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Autore: 4ever_young    25/05/2014    1 recensioni
Cosa succede se tutto d'un tratto perdi i tuoi genitori e la migliore amica di tua madre ti prende sotto la sua ala protettrice? E cosa succede se questa ha un figlio poco più grande di te col quale sei cresciuta ma, per via del suo cambiamento di carattere hai deciso di allontanare? E se nelle nuova scuola tutto fosse diverso? perché in fondo da New York a Los Angeles ci sono parecchi chilometri di distanza. Riuscirà Samantha a iniziare di nuovo dopo la scomparsa dei suoi genitori?
P.S è la prima storia che pubblico perciò accetto qualsiasi tipo di consiglio per migliorare la mia scrittura.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Appena mi giro vedo Adam con un fogliettino in mano. «Ma non è mio.» dico sicura.

«Oh si che è tuo, è il mio numero, sai ho pensato che mi piacerebbe molto conoscerti meglio». Mi dice facendo l'occhiolino.

«Oh beh, se la metti così allora è mio.» dico io chiaramente divertita ma comntenta afferando il fogliettino.

«Allora aspetto una tua chiamata?» dice speranzoso.

Io rispondo affermativamente e poi mi avvio verso la prossima lezione; letteratura, materia che odio con tutto il mio cuore.

Appena entro mi siedo nel banco in fondo vicino alla finestra, quando ad un certo punto una ragazza dalla carnagione chiara e i capelli castano chiaro si siede di fiano a me.

«Io sono Allison, sei nuova vero?» mi chiede.

«Si, vengo da New York.» dico io.

«Wow è lontana, pratichi dello sport?» chiede poi.

«Si, nella mia vecchia scuola giocavo a calcio.» dico.

«Davvero? E farai i provini per entrare nella nostra di squadra adesso che sei qui?»

«Si, l'intenzione è quella ma non so ancora quando ci sono.» dico onesta.

«Ah beh ragazza mia, sono domani alle 15, io sono il capitano.» dice sorridendomi in modo gentile.

«Oh bene.»

«In che ruolo giochi?» mi chiede poi.

«Attaccante, ma riesco ad adattarmi a qualsiasi ruolo.»

«Oh, perfetto, ci serve un attaccante, beh allora ti aspetto alle selezioni domani.» e in quel preciso momento suona la campanella.

Il resto della giornata trascorre per il meglio e alla fine delle lezioni mi avvio verso il parcheggio alla ricerca di Ethan, che trovo vicino alla sua macchina insieme a due ragazzi.

«Oh, ce l'hai fatta Puffetta pensavo ti fossi persa!» mi dice appena mi vede.

«Perché devi sempre rovinarmi la giornata! Era un magnifico primo giorno di scuola prima che ti vedessi.» dico sbuffando.

Lui sta per rispondermi ma viene preceduto da un'altra voce.

«Ehi piccola, non mi ha chiamato?!» è Adam.

«Si, scusa, è che sai come primo giorno non ho voluto perdere tempo tra una lezione e l'altra poi ho dovuto fare delle altre cose e non sono riuscita, lo avrei fatto appena tornata a casa.» dico, anche se non è assolutamente vero, se c'è una cosa che ho imparato sui ragazzi a New York è che non si deve MAI chiamare un ragazzo appena ti da il numero, è meglio far passare almeno 24 ore, giusto per vedere se è realmente interessato; perché se fai vedere che sei una facile o ingenua che ci casca subito ti portano a letto e poi chi si è visto si è visto.

«Vabbé, non fa niente, senti stavo pensando che, visto che sei nuova da queste parti, potrei farti fare un giro per la città uno di questi giorni.» dice con un sorriso stupendo Adam.

«perché no?! Certo.» rispondo.

«Venerdi?» chiede.

Dopo aver acconsentito lui ci saluta e se ne va.

«Vedo che hai fatto delle gran belle conoscenze oggi.» dice ovviamente in tono ironico.

«Beh, almeno lui è gentile e simpatico, tutto il contrario di te, Ethan.» rispondo con un sorriso finto.

