Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Cappychan    01/08/2008    6 recensioni
"Ora che la guerra era finita, terminava una storia e ne iniziava un'altra...la loro." SPOILER DI DEATHLY HALLOWS!!!! ________________________________ NONO CAPITOLO POSTATO In questo capitolo: Un Ron imbranato e un'Hermione intraprendente,un punto di svolta per Kim e Charlie,un piccolo momento per Harry e Ginny e molte altre sorprese... Buona Lettura! Baci, Cappychan.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prima di tutto saluto tutti coloro che hanno lasciato un commento o un saluto durante il mio “silenzio”per il sesto capitolo

Ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia nei preferiti e che hanno recensito:

Rosy823: Ciao Rosy! Mi fa davvero piacere che tu abbia apprezzato la storia! In più sei la prima quindi meriteresti un piccolo premio!...vedremo (aria da cospiratrice)… 823?! Pensa che il mio compleanno è ad Agosto, il 23!! XD Vabbe’ la smetto…Spero che questo capitolo ti appassioni! A presto!

Erikappa: Ehi Erika, grazie della recensione. Mi ha fatto molto piacere. In particolare sono contenta che la coppia Kim-Charlie sia convincente. Non è facile (almeno per me) creare un personaggio dal nulla o trattarne uno quasi sconosciuto (…povero Charlie…) e renderlo simpatico e apprezzato… In questo capitolo i nostri due amici, avranno un ruolo centrale…però non ti svelo niente!

Buon Divertimento!

Pk82: Sei assolutamente perdonato! (Ma rimedia pure quanto vuoi!! XD) Grazie per la tua recensione e la tua preferenza (mi sento un po’ una commessa a dire così “-_-). Per quanto riguarda i quattro ragazzi, in questo capitolo avrai un po’ di spunti…“interessanti”…Su Kim scoprirai un po’ di cose e avrai modo di incuriosirti ancora di più…chissà cosa combineranno quei due… (Ahah..il genio della suspense! XD)...Mi farebbe piacere leggere qualche tua opera, ma sono un po’ traballante come connessione internet, perciò non prometto niente (sorry!)…Spero di “sentirti” ancora!

Ginny_Potter94: Ed ecco la mia nuova lettrice. Tu sei fantastica (e anche un po’ matta- ma lo apprezzo molto)!! Quattro recensioni in un’ora! Se continui così comincerò ad adorarti! Per quanto riguarda il discorso delle recensioni ai vecchi capitoli, hai perfettamente ragione (e poi, direi che ti sei fatta perdonare! XD). Sei curiosissima? Allora faccio bene il mio lavoro! Bene, bene…chissà cosa potrebbe accadere in questo capitolo…Ci “sentiamo”!

MissNina: Miss!! Mi fa piacere sentirti dopo tanto tempo! Sì sì, proprio in questo capitolo avrai un momento rosa tutto tuo J!! Contenta, eh?! Mi fa piacere il capitolo ripostato ti sia piaciuto e spero che anche questo ti soddisfi. Ha richiesto davvero tanto lavoro! Su Kim e Charlie…chissà cosa sta inventando la mia testolina…?....Continua a seguire e lo scoprirai!

Dunque…Finalmente un capitolo tutto nuovo (e lungo in maniera appropriata) per voi. Spero che la qualità sia sempre buona e la scrittura non troppo pesante (è un po’ il mio tallone d’Achille). In questo capitolo si alterneranno i famosi “momenti rosa” a qualche scena un po’ più movimentata e a qualche rivelazione sulla nostra Kim…Vi ho incuriosito?!?

Questo capitolo è dedicato alla Kim in carne e ossa che ha prestato il nome alla mia problematica vampira e che sta per diventare una fantastica mamma: Congratulazioni, bellissima!

Come sempre la storia è dedicata a tutti i lettori che la seguono e a tutti quelli che recensiscono.

In particolare, Volevo dedicare i “momenti rosa”:

-Harry/Ginny a MissNina che è una romanticona;

-Kim/Charlie a Milly92 che ha avuto la vista lunga.

Per Ron ed Hermione dovrete aspettare ancora un capitolo, sperando di non farvi soffrire troppo. Sto progettando sorprese per tutti, perciò abbiate pazienza e sarete ripagati!

Avevo promesso premi ed eccoli qui! BUONA LETTURA!!

PS: Questa storia non ha scopo di lucro e i personaggi appartengono alla loro creatrice J.K.Rowling (tranne quelli che sapete).

La Nostra Storia

Appuntamenti

Dopo essere arrivati al vecchio pioppo, dove l’incantesimo di anti-materializzazione della Tana non aveva più effetto, ed essersi smaterializzati, Charlie e Kim riapparirono in una stradina laterale di un villaggio poco distante da Londra.

Questo non era molto conosciuto dai babbani, ma era uno straordinario luogo di passaggio di maghi e di creature d’ogni sorta. La taverna “Il Centauro Imbizzarrito”, per esempio, era un punto di ritrovo per tutti i viaggiatori magici che avevano voglia di un bel bicchiere di whisky incendiario, prima di riprendere il cammino. O, magari, seduti ad un vecchio tavolo malconcio, potevano portare a termine interessanti trattative, più o meno legali.

Il secondogenito degli Weasley aveva cominciato a frequentare quel posto a vent’anni, quando, durante uno dei suoi viaggi di ritorno dalla Romania, uno dei suoi colleghi aveva proposto un “bicchierino di saluto”. Alla fine della serata, com’era prevedibile, era uscito dal locale con le tasche vuote e una sbronza piena. Ma, nonostante questo, c’era tornato spesso, dopo quella prima volta, o per affari o per lavoro, o magari per trovare la compagnia di qualche espansiva turista…Ma più di tutto, gli piaceva per la gente che si fermava lì. Lo divertivano gli strani personaggi che venivano da paesi così diversi da quello dov’era nato o da quello dove lavorava. La voglia d’avventura e di viaggiare, ma soprattutto la curiosità (aspetto che aveva in comune con suo padre e con i gemelli) erano sempre state peculiarità del suo carattere, e in quel luogo la sua fantasia un po’ infantile poteva sbizzarrirsi. Infatti, i viaggiatori, tra un boccone e l’altro, avevano l’abitudine di raccontare storie dei loro viaggi (divertenti, terrificanti, completamente inventate…) che il ragazzo avrebbe ascoltato per ore, con una burrobirra in mano e la risata sempre pronta.

