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Autore: Blueyes0907    25/05/2014    10 recensioni
Tratto dalla Storia
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“Ehi, tutto ok?”
“Sì… sto bene. Tornatene da Julie.”
“Non potrei mai stare insieme a un’altra persona sapendo che qui ci sei tu e che stai soffrendo…”
“Mh… Strano, Harry Styles normalmente mi avrebbe chiesto con tono strafottente se per caso non sono gelosa…”
“Forse Harry Styles ha deciso di cambiare, perché non sopporta l’idea di essere odiato da te…”
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“Che... che succederà dopo?”
“In che senso?”
“Dopo. Io tra una settimana tornerò a Manchester... che succederà quando torneremo ognuno a casa sua?”
“Ci potremo sentire via Skype. E potrò venirti a trovare appena potrò. Tra qualche mese faccio diciotto anni e prenderò la patente. Potrò venire a Manchester... una volta al mese.”
“Se... se ti capitasse di trovare un’altra a Londra...”
“Non potrà mai esserci un’altra Dia. Sei entrata nella mia vita in modo doloroso... E non ne puoi più uscire. Sei diventata parte di me, e so che sembra dannatamente da romanzo d’amore, ma questo non potrebbe essere più vero."
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STORIA CONCLUSA :D
Genere: Erotico, Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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On the beach. Half past nine pm
 
 
 
“Harry? Oh andiamo ragazze? Tra tanti argomenti dobbiamo parlare proprio di Harry?” chiesi scocciata, dondolandomi sul posto. Julie sospirò, guardandomi sottecchi.
 
“Dia… è abbastanza importante che tu sappia. Ma cerca di capire… è difficile.” mormorò la mora, giocando con le dita. Mi misi a sedere, guardandola.
 
“Mi devo preoccupare?” chiesi corrugando le sopracciglia. Notai Ally torturarsi una ciocca di capelli, rigirandosela spasmodicamente tra le dita.
 
“N-no… non è niente di che… solo che bisogna trovare le parole giuste per dirlo. Non vorrei scioccar…” cominciò Julie. Non riuscì a terminare la frase che Ally la interruppe.
 
“Dia, non posso sopportare quest’ansia! Devi sapere che l’estate scorsa Niall ci presentò sua cugina Sunny, a noi stava simpatica e a lei piaceva sfottere Harry e Zayn!” esplose la castana, reggendosi la testa tra le mani. La guardai sconvolta. Julie si diede una manata in faccia, scuotendo la testa. Supposi che Ally che usciva di testa non era programmata. “Beh, ecco noi siamo stati bene, tutto ok ci divertivamo da morire, ma poi Harry e Sunny hanno cominciato a sentirsi attratti l’uno dall’altra e quindi… cazzo, non pensavo che sarebbe successo tutto questo, porca miseria! Dia, Harry e Sunny erano, e forse sono ancora, amici di letto!!”  gridò la castana, lasciandomi interdetta. Ci misi un po’ a metabolizzare le sue parole.
 
Quindi Harry e…
 
Eh sì…
 
E loro due…
 
Già…
 
Ogni notte…
 
Suppongo di sì…
 
“Ally, ti rendi conto che puoi averla scioccata talmente tanto da averle fottuto il cervello?! Oddio, e adesso? Cosa diremo agli altri? Dia è rincoglionita per colpa nostra, anzi… PER COLPA TUA!!” esclamò Julie nel panico. Ally si mise le mani nei capelli.
 
“Mio Dio, ho ucciso il cervello di Diamond!” mormorò, per poi lanciarsi addosso a me e iniziare a stritolarmi. “Dia, scusami, scusami! Non volevo istigare al suicidio il tuo cervello!” si lamentava. In quel momento cominciai a ridere come un’invasata, senza riuscire a fermarmi. Ally e Julie cominciarono a guardarmi, come se fossi pazza. E forse non avevano tutti i torti.
 
“Oddio, ragazze… scusate, ma…” continuai a ridere, asciugandomi una piccola lacrima, fuoriuscita dal mio occhio per le troppe risate. “Io pensavo chissà cosa e voi… cavolo!” esclamai, ansimando leggermente. Mi portai una mano sul cuore, che batteva all’impazzata per la mia risata prolungata.
 
“Dia… tutto ok?” chiese piano Julie, posando una mano sulla mia gamba.
 
