, non ti ho mai visto così con nessun'altra persona... Non distruggere questa cosa bellissima che avete. L'amore è sacro, Brian. Ed è alla base di ogni cosa e di ogni principio, ed è per sempre... L'amore e la musica sono le uniche cose eterne (oltre alla poesia, ma la musica è poesia - va bhe, questo è un altro discorso)... Vivi per queste due cose eterne, te ne prego. Amore e Musica.

Io non ho più colto l'attimo, tu invece devi farlo. Non abbatterti, non deprimerti, ma VIVI!
Prima di lasciarti per sempre devo chiederti un ultimo favore... Guarda alla mia morte come un atto estremo per celebrare la vita. Non solo la tua vita, ma anche quella degli altri membri della band, di Alex, dei tuoi genitori, della tua famiglia e di tutti i tuoi amici. Vedila come un atto di celebrazione alla vita di tutte le persone che ami e a cui vuoi bene...
Invecchierai, e un giorno morirai, Brian... Ma voglio che prima di tutto ciò, che prima di allora, tu abbia vissuto. La vita è un dono splendido e prezioso, Brian, non sprecarlo.
Non aver paura di vivere, ma anzi… Vivi, che la vita è bella.
Ti voglio tantissimo bene, e da ora in avanti veglierò sempre su di te e sui ragazzi.
Tuo per sempre,
The Reverend Tholomew Plague,
O Rathead,
O James Owen Sullivan,
O più semplicemente, Jimmy.

 
 
Rimango a fissare il vuoto per un po’ con gli occhi gonfi e le lacrime che mi rigano le guance per poi depositarsi sotto il mento in attesa di cadere. Non so per quanto tempo sto così, fermo immobile a ripensare a quello che Jimmy mi ha scritto come ultimo saluto.
Devo vivere.
«Vivere…» sussurro con gli occhi sbarrati.
Mi asciugo le lacrime, esco dalla camera di James e vado in bagno a sciacquarmi la faccia. Torno in camera mia, metto la lettera in uno dei cassetti del comodino, poi mi siedo sul letto.
Mi avvicino ad Alex e le lascio un bacio sulla fronte, fa un piccolo sorriso, gliene do un altro. È così buffa quando dorme…
Le passo una mano tra i capelli per accarezzarle la testa, e vedo che inizia a svegliarsi lentamente.
«Amore…» la chiamo.
Mi risponde con un mezzo grugnito e io scoppio a ridere.
Non appena sente la mia risata apre gli occhi stupita. Credeva non ridessi più?
«Vieni…» le dico tendendole la mano.
«Cosa? Dove?» domanda spaesata.
«Alzati e vestiti» le dico dolcemente.
«Perché scusa?» mi domanda guardandosi intorno, «Sono le sei di mattina, che vuoi fare Brian?» mi chiede perplessa.
«Vivere».
«Brian, sicuro di star bene?» mi domanda storcendo il naso.
Scoppio di nuovo a ridere: «Sì, Alex, sto bene».
Mi guarda senza capire niente di quello che le sto dicendo.
«Un vecchio amico mi ha detto di non essere triste e di vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo della mia vita. Mi ha detto che devo celebrare la vita, Al, perché la vita è un dono splendido… Quindi ho deciso di ascoltare il suo consiglio, all’inizio sarà un po’ dura, ma poi man mano capirò che lui aveva ragione. Voglio vivere davvero, e voglio farlo con te e con le persone a cui voglio più bene. Ti amo davvero tanto tesoro mio, non immagini neanche quanto! Grazie per esserci sempre per me» le dico sorridendole.
Sul suo viso esplode un sorriso bellissimo. Si siede sul letto e mi stringe a sé in abbraccio.
«Ti amo tanto anche io, Brian. Non smetterò mai di dirtelo» mi dice mentre continua a stringermi a sé.
Giochiamo un po’ con i nostri nasi, poi mi lascia un veloce bacio sulle labbra.
Mi alzo dal letto tendendole nuovamente la mano: «Andiamo a vivere» le dico.
«Andiamo a vivere…» mi risponde lei sorridente alzandosi dal letto e prendendo la mia mano.
 
Ed è quello che abbiamo fatto da quel giorno, abbiamo vissuto, per davvero. E l’abbiamo fatto insieme.
 
 
“Life wouldn’t be so precious dear if there never was an end.”
(“Acid Rain” – Avenged Sevenfold)


 
“I do my best to concentrate on the day. Even if it’s kind of a bad day. I don’t spend the time wishing for the next day to come. ‘Cause if the next day is fucking bad, then I’m just wasting my life wishing for death.”
(Synyster Gates)
 
 
THE END.

 





 
 
Angolo di Alexis:
Dunque ci siamo, "This is the end", come dicevano i Doors. 
Brian trova una lettera che Jimmy aveva scritto più o meno un mese prima, e la apre. Cosa c'è scritto nella lettera? Di vivere. Jimmy dice a Brian di non lasciarsi abbattere, di non disperarsi, ma di vivere. perché? perché la vita è una sola, e come dicono in Acid Rain, la vita non sarebbe così preziosa se non ci fosse una fine. La fine c'è, ed è proprio per questo motivo che Jimmy dice a Brian di continuare a vivere e soprattutto di cogliere l'attimo, seize the day. 
dunque è questo quello che volevo trasmettervi: non abbattettevi per nessun motivo, ma anzi, continuate a vivere. celebrate la vita! (ve lo sto scrivendo con le lacrime agli occhi ahahah) 
se state passando un brutto periodo, vi capisco... anche io ci sono passata, e non ne vedevo la fine... poi però ho capito che se non avessi colto l'attimo avrei rimpianto il tempo che avrei perso... ed eccomi qui a dire a voi la stessa cosa c:
la lettera era scritta con un carattere che imitava una scrittura manuale, ma su questo sito non c'è :c quindi ho messo il blu...
credo di avervi detto tutto, spero ahahah.
ah no ecco. perché ho messo "St. James" a inizio capitolo? perché è un inno, ed è più positiva di "So Far Away"... tutto qui.
quindi vi ringrazio per aver letto la mia storia, per averla seguita e aver recensito. vi ringrazio per avermi supportato e soprattutto sopportato ahahah 
sto già scrivendo un'altra storia e non so quando la pubblicherò, ma a breve.
se vi va, io avrei intenzione di scrivere un seguito di questa fanfiction... se la cosa potesse interessarvi, fatemi un fischio ahahahah
è stato deprimente dover mettere il segno su "Completa" mentre stavo mettendo l'ultimo capitolo, che tristezza :C
Non mi rimane che dirvi di nuovo grazie mille per tutto!
vi lascio il mio account twitter https://twitter.com/AleGheitz94
e la pagina facebook https://www.facebook.com/Apriristosynyster6661 
se volete scrivermi, sapete dove trovarmi :D 
un bacione, tornerò presto! 
Alexis <3
  
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