Così, quando lui aveva dovuto scegliere un posto dove portare Kim per quel loro primo appuntamento, gli era venuta in mente la taverna.

Questa si trovava all’incrocio tra la stradina laterale, dove ora camminavano, e la via principale. Era visibile, sull’angolo di uno dei vecchi edifici, un’insegna logora, in legno, con una brutta rappresentazione di un centauro in piedi sulle zampe posteriori e con un’espressione feroce (davvero poco realistica) sul viso.

La notte era silenziosa e non c’era anima viva oltre ai due ragazzi appena materializzati, che, dopo essersi ripresi dal “viaggio”, si guardavano intorno, per un attimo spaesati.

Quando, finalmente il giovane dai capelli rossi si riscosse, scambiò uno sguardo verso la ragazza e le fece un cenno. Poi si mosse verso la strada principale, mentre la ragazza lo seguiva in silenzio, cercando di trattenere la strana curiosità che l’aveva presa. Chissà dove aveva intenzione di portarla quel buzzurro…in un altro locale babbano?...

-Il posto è all’incrocio.- disse improvvisamente lui, senza voltarsi. – E’ un locale per maghi e creature da tutte le parti del mondo. Da fuori può sembrare deserto, ma in realtà c’è sempre un sacco di gente.- spiego semplicemente, mentre passavano sotto il legno dell’insegna e si trovavano davanti ad una piccola porta scura.

Ferma davanti a quella porta, Kim ebbe un attimo d’esitazione: se era un ritrovo per viaggiatori…se Lui avesse mandato qualcuno a cercarla…scacciò subito questi pensieri, ma non riuscì ad impedire a un’espressione infastidita di deformarle il viso.

Notando il cambiamento, -Che c’è?- aggiunse il giovane, assumendo il ghigno che la ragazza aveva definito “alla Weasley”, -Non t’imbarazzerà un po’ di gente?-

-Mi sembra di essere già uscita con te una volta- rispose la vampira sbrigativa.

-Vero, però quello non era un appuntamento ufficiale.- fece Charlie per provocarla -Non sarai mica nervosa?-.

Lei lo guardò con aria sprezzante, aprendo con una manata decisa la porta del “Centauro Imbizzarrito”.

-Non ti montare la testa. Sei carino, ma rimani un pel-di-carota irritante- ed entrò, lasciando il rosso che la guardava divertito:…Carino, eh?

L’atmosfera dentro il locale era completamente diversa dell’esterno.

Questo era formato da un unico stanzone non troppo grande. Sembrava veramente molto affollato, nonostante ci fossero solo una ventina di persone, escluso il grasso oste (la ragazza l’aveva riconosciuto per il grembiule sudicio legato intorno alla vita), che stava in un angolo a chiacchierare con un goblin, e una cameriera carina che aveva salutato Charlie non appena l’aveva visto. Mentre Kim lo guardava con un sorrisino provocatorio, il ragazzo, tutt altro che imbarazzato, si avvicinò al bancone.

Dietro questo stava un uomo di colore, sulla quarantina, con profonde occhiaie e diverse cicatrici sul volto che formavano simboli che Kim non conosceva (probabilmente rune). Mentre la ragazza raggiungeva il rosso, che si era già seduto, l’uomo stava servendo un liquido grigio ad un essere incappucciato.

Quando anche lei si fu seduta, lui si girò verso di loro.

-Cosa prendete?- chiese con voce cavernosa.

-Io prendo una burrobirra.- fece Charlie; poi, guardò curioso la ragazza, -E tu?-

-Fammi un Transilvania ghiacciato.-

L’uomo la guardò per un secondo, ma, senza far domande, si voltò e cominciò a trafficare con bottiglie di diverse dimensioni.

Kim si guardò intorno con più attenzione.

Vicino all’ingresso c’era un manipolo di maghi che ridevano e parlavano, in quello che sembrava tedesco, facendo più chiasso degli altri. Erano tutti vestiti di pelle di drago, con le bacchette infilate saldamente in foderi legati alle gambe. Alcuni avevano cicatrici sul viso e sulle braccia scoperte.

Più a destra una coppia di goblin arcigni contavano due grossi mucchi di galeoni, mentre un omino dall’aspetto sudicio li osservava con palese interesse dal tavolo vicino fumando una lunga pipa sottile. Il fumo azzurrognolo di questa si muoveva in vivaci nuvolette verso un tavolo nell’angolo più oscuro del locale. Kim non riuscì a vedere chi fossero le due sagome che parlavano pianissimo e in maniera molto sospetta. Si ricordò che era meglio farsi gli affari propri e puntò lo sguardo verso il centro dello stanzone dove, ad un tavolo rotondo, giocava ai dadi un gruppetto eterogeneo di creature tra cui una bella ragazza dai capelli castani e dalla pelle bianchissima, decisamente poco vestita, e un ragazzone moro sorridente, alto quasi due metri, che sorseggiava un whisky e parlava in greco con un uomo di spalle.

Il rumore del bicchiere, appoggiato non troppo gentilmente sul bancone davanti a lei, richiamò la sua attenzione.

Charlie, che intanto l’aveva osservata in silenzio, mentre questa spostava lo sguardo da un avventore all’altro, osservò incuriosito il suo bicchiere; Un comune bicchiere da whisky era riempito per metà da un liquido rosso, molto denso in apparenza. Dentro di esso galleggiavano due cubetti di ghiaccio e si stava pian piano mescolando un liquido nero, che sembrava petrolio.