“Il tuo cervello sta bene?” rincarò Ally guardandomi negli occhi. Sospirai, ridacchiando.
 
“Ragazze, sto benissimo.” le rassicurai sorridendo. Loro si guardarono ancora negli occhi, per poi rivolgersi nuovamente a me.
 
“La… cosa non ti turba?” mi chiese la mora, quasi stupita. Voleva imporsi un tono comprensivo, ma non ci riusciva tanto bene.
 
“Ragazze… prendetemi in parola se vi dico che non mi frega niente di chi Harry si porta a letto.” dissi, per poi alzarmi dal letto.
 
Bugia. Bugia gratis.
 
 Mi diressi verso l’armadio e presi una maglietta pulita e degli shorts di jeans. Infine tirai fuori dal mio cassetto della biancheria intima e mi diressi verso il bagno. Le mie amiche seguirono attentamente ogni mio movimento.
 
“Che fai?” mi chiese Ally. Sorrisi, uscendo dalla stanza.
 
“Mi faccio una doccia e poi vado a farmi un giro. Qui in casa mi annoio…” risposi, stringendomi nelle spalle. Entrai nel bagno e poi nel vano doccia, facendo scorrere l’acqua tiepida sul mio corpo. Non mi importava sul serio di Harry e Sunny? Certo, che domande mi facevo? Ovviamente non mi importava. Harry era un ragazzo superbo e rompiscatole che, per quanto mi riguardava, poteva portarsi a letto pure il mondo intero, maschi inclusi. Eppure, pensare a lui e Sunny a fare porcherie a letto mi faceva venire i conati.
 
Questo si chiama essere gelosi.
 
No, questo si chiama essere disgustati.
 
Senti, qual è il tuo problema con Harry?
 
È stronzo, presuntuoso, un grandissimo casanova, si crede Dio sceso in terra… ma insomma! Le persone così mi danno sui nervi!
 
Intanto ti da’ fastidio il fatto che molto probabilmente è andato a letto con Sunny…
 
Tsk… non è assolutamente vero. Stupida coscienza ficcanaso…
 
“Dia? Sei ancora viva?” mi chiese Julie, bussando leggermente alla porta. Chiusi il getto d’acqua, facendo un verso di assenso. Uscii dal vano doccia, asciugandomi in fretta. dopo aver indossato la biancheria, misi i vestiti che avevo scelto: la maglia era beige, con davanti un cuore arcobaleno e una scritta “Have a nice day”. Per i pantaloncini, avevo optato per degli shorts in jeans molto semplici e chiari, con qualche piccolo strappo. Dopo essermi truccata leggermente, con un po’ di matita nera sulle palpebre, uscii dal bagno ed entrai in camera. Mi infilai le mie adorate Converse bianche e uscii, con i capelli ancora un po’ umidi. Non mi curai di quest’ultimo particolare, dato che la temperatura, fuori era abbastanza calda e c’era ancora il sole. Cominciai a gironzolare per il campus senza meta, guardando i vari ragazzi che affollavano l’enorme prato che si stendeva nell’area dedicata alle casette: chi rideva, chi canticchiava, chi stava seduto sull’erba a leggere, chi parlava… c’era questa piacevole atmosfera che il primo giorno non avevo notato, troppo impegnata a maledire quel posto che mi sembrava tanto brutto e squallido. Senza nemmeno rendermi conto mi ero messa a camminare verso la spiaggia ed ero arrivata a cinque metri di distanza dall’acqua, all’incirca. Ero praticamente nel bel mezzo dell’area sabbiosa. Mi sedetti, con lo sguardo rivolto al mare e mi persi a fissare l’orizzonte. Improvvisamente sentii il cellulare vibrarmi in tasca: era un messaggio da un numero sconosciuto:
 
Da: N. privato
 
Ciao Dia. Era da un po’ che non ci si sentiva. Lo ammetto, mi manchi. Che ne pensi se ci vediamo accanto al gigantesco albero, vicino all’entrata della spiaggia? Facciamo alle nove e mezza. A dopo. Ed xx
 
