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Autore: zoey_gwen    24/05/2014    6 recensioni
CONTINUERO' LA STORIA DI SICURO, TRANQUILLI! :D
Storia dedicata a Xenja, Stella_2000 e tanti altri... Se leggete lo scoprirete! XD
Una zona segnata da un destino particolarmente cruento.
Una banda di ribelli guidata da lei, Gwen, forte e fragile.
Una via, una via, segreta, l'arma che conduce alla felicità.
E un amore, un amore impossibile, ma che palpiterà nei loro cuori fino alla fine.
-Gwen di zoey_gwen
PRESENTERA' PARTI FANTASY ANCHE SE NON L'HO SEGNALATO.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dawn, Duncan, Gwen, Heather, Scott | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Mystical, 13 aprile 1676

 

 

 

AVVISO: Il mio editor non va molto, percui non riesco a cambiare carattere ne a ingrandirlo/colorarlo...Per fortuna sono riuscita con l'html... sorry D:

 

 

 

Duncan aprì gli occhi nel buio.

Dapprima non si rese conto di trovarsi in un campo di grano, immerso fra le spighe e circondato da sottili fuscelli che ondeggiavano nella brezza diurna. L'aria era umida e soffocante essendo appena terminata una scrosciante tempesta che aveva lasciato straripare irrimediabilmente gli argini del fiume Dreden, il corso d'acqua che scorreva in un bosco poco distante dai campi in cui si trovava.

Alcuni contadini venuti ad arare le zolle di terra grezza e brulla erano rimasti impressionati dal vedere il dittatore sdraiato fra le loro sementi e avevano dischiuso gli occhi ricoprendo sbrigativi il corpo di terra umida, sicuri fosse morto. Invece un flebile battito lo accompagnava ancora, pur essendo sepolto dalla terra e dalla pioggia che si era diluita con questa, creando un composto disgustoso che tentò di scrollarsi di dosso con degli strattoni.

La mente era sgombra da qualsiasi ricordo risalente a poco prima, l'ultima sensazione che si ritrovava addosso era quella delle labbra umide di lacrime e di screpolature da cui fuoriusciva sangue di Gwen. Poi il buio annebbiava gli ultimi avvenimenti, che riapparivano sconnessi come immagini per lui prive di significato.

Scoprì di essere privo di forze quando tentò di alzarsi, ricadendo debolmente sulla terra arata.

Profonde occhiaie bluastre solcavano i suoi occhi azzurri e lividi violaceei ricoprivano la sua pelle, oltre che a ferite cicatrizzate e a sangue secco rilasciato dalle emorragie che la pioggia aveva spento lasciandole diluire insieme all'acqua.

Doveva mangiare, almeno per poter sopravvivere, e soprattutto trovare una fonte d'acqua dove abbeverarsi. La necessità di quel liquido fresco era richiamata dalla gola arsa, mentre il cibo lo richiedevano le sue forze.

Poteva cacciare, d'altronde si trovava in prossimità di un bosco, popolato almeno per lui da branchi di cervi e molti altri generi di fauna. Era stato cacciatore, e sapeva che dove si trovava un fiume (in questo caso, dove scorreva il Dreden) si trovavano anche animali, ed essendo l'unico fiume nel raggio di molte leghe probabilmente avrebbe trovato cibo a sufficienza.

Controllò di avere la spada, e si sentì meglio nel vedere il rubino incastonato nell'elsa risplendere alla luce del sole, ritornato dopo lo sfogo temporalesco a cui i terreni fertili erano stati sottoposti. I contadini si sarebbero lamentati della pasta collosa e fangosa che ora si ritrovava ai piedi delle spighe di grano, afflosciate anch'esse per essere stati troppo a lungo sotto la pioggia battente.