-Scommetto che non è succo di pomodoro.- fece il ragazzo, mentre si portava alla bocca la bottiglia di burrobirra e la ragazza sorseggiava il suo drink.

-Indovinato.- rispose Kim con aria annoiata.

-Per curiosità, cos’è esattamente quella roba nera?-.

-Liquirizia- e buttò giù l’ultimo sorso di getto.

Il ragazzo continuava a guardarla divertito. Non aveva mai avuto a che fare con un vampiro. Certo, li aveva studiati a scuola, e gli avevano detto qualcosa quando era partito per la Romania, visto che lì c’era la comunità più estesa e meno conosciuta del mondo. Però avere a che fare direttamente con una creatura così diversa da lui, ma che non aveva in apparenza nulla di diverso da una qualsiasi ragazza, lo affascinava.

-Di cosa sa?- chiese improvvisamente lui con un tono d’ovvietà, come se le avesse chiesto come stava. Kim lo guardò con tanto d’occhi.

-Come?!-

-Ti ho chiesto: di cosa sa?-

Kim lo guardò stupita.

-Sai cos’è questo, vero?!-

-Sangue, suppongo.- rispose tranquillo, mentre il suo sorriso si allargava.

Kim era sempre più confusa.

-E’ sangue umano…di cosa vuoi che sappia??-.

-Be’…non è che io beva litri di sangue tutti i giorni.- disse Charlie in modo pratico, ma sorridendo in modo provocatorio. –Perciò ho chiesto all’esperta.-

La ragazza alzò gli occhi al cielo esasperata.

-Maghi! Che razza irritante!- sbottò facendo ridere il ragazzo, che commentò, -Come siamo permalose, stasera!-

La vampira aveva aperto la bocca per rispondere, ma improvvisamente un vocione la fece trasalire.

-CHARLIE WEASLEY!!-

L’uomo di spalle, al tavolo dei dadi, si era girato e ora avanzava spedito verso il bancone, con un’espressione allegra e bonaria sul viso abbronzato e grassoccio. Non era tanto alto, ma abbastanza robusto. Sotto il vecchio mantello da viaggio si potevano scorgere le spalle poderose. Non aveva più di quarant’anni, ma striature di grigio erano già molto frequenti tra i capelli e sul pizzetto.

-Nick!?- il ragazzo dai capelli rossi si era girato e in un attimo aveva risposto con un sorriso felicemente sorpreso all’amico.

Molti avventori, richiamati dal rumore si erano girati verso i due. Alcuni erano poi tornati alle loro occupazioni; altri, come l’oste col grembiule, la ragazza castana, i goblin e i due tizi nascosti nell’angolo, guardavano la scena incuriositi.

-Da quanto sei qui in Inghilterra?- stava, intanto, chiedendo il greco.

-Da qualche settimana. Non sapevo avessi lasciato Delfi! Sei in giro per lavoro?-

-Sai com’è…ogni tanto bisogna cambiare aria…-, ma Kim non sentì il resto della frase, perché una sensazione la colpì fulmineamente: due occhi la stavano fissando con intenzioni tutt’altro che pacifiche. Ne era certa grazia ai suoi sensi più sviluppati del normale. Si guardò intorno in maniera circospetta, ma non notò niente d’insolitoSei un bravo segugio…finora non ti sei fatto beccare…

Le sue paure erano fondate…Probabilmente era qualcuno mandato da Lui…per ucciderla, forse…o per portarla indietro, che era anche peggio…

Charlie continuava a chiacchierare. Non si era accorto di niente, ma era in pericolo anche lui. L’avevano visto insieme a lei e i vampiri del suo clan non facevano molti complimenti, se c’era da mordere o uccidere qualcuno…non si preoccupavano della Legge…

-E questa? E’ una tua amica?- chiese Nick lanciandole uno sguardo carico di sottintesi.

Kim si girò a fatica verso i due, rimanendo concentrata per escogitare qualcosa, mentre Charlie la presentava.

-Lei è Kim. L’ho conosciuta in Romania…lasciamo perdere come…-disse ridendo. Si rivolse a lei, -Lui è Nikola Seakis, ma noi “poveri inglesi” lo chiamiamo solo Nick.-.

Mentre la ragazza porgeva la mano distrattamente, per stringerla a Nick. La sensazione di pericolo si amplificò a dismisura, ma era troppo tardi: un in un attimo la vampira si trovò scaraventata dietro al bancone. Prima che i due uomini avessero il tempo di reagire, la bella ragazza castana, che aveva travolto Kim, colpì in pieno viso il greco, mandandolo a sbattere contro il tavolo dei goblin, che si alzarono indignati. Charlie, cercò di fermarla bloccandola da dietro la schiena, con le braccia muscolose, ma questa era troppo forte e si divincolò quasi subito, facendolo cadere a terra. Il ragazzo era in netto svantaggio, non volendo colpire una donna, ma doveva ammettere che la ragazza non era né indifesa né innocua.

Nel frattempo le persone nel locale si limitavano ad osservare, chi divertito, chi scocciato, la scena. Non era una cosa tanto strana assistere ad una rissa al “Centauro”.

Kim si riscosse dalla brutta botta e cercò di alzarsi, mentre il ragazzone greco, correva a dar man forte all’amico, forse più per la voglia di menar le mani che per solidarietà.

La misteriosa assalitrice, sapendo di non poter atterrare un uomo così grosso normalmente, lo colpì violentemente sotto la cintura, facendolo cadere a terra con un tonfo.

Poi, si voltò verso Kim, che si era finalmente rialzata, e, sotto lo sguardo impotente di Charlie, che stava soccorrendo Nick, scoprì due lunghi canini appuntiti.

