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Autore: saralovetokiohotel    25/05/2014    1 recensioni
Hope, una ragazza diciottenne diversa dalle solite ragazze liceali.
Nonostante alla sua semplicità però riesce a rubare il cuore al ragazzo che potrebbe avere tutte le donne del mondo ma lui, vuole lei.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte non riuscii a chiudere occhio, continuavo a girarmi e rigirarmi su me stessa, la luce della luna sbirciava dalla mia finestra, i miei pensieri girovagavano tutto il tempo, lo avrei ma rivisto? Se si come e dove, dopo quella sera avevo capito che forse era cambiato ma di sicuro non sarebbe mai uscito con una come me anzi il mio nome lo avrà di sicuro già dimenticato.
Presto la stanza fu avvolta dalla luce del sole e il vento fece ondulare un po’ le tende dato che avevo lasciato la finestra aperta, quando aprii gli occhi mi sembrò di aver fatto soltanto un sogno stupendo ma dopo alcuni sforzi realizzai che era tutto vero. Quando però vidi l’ora dissi solo più * O mio dio sono le 15* mi alzai subito e scesi.
La casa era libera , mamma era a lavorare, papà pure ma andando in cucina e non trovando nulla da mangiare decisi di uscire e andare a fare la spesa.
Era una bellissima domenica mattina, il sole che rifletteva sui miei capelli creando delle sfumature dorate, il mare era piatto diciamo che era la giornata perfetta per farsi un bagno. Il negozio era più o meno a 10 minuti da casa non era il più grande ma aveva tutto.
Dopo alcuni minuti uscii, avevo preso un paio di cose ma i sacchetti sembravano non tenere molto, tra quello e che mi sentivo stordita era proprio la giornata perfetta. D’un tratto senza accorgermene andai addosso a qualcuno e i sacchetti mi caddero –Oh mio dio scusami non ti ho visto- dissi alzando il viso, ci fissammo per cinque minuti.
-tranquilla, aspetta ma tu sei..-
-Tom?- ero stupita.
-Hope?- disse lui accennando un sorriso
Dato che aveva un cappuccio in testa non lo riconobbi subito. Mi aiutò a a mettere a posto e poi ritornammo uno davanti all’altro.
-cosa ci fai qui?-
-Beh abbiamo deciso di rimanere ancora alcune settimane qui-
-fate bene Los Angeles è bellissima-
-Si ho notato, senti ti aiuto a portare le cose a casa?-
-No non è necessario c’è la posso fare!-
-sicura?-
-sicurissima, scusami ancora ma devo andare ora-
Iniziando a proseguire verso casa mi prese per un braccio e mi chiese –ci rivediamo?-
Lo fissai per alcuni istanti, poi gli presi il braccio e dopo aver tirato fuori una penna gli scrissi il numero di cellulare sul braccio.
Mi sorrise –non vedo l’ora-
Io ricambia, voltai la testa per non fargli vedere che ero arrossita e me ne andai.
Avevo appena dato il mio numero di cellulare a Tom, si a Tom Kaulitz, non ci potevo ancora credere, ora bisognava solo aspettare anche se prima di chiamarmi di sicuro sarebbero passate ancora molte ma molte ore.
Con molta sorpresa non dovetti aspetta molto, nel messaggio c’era scritto “Stasera ore 21 ti passo a prendere. Non vedo l’ora.” quando vidi il suo messaggio nella mia testa si mescolarono molti pensieri *come? Oddio stasera esco con Tom Kaulitz. O mio dio cosa metto?.* Erano le 19 voleva dire che tra soltanto un’ora lui sarebbe stato davanti alla mia porta di casa, corsi in bagno e mi feci una doccia fredda per poter realizzare che non era un sogno.
Quando arrivai davanti all’armadio, la solita domanda mi riapparve in testa *Cosa metto?* avevo un casino di vestiti e non sapendo non andavamo non sapevo proprio da che parte girarmi. Arrivai alla conclusione di mettere i miei pantaloncini a vita alta con una camicetta senza maniche verde acqua, un golfino sottile bianco e le mie vans azzurre infine mi truccai un pochetto ma non troppo e lasciai cadere i miei capelli sulla schiena, ero pronta finalmente e mancavano cinque minuti alle 20 allora presi la mia borsa e iniziai a scendere, tempo di scendere suonò il campanello, andai ad aprire.
