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Autore: Sargas_    25/05/2014    1 recensioni
Jasmine Evans, mezzo sangue, capelli neri come l’ebano, due occhi rossi come la brace e la pelle diafana. Jasmine Evans era una vampira, o meglio, una mezza vampira. Madre strega e padre babbano. Ma questa è un’altra storia che risale a molti secoli addietro.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Primo Capitolo Jasmine Evans, mezzo sangue, capelli neri come l’ebano, due occhi rossi come la brace e la pelle diafana. Jasmine Evans era una vampira, o meglio, una mezza vampira. Madre strega e padre babbano. Ma questa è un’altra storia che risale a molti secoli addietro. Jasmine Evans aveva l’aspetto di una sedicenne qualunque ed era per questo che quel 1° settembre si trovava alla stazione di King’s Cross alla disperata ricerca del Binario 9 e ¾ e in stato di fremente eccitazione. Non andava in una scuola da secoli e questa volta sarebbe finalmente tornata ad Hogwarts dopo tempo immemore. Era grazie al Preside Paciock se ora si trovava lì, l’aveva accettata come studentessa nonostante il suo particolare caso di genetica, se così possiamo dire. Jasmine gli era molto grata, erano riusciti a trovare diversi modi per non farsi scoprire e altrettanti per placare la fame.
Questo nuovo sistema di raggiungere la scuola le era nuovo, era per questo che non riusciva a capire come e dove si sarebbe materializzato il binario. Stava giusto trascinando il pesante carrello con sopra i bagagli e una gabbia con chiusa all’interno una civetta del colore della pece quando sentii un ragazzo dire a voce alta -Eccoci mamma! Sono qui davanti-. Il ragazzo aveva una zazzera di capelli neri e spettinati e si muoveva avanti e indietro nel mezzo dei binari nove e dieci, in attesa del resto della famiglia. Jasmine notò che anche lui aveva con sé un enorme carrello con sopra degli enormi bagagli e una civetta... "Anche lui ad Hogwarts!" pensò Jasmine. Era indecisa se presentarsi e farsi spiegare come arrivare al Binario oppure restare in disparte a osservare. Ci pensò un po’ sopra e poi decise che tanto valeva provare a farsi un nuovo amico. Si stava avvicinando al ragazzo dai capelli neri quando vide il resto della comitiva raggiungerlo per primi. Non aveva mai visto una famiglia così vasta. Sembrava un raduno di tifoseria Irlandese. Teste rosse ovunque con qualche puntino nero.
Jasmine si bloccò all’improvviso. Non poteva chiedere così, l’avrebbero presa in giro. Chi a sedici anni non sa andare ad Hogwarts d’altronde. Avrebbe fatto subito la figura di quella nuova. Prima che potesse fare qualsiasi cosa si accorse di una ragazza dai capelli rossi, una delle tante, che la osservava con vivo interesse. Jasmine provò a fare la vaga fissando con eccessiva attenzione un treno babbano.
Notò come erano tutti molto più moderni, sembravano dei proiettili pronti per essere sparati. I colori erano sempre più lucidi e metallizzati. Si azzardò a guardare in direzione della ragazza che prima la stava fissando quando si rese conto che era esattamente davanti a lei, e giudicare dall’espressione divertita sul viso, lo era da diversi secondi. -Ah, finalmente ti sei girata. Piacere, io sono Lily Potter-, nel presentarsi le porse la mano. -Jasmine, Jasmine Evans- si presentò con un lieve imbarazzo e un sorriso tirato. Aveva provato a evitare di fare una figura da idiota con tutta se stessa, ma aveva miseramente fallito. -Ora lo so che non vuoi fare la figura della ragazza nuova, ma l’ho notato ugualmente. Se vuoi, puoi entrare con me e la mia famiglia- disse molto alla mano Lily. Jasmine pensò automaticamente che quella ragazzina oltre a essere molto sveglia era anche decisamente sicura di sé.
Lei non avrebbe mai fatto una cosa simile, sebbene fosse una vampira che poteva uccidere in meno di trenta secondi una decina di esseri umani, quando si trovava in un ambiente a lei sconosciuto era di un timido che sfiorava il ridicolo. E King’s Cross era uno di quelli.