-Pensavi di poter lasciare il Covo così facilmente?-chiese con voce tagliente, -La tua vita appartiene al tuo padrone.-.

La ragazza dai capelli blu fece un sorrisino amaro, -Non più.- e con un agile balzo superò l’ostacolo di legno e si avventò sulla nemica.

Mentre tutti guardavano la scena immobili, Kim cominciò a sferrare pugni contro l’altra, che riusciva solo parzialmente a difendersi.

Si fermarono una di fronte all’altra col fiatone.

-Tornerai indietro con me!- disse la vampira.

-Non ci penso nemmeno.-

-Vuol dire che ti dovrò uccidere.-

-Non ti conviene. Sei in un locale pieno di maghi e il proprietario non lo apprezzerebbe- disse, indicando l’oste che si era alzato furiosamente, slacciandosi con forza il grembiule e impugnando la corta e tozza bacchetta.

-Inoltre,- aggiunse con un ghigno, -non puoi prendere iniziative senza il Suo permesso…anche la tua vita gli appartiene.-

La nemica la guardò con una smorfia di rabbia per qualche secondo, poi imprecando si dissolse in una nuvola nera.

Immediatamente e come se niente fosse successo, i clienti della taverna tornarono ai loro affari, l’oste si risistemò comodamente sul suo sgabello e i goblin ricominciarono a contare l’oro.

I due greci si sedettero pesantemente al bancone, reggendosi l’un l’altro. Nick aveva il naso rotto sanguinante, mentre l’altro camminava a fatica e aveva un’espressione sofferente. Charlie si era rialzato e aveva raggiunto Kim.

-Tutto a posto?- chiese gentilmente sfiorandole un braccio insanguinato (si era ferita con una bottiglia rotta dietro al bancone).

La ragazza, si scostò bruscamente, -Sto bene.-

Maledizione, pensò, non si aspettava che la rintracciassero così presto…doveva inventarsi qualcosa alla svelta…prima che Lui avesse il tempo di fare qualche follia delle sue…

Il giovane Weasley sospirò, -Mi sa che dovrò offrire da bere a quei due.- borbottò tra sé, raggiungendo, insieme alla vampira, i due malconci stranieri.


* * * * *



Dopo l’abituale abbondante cena offerta dalla signora Weasley Harry aveva salutato gli abitanti e si era diretto verso il vecchio pioppo che si ergeva solitario al centro della vallata, da dove, qualche minuto prima, Charlie e quella strana ragazza si erano smaterializzati. Il ragazzo si fermò un paio di minuti, contemplando la volta celeste che lo ricopriva con il suo manto stellato. Il cielo era sempre bellissimo, visto da lì. Forse era il particolare legame che aveva con quel luogo a rendere quel firmamento tanto speciale: lì aveva imparato ad amare la sua prima vera famiglia.

O forse era solo la nostalgia per Ginny che lo rendeva così sentimentale, si disse ridacchiando tra sé.

In effetti, la ragazza gli mancava molto. Non poterla abbracciare né baciare, non sentire il calore della sua pelle serica e l’odore di fiori dei suoi capelli …Ma ancora di più gli mancavano le chiacchierate con lei, che non potevano essere del tutto compensato dalle sue lettere.

Il fruscio di un ramo mosso dal vento lo riscosse da queste riflessioni e, dopo un ultimo breve sguardo al villaggio illuminato in fondo alla valle, provando la solita sgradevole sensazione, si smaterializzò.

Quando riaprì gli occhi, si trovò sulla cima della collina che si stendeva a Sud del Salice. Appena si era trasferito, aveva creato (sotto le precise direttive di Hermione, che era molto più esperta di lui in queste cose) una barriera magica intorno alla casa, per impedire a mangiamorte fuggiaschi o a babbani curiosi di avvicinarsi. Per questo non poteva materializzarsi direttamente in casa sua. Così, per tornare a casa, aveva scelto quel punto della collina, da cui la vista era splendida. Poteva ammirare il paesaggio circostante e la sua vecchia bellissima dimora, mentre camminava e inspirare l’odore dei fiori selvatici e dell’erba alta tra cui aveva tracciato un piccolo sentiero per passare più facilmente.

In pochi minuti arrivò alla porta e con qualche colpo di bacchetta entrò.

Nonostante i suoi sforzi e i consigli degli Weasley, la casa aveva ancora bisogno di molti lavori. A questo proposito Harry aveva già attaccato al muro della cucina una lista delle cose da fare, tra cui far attivare il camino dal Ministero e dare il bianco a tutte le pareti della casa. Se il primo richiedeva solo un piccolo viaggio al piano dei Trasporti Magici, per il secondo bisognava avere tempo libero in abbondanza e questo era proprio quello che ora mancava al ragazzo.

Il professor Tann doveva ancora finire le sue lezioni e, per non farli arrivare impreparati all’inizio delle lezioni ufficiali, aveva aumentato ulteriormente il carico di compiti. Intanto i corridoi dell’Accademia avevano cominciato a popolarsi di nuovi e curiosi personaggi. Forse la più strana era una donna sulla cinquantina, con corti capelli ricci,, che girava con aria assente per le classi con grosse pile di libri e di fogli. Una volta era entrata nell’aula dove i ragazzi seguivano i corsi di recupero e aveva lasciato un plico di fogli viola sul tavolo, uscendo senza battere ciglio, come se loro tre non fossero esistiti. Il professore allora, dopo aver alzato gli occhi al cielo, si era rivolto ai giovani.