«Povera illusa, quello punta solo a portarti a letto!» dice fissando i suoi bellissimi occhi verdi nei miei, semplicissimi, neri.

«Beh, ben venga, è figo.» dico solo per infastidirlo, non andrei mai a letto con il primo che passa, e lui lo sa.

«fa come ti pare, Puffetta. Loro sono John.» dice indicando il ragazzo poco più basso di lui e con i capelli biondi che li sta accanto «e lui è Al» dice indicando l'altro ragazzo con dei riccioli rossi, molto più alto dei due.

«Io sono Samantha, è un piacere ragazzi.»

«Piacere nostro, dolcezza.» rispondono i due.

Saliti in macchina accompagnamo prima Al e John a casa per poi avviarci verso la nostra.

A cena Molly e Albert mi chiedono come è andato il primo giorno di scuola e come mi sono trovata, poi dopo aver aiutato Molly a sparecchiare e aver giocato un po' con il piccolo Jason vado a dormire.

Verso le due di notte mi sveglio a causa di un forte temporale, io ODIO i tuoni, ne ho una paura fottuta sin da quando sono piccola; così come tutte le volte che c'è un temporale mi ranicchio sul mio letto sussultando tutte le volte che un tuono fa capitolino dalla mia finestra.

Quando ad un certo punto vedo la porta della mia stanza aprirsi e la figura di Ethan comparire nella penombra.

«Sapevo che eri sveglia Puffetta, ancora paura dei tuoni?» chiede con un sorisetto sul volto che, visto in penombra ha un so che di tetro.

«Ah ah ah, non sei simpatico!! i tuoni mi spaventano a morte!» dico io leggermente offesa.

«Dai, vieni qui» dice lui sedendosi sul mio letto e aprendo le braccia, invitandomi chiaramente ad andargli in contro.

«Vai a dormire, me la cavo benissimo anche da sola.» rispondo acida, anche se ci andrei volentieri tra le sue braccia.

«Dai, non fare la stupida, Puffetta, lo so perfettamente che le mie braccia sono molto più riassicuranti che quel povero cuscino che stai torturando.» ed è vero, quando eravamo piccoli e dormivamo nella stessa stanza, ogni qualvolta c'era un temporale lui veniva nel mio letto e mi coccolava dandomi quella sensazione di protezione di cui avevo bisogno, e insieme attendevamo la fine della tempesta; ma purtroppo i tempi sono cambiati, noi siamo cambiati, soprattutto lui; non è più il ragazzino che abitava vicino casa e che veniva a bussare alla mia porta con un pallone di cuoio in mano per giocare insieme a calcio, non è più quel ragazzino tanto dolce che quando qualcuno mi prendeva in giro lui mi difendeva sempre; ora è un ragazzo come gli altri, che pensa solo al sesso e alla fama.

Un po' restia vado tra le sue braccia, ho troppa paura, irrigidendomi al contatto con il suo corpo possente e muscoloso.

E insime aspettiamo la fine della tempesta.

Siamo sdraiati sul mio letto e il mio viso è poggiato contro il suo petto mentre le sue mani mi circondano la vita, ho troppo sonno.

«Proprio come hai vecchi tempi.» mi sussurra lui all'orecchio e involotariamente sento dei brividi percorrermi tutto il corpo.

«gia, come hai vecchi tempi.» rispondo in un sussurro prima di cadere in un sonno profondo.




NdA:
Ciao a tutti, eccomi con un nuovo capitolo; per prima cosa volevo ringraziare Minnie99,walewalx e yuukilalla che hanno recensito la storia, sono contenta che piaccia.
Beh, che altro dire, ah si, qui sotto vi lascio alcune foto per farvi un idea sui personaggi e beh credo ad aver detto tutto quello che volevo dire, perciò al prossimo capito, e mi raccomando recesite, mi fa piacere sapere quello che pensate della storia, un bacio :*

Ecco le foto dei personaggi:

Samantha:


Ethan:


Adam:


Allison:
  
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