-Pronta per l’after?- chiese Tom
Era stupendo indossava come al solito jeans un po’ larghi, una maglia bianca stretta e una giacca grigia, era solare come sempre e i suoi occhi brillavano.
Io sorridente gli risposi con un –certo, andiamo-
Mi squadrò da testa a piedi e poi con il sorriso stampato sul viso mi fece il segno di mettermi a braccetto, io mi aggrappai e mi lasciai condurre.
Mi fece salire nella sua limousine, era bellissima si fuori che dentro, e iniziammo a chiacchierare un po’.
-Tom, una curiosità ma dove mi stai portando-
-Sarà una sorpresa! Non ti dirò nulla-
-No, ma come io non riesco ad aspettare-
-devi però, comunque prima non sono riuscito a dirti quanto sei bella stasera-
Da sola mi accorsi che ero diventata rossa, peggio del fuoco difatti lui scoppiò a ridere. –mi devo trattenere se no ancora scoppi-
Ridendo gli dissi –beh sai sentirsi dire “sei bella” dal tuo idolo dell’infanzia non è da tutti i giorni-
-su questo ti do ragione, oh eccoci siamo arrivati- scese lui per primo e poi mi tese la mano per aiutarmi ad uscire. Mi trovai davanti ad un club sulla spiaggia, era bellissimo, era tutto colorato e c’era la musica a tutto volume, sembrava di essere fuori dal mondo attorno non c’era nulla.
Mi condusse verso un posticino che dopo poco tempo capii che lo aveva riservato solo per noi, c’era un dondolo tutto bianco con un tavolo davanti su cui c’era del sushi e della frutta.
-Ti piace?- mi chiese
-se dicessi di no sarei proprio stupida e cieca in più-
-hai visto ti ho ordinato pure il sushi dato che ti piace tanto-
-che dolce grazie, ma come facevi a sapere che mi piaceva?-
-agenti segreti- mi disse facendomi l’occhiolino.
Poi mi fece accomodare e lui si accomodò di fianco a me, iniziammo a stuzzicare il sushi e a chiacchierare, non era affatto come tutti lo descrivevano, era dolce e simpatico, ma non lo conoscevo ancora abbastanza per confermare queste cose. Anche se guardavo il mare davanti a noi notavo che mi stava guardando, allora mi voltai e lo guardai dritto negli occhi e gli accennai un sorrisetto.
-tutto bene?- gli chiesi
-Si tutto bene, ti va di andare a fare due passi sulla spiaggia?-
-certo!-
Mi prese le mani e mi tirò su, mi aggrappai di nuovo a lui e ci avvicinammo al mare.
-Perché hai fatto tutto questo?-
-Cosa intendi?-
-il posto riservato, il sushi, le candele, tutto questo come me lo sono meritata?-
-Volevo fare qualcosa di diverso, te lo già detto la prima sera che ci siamo incontrati, voglio cambiare…-
-Si mi ricordo, se il tuo scopo era quello di stupirmi Tom Kaulitz beh allora congratulazioni, ci sei riuscito-
-posso essere fiero di me allora, non sono da me queste cose come dire, romantiche-
-su questo hai ragione, c’è una prima volta per tutti-
-già! Sai cosa mi rende geloso di voi, persone non famose?-
-cosa?- chiesi incuriosita
-Che potete innamorarvi di chiunque vogliate, io o noi dobbiamo sempre fare attenzione le ragazze starebbero insieme a noi solo perché siamo popolari ma io non ne ho bisogno di una ragazza così-
-Magari ora non è ancora il momento ma arriverà anche per te-
-se non è già arrivato!-
-Cosa intendi?-
-Questo…- mi tirò verso se’, mi prese il viso con le mani e mi baciò delicatamente.
 
 
 
  
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