-Quella è la signorina Beang. E’ la segretaria dell’Accademia. E ora riprendiamo la lezione…-

Oltre alla segretaria, avevano cominciato a passare lungo il corridoio diversi uomini in divisa, la maggior parte con un fisico massiccio, che erano (così aveva detto Joke, che ogni tanto si fermava a chiacchierare con Ron e Harry nelle pause tra una lezione e l’altra) gli addetti alla ricostruzione e il restauro dell’Accademia, voluta fortemente da Kingsley. A quanto diceva lo strambo professore, i lavori erano andati avanti (in modo discreto, per non disturbare le lezioni) durante tutta l’estate e ora erano quasi finiti, cosicché all’inizio del nuovo anno accademico tutto sarebbe stato perfetto: le aule, la palestra, l’ingresso per smaterializzarsi, i camini, la segreteria e l’aula professori.

Da lì ad una settimana quei corridoi sarebbero stati di nuovo percorsi da decine di aspiranti auror e tra quelli ci sarebbe stato anche lui.

Mentre faceva questa lunga riflessione, Harry si era seduto sul divano (uno dei pochi mobili ancora utilizzabili di quella casa), appoggiando stancamente la testa alla spalliera e aveva chiuso gli occhi. Era stata una giornata estenuante. Aveva solo voglia di parlare con Ginny per cinque minuti e poi andare a dormire.

Si stava per appisolare quando un rumore lo fece scattare in piedi. Un barbagianni lo fissava arcigno da dietro la finestra del salotto.

Portava la quotidiana lettera di Ginny. Il ragazzo non la aprì, combattuto sul da farsi. Poi, finalmente convinto posò la busta intonsa sul tavolo, congedò il volatile con una carezza affettuosa e andò in camera sua. Aprì il baule, prese la mappa dei malandrini e il mantello di suo padre e corse fuori.

* * * * *

-Quattro whisky incendiari. Pago io.- fece Charlie sedendosi al bancone.

-Grazie amico.- disse Nick, risistemandosi il naso con un colpo di bacchetta, -Certo che la ragazza aveva le manine pesanti! Kosta non è più riuscito a spiccicare parola.- si voltò verso l’amico, con un sorrisino, - Tutto bene, Kos?-

Il ragazzone buttò giù il suo whisky con una smorfia.

-Sopravviverò.- disse cupo.

Intanto Kim era persa nei suoi pensieri e stava silenziosamente seduta al bancone, sorseggiando dal suo bicchiere, con lo sguardo fisso davanti a sé.

Il rosso la guardava, ascoltando distrattamente le parole di Nick. Doveva sapere cosa stava succedendo! Lei non poteva più rifiutarsi di parlare.

-Noi dobbiamo parlare.- le sussurrò all’orecchio.

-Non ho ancora bevuto abbastanza da soddisfare la tua curiosità.- rispose lei in tono provocatorio.

Lui la guardò con espressione furba, -A questo possiamo rimediare.- Fece un cenno all’oste di colore e prese la vampira per un braccio guidandola verso un tavolino libero.

-Un sorso, una risposta. Le regole sono queste.- fece il ragazzo.

-E se non accetto.- chiese lei in tono di sfida. Lui la osservò un attimo, mentre si sedeva sulla sedia sgangherata. Poi, con un ghigno le porse un bicchiere con due cubetti di ghiaccio.

-Conosco un sacco di metodi per farti parlare, senza nemmeno torcerti un capello.- rispose lui tranquillo.

-E va bene…-

Primo sorso per lei…

-Chi era quella tizia?-

-Una vampira che viene dalla Romania.-

-Ti stanno cercando, allora?- chiese lui.

-Prima bevi, poi ti rispondo.- Lui buttò giù il liquido ambrato con un piccolo brivido.

-Allora?-

-Te l’avevo detto, no?! …Non sono molto contenti della mia…“vacanza”-

Bevette il secondo bicchiere, -Questa roba è davvero buona…in fondo voi maghi non avete gusti così orrendi.-.

-Grazie...detto da una che beve sangue umano mischiato con liquirizia…-.

-Simpaticone, fammi la tua domanda.-

-Perché mi hai salvato la vita?- disse pacato.

Quella risposta lo interessava più delle altre perché da lì era cominciato tutto: quello era stato l’avvenimento che aveva condizionato gli ultimi due mesi della sua vita.

La ragazza soppesò le parole per qualche minuto. Quella domanda l’aveva colta di sorpresa e messa in difficoltà.

-Non lo so…- disse, per la prima volta, incerta. –Ero nella foresta e mi ero separata da Dimitri…- si fermò per un attimo.

-… quando ho sentito la tua voce e ho capito che quello scemo avrebbe fatto…una cosa che non doveva fare.-.

-Di cosa stai parlando?-

Kim non si curò dell’alcolico in mezzo a loro.

-I vampiri rumeni possono conservare i loro “costumi”, se così si possono definire, a patto di non aggredire maghi.-.

-E perché quell’energumeno non ha seguito questa regola?-

-Perché era un’idiota…- disse con indifferenza -…e perché i tuoi capelli lo hanno stimolato ancora di più.-.

Seguì un attimo di silenzio. Poi Kim svuotò di nuovo il bicchiere.

-Avresti potuto uccidermi e fare finta di niente insieme al tuo amico.-.

-E’ una domanda?-

-E’ una constatazione.-

-Comunque non era un mio amico.- fece irritata, -Era un bestione senza cervello. E poi non avevo voglia di ucciderti…tutto qui.-

-Bugiarda- disse piano.

-Credi quello che ti pare. Allora hai altre domande?-, riacquistò il sorrisino provocatorio di sempre, -E non dimenticarti di bere, questa volta.-.

Lui la ignorò.

-Dunque anche se la tua amica tornasse e trovasse casa mia, la mia famiglia non correrebbe rischi…-

-Non posso garantirlo…-

-Come non puoi garantirlo? Non hai detto...?-

-So cosa ho detto, ma il gruppo a cui appartengo non…segue…proprio alla lettera… le regole…-.

-Cosa?!-

-Senti, non sono io che ho avuto la magnifica idea di portarsi a casa da mammina, una vampira ricercata da mezza Bucarest!- sbottò piccata.