Lessi il messaggio una, due, tre, cinque volte, prima di rendermi seriamente conto di cosa c’era scritto. Ed mi voleva incontrare in spiaggia, quella sera. Alle nove e mezza. Che ore erano? Le sette e mezza. Troppo presto per andare nel panico. Non mi andava di tornare alla casetta; più che altro non mi andava di alzarmi, quindi mi misi a pensare a una teoria che da un po’ stava iniziando a gironzolare nella mia testa: quella che poteva essere l’identità di Ed. Molti tasselli di quel puzzle coincidevano, ma la mia restava un ipotesi molto campata in aria. Allora, io pensavo che Ed fosse un mio vecchio amico di infanzia, chiamato Edmund Pedding; era il mio vicino e giocavamo spesso insieme, ma poi la sua famiglia traslocò a Londra, ed ecco un primo indizio: il campus era molto vicino alla capitale, quindi molto probabilmente Edmund era solito passare lì le sue vacanze. Poi, l’aspetto fisico: gli occhi chiari, i capelli castani e le labbra carnose. Una cosa che non scorderò mai, sono gli occhi di Edmund, azzurri come il ghiaccio. Ripensando all’ultimo sguardo che Ed mi lanciò quella fatidica sera, mi venivano in mente solo e solamente gli occhi azzurri di Edmund. I capelli: certo, Ed indossava un cappello di lana, ma si intravedevano comunque dei ciuffi castani chiari, simili a quelli di Edmund. E infine le labbra: rosee, carnose e piene. La maggiore caratteristica che li accomunava. Ma la mia continuava ad essere un ipotesi, probabilmente io stavo speculando i miei ricordi e stavo permettendo alla fantasia di galoppare, ma forse…
 
“Persa nei tuoi pensieri, eh?” mi chiese una voce conosciuta. Era Niall, che sorrideva sotto i baffi.
 
“Già…” risposi, guardandolo, invitandolo con un gesto a sedersi accanto a me. Lui si accomodò, stendendo le gambe sulla sabbia morbida. Lui si accomodò, stendendo le gambe sulla sabbia morbida. “Senti, Niall… sei il tipo che sa tenere i segreti?” sussurrai, scavando una piccola buca con la mano.
 
“Confidami i tuoi peccati, figliuola…” rispose lui, imitando i preti che si trovano nei confessionali. Ridacchiai, per poi tirare un sospiro. Non capivo perché volevo confessargli un segreto del genere. Lo conoscevo appena e quella era una cosa personale.
 
“Io ho… un appuntamento, stasera.” sussurrai. Il biondo mi guardò incerto, sorridendo appena.
 
“Tutto qui? Cavolo, Dia… mi ero preoccupato, pensavo fosse chissà cosa.” commentò lasciando cadere la testa indietro. “Chi è il fortunato?” mi chiese, sempre conservando il suo tono allegro. Mi guardai i piedi, imbarazzata.
 
“Io… non lo so. Cioè, lo so, ma… in verità non lo so. Io credo di saperlo, ma non sono sicura, tutto qua…” balbettai, diventando dello stesso colore dei miei capelli.
 
“Sono un po’ confuso…” ammise il biondo, fissandomi. Presi un respiro profondo e gli raccontai tutta la storia: di Ed, il ragazzo mascherato, di quello che era successo nel Tendone, il bacio, il messaggio, l’appuntamento, i miei sospetti sulla sua identità. Tutto. Niall rimase in silenzio, ascoltando con attenzione. Parlarne mi face stare molto meglio.
 
“Dia, devo ammettere che la tua storia è molto interessante, ma anche molto contorta. Ma sorge spontanea una domanda: tu cosa provi per questo Ed?” mi domandò il biondo, fissando i suoi occhi nei miei. Azzurro immerso nell’azzurro.
 
“Io non so. Quel bacio è stato così… wow. Non avevo mai provato una cosa del genere, baciando un ragazzo.” ammisi, abbassando lo sguardo. “Ma…”
 
“Ma c’è anche Harry.” completò lui al posto mio. Dire che divenni rossa è un eufemismo. Le mie guance si infiammarono di colpo, tanto da sentirle diventare bollenti.
 
“Cosa?!” esclamai saltando in piedi. “N-no! Harry non c’entra nulla in questo discorso! Anzi, non c’entra nulla sempre, perché a me lui non piace!” continuai, coprendomi il viso con le mani. Anche Niall si alzò, scuotendosi via la sabbia dai pantaloni.
 
