Tratto dal primo capitolo
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O meglio, per ripormi come tutte le mattine la solita domanda:«Perché?». Avvicinai lentamente la mano ai lembi della maglietta e, quando ci riuscii, la alzai sempre con la solita velocità, fino sotto il seno e vidi la risposta alle mie domande.
Era piccolo, ma di un colore nero intenso e aveva la forma di uno spicchio di luna: era un tatuaggio. Ma non era il solito tatuaggio che ti facevi per sfizio o per ribellarti alla società, io non l'avevo mai chiesto, ci ero nata e basta. Nessuno mi aveva mai domandato se lo volessi, né si era preso la briga di darmi qualche chiarimento, insomma nessuno sapeva niente di niente ed io ero la prima della lista, non avevo idea del suo significato.
Guardai quello spicchio di luna, vicino all'ombelico, per qualche minuto fino a che non mi stancai di pormi il solito «perchè?» del giorno.