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Autore: ___Page    24/05/2014    3 recensioni
Purtroppo, però, come spesso accade alla fine di un’avventura, era giunto anche il momento dei discorsi seri e degli addii.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara | Coppie: Franky/Nico Robin, Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’aveva cercata in cucina, convinto di trovarla a rovistare tra i liquori per continuare a bere e festeggiare ma, una volta tanto, il suo istinto aveva fatto cilecca. Si avviò quindi verso la seconda stanza dove era più probabile trovarla e questa volta ebbe più fortuna. La porta dello studio era socchiusa e la spinse piano, senza far rumore, sbirciando all’interno del locale. Lei era lì di spalle all’ingresso, i ricci di fuoco che le coprivano la schiena diafana, con le mani appoggiate alla scrivania e il capo chino. Sospirava. Mosse qualche passo nella stanza prima di richiamare la sua attenzione.
-Ehi mocciosa!-
Nami sobbalzò, spaventata.
-Buzzurro…- si voltò verso di lui, le mani al petto a segnalare lo spavento che aveva preso. -… mi hai fatto prendere un colpo!-
Zoro ghignò divertito.
-Che  ci fai qui? Di solito sono io quello che fugge dalle feste…-
-Stavo riordinando le mie cartine…- rispose vaga, indicando con un gesto della mano la scrivania cosparsa di fogli e pergamene. Lo spadaccino la scrutò per un attimo, preoccupato nel vederla così sconsolata e… triste?!
-Mocciosa…- fece avanzando ancora verso di lei, le sopracciglia corrugate -…cosa c’è che non va?-
La cartografa sospirò. Normalmente, avrebbe risposto che non c’era assolutamente niente che non andava ma quella sera, quel momento, non aveva niente di normale. Se per normale si intendeva la vita che aveva fatto negli ultimi anni, ben inteso. Quella vita che proprio quella sera stava volgendo al termine. Quella vita che le sarebbe mancata come l’aria nei polmoni. Cosa avrebbe fatto? Lei non poteva tornare a casa, non aveva terminato la cartina del mondo e non sopportava l’idea di dover aspettare altri due anni per realizzare il suo sogno. Decise di sfogarsi con Zoro, il primo dei suoi Nakama. Chi meglio di lui avrebbe potuto capirla?
-Se è per questo…- commentò il verde, incrociando le braccia al petto -…sono certo che puoi concederti una visita a Cononut  Village prima di riprendere il mare!-
-Ma non è questo! Certo, magari lo farò, anzi sicuramente! Ma dopo?! Dovrò navigare da sola…- disse voltandosi verso l’oblò e stringendosi le braccia con le mani.
-Non mi dirai che Nami la Gatta Ladra ha paura di navigare da sola!-
-Certo che no!- Affermò voltando appena il viso verso il compagno -Ma questo non significa che mi piaccia farlo! Lo facevo quando rubavo per Arlong, ed era un obbligo non certo un piacere…-
Inspirò profondamente, rendendosi conto che la stanza si stava riempiendo di profumo di rhum. Profumo che conosceva fin troppo bene e che da sempre la inebriava al punto da farle perdere lucidità. Fu un gesto avventato, quello di respirare così a pieni polmoni quell’odore tanto amato perché, inevitabilmente, perse il controllo della sua lingua.
-…e poi il mare non è bello uguale senza di te…- mormorò senza rendersi conto della sua confessione. Confessione che però non passò inascoltata alle orecchie del samurai. Zoro rimase un attimo interdetto, mentre realizzava, prima con la testa e poi con il cuore, che si mise a battere come impazzito contro la sua gabbia toracica, quello che la compagna aveva appena sussurrato. Avanzò ancora verso di lei inspirando il suo profumo di mandarino. Assomigliava a quello dell’agrumeto della nave ma era più buono perché sapeva anche di donna. Era profumo  di Nami. Si fermò dietro di lei e piegò il busto in avanti.
-Non sarai sola mocciosa…- le sussurrò all’orecchio facendola fremere di piacere.
Il cuore cominciò  a scalpitare nel suo petto a quella vicinanza, alla quale non si sottrasse.
-Che… che vuoi dire?-
-Che potrei venire con te…-
-Non sarebbe… giusto…-
-Perché?-
-Tu devi tornare dal tuo maestro… Merita di sapere che hai mantenuto la promessa fatta a Kuina!- disse convinta.
-Ma io non ho ancora realizzato il mio sogno!-
Nami voltò ancora di più il capo guardandolo a occhi sgranati.
-Ma che stai dicendo, razza di ominide?! Certo che lo hai fatto, hai battuto Mihawk! Sei il migliore!-
Zoro fece un ultimo passo annullando completamente la distanza fra loro. La circondò con le sue possenti braccia, stringendola da dietro. Nami tremò di piacere a quel contatto, deglutendo a vuoto.
-Dimmi una cosa…- le disse suadente all’orecchio, facendole perdere completamente la percezione dello spazio e del tempo mentre si beava del contatto con la sua pelle di seta -… come faccio a essere sicuro di essere davvero il miglior spadaccino del mondo se non esiste una cartina completa del mondo?-
A quelle parole Nami sgranò gli occhi incredula. Poi, realizzando finalmente cosa stava succedendo, si rilassò abbandonandosi completamente contro il petto caldo dello spadaccino, come aveva desiderato fare tante volte, consapevole che non sarebbe stata mai più sola. Forse non aveva ancora completato la cartina del mondo ma nessuno avrebbe potuto negare che aveva appena realizzato uno dei suoi sogni più grandi.
 
 
 
Angolo dell’autrice:
E va beh, sono banale ma non potevo non finire con la mia coppia preferita!
Grazie a chi ha seguito, preferito e ricordato la storia.
Grazie Star per aver recensito ogni capitolo.
Baci.
Piper
  
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