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Autore: Lachiaretta    26/05/2014    15 recensioni
Cosa sarebbe successo se dopo l'esplosione che portò via a Katniss una delle poche persone che realmente amava invece di essere salvata dalle forze della ribellione fosse stata catturata dai pacificatori. Quale sorte poteva riservare per lei il presidente Snow.
Katniss ora vive una vita tranquilla insieme alla sua nuova famiglia. Ignara di tutto ciò che era successo a Capitol City. Nessun ricordo degli Hunger Games. Della morte di Prim. Ma qualcuno non vuole rinunciare a lei e farà di tutto per ritrovarla.
DAL CAPITOLO 17: IO PEETA MELLARK PRENDO TE KATNISS EVERDEEN COME MIA LEGITTIMA SPOSA...
DAL CAPITOLO 10: mi lascio sfuggire due parole che non pensavo avrei mai potuto dire a nessuno. “TI AMO”.
Sono Katniss Everdeen, la ragazza in fiamme, e ora sto bruciando di passione e amore per il mio ragazzo del pane. Katniss Everdeen ama Peeta Mellark.
ATTENZIONE! SPOILER!!
Genere: Romantico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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15.
 
POV THOM
 
Una parte di me vorrebbe unirsi a loro nelle ricerche di Katniss ma un’altra mi sta blocca. Sono grato a Peeta per tutto quello che ha fatto, sia per me e che per tutti gli altri. Ma non è facile nemmeno voltare le spalle a colui che per anni è stato il mio migliore e unico amico. Mi spezza il cuore vederlo così, dimagrito, gli occhi accerchiate da pesanti occhiaie, le braccia bloccate dietro la schiena per la camicia di forza. So che ha sbagliato e non lo giustifico ma  lo ha fatto solo per amore di Katniss. Perché lui l’ha sempre amata. Li ho osservati per anni credendo che prima o poi si sarebbero sposati. Ho visto il dolore nei suoi occhi quando lei si è offerta volontaria, il terrore di non vederla tornare mai più. La felicità quando lei fu proclamata vincitrice insieme a Peeta accompagnata dalla sofferenza per la loro storia d’amore.
Una sera, quando eravamo nel distretto 13, mi confidò di sentirsi una brutta persona. Quando gliene domandai il motivo mi rispose che gli era capitato di sperare che Snow uccidesse Peeta. Lei avrebbe sofferto molto ma prima o poi se ne sarebbe fatta una ragione. Avrebbe voluto picchiarsi per aver solo pensato una cosa del genere ma disse che era più forte di lui.
Non me la sento di schierarmi in questo momento dalla parte di nessuno dei due, per questo quando Finnick mi chiede se voglio unirmi a loro rifiuto l’offerta incamminandomi verso casa.
 
 
POV FINNICK
 
Gale Hawthorne e Peeta Mellark da soli nei boschi. Meglio che mi unisca a loro prima che questi due si mettano le mani addosso.
Recuperiamo le nostre armi e ci dirigiamo verso il confine del villaggio senza dire nemmeno una parola. Appena mettiamo piede nel bosco Gale rompe il pesante silenzio che si era creato tra noi.
“Mellark non credi sia il caso di liberarmi le braccia?” Domanda agitandosi all’interno della camicia di forza.
“No, non credo” Risponde Peeta secco senza distogliere gli occhi dalla boscaglia. “Devi solo seguire le tracce no?” Continua pacatamente sempre senza guardarlo.
“Peeta io invece credo che sia meglio liberarlo per ora. Potrebbe esserci di maggior aiuto.” Intervengo cercando di impersonare al meglio il ruolo di paciere che mi sono auto assegnato. In fondo Hawthorne aveva ragione, così legato non era in grado di fare praticamente quasi nulla.
Solo alle mie parole Peeta si volta verso fissando i suoi occhi azzurri nei miei. “Se lo dici tu va bene.” È la sua risposta. Sa che può fidarsi di me. In fondo ho messo a repentaglio la mia stessa vita più di una volta per salvare la sua e quella di Katniss. Sono sempre stato dalla loro parte.
Alza la spada e taglia i lembi delle maniche permettendo alle sue braccia di ricadere libere lungo i fianchi. Il gemito involontario che emette mi lascia intuire che forse erano troppi giorni che le costringeva dietro la schiena. Alza entrambi gli arti indolenziti al cielo e li fa roteare un paio di volte per sgranchirli.
“Ora muoviti. Non abbiamo tempo da perdere.” Sbotta Peeta gelidamente, infastidito per l’esitazione del rivale.
“Tranquillo fornaio. È passata di qua.” Dice indicando un’impronta fresca sul terreno bagnato dall’umidità della notte. “Si può sapere cosa le avrebbe detto Nelly di così grave da far fuggire Katniss nel cuore della notte?” Il ghigno maligno disegnato sul suo volto mi lascia intuire che è già a conoscenza della risposta e che il suo è solo un tentativo di infastidire Peeta.
“Si chiama Delly e non credo sia affar tuo.” Risponde Peeta asciutto continuando a camminare.
 Gale si blocca improvvisamente in mezzo al sentiero. “Pensavo ti servisse il mio aiuto. Quindi posso anche tornare al villaggio?”
Lo sguardo esasperato di Peeta mi spinge ad intervenire “Lo stai ricattando?” Lui sorride di nuovo malignamente. “Certamente.”
Peeta sospira rumorosamente. “E va bene Gale ma proseguiamo però. Lei non è armata e ci sono sicuramente dei cinghiali qui intorno, e chissà quali altri animali pericolosi.”
Credo che sarebbero bastate queste ultime parole a spingerlo a riprendere il cammino, nel dubbio però Peeta inizia a raccontare la sua storia. Ci descrive l’immensa confusione che regnava la sua mente dopo il depistaggio. “Come ben sai dell’amore che provavo per Katniss non vi era più traccia, solo odio. Dopo l’esplosione delle bombe Haymitch mi ha portato qui e ricoverato in ospedale. Non avendo più famiglia ero solo e l’unica persona che mi rimase accanto fu la mia amica d’infanzia, Delly. Inizialmente credevo che lo facesse costretta dai medici ma più i giorni passavano più era chiaro che era lei a volerlo. Voleva stare con me. Mi ricordai che in passato eravamo stati molto vicini, non solo come amici intendo, prima della mietitura, ci eravamo scambiati alcuni baci, dietro i campi di calcio della scuola e dietro il cumulo di macerie vicino all’ingresso sud della miniera. Non che io provassi qualcosa di profondo per lei ma era una bella ragazza. E lo era ancora ma soprattutto non aveva problemi, era normale a differenza mia, e con lei non mi capitava mai di avere dei flashback. Per un breve istante pensai che fosse la scelta giusta, che con lei potevo essere di nuovo felice e magari avere di nuovo una famiglia. Ma anche se l’odiavo Katniss era sempre nei miei pensieri. Quando baciavo Delly ricordavo il sapore delle sue labbra. Quando mi svegliavo in preda agli incubi e mi rifugiavo tra le braccia di Delly, mi ritrovavo inevitabilmente a pensare alle notti con Katniss sul treno o al centro d’addestramento e a sperare di poterla di nuovo stringere a me. I flashback diminuirono progressivamente fino a sparire del tutto e con loro gli effetti del depistaggio e del veleno degli aghi inseguitori. I ricordi invece iniziarono a farsi sempre più nitidi e come la certezza che non era quello che volevo. Spiegai a Delly che non potevo stare con lei se il mio cuore apparteneva ad un’altra donna e la lasciai.”
Sia io che Gale ascoltiamo in silenzio la confessione di Peeta. Non credevo che avesse dovuto affrontare tutto questo da solo. Io rimasi molto più tempo di lui in ospedale e quando fui dimesso mi offrii di seguirlo nella sua ricerca senza tregua ma non immaginavo minimamente che avesse dovuto affrontare il depistaggio completamente da solo.
“E tu? Vorrei sapere anch’io cos’è successo dopo l’esplosione di quelle bombe.” Mi sorprendono le parole di Peeta. Tributo e cacciatore si fissano negli occhi. Credo che siano entrambi pronti ad uccidersi a vicenda se non fosse per il dolore che ciò causerebbe alla loro ragazza di fuoco.
“Cosa devo dirti. Lei non ricordava nulla e io sapevo come conquistarla. Non ne vado fiero ma era l’ultima mia chance per averla al mio fianco. Come hai ben detto tu me l’hanno servita su un piatto d’argento e io non ho saputo non approfittarne.” Ammette scrollando le spalle. Ma questo a Peeta non basta, vuole saperne di più.
“Cosa c’è stato tra di voi?”
Gale sembra improvvisamente imbarazzarsi ma non riesce a trattenere una risata. “Dovrei confessarti anch’io i miei segreti? E poi? Ci mettiamo lo smalto a vicenda?” Gli risponde ironico. Riesco a percepire la rabbia di Peeta da come stringe l’elsa della sua spada nonostante continui a camminare senza dire nulla sorpassandolo e dandogli le spalle. Non so cosa spinga Hawthorne a rispondere comunque alla domanda del ragazzo del pane ma riprende a parlare.
“Siamo sinceri, la ragazza di fuoco lo è solo di nome. Non ha mai voluto spingersi oltre a qualche bacio. Non che non abbia insistito, avrei voluto più di ogni altra cosa che fosse mia, ma sembra non esserne pronta, e temo che non lo sarà mai”
Solo io posso vedere il sorriso soddisfatto che illumina il viso del ragazzo del pane. Ma non è solo felice per la confessione di Gale, sta gongolando. “Cosa ci nascondi tu?” Nonostante tutti i miei sforzi non riesco a mantenere la domanda solo nella mia mente e le parole sdrenano dalla mia bocca facendo irrigidire il ragazzo moro. Scatta in avanti e guarda fisso negli occhi il rivale.
“Tu? Voi?” Il suo sguardo è carico di odio e mi spinge a lanciarmi in mezzo a loro per dividerli.
 “Calma, calma.” Allungo le braccia e poggio le mani sui possenti pettorali di Gale e credo di riuscire a trattenerlo solo grazie alla forza straordinaria conferitami dalle parti meccaniche del mio corpo. “Ora pensiamo a ritrovare Katniss, poi potrete litigare quanto volete.” Credo di essere stato abbastanza convincente perché sento la tensione abbandonare i muscoli di Gale. Mi volto per controllare se lo stesso vale per Peeta ma anche se non sorride più la sua espressione è ancora beata. Vorrei dargli una pacca sulla spalla e offrirgli un sigaro che non ho ma non credo sia il caso in questo momento e sono sicuro che Haymitch mi ucciderebbe se lo facessi senza di lui, quindi mi limito a strizzargli un occhio di nascosto in segno di intesa: il nostro discorso è solo rimandato.
 
 
POV KATNISS
 
Non so se siano passati solo pochi muniti o delle ore. Perché sono scappata così? Non so se mi abbia ferita di più che Peeta abbia avuto una relazione con Delly o che non mi abbia detto nulla. Perché nascondermelo? Non che mi aspettassi un racconto dettagliato, sinceramente non lo vorrei nemmeno, ma nascondermelo così? In passato mi aveva confidato di aver frequentato altre ragazze prima della mietitura, perché non dirmelo anche questa volta. Eppure ne avevamo parlato.
Che abbia provato qualcosa per lei? Forse non ha voluto dirmi nulla per non dovermi dire che si era innamorato.
Rimango accoccolata nell’incavo dell’albero in cui ho trovato riparo. Ho strappato il vestito di Cinna e non credo che esista qualcuno capace di ripararlo. Stringo ancora più forte le ginocchia al petto cercando di trattenere le lacrime.
Un rumore nella boscaglia mi fa scattare sull’attenti, anche in questo momento il mio istinto di sopravvivenza ha la meglio. Alcuni voci in lontananza attirano la mia attenzione. Non mi serve sporgermi, riconoscerei le loro voci tra mille. Peeta e Gale. E una terza persona che credo si tratti di Finnick. Mi staranno cercando. L’immagine di Peeta e Gale insieme mi turba, ma non sembrano litigare, almeno per ora. Rimango in silenzio con l’orecchio teso per sentire le loro parole.
“Non ti preoccupare, non credo che mi sarà più possibile portartela via.” È la voce del mio vecchio compagno di caccia.
“Come posso esserne sicuro? Potresti approfittare di questo momento. In fondo è la tua specialità cogliere le occasioni al volo.” Risponde sprezzante Peeta.
Parlano di me. Come può anche solo pensare che potrei abbandonarlo volontariamente.
“Stavolta è diverso.”
Non posso non essere d’accordo con il mio amico del giacimento. Io ora appartengo al ragazzo dagli occhi azzurri e anche lui lo sa.
“Tu credi?”
Si, Peeta. Ti ho concesso tutto quello che potevo offrirti perché ti amo e tu pensi che io potrei scappare con lui. Odio quello che è successo con Delly e che tu non mi abbia detto nulla ma non scapperei mai da te. MAI.
“Si. Quanto pensi che ci metterà a capirlo?”
Capirlo?
“Capirlo?”
“Si. Più o meno chiaramente sta ricordando ogni cosa ormai. La sua memoria sta ritornando. Quanto ci metterà a collegare le bombe a me?”
Tutti smettono improvvisamente di parlare. Le bombe? Perché mi ricordano qualcosa. Frugo nella mia mente alla ricerca di qualcosa che mi possa aiutare a capire. Gale e Beete nel distretto 13 che progettano un’arma particolare. Una bomba con un secondo scoppio ritardato. Perché lo ricordavo così chiaramente. Non ero felice della loro idea. Così avrebbero colpito anche che avrebbe soccorso i primi feriti. Chi avrebbe soccorso i primi feriti?
PRIM! Prim è stata uccisa da una di quelle bombe.
“SEI STATO TU!” La rabbia mi spinge ad uscire urlando fuori dal mio nascondiglio.
 
I tre ragazzi si bloccano vedendomi comparire dall’incavo dell’albero. I loro visi sconvolti.
“L’HAI UCCISA TU.” Urlo verso quello che una volta era stato il mio migliore amico.
Peeta fa qualche passo verso di me con le mani bene in vista per non turbarmi. “Katniss calmati.” Ma io non sento una sola parola.
“L’HAI UCCISA TU.” Non riesco a pensare o a dire altro.
L’espressione sconvolta di dolore sul viso di Gale mi fa capire che è la verità.
Incontrollatamente mi getto su di lui. “L’HAI UCCISA TU.” Urlo di nuovo mentre sbatto i pugni contro i suoi massicci pettorali. Due braccia dietro di me mi afferrano per la vita sollevandomi da terra e tirandomi via da lui ma non abbastanza velocemente. Scalcio in aria con tale violenza che un mio piede lo colpisce in pieno volto piegandolo a terra mentre con le mani si copre il naso da cui sgorga un’abbondante flusso di sangue.
“PEETA LASCIAMI. LASCIAMI. HA UCCISO MIA SORELLA.”
Vengo trascinata di peso per la boscaglia verso il villaggio. Solo quando Gale scompare del tutto dalla mia vista la rabbia inizia ad affievolirsi, lasciando il posto al dolore.
Il mio amico ha ucciso la mia paperella.
 
 
“Perché non me l’hai detto?” Gli domando tra le lacrime.
“Katniss…” Vorrei allontanarmi da lui ma allo stesso tempo sento di aver bisogno delle sue braccia.
“L’ha uccisa lui.” Vorrei urlare ma dalla mia bocca esce solo un rauco sussurro.
“No, Katniss. Non è stato lui ad ucciderla. Lui era con te in quella piazza. Cerca di ricordare. Era stato catturato poco prima di te dai pacificatori.” Mi afferra il volto tra le sue forti mani costringendomi a guardarlo negli occhi.
“Sono state le sue bombe.” Sbraito cercando invano di liberarmi dalla sua presa.
“Le ha ideate lui ma non le ha lanciate. È stata la Coin a farlo. Non è stato lui ad uccidere Prim, non le avrebbe mai fatto del male.”
Le mie lacrime sembrano non avere fine. Le braccia di Peeta mi cullano dolcemente cercando di calmare i miei singhiozzi che però non accennano ad attenuarsi almeno per una mezz’ora abbondante. Rimaniamo nel bosco, lontani dal villaggio e da lui. Quando finalmente sembro trovare tregua riesco a parlare di nuovo. “Avresti dovuto dirmi la verità. Dovevo saperlo.”
Lui annuisce lievemente. “Avrei dovuto, ma non credevo che tu fossi ancora pronta.” Ha ragione, non ero ancora pronta a sapere questa verità. “Mia madre lo sa?” Gli domando cercando di trattenere le lacrime che si ripresentano ai miei occhi pericolosamente.
“Si. Non è stato facile nemmeno per lei ma poi ha capito. Tutti abbiamo dei motivi per odiare Gale, ma la morte di Prim non è uno di questi. Kat ricorda che non è stato lui a mandarla in trincea e non è stato lui a lanciarle addosso la bomba.”
Forse ha ragione, non è stato lui a sganciare le bombe, ma se lui non le avesse inventate lei probabilmente non sarebbe stata uccisa. Non potrò mai perdonarlo.
“E Delly? Perché non mi hai detto la verità nemmeno su di lei?” Gli chiedo ricordando il motivo per cui ero scappata nel bosco.
Peeta inspira profondamente. Sembra non trovare le parole giuste e rimane in silenzio.
“Provi qualcosa per lei?” Strabuzza gli occhi alla mia domanda.
“No, Katniss, no. Io ti amo da quando ero bambino e non ho mai smesso. Nemmeno quando mi hanno spinto ad odiarti. Ho creduto forse per un attimo di poter essere felice con lei, ma tu eri sempre nei miei pensieri. Se non fosse stato per il depistaggio non mi sarei mai avvicinato ad un’altra donna, perché io ti amo. Credevo che fosse chiaro anche a Delly, ma evidentemente non riesce ad accettarlo.”
I suoi occhi sono fissi nei miei e posso leggerci chiaramente tutte le sue emozioni. Rabbia verso sé stesso per avermi ferito. Dolore per aver illuso quella ragazza che sembra non voler accettare la verità. E amore. Lui mi ama veramente e io amo lui.
Di fronte al mio silenzio sembra voler ricominciare a parlare ma io adesso non ho bisogno delle sue parole. Le mie labbra sbattono quasi violentemente sulle sue cogliendolo di sorpresa. Non è uno dei nostri soliti baci, dolci e delicati. Riverso sulle mie labbra tutto il dolore e la rabbia che ho accumulato nelle ultime ore, assaggiando il sapore delle mie stesse lacrime rimasto sul mio volto. Intreccio le mani