“Mh, forse hai ragione… anzi, avresti ragione se le tue guance rosse e la tua reazione non ti avessero tradita.” ridacchiò, posando un dito sulla mia guancia destra. Lo fulminai con un’occhiataccia. Lui fece finta di nulla e guardò l’orario sul telefono. “Beh, è stata una bella chiacchierata. Ho capito molte cose. Ora se vuoi scusarmi vado via. È tardi…” continuò, cominciando ad allontanarsi da me e dalla spiaggia. Lo guardai camminare, con le mani in tasca.
 
“Tardi? Perché, che devi fare?” chiesi, sperando di non sembrare indelicata. Lui si girò e mi sorrise furbetto.
 
“Ma non è tardi per me. Lo è per te. Ti sei scordata? Tra dieci minuti devi vederti col tuo Ed.” mi ricordò, schioccando un paio di volte le dita, come a volermi svegliare. Feci un salto, come se avessi preso la scossa. Cavolo, era vero!
 
“Oh merda! Hai ragione, fammi correre. Ciao Niall, ti farò sapere!” esclamai agitata, iniziando a correre via.
 
“Aspetta, Dia!” mi richiamò il biondo. Mi bloccai e mi girai a guardarlo. “Voglio darti un consiglio, spero che tu possa e voglia seguirlo. Cerca di scoprire la verità, stasera. Fa’ capire ad Ed che questa situazione non fa bene a nessuno di voi due.” mi disse, fissando i suoi occhi nei miei. Annuii, con un’espressione risoluta. Beh, anche senza il consiglio del biondo, sapevo già che quella sera avrei scoperto, in un modo o nell’altro, chi diamine si nascondeva dietro quella mascherina nera. “Ora vai, altrimenti fai tardi!” mi consigliò, sorridendo. Ricominciai a correre, non prima di averlo salutato con la mano.
 
“A proposito!” gridai, senza fermarmi. “Grazie per avermi ascoltata!” continuai sorridendo felice. Niall era proprio un buon amico. Lo sentii ridere.
 
“Dovere!” mi gridò in risposta. Continuai a correre, fino ad arrivare alla fine della zona sabbiosa e raggiungendo la zona sterrata che fungeva da sentiero. Lo attraversai per un paio di metri, raggiungendo finalmente l’albero dell’appuntamento. Guardai l’ora: le nove e ventotto. Ero anche in anticipo. Ora dovevo aspettare. Mi poggiai al tronco con la schiena, sospirando leggermente.
 
“Sai, mi è sempre piaciuto salire sugli alberi.” una voce che veniva dall’alto. No, non era Dio. Mi girai di scatto guardando il punto dal quale derivava la voce e quasi gridai dalla sorpresa. Una figura maschile era appoggiata con la schiena contro due rami che formavano un angolo, le braccia incrociate al petto, una maglia bianca, una felpa nera, un paio di pantaloni neri, un sorriso sghembo e (oh mio Dio!) una maschera nera in faccia. Quasi morii di paura, quando lo vidi saltare giù e atterrare con grazia accanto a me. “Sin da quando ero piccolo.” continuò senza smettere di sorridere. Mi posai una mano sul petto, per calmare i miei battiti impazziti.
 
“Ed…” mormorai quasi sorpresa di vederlo. Ed era assurdo, perché avevamo appuntamento.




ANGOLO AUTRICE
Ammetto che ero molto combattuta. Non sapevo se mettere il capitolo così com'era o continuarlo ancora un po'. Ma secondo mio fratello era più sensato fermarmi così. Ma forse lui voleva semplicemente mettersi al computer... vabbè, too late, ormai sto postando e semplicemente mi piace questo capitolo, anche se amo molto di più il prossimo e quello dopo ancora, visto che li ho già ideati. Vi chiedo scusa se in questo periodo avrò problemi ad aggiornare, perchè il mio pc è andato a farsi benedire e sto usando quello di mia madre e non posso disporne a mio piacimento, purtroppo. Comunque, anche se non sono arrivate le recensioni me ne frego perchè amo troppo 'sta storia e non mi fermo per diecimila anni solo per le recensioni. Ora, potete far partire le ipotesi su quello che succederà nel prossimo capitolo, sono proprio curiosa. Stavolta ci fermiamo a 9 recensioni, sono certa che possiate farcela. Vero?
Baci, vostra Blinkah
   
 
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