-Non potevo lasciarti lì! Volente o nolente, mi hai salvato la vita.- disse Charlie scaldandosi.

-Avresti dovuto invece!- rispose l’altra, alzando la voce e facendo girare qualche avventore.

I due si squadrarono in silenzio.

-Chi è “il padrone”?-

Kim s’irrigidì all’istante, -Il vampiro che mi ha morso.-

-Quindi tutti i vampiri sono schiavi di qualcun altro?-

Kim non riuscì a trattenere una smorfia d’irritazione.

-No. E’ più complicato veramente.-

-Allora spiegami.- fece lui con tono d’ovvietà.

-Ci sono vampiri di nascita e vampiri morsi. I primi sono nati dall’unione di due vampiri. Gli altri sono maghi o babbani che sono stati morsi da un vampiro e sono stati “contagiati” dalla sua maledizione...- Indugiò per un attimo.

-…In realtà un vampiro morso non è necessariamente uno…schiavo…di solito è libero di fare ciò che vuole della sua vita. Più o meno come un mannaro...-.

Charlie annuì, comprensivo.

-Ma, nonostante questo, ci sono comunità che hanno regole diverse. Soprattutto in Romania le comunità sono più isolate e indipendenti nei confronti dei maghi. Le informazioni che voi avete sulla mia razza, sono molto parziali. I vampiri di cui voi studiate a scuola sono stati a contatto con il vostro mondo, hanno vissuto almeno in parte secondo le vostre regole. Da noi, invece, il Ministero praticamente non esiste.-.

-Perciò tu appartieni a quel tizio.- disse il rosso con amarezza.

-Non più.- rispose secca.

-Che tipo è?-

-Perché t’interessa tanto?-

-Visto che potrebbe spuntare davanti alla mia porta di casa…-.

-E’ un sadico e perverso megalomane.- sbottò lei.-Contento?!-

-Ho avuto notizie migliori.- rispose Charlie cupo.

Poi si fermò un attimo a pensare a quello che gli aveva detto.

-Se i vampiri delle tue parti sono così “selvaggi”, perché non ci sono stragi tutti i giorni e altre cose del genere?-.

-Perché sono controllati da una specie di consiglio di anziani…Loro sono più intelligenti dei tipi come Dimitri. Ritengono che rinunciare ai maghi sia un prezzo accettabile per rimanere liberi ed evitare lo sterminio. I pezzi grossi hanno vissuto le persecuzioni di Maghi e Babbani, nei secoli della Grande Guerra…-.

-Grande Guerra?-

-Quando ancora i vampiri non si erano diffusi nel resto del mondo in maniera così estesa come ora, vivevano nelle foreste della Romania e attaccavano villaggi e città per nutrirsi. Per questo, per molto tempo sono stati cacciati. C’è stata una vera e propria guerra che è durata centinaia d’anni. Alla fine hanno raggiunto un compromesso con le autorità magiche Rumene: cacciano qualche babbano, ma solo in un numero che non faccia troppa notizia e non possono attaccare bambini e ragazzi sotto i diciotto anni.- si riempì il bicchiere,

- Come ho detto, non tutti seguono queste banali regole di convivenza.-

-Perché questo “consiglio” lo permette?-

-E’ complicato da spiegare…Vedi ci sono alcuni nati-vampiri, che sono più “snob”…se così si può dire…credono che i vampiri di morso siano inferiori e vadano schiavizzati e che i vampiri veri possano mordere chiunque vogliano. Si sposano solo tra loro e hanno un numero spropositato di figli per poter garantire una popolazione che voi maghi definireste di “purosangue”. Sono una minoranza davvero ristretta, ma uno di loro è un membro influente del consiglio.-.

-Sembra di risentire la storia dei Malfoy…-.

-Non so di cosa tu stia parlando, ma mi fido sulla parola...- fece Kim indifferente, -Comunque, dicevo, puoi essere morso da una famiglia di “succhiasangue” più moderata e venir trattato quasi come un pari oppure ti può capitare un clan “purista” e allora sei fregato…- disse piattamente...

-Scommetto che il tuo amico appartiene a uno di questi…-.

-E’ il figlio maggiore del loro sostenitore più accanito.-.

-Ah…e le altre famiglie meno fanatiche non fanno niente?-.

-Per scatenare una guerra civile?! No…ognuno deve farsi gli affari suoi finché è possibile…-.

-E allora come facciamo a fermare quel pazzo?-.

-Spero che il consiglio lo tenga a bada…, ma, se dovesse venire a cercarci, dovrai usare un po’ dei tuoi Abra Kadabra: la magia nei vampiri è limitatissima e ne hanno terrore.-.

Il silenzio tra loro si ristabilì e i due cominciarono a studiarsi.

La testa di Kim aveva cominciato a girare dopo l’ultimo whisky:…Che idiota!...si era ubriacata come una ragazzina astemia!... Era per quello che si era lasciata andare a quelle stupide chiacchiere…Si consolò notando che anche il suo “compagno di bevute” aveva gli occhi innaturalmente lucidi…Che pel-di-carota imbranato!...così carino e così irritante!... Ok, cominciava a delirare; era meglio smetterla con quella robaccia da maghi.

Intanto Charlie la guardava con la vista un po’ appannata. Non ci capiva più niente. Sapeva di dover essere preoccupato per tutta la vicenda dei vampiri (che all’inizio aveva sottovalutato), ma ora riusciva solo a pensare a quell’assurda donna che aveva davanti. Come faceva a parlare con un tono tale degli “usi e costumi” dei suoi “padroni”? Perché era scappata dopo tanto tempo? Cosa aveva dovuto sopportare in quegli anni di schiavitù? Quant’era cambiata dalla ragazza che era prima? E la sua famiglia? Aveva mai amato o provato felicità?

Poi si ricordò di quello sguardo triste che l’aveva colpito pochi giorni prima.