Si incamminò verso il bosco, tagliando per i campi e premendo le dita contro l'elsa gelida della spada, inzuppata di gocce di pioggia cristalline che ora scorrevano lungo la lama. Una volta giunto ai limitari del bosco osservò concentrato il terreno su cui crescevano selvaggiamente erba e piante dalle foglie carnose, bagnate dalla rugiada che lasciavano scorrere lungo le nervature e che si infrangeva sul terreno. Uno zoccolo di cervo era impresso nel fango, ed era pressapoco recente. Sogghignò, stringendo ancora più forte l'arma fra le mani e preparandosi a sguainarla contro gli animali, immaginandosi come avrebbe gustato le loro carni.

Per il momento si apprestò a seguire la direzione delle orme scostando alcuni rami e inoltrandosi nel bosco, notando un susseguire di radure e superandole velocemente. Non vedeva alcuna traccia che potesse indicargli il percorso del branco di cervi che stava inseguendo.

Fece per imboccare un viottolo sconnesso e ripido, ma si fermò. Sentì un flebile fruscio, quasi roco. Si immobilizzò, e un rivolo di sudore gelido colò lungo la sua tempia, prima di infrangersi contro il fango mischiato a zolle d'erba folta.

Poteva essere un serpente guizzato fra le rocce grezze, o semplicemente un uccello che aveva urtato inconsapevolmente le foglie, facendole quindi frusciare. Ma il suo intuito lo spingeva a pensare diversamente, e non aveva mai fallito. Si accorse di riconoscere quel fruscio come un passo felpato d'un uomo, o di più uomini. Si accucciò dietro dei cespugli aggrovigliati, scostandone le fronde per spiare la situazione, e finalmente intravide un uomo dal lungo mantello nero, lacero e rattoppato, calato sulla fronte. Impugnava saldamente un pugnale d'argento con incastonati degli zaffiri lucenti, e sembrava sinceramente stanco per via delle profonde rughe di vecchiaia che gli solcavano il volto. Non dedusse bene i suoi gesti, ma capì molto bene il rantolo roco che proferì sedendosi in cerchio dinnanzi ad un fuoco striato di porpora, viola e nero, che brillavano fra le fiamme palesemente normali attizzate sul selciato.

-La Conoscente è viva, lo sento. E l'avrò.-

 

 

 

 

 

***

 

 

 

 

La signora sedeva su uno scranno d'oro e d'argento, sventolandosi con movenze lente e controllate il ventaglio davanti agli occhi color ambra. Era in attesa e sembrava irritata dal non veder arrivare chi di dovere. Dovrebbe già essere qui osservò, dischiudendo pacatamente le piccole iridi tremolanti come fiammelle e continuando a sventolare le piume verde acqua davanti al volto.

Una guardia entrò sbilenca nella sala del trono, spalancando le porte di mogano ed annunciando l'arrivo di colui che la regina attendeva con impazienza. Si faceva chiamare Sir.Black per comodità, ma nemmeno la regina conosceva le sue vere origini. Sospettava da tempo che fosse stato un militare dell'esercito dell'ex-dittatore di Mystical. Portava ancora lo stemma della casata imperiale impresso sullo scudo di bronzo, e lei aveva i suoi informatori, che le avevano gentilmente spiegato si trattasse di un ex-militare in cerca di vendetta verso il suo vecchio padrone. Non voleva rientrare in faccende personali, ma era rimasta colpita da quell'atteggiamento schivo e rabbioso verso i confronti di Duncan: cosa aveva fatto di così subdolo da convincere un ragazzo buono come il pane a rivoltarsi e a diventare un mostro spietato ed assetato del sangue del suo antico capo?

Squadrò la figura di Sir.Black quando varcò la soglia del portone, la mente popolata da diverse domande. Aspettò che fosse lui a parlare per primo, raccontandole i suoi progressi.

