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Autore: Black Cherry    25/05/2014    2 recensioni
Ci sedemmo sul divano e Jimmy estrasse dalla tasca una bustina con dentro due rettangolini blu: LSD.
Sorrisi, lui mi guardò e sulle sue labbra apparve un ghigno... che voleva fare?
//Coppie: CourtneyxScott, DuncanxCourtney, AltroPersonaggioxCourtney (accenni alla ScottxDawn)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Courtney, Duncan, Nuovo Personaggio, Scott | Coppie: Duncan/Courtney
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Piccola ribelle..'
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Capitolo 4
-It says: "Home is where your heart is"
but what a shame,
'cause everyone's heart doesn't beat the same.-

Mi svegliai su un letto che decisamente non era il mio, mi guardai intorno: la camera era abbastanza piccola, le pareti erano blu quasi totalmente coperte da posters, c'era una chitarra nera con sopra un teschio rosso, una finestra non molto grande, una scrivania coperta da CD e fogli, delle casse con sopra un lettore CD un po' malridotto e la moquette era un grigio sporco. Trattenni un conato di vomito e una domanda mi sorse spontanea: Dov'ero? Mi controllai un attimo: okay, ero vestita. Quindi nessuno maniaco mi aveva presa dalla strada, quand'ero svenuta, e struprata
Si spalancò la porta interrompendo i miei pensieri e con mia grande sorpresa apparve Jimmy.
-Grazie a dio ti sei svegliata!- corse ad abbracciarmi -pensavo che fossi morta, non sai quanto stavo male in questi due giorni vedendoti in queste condizioni. Non farlo mai più. Non mischiare mai più alcool e cocaina. Ti prego.- Stava...stava piangendo?
Sciolsi l'abbraccio, quanto era tenero...No. Lui mi aveva ferita.
-Se vuoi che non lo rifaccia mai più, vattene. Vattene dalla mia vita.- dissi, non lo volevo dire. Ma stando vicino a lui sapevo che sarei stata male. Non sopporto di avere vicino una persona che vorrei avere e sapere che non potrà mai essere mia.
-Perchè?- disse asciugandosi le lacrime.
-Perchè è per colpa tua che mi sono ridotta così. Non ce la faccio a vederti scopare con puttanelle davanti ai miei occhi.- gli dissi onestamente, ormai gli avevo confessato che lo amavo, più in basso di così non potevo cadere.
-Io...Io no. Non posso dimenticarti. Prima di te io non ho mai amato nessuno, ma da quando ti conosco non riesco più a toglierti dalla testa.- mi fissava in cerca di qualcosa, di un'emozione, ma io ero impassibile.
-Allora perchè mi hai fatto questo?- sussurai rimanendo immobile, ancora stupita della sua risposta
-Non...non lo so. Claire l'avevo conosciuta tempo fa, era solo un passatempo. Ho chiuso con lei, giuro. Poi, non so perchè ho detto quelle cose, tu non sei inutile e nemmeno puttana. Non posso non vederti più tutti i giorni, non passare più quelle notti con te, non sentirti ridere. Sei la prima ragazza che mi fa provare queste emozioni, non sai quant'era la mia voglia di baciarti davanti a tutti. E non sai quanto vorrei poterlo fare ora. Lo so che tu mi odi, ma no. Non sparirò mai dalla tua vita.- era sincero, glie lo si poteva leggere negli occhi. E per qualche strana raglione, gli credetti. Mi fidai di lui.
-Fallo.-
-Fare cosa?- mi chiese stupito.
-Baciarmi. Fallo ora.-
Detto questo si mise su di me e mi baciò.
Continuammo a baciarci a lungo, fino a che sentii le sue mani avventurarsi nei miei slip mentre mi lasciava una scia di baci sul collo.
-Ji..- dissi gemendo
-Dillo Court, dii il mio nome. Dimmelo.- Mi chiese lui scendendo sempre di più con i baci.
Non glie l'avrei data vinta, così ansimai come un'asmatica del cazzo, dio se era bravo.
Si fermò, tolse le mani dai miei pantaloncini e mi fissò.
Doveva smettere con quest'abitutine del fissarmi.
-Non vuoi dire il mio nome?-
Ghignai e feci no con la testa.
-Bene, ti farò godere così tanto fino ad urlare il mio nome- mi disse iniziano a slacciarsi i pantaloni.
Dopo essersi spogliato e aver spogliato anche me, riprese a baciarmi, sempre più passionalmente.
La mia mano era concentrata nel suo bassoventre mentre l'altra era tra i suoi capelli; lui mi stava stringendo il seni lasciandosi sfuggire qualche gemito.