Quella maschera d’indifferenza che portava sempre, quell’ostentazione di forza…quale dolore nascondeva?

-Perché sei così triste?- si lasciò sfuggire Charlie.

Kim spalancò gli occhi, colpita. Era riuscito a leggerla come un libro aperto. Eppure la conosceva da poco meno di due mesi…

Forse per l’alcol, o forse perché aveva davanti l’uomo più strano che avesse mai conosciuto, lasciò cadere per un secondo il velo di dissimulazione che aveva tessuto in quei nove anni.

Appariva più vecchia della sua età, ma il suo viso acquistò una triste dolcezza che doveva essere appartenuta alla Kim di molto tempo prima.

-Charlie Weasley,- sussurrò piano, -non c’è abbastanza alcol in tutta Londra per farmelo dire.-.

* * * * *

Ginny era esausta. Aveva studiato tutto il giorno in biblioteca e ora, finalmente, aveva raggiunto la Sala Comune e stava riordinando tutti i libri per poi andare a dormire. Aveva sperato che la lettera di risposta di Harry arrivasse prima che lei salisse al dormitorio femminile, ma così non era stato. In effetti, era un po’ dispiaciuta, che questo non fosse successo. Aveva davvero voglia di parlare, anche se per iscritto, col suo ragazzo. Ma, d'altronde, sapeva che arrivava al Salice sempre molto stanco e probabilmente si era addormentato sul divano logoro in salotto…Con gli occhiali di traverso e i capelli spettinati come al solito…pensò sorridendo dolcemente.

Era davvero dura per lei: non solo era lontana dal ragazzo che amava (la sua dichiarazione le faceva ancora battere il cuore furiosamente ogni volta che ci pensava), ma anche dalla sua famiglia. Le mancavano i suoi fratelloni iperprotettivi e sua madre che si preoccupava sempre che il suo piatto fosse più che pieno e che lei non si sentisse mai triste e incompresa. E poi c’era suo padre, con cui aveva un rapporto particolare. Era la sua bambina, l’unica femmina, la più piccola di casa. Era naturale che la coccolasse. Le mancava Fred…ma questo era un altro discorso…

Un rumore alle sue spalle, la fece irrigidire inconsciamente (anche se la guerra era finita, non aveva perso le vecchie abitudini).

Tese il braccio fino ad arrivare alla bacchetta, poggiata su un volume di pozioni poco distante, e l’afferrò saldamente. Sentiva dei passi verso di lei…sempre più vicini…era a mano di un metro di distanza…La rossa si voltò di scatto con la bacchetta in pugno, mirando dritto al petto dello sconosciuto.

-Harry!!- gridò, lasciando andare la bacchetta, che cadde a terra rumorosamente.

Il ragazzo la guardo sorridendo. Era bellissima come se la ricordava…forse di più…anche con quella faccia assolutamente scioccata. In effetti, l’idea di introdursi di notte a Hogwarts potava sembrare folle, ma non aveva resistito. E poi con le preziose eredità dei malandrini, non aveva avuto problemi. Certo se l’avessero scoperto sarebbe stato in guai grossi…Scacciò questi pensieri dalla mente per concentrarsi sulla ragazza che aveva di fronte. Lei non aveva più detto niente e aspettava. Forse che lui si rivelasse un fantasma, un molliccio o un mangiamorte in vena di scherzi.

-Ciao Ginny.- disse lui dolcemente.

Si avvicinò di un passo; -So che sembra una follia, ma…- Ma non ebbe il tempo di finire la frase perché lei lo aveva raggiunto con un passo e lo aveva zittito premendogli delicatamente due dita sulle labbra (come aveva già fatto in passato). Il cuore di Harry gli salì istantaneamente in gola, facendolo deglutire a fatica.

-Tu sei pazzo!- disse ridendo e, prima che il ragazzo potesse replicare, sostituì le dita che gli impedivano di parlare con la sua bocca.

Immediatamente le braccia del moro si strinsero intorno alla vita sottile di Ginny, mentre le mani della ragazza si spostavano dietro la nuca di lui.

La piccola Weasley poteva sentire i capelli ribelli del suo ragazzo che le solleticavano le dita delicatamente. Erano sempre stati così morbidi? E le sue braccia erano sempre state così forti?

Intanto Harry si era perso in quel bacio. Gli sembrava ancora più speciale del solito, ancora più intenso. E le mani della ragazza sulla sua nuca…sentiva mille brividi diffondersi da quel punto. Il profumo di fiori lo avvolgeva completamente, rendendo il resto del mondo ovattato e distante.

Dopo qualche secondo, che ai due era sembrato molto più lungo, ma lo stesso troppo breve, i due si separarono. I loro nasi si toccavano ancora come le fronti, appoggiate l’una all’altra con delicatezza. Il moro sentiva di avere il fiatone e il cuore che scapitava nel suo petto, ma questo non aveva nulla a che fare col bisogno d’ossigeno: Era lei a sconvolgere tutto in lui…anche le normali funzioni vitali. La sola presenza della rossa rendeva superfluo anche quello stupido meccanismo che era la respirazione. Ginny sorrise, guardando negli occhi il ragazzo.

-Ti amo, lo sai?!...- disse lei piano.

Harry senti il calore delle guance farsi più intenso e, contemporaneamente, espandersi al resto del corpo.

-Anche io ti amo, Ginny…moltissimo.- rispose con voce roca per l’emozione.

Il sorriso della ragazza si fece più radioso, poi si alzò sulle punte dei piedi, arrivando ad un orecchio del moro, -Mi piace sentirtelo dire…- gli sussurrò.

Di nuovo mille brividi sul collo, lungo la schiena gli fecero venire la pelle d’oca. Chinò la testa per baciarla di nuovo e, non appena catturò le sue labbra, sollevò la rossa con le braccia allenate, appoggiandosela contro il petto, mentre Ginny, in risposta, si stringeva più forte al suo collo.