-Signora, ho rintracciato la ragazza. Ha subito un incidente in un carro e dovrebbe essere dispersa, ma credo di averla trovata. Il dittatore dovrebbe essere con lei, ma lo ucciderò a sangue freddo, per cui non ci sono problemi.- spiegò l'uomo. -Bene, Sir.Black. Ma mi dica, lei che cos'ha nei confronti del dittatore?- domandò la donna, guardando di sottecchi la figura incappucciata dell'uomo dallo sguardo cupo e rivolto verso il basso.

-Nulla che la riguardi, mia regina.- tagliò corto lui, evitando di esporsi con malo modo.

Quella vecchia strega avrebbe presto perito. Il suo nuovo piano s'era esteso, e voleva sbarazzarsi della donna una volta che lei avesse acquisito piena fiducia in lui, cosa che si sarebbe assicurato ritrovando la ragazza. Non le interessavano quelle 5000 libbre d'oro, che sembravano solo quattro monete d'oro in croce al confronto con la ricchezza della regina, erede di Spagna e attuale Regina della Navalya, della Nadanarenya e di molti altri piccoli borghi, sorti in periodi di guerra e costituiti da gente analfabeta, rozza, senza alcuno scrupolo. Gente povera, quella, vestita di abiti laceri e sporchi e dal volto ricoperto di fuliggine e polvere oltre che chiazzato da ematomi scuri provocati dalle numerose malattie infettive che circolavano di borgo in borgo, di cui non si conosceva la causa.

-Io sono una tua superiore, e questo è un ordine.- la voce gelida della regina echeggiò nella stanza, seguita dai tintinnii delle perle ciondolanti dai lobi e sostenute da ganci d'argento.

Vecchia bastarda, crepa! Pensò malignamente Black, stringendo le nocche dei pugni e conficcando le unghie nei palmi nel tentativo di reprimere la rabbia.

-Vedete, è che lui mi ha... Tolto qualcosa di molto caro. Non di persona, ma ha istigato ciò che me l'ha tolto.- spiegò sbrigativo l'uomo, stringendosi nei lembi del mantello scuro come la notte e sperando che la regina non osasse spingersi più a fondo di quella dolente questione che ancora gli bruciava nell'anima. Tutto il dolore che provava si era poi rivoltato in qualcosa di più grande: la rabbia cieca e sorda, colei che non conosce limiti. Ora voleva solamente essere ricco, potente, e veder marcire quel bastardo nelle prigioni della Zaleya, sognando di penetrare la sua carne con la sua stessa lama e veder sgorgare il suo sangue sulla sua spada, per poi crocifiggerlo e trasportare ad impiccagione certa tutti quelli che non avrebbero apprezzato il gesto.

Ma erano solo sogni, e doveva cercare di non lasciare che questi prendessero il volo troppo facilmente per via della sua scarsa abilità di stare con i piedi per terra.

-Un qualcosa... o un qualcuno?-lo schernì la regina.

-Sentite, io pensavo che fossi qua per parlare di lavoro, non per parlare di questioni private!- sbottò furente l'uomo, la mano nascosta dai lembi del mantello già premuta sull'elsa, vogliosa di sfoderarla e di scagliarla verso il corpo indifeso della vecchia seduta su quel ricco scranno.

Sarebbe però stato immediatamente accusato, e non aveva bisogno di essere braccato a vita da eserciti interi, per cui si concentrò per calmarsi e tolse la mano ancora coperta dalla stoffa dalla gelida impugnatura inzaffirata della spada.

-Avete ragione, Sir. Black. Perdonate la mia invadenza, ma sa, vorrei avere un identità, insomma un qualcuno, e siccome non mi volete rivelare il vostro nome non posso che ricorrere a sotterfugi.- disse pacatamente la donna, richiudendo il ventaglio ed adagiandolo in grembo, sulla veste di pizzo bianco ed impreziosito da file di perle.

-Il mio volto per ora rimarrà segreto. Non cambierà l'esito della missione sapere chi sono. Arrivederci, Lady Enrietta. Tornerò al più presto con la Ribelle.- si inchinò fino a toccare terra con il ciuffo biondo, per poi voltarsi lasciando che il mantello strusciasse contro il pavimento lastricato di marmo bianco e scomparire dietro i battenti di mogano.