Lily notò il suo sguardo insicuro e titubante e le sorrise, di un sorriso sincero, non derisorio o di compassione. Come se provasse a infonderle un po' di coraggio, -Ehi guarda che non sono un vampiro, non mordo mica-. Jasmine scoppiò in una risata di cuore, trovando la battuta estremamente divertente data la sua situazione. -Aspetta… ma dove dovrei entrare?- chiese Jasmine riprendendosi dal momento d’ilarità. Lily la guardò perplessa, -Al Binario, dove sennò…-. Giusto il Binario!Allora c’è un passaggio per accedervi. Jasmine pensò che il Preside Paciock sarebbe dovuto essere un po' più esplicativo riguardo all’arrivo a Hogwarts. Accettò volentieri l’offerta e con le mani che le sudavano per l’ansia si avvicinò alla marmaglia che era la famiglia di Lily. Si avvicinarono per prime al ragazzo dai capelli neri, -Allora, lui è James, mio fratello…- tentò di presentarle Lily, il ragazzo però era impegnato in un’accesa discussione con un altro ragazzo dai capelli rossi. Sembrava che il motivo del diverbio fosse un bambino, sempre con i capelli rossi, che al momento stava cambiando colore. Ora era blu e il momento dopo era arancione -Non posso crederci Fred! Gli hai davvero dato una Caramella Technicolor in mezzo a una stazione piena di babbani!- gli stava urlando James, il ragazzo di nome Fred stava provando a reprimere l’eccesso di risate, -Scusa Jamie ma non l’ho fatto apposta! Lui ha frugato nel mio baule e l’ha presa. Io non c’entro assolutamente nulla, vero Rosie?-. Jasmine osservò James che indicava con foga il bambino dai capelli rossi e che allo stesso tempo si rivolgeva a Fred e quest’ultimo che si rivolgeva a una ragazza di nome Rose, che come se fosse una cosa nuova: aveva i capelli rossi. Quest’ultima gli rivolse solo un’occhiataccia e se ne andò a parlare con un ragazzo biondo ossigenato che stonava con questa rumorosa comitiva.
-FRED!- urlò improvvisamente Lily. Jasmine sobbalzò e con il cuore in gola osservo Lily dirigersi a passo di carica verso il bambino multicolore e farlo tornare normale dandogli una caramella presa dalla tasca di Fred, quest’ultimo s’inginocchiò per chiedere umilmente scusa a Lily e James. In tutto questo Jasmine non vide i genitori dei ragazzi. -Come ti dicevo James- iniziò Lily con tono duro che era tornata al fianco di Jasmine trascinando il fratello dalla manica, -lei è Jasmine Evans. Una ragazza nuova- concluse con un gran sorriso e James le porse la mano -Piacere James, James Potter-. Chiamò a gran voce la famiglia e iniziò a presentarli -Lui è mio cugino Fred, mia cugina Rose. Lui è Hugo, il fratello di Rose. Lei è Lucy, sempre una mia cugina, Louis e Dominique e infine Roxanne, la sorella di Fred.-. Mano a mano che snocciolava nomi i ragazzi e le ragazze si avvicinavano per stringerle la mano, le davano il benvenuto o l’abbracciavano augurandole di trovarsi bene a Hogwarts.
Jasmine non si era mai sentita così a suo agio, le sembrava di aver trovato finalmente dei veri amici. Represse questo pensiero all’istante e fece un passo indietro. Per fortuna i nomi erano finiti e lei era riuscita addirittura ad evitare le domande sulla sua provenienza. Aveva mentalmente ripassato le battute da dire più volte nel taxi per King’s Cross e percepiva che da un momento all’altro avrebbe dovuto usarle e magari ricamarci qualcos’altro sopra. Era talmente persa nei suoi pensieri che non fece caso a un ragazzo biondo ossigenato che le si avvicinava -Io sono Scorpius Malfoy, è un piacere conoscerti Jasmine. Da dove vieni?- aveva appena osato pensare di essere scampata alle domande inquisitorie che questo ragazzo si era già presentato e le aveva stretto la mano. -Ehi, piacere mio.- fece spiccia -Dall’America. Oh! Ma guarda...- disse Jasmine con fare sbadato e indicando l’orologio, -mancano tre minuti alle undici. Non voglio rischiare di perdere il treno il primo giorno di scuola. Ci vediamo a scuola!-. Finì la frase incamminandosi verso Lily che stava parlando fitto fitto con il fratello, riuscì a sentire solo un nome, Victoire , ma appena le si avvicinò la ragazza smise di parlare, salutò il fratello e chissà come aveva capito che andava di fretta.
La prese per un braccio e la scortò attraverso i binari nove e dieci.
  
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