* * * * *

Luna era tornata velocemente al suo dormitorio per prendere la lettera che aveva tenuto per giorni sotto il suo cuscino, in attesa del coraggio necessario per spedirla. Sarebbe andata alla Guferia subito e gliel’avrebbe mandata. Dovevano parlare, questo era certo! Tutte le cose che erano successe tra loro durante l’estate, non potevano rimanere in sospeso! Ma si sentiva così strana…

Tutti l’avevano sempre presa in giro per le sue idee e il suo modo di vestirsi, per suo padre e per il Cavillo, ma adesso…era lei a sentirsi diversa…diversa da prima, diversa dalle altre ragazze…diversa dal resto del mondo…

Non aveva mai dato peso all’opinione della gente. O almeno così si era sforzata di far credere. A volte era molto triste quando nessuno si fidava di lei o la guardavano come un fenomeno bizzarro. Poi c’erano i suoi amici. Certo, anche loro la trattavano in un certo modo…, ma era riuscita ad aprirsi con loro. Come quella volta che aveva parlato di sua madre con Harry. Era stato un po’ doloroso, ma lei aveva cercato di non darlo a vedere. Aveva sperimentato negli anni quanto fosse importante farsi scivolare addosso le cose, almeno in apparenza (soprattutto da quando la mamma era morta…) per non essere ferita ancor di più.

Con Ginevra sentiva di poter essere finalmente se stessa: era stata la prima a credere in lei e, forse, a leggere un po’ più in profondità, oltre il suo carattere bizzarro. Infatti, era stata lei l’unica ad accorgersi del suo cambiamento. Tuttavia non poteva avere idea di cosa era successo.

Aveva indovinato il “responsabile”, però. Neville…la persona più simile a lei di tutti quelli che aveva conosciuto, ma totalmente privo della sua capacità di mascherarsi.

Era vero nel suo essere vulnerabile, ma anche nel suo essere incredibilmente coraggioso. Era diventato più sicuro di sé, ma non arrogante. E lei si era lasciata trasportare dal suo affetto per lui. Così era successo tutto quel gran pasticcio. E ora era il momento di sistemarlo. Non aveva intenzione di perdere il suo migliore amico.

* * * * *

La luna era ormai alta nel cielo e il clima al “Centauro Imbizzarrito” si era animato ulteriormente. Come ogni venerdì sera, il grasso oste dopo la mezzanotte aveva cominciato e farsi offrire da bere da vecchi amici di passaggio e si era completamente ubriacato, tanto da dover essere sorretto dall’oste di colore che aveva servito al bancone al suo posto per tutta la serata. Aveva raccontato per la centesima volta delle origini del nome della taverna, cioè di come, quando, durante la gioventù, era andato in viaggio nelle foreste irlandesi, aveva incontrato un centauro completamente folle che lo aveva attaccato. Lui era riuscito a scappare grazie ad una scopa volante ultra veloce e l’aiuto di un goblin di nome Jek. Nonostante la storia fosse palesemente assurda, era la tradizione del locale e tutti la ascoltarono ridendo e bevendo come sempre.

Kim e Charlie, dopo la loro lunga chiacchierata, si era mischiati al resto degli avventori che ascoltavano le storie della serata, cercando di non incrociare mai lo sguardo dell’altro per non cedere a complicate riflessioni. Stavano seduti a fianco di Nick e Kosta (questo, particolarmente sbronzo) e ascoltavano le avventure dei due tizi incappucciati (che si erano rivelati maghi americani studiosi di creature magiche acquatiche) e degli uomini tedeschi che erano Hunter.

Kim non aveva mai sentito parlare di gente del genere, ma a quanto pareva erano degli Auror appartenenti ad un corpo internazionale (e non nazionale come gli auror) e indipendenti dai Ministeri della Magia dei loro paesi d’origine. Il discorso che aveva fatto era più complesso, ma la vampira era del tutto indifferente e non abbastanza lucida. Ai whisky di prima si era aggiunta parecchia altra roba, grazie soprattutto alla generale allegria della taverna. I suoi sensi erano leggermente sopiti e il corpo un po’ intorpidito.

Così, quando si era alzata per andare a prendere una boccata d’aria, non si era accorta che il giovane Weasley l’aveva seguita.

Fuori dal locale la notte era fresca e ventosa, il cielo era senza nuvole e le stelle splendevano sopra di loro. Kim si accorse di lui, solo quando le fu ad un passo. Si voltò di scatto, sforzandosi di non cadere per il forte giramento di testa.

-Sei ubriaca.- disse lui piano, con la bocca un po’ impastata.

-Anche tu.-

-Vero.-

Si osservarono per un istante, consapevoli di non avere più il controllo delle proprie azioni e di essere in balia del loro istinto.

Tutto quello che accadde dopo fu naturalmente consequenziale: il primo bacio, profondo e passionale, la smaterializzazione e poi solo sensazioni…e nebbia scura…

Continua

Finito!! Caspita, questo è il mio più lungo capitolo di sempre! Sono un po’ stanchetta, a dirla tutta, e ho anche un discreto mal di schiena, ma n’è valsa la pena! Spero che apprezzerete i nuovi sviluppi e che siate soddisfatti dei momentini-regalo…

Volevo specificare che le informazioni sui vampiri sono completamente inventate e non ho preso da nessun libro o racconto in particolare. Inoltre gli Hunter citati non sono quelli di HunterXHunter (manga e anime), ma sono un frutto della mia immaginazione un po’ assurda. Comunque ne saprete di più nei prossimi capitoli…

Fatemi sapere cosa ne pensate, anche perché ho in serbo altri momenti ed episodi interessanti da dedicare solo a voi! (siete tentati?!?)

Bacioni, la vostra Cappychan.

PS: Se ho dimenticato di rispondere a qualche recensione chiedo scusa, ma non l’ho vista in tempo.

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Cappychan