Una volta che fu sola, ghignò.

Lui non sapeva a che cosa gli serviva veramente la ragazza... Povero sciocco, non erano questioni di famiglia né anto meno l'affetto che provava verso di lei. Non l'aveva mai guardata in volto, e non sapeva nemmeno di che colore erano i suoi occhi, non poteva provare affetto per una persona a cui era legata solamente attraverso a dei legami di sangue. Non provava alcun tipo di affetto, ma solo... Solo voglia di usufruire delle sue conoscenze. Aveva in mente qualcosa di intricato ed ingarbugliato che non avrebbe confidato facilmente a nessuno, nemmeno a quel Sir. Se avesse saputo le sue intenzioni, magari non avrebbe accettato l'incarico... E poi lui non doveva sapere, non gli era concesso.

Osservò il fuoco che crepitava nelle torce di bronzo, persa nei suoi pensieri. Rifletteva i bagliori dell'oro e dell'argento dello scranno su cui era seduta, e il suo volto chiaro come il latte venne illuminato a sua volta da riflessi rossi, dorati ed argentei.

Il suo piano non sarebbe stato ostacolato da nessuno.

 

 

 

 

 

 

***

 

 

 

 

 

Dawn congiunse le mani pallide come i raggi lunari, che vennero abbagliate dalla luminescenza indaco del triangolo di luce impresso sulla sua fronte già imperata di sudore. Quello che stava per fare non era cosa facile, lo sapeva. Non aveva mai tentato di farlo, e la sua Maestra non aveva mai acconsentito a farle provare quell'esperimento. Riusciva solo a pochi conoscenti, mentre altri morivano con morti atroci, torturati dallo stesso corpo che si ribellava a quel sovraccarico di energia...Ma d'altronde non avevano alternativa. Sarebbero comunque marciti in quella cella, per carenza di viveri o per le scarse norme igieniche, e le loro carni si sarebbero putrefatte, lasciando nel giro di pochi anni soltanto più ossa e polle di sangue che avrebbero testimoniato le condizioni di quel carcere.

Il solito venticello fresco li accolse, richiamato dalle doti della giovane.

Questa non proferì parola, dischiudendo le iridi trascolorate e dalla pupilla ampia quanto uno spillo da balia, per poi ricongiungere le mani e tentare di richiamare l'elemento del Fuoco. Era un elemento cangiante, unico, ribelle, aggressivo, forte, dal calibro d'energia molto potente. Modellarlo le sarebbe costato fatica, come riportarlo nella cella per usarlo ai suoi scopi.

Goccioline di sudore caddero a terra, mischiandosi con il sangue che gocciolò dalla sua cicatrice, diluendosi e serpeggiando lungo le rocce come un ruscelletto. Era rosso tenue, striato d'indaco. Sangue di Conoscente. La sua vera stirpe, estinta da millenni ma viva in quel corpicino esile: il sangue ceruleo le scorreva nelle vene, la dimostrazione era la cicatrice, la ribellione della magia nel suo corpo, il simbolo che parlava chiaro. Solo chi era più esperto poteva veramente capire delle sue doti non vedendo la Cicatrice, ma questo era chiaramente impossibile: bisognava avere un animo molto puro e sensibile, ancora incontaminato dalla cattiveria delle guerre e dal dolore del mondo.

