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Autore: Evola Who    25/05/2014    1 recensioni
“Wow … è la prima volta che vedo un adulto andare da Anna … non sai leggere?” chiese Lucy sorpresa.
“No. È solo che i miei amici e il mio manager rompiscatole mi hanno praticamente costretto a venire qui!” disse John.
Poi domandò: “Da quanto tempo vai da Anna?”
“Da un po’.” rispose continuando a disegnare.
“Come ti chiami?” domandò Lucy.
“John e tu?”
“Lucy! Te l’ho già detto prima!” disse lei ridendo.
“Ah! È vero!” esclamò e rise anche lui.
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: George Harrison, John Lennon, Nuovo personaggio, Paul McCartney, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Vuol dire che …. Non sei sposato?” chiese Lucy.
 
“Sì, ma non perché sono brutto per sposami come pensa John. Perché non ho tempo per sposami, per avere un moglie a cui dare amore e attenzione e non avrei neanche tempo per avere figli, perché non avrei tempo per giocare con loro e di volergli bene. Perché sono sempre occupato con il mio lavoro, sia con loro che con i miei altri artisti.”
 
(Brian aveva altri artisti oltre ai Beatles, per esempio Andrew Loog Oloham e altri.)
 
“Quindi … non puoi sposati e avere figli per il tuo lavoro?” cercò di capire Lucy.
 
“Esatto!” rispose lui.
 
“E anche perché hai dei gusti un po’ ‘particolari’!” aggiunse John.
 
Brian non disse nulle, Lucy non capì e Sem gli diede uno schiaffo sulla spalla dicendo a bassa voce: “La voi smettere di essere cosi ambiguo!”
 
“Che c’è? Tanto è la verità!” rispose lui a bassa voce.
 
“Certo! Poi spiegalo tu a Lucy!”
 
E non si dissero più nulla.
 
(Come tutti noi sappiamo, Brian Epstein era gay. E loro lo sapevano, ma non volevano che Lucy lo sapesse. Non perché si vergognassero, ma perché sarebbe stato difficile  spiegare ad una bambina di cinque anni che cosa significa a essere gay.)
 
“Che cosa intendeva dire John?” domandò Lucy.
 
“Voleva dire che sono una persona molto pignola sulle donne!” disse Brian con un sorriso.
 
“Capisco! Anche io sono pignola sui ragazzi!” e risero.
 
“Ah sì? E … che tipo di ragazzo vorresti?” domandò Sem.
 
“Ehm … un ragazzo dolce, gentile, simpatico, bello che mi coccola, che mi ama, con cui fare un sacco di cose insieme!” disse Lucy pensandoci.
 
Tutti sorridevano, ma Paul disse: “È una bella descrizione ma … tu sei ancora troppo piccola per pensare ai ragazzi!”
 
“E poi non avevi detto che i compagni maschi dell’asilo sono stupidi?” domandò Sem ironicamente.
 
“Lo so. Però quando vado al parco, le ragazze grandi non fanno che parlare di ragazzi, di trucco e  lamentarsi dei loro genitori e della scuola,  poi parlano di voi. Ma spesso si lamentano dei ragazzi, poi dopo qualche giorno parlano bene dei ragazzi e poi dopo qualche altro giorno li odiano con tutto il cuore.”
 
Lucy pensò a quello che avevano detto le ragazze grandi sui ragazzi e disse: “Ora che ci penso … non ha senso!”
 
Risero e Sem disse: “È normale che le ragazze grandi abbiano un parere cosi ‘instabile’ sui ragazzi, ma poi avranno un’idea più precisa!”
 
“E quale sarebbe?” chiese Lucy.
 
“Che la maggior parte dei ragazzi sono tutti uguali!” rispose lei e risero.
 
“E poi quanti anni avranno queste ‘ragazze grandi’?”
 
“Non lo so ma hanno tutte le divise delle scuola superiori che si trova distante dal mio asilo. E poi una volta ho sentito dire che una di loro stava compiendo sedici anni.” rispose lei incerta.
 
Tutti capirono e non domandarono altro.
 
Continuarono a fare quello che stavano facendo.
 
Brian ad un cento punto domandò a Sem: “Sem per caso hai chiamato Stabilo Bennett?”
 
Lei si ricordò e disse: “No! Mi sono dimenticata!”
 
Lucy ascoltò e domandò: “Stabilo Bennett? Non è quel tizio che conduce quel programma comico che prede in giro la storia inglese?”
 
“Esatto! E mi ha chiesto di partecipare del suo show per una serata come ospite!” ripose Sem sorridendo.
 
“Wow, adoro quello show! Se la storia fosse stata cosi divertente, mi sarebbe interessata subito di più!” disse Lucy entusiasta.
 
“Ma Sem ha dimenticato di dare la conferma di partecipazione!” disse Brian rimproverandola.
 
“Perché pensavo che lo avessi fatto tu.” si giustificò lei.
 
“Sem te l’ho detto che lui è pignolo. Vuole la conferma direttamente  dai suoi ospiti. Te l’ho detto ieri di chiamarlo.” brontolò lui.
 
Sem si alzò, sospirò dicendo: “Va bene. Ci vado adesso. Però lo sai che ultimante sono molto  occupata anche per il mio secondo lavoro!” finì la frase indicando i ragazzi e andò via.
 
(Sem diceva sempre di avere due lavori: l’attrice e fotomodella e la “babysitter” ufficiale dei Beatles. In pratica impediva che loro facessero dei casini e stava attenta a tutti, soprattutto a John. Ma la differenza era che il primo lavoro era leggero e pagato, mentre il secondo era un po’ più pesante, un po’ più stressante e non pagato. Ma adorava comunque  tutti e due i lavori.)
 
“Sì, anche noi ti vogliamo bene!” disse John a Sem in lontananza e risero, poi cadde il silenzio.

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Note della autrice:
Ecco il mio nuovo capitolo!
Lo so, lo so...
Sta diveranto un pò lunga ma...
è solo perchè la storia sta per finire e...
mi dispiacerà molto finira...
cosi ci vado leta ancjora per un pò...
Spero che vi sia piacuto e..
alla prosima e buona domenica!
Ciao!
Evola

   
 
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