Aveva ragione, gridai il suo nome così tante volte che alla fine non avevo più voce.





*****

Io e Jimmy stavamo ufficialmente insieme da due settimane, avevo iniziato a lavorare in un bar e tutto andava a gonfie vele.
Ero nel capannone, stavo fumando una sigaretta quando Mike mi si avvicinò e mi chiese se potevo parlare con lui un attimo, ovviamente dissi di si.
-Dimmi-
-Courtney senti, io... io volevo sistemere con te- mi disse tutto d'un fiato.
-Ma non abbiamo mai litigato.-
-Lo so, ma io intendevo... come posso dire.. allora okay. Riinizio tutto da capo.  Io so tutto. So che tempo fa mi amavi, so che eri gelosa di Vicky, so che mi odi perchè non ti abbraccio spesso nonostante sei la mia migliore amica e perchè certe volte sono freddo, io ci sto provando in tutti i modi, lo so che sono una persona orribile perchè sono distaccato, ma io ti voglio davvero bene. Ti ricordi quando siamo usciti e io ti ho abbracciato per la prima volta dopo cinque anni che ci conoscevamo? Ecco io voglio tornare a passare giornate come quelle. Voglio che tu faccia davvero parte nella mia vita, voglio che tu sia al mio fianco quando mi sposerò, voglio che tu ci sia quando nasceranno i miei figli, voglio che tu sia presente.-
-Mike, io non ti odio. Io ci sarò sempre per te.- gli dissi abbracciandolo.
-Davvero?-
-Si-
-Quindi siamo migliori amici?- mi chiese speranzoso guardandomi negli occhi; per un attimo mi ci persi dentro e poi sorrisi dandogli un buffetto sulla guancia -certo, una meglio di me che riesce a sopportarti non la trovi- lui ridacchiò a questa mia affermazione.
Finalmente ero felice.



***

Ero a una festa punk in città, di solito non ci venivo mai: io odio la città, ma Jimmy mi ha minacciato dicendomi che non avremmo più fatto sesso se non lo accompagnavo. Doveva fare delle "commissioni", ovvero doveva vendere qualche busta di erba e di coca.
Stavo tornando da Jimmy dopo aver preso una birra quando uno mi fermò:
-Ehi bellezza-
-Cosa cazzo vuoi coglio...Duncan?- gridai
-Aspetta...Courney?- chiese sbalordito
-Si in persona, ora levati dai coglioni e lasciami in pace- dissi bevendo un sorso dalla birra
-Da quando sei una punk?- oh ma non voleva proprio andarsene
-mmm diciamo nove anni circa-
-Cosa? Tu eri una perfettina!-
-No guarda, quella era una copertura perchè c'era uno che mi perseguitava dopo aver cercato di uccidemi.- dissi tranquillamente
-Pff e secondo te io ci credo? Tu sei pazza, avrai escogitato un piano in modo che ti vestivi così per tornare con me, ma mi spiace. Non accadrà mai-
-Senti caro, non ho inventato nessun piano del cazzo, la conosci la periferia?-
-Si-
-Ecco, hai mai sentito parlare di "Jesus of Suburbia"?-
-Si, la punk che ha creato il capannone vicino al 7-11, dove si ritrovano tutti i punk e ascoltano quello che predica. Tutti la conoscono, è un mito quella ragazza! Solo che non l'ho mai vista...-
-Beh, eccotela qua davanti ragazzo- ghignai.
-E' impossibile!-
"My name is Jimmy and you better not wear it out
Suicide commando that your momma talked about
King of the forty thieves
And I'm here to represent
That needle in the vein of the establishment

I'm the patron saint of the denial
With an angel face and a taste for suicidal
"

-Oh si, io sono il Gesù della Periferia, io sono una dannata, sono una drogata, alcolista, figlia di una puttana morta per overdose e di uno scrittore che si è suicidato, sono l'essere peggiore al modo che grida le sue idee agli anarchici, rappresento l'ago nella vena di uno spacciatore, sono la regina dei quaranta ladroni, ho la faccia da angelo ma amo quello che ti può uccidere, sono il Gesù della Periferia ma ti conviene non nominarmi, sono colei che crea del divertimento nella vita del crimine, sono il capo degli oggetti smarriti, sono la figlia della rabbia e dell'amore. Sono Courtney, il Gesù della Periferia. Ora chiudi quella cazzo di bocca e non dubitare più di me- gli dissi con una smorfia.
"St. Jimmy" la canzone dei Green Day, mi rappresentava in pieno.
-Okay...ti credo. Beh, dato che sei così sexy, e noto che non hai quel carattere di merda di quand'eri nel Reality, che ne dici di riprovarci? Perchè potrei provare ancora qualcosa per la principessa...- disse avvicinandosi per baciarmi.
No. Lo scansai.
Guardai Jimmy, ma quanto cazzo ci metteva a vendere la roba a quel tizio?
-No Duncan, io non ti amo. Mi sono fatta una vita senza di te. Hai avuto l'opportunità di stare con me e l'hai buttata via, usandomi e umiliandomi. Io ora amo un altro, è quello giusto. E non lo lascerò per stare con uno come te; finalmente sono felice e non abbandonerò tutto per te.-
-No ora tu vieni con me. Voglio fare del sano sesso per l'ultima volta con te, stupida puttanella- disse con tono aggressivo mentre mi strattonava verso di se.
In quel momento non ci vidi più e gli tirai un pugno in faccia talmente forte che cadde a terra.
Si rialzò.
-Wow, ribelle la ragazzina, sarà più divertente.- Lo guarda i negli occhi, non era più quello di una volta, era cambiato, in peggio.
Mi si avvicinò pericolosamente ma, grazie a dio, Jimmy venne in mio aiuto.
-Ehi bello, stai lontano dalla mia ragazza- Gli tirò anche lui un pugno e questa volta Duncan cadde a terra svenuto, a quanto pare non resisteva molto alle botte.
-Addio Duncan.- sussurrai uscendo dal locale mano nella mano con Jimmy.




Entrammo in casa mia; oddio, solo in questo momento me ne stavo rendendo conto: Jimmy mi aveva chiamato per la prima volta "la mia ragazza", di solito non lo faceva mai.
-Jimmy?-
-Si?- si voltò a guardarmi. Lo baciai.
-Perchè questo bacio improvviso?- rise
-Nel locale, mi hai chiamata per la prima volta "la mia ragazza" dopo quasi tre settimane che stiamo assime e... beh, è stato bello sentirtelo dire- gli confessai arrossendo, dio com'ero ridicola
-E' ovvio che dico così, io ti amo- mi disse come se fosse la cosa più ovvia al mondo
-Tu...tu mi ami?- balbettai incredula di quello che avevo appena sentito.
-Si, io ti amo.-
-Anche io ti amo Jimmy.- detto questo lo baciai.

Passammo tutta la notte abbracciati, niente sesso, eravamo solamente addormentati uno tra le braccia dell'altro.

"She's a rebel,

Vigilante,

Missing link on the brink,

Of destruction

From Chicago,

To Toronto,

She's the one that they,

Call old whatsername,

She's a symbol,

Of resistance,

And she's holding on my,

Heart like a hand grenade"



Jimmy, lo amo.
Lui è un santo.
E' un ribelle.
E' l'anello mancante sull'orlo della distruzione.
Lui è il simbolo della resistenza e stringe il mio cuore come una granata.



Non non siamo una normale coppia, siamo autodistruttivi ma insieme ci aiutiamo a non disintegrarci, io sono una dannata metre lui è l'angelo che mi ha salvato la vita.






Lui è St. Jimmy, un'angelo sceso in terra.
E io sono Jesus of Suburbia, figlia della rabbia e dell'amore.
Siamo due mine vaganti pronte ad esplodere da un momento all'altro.
E questa era la storia del nostro amore.





Angolo Autrice:
Bene bene, beh Courtney non torna con Duncan, inizialmente pensavo di fare così ma poi sono entrata in fissa con Jimmy, il personaggio di American Idiot, ho deciso di farla finire così.
Non si non che mi piacciono i Green Day eh?
Va beh, spero che vi sia piaciuta e ringrazio moltissimo i recensori, scusandomi di non aver risposto alle recensioni, ma il computer non mi apre la pagina per rispondere :c
Beh, Rage&Love a tutti
-Cherry
  
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