 

Improvvisamente il venticello smise di spirare. Nella cella umida iniziò a respirarsi odore di zolfo, che aleggiò a lungo per il luogo angusto e costrinse i prigionieri a portarsi una mano al naso in modo da non inalare quei vapori velenosi. Zolfo. Uranio. Metano... Vapori malsani e odori ripugnanti ribollirono e soffiarono a lungo in quel consunto abitacolo mentre la terra tremò paurosamente, scrollando i ragazzi. Alcuni caddero ferendosi su quelle rocce scure. Il sangue striato d'indaco della giovane scivolò lungo il terreno andando a formare una polla dal disgustoso aroma del liquido mischiato a quello degli aromi disgustosi. Questi ora soffiavano minacciosi come vento selvaggio sulla cella, non permettendo ai ragazzi di trarre respiro. Da quella polla, limpida nei punti chiazzati di ceruleo e scura ed impenetrabile nei punti sanguigni, sorse una figura, uno spirito, che gocciolante di sangue di Conoscente camminò al di fuori della superficie dell'acqua.

 

 

Lo spirito del fuoco, rilucente di bruno, arancione, rosso e dei loro più piccoli bagliori, era nelle sembianze di una delicata fanciulle, i capelli fradici del sangue di Dawn intrecciati con bocche di leone in cui crepitavano fuochi dai diversi bagliori e colori.

Indossava un abito lungo, rosso fuoco, ricamato di fili di rame, d'argento e rilucente dei bagliori delle pietre preziose incastonatevi sopra: topazio, corniola, granito, onice, rubino... Le pietre che al meglio potevano rappresentare la forza del Fuoco.

Spalancò le iridi trasparenti, in cui si rifletteva l'immagine di Dawn, dalle mani ancora congiunte, grondante di sudore e di sangue ma che debolmente resisteva, sebbene ogni secondo che passasse la sua forza vitale venisse prosciugata di una stilla. Non avrebbe potuto continuare per molto, lo sapeva.

Si inchinò allo spirito, uno dei più potenti esistenti sulla terra, e si riflettè in quelle iridi chiare come l'acqua più limpida, totalmente trasparenti.

-Conoscente. Tu mi hai evocato, e io esigo di un compenso.- la voce risuonò crepitante come il fuoco, aggressiva come il vento ricco di vapori malsani che continuava a spirare violentemente sui corpi dei ragazzi e forte come un Drago possente.

-Spirito del fuoco, io non posso darti nulla se non il mio sangue.- parlò Dawn.

-Io lo accetto, ma voglio qualcosa di concreto.- sospirò lo spirito, socchiudendo le palpebre dorate per poi riaprirle nuovamente. -Voglio un corpo. Voglio vivere, voglio dominare, voglio che il mondo sappia della mia forza. E ho scelto il tuo corpo!- Improvvisamente la scena cambiò, come teletrasportata in un altro contesto: lo spirito del Fuoco aveva le iridi non più trasparenti e pure, ma nere come l'inchiostro liquido e profonde come il cielo notturno. Nelle mani, dominava due fuochi incandescenti dalle fiamme nere come i suoi stessi occhi, striati di lingue di fuoco viola e porpora.

Ghignava paurosamente, dominando quei bracieri come se dominasse solamente delle spighe di grano. Dawn tremò, stupita da quella rivelazione. Gli spiriti... Lo spirito si era convertito al Male? No, non era possibile. Gli Elementi erano puri, rappresentavano la natura, la bellezza, la purezza. La malignità era l'unica cosa che non possedevano e che li contraddistingueva nettamente dagli esseri umani, ma evidentemente quel patto millenario e sacro, sigillato con sangue e giuramenti, era stato interrotto dal più aggressivo degli Elementi, il Fuoco.

-Dammi il tuo corpo, Conoscente. Lasciamelo e permettimi uno sbocco sul tuo mondo maligno.-

disse lo spirito -Io saprò come usarlo.-

I bracieri crepitarono, e un immagine si formulò in uno di essi: fra le lingue di fuoco color inchiostro e violacee si formò l'immagine di una donna minuta, bionda, dagli occhi nocciola e dalla pelle chiara come il latte. Sua madre, Melanie, morta dandola alla luce. Anche lei era Conoscente, e nel parto le aveva donato i suoi poteri in punto di morte, sapendo che se non avesse compiuto quel gesto la stirpe dei Conoscenti si sarebbe interrotta. Era stata avvolta nelle garze e condotta a Mystical, nelle braccia di un uomo che per tanto tempo l'aveva allevata insegnandole le basi dell'agricoltura e della caccia, della pesca e dell'artigianato.

-Scegli, Conoscente.- sibilò lo Spirito, ridacchiando, e delle striature color sangue animarono quegli occhi inchiostrati e maligni. -Il corpo di tua madre in cambio del tuo.-

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE:

 

 

 

Duuunque! Buonjour^^

Ci ho messo 33274093 anni a scrivere il capitolo! Non mi andava bene come era e così... L'ho modellato molto, incentrandolo soprattutto su Dawn! Il prossimo sarà molto incentrato sull'ennesima figura misteriosa, su Duncan e inserirò dei pezzi su Gwen, Noah e Dawn! ^.^

Come vi pare questo? Trovo che tutto sommato... Sia discreto, ecco.

Dunque, volevo parlarvi su come la storia è cambiata. La prima parte incentrata molto sulla vita a Mystical, sui Ribelli e sulle guerre civili e non; questa, la seconda, incentrata soprattutto sulla magia, (sul sangue muahaha xD), sui piani ingarbugliati e sulla sete di vendetta di molti personaggi, fra cui il misterioso Sir.Black. Siete riusciti a capire chi è? Ho messo degli indizi nella parte dedicata a lui e alla Lady, percui vedremo chi per primo riuscirà a capire la sua identità^^ Inoltre, un'altra cosa: non aspettatevi che tutto sia come sembra... Molte cose sembrano scontate, ma tenetele d'occhio, perchè (la mia mente malata è inarrestabile y.y) anche se sembrano, appunto, scontate in realtà vi riveleranno molte sorprese. Vi potrei dare un piccolo spoiler soprattutto sul personaggio di Courtney, ma solo chi me lo chiede tramite messaggio privato... Siate liberi di farlo, se volete, e io vi darò l'enorme spoiler^^ Infine, per concludere, volevo parlarvi di un'altra cosa... Ho in mente un'altra long, da scrivere insieme a questa. Il titolo non ve lo dico, ma sarà una fantasy un po' violenta ma anche sentimentale, romantica... Magica *-*

E poi... IL MIO EDITOR E' IMPAZZITO! PARDON D:

Sono riuscita a malapena a mettere l'html... Quindi niente colori e caratteri ):

Infine, per concludere (dato che ho sfornato un angolo tre metri più lungo del capitolo xD), capitolo dedicato a:

-Moon_Dark (la fan accanita della storia <3)

-Stella_2000 (la mia amica DxG <3)

-Xenja (la mia maestrina... J'adore <3)

-Mary (la mia consigliera <3)

-Lexy Angels (altra amica DxG :3)

-Gwuncan99 (idem sopra xD)

-Julie99hatelove (Aletheriana sfegatata! xD)

-Dalhia_Gwen (La mia amica Gwuncan :3)

Ora vi lascio con la pubblicità dettagliata di Change, La Principessa delle nevi ed Escape... Al prossimo aggiornamento^^

 

 

PUBBLICITA':

 

 

“Change di Stella_2000”

Genere: angst, horror.

Tipo di coppia: Het.

Personaggi: sorpresa.

 

“La principessa delle nevi di Lexy Angels”

Genere: fantasy.

Tipo di coppia: Het.

Personaggi: un po' tutti.

Coppie: DuncanxGwen

 

“Escape di Gwuncan99”

Genere: avventura, azione, sentimentale.

Tipo di coppia: Het.

Personaggi: Duncan, Geoff, Gwen.

Coppie: DuncanxGwen, BridgettexGeoff

 

Per ora pubblicizzo queste, poi la prossima volta You're my dream come true di Dalhia_Gwen, The Warrior Goddesses di Xenja e Il marchingegno fermatempo di Gwuancan_love^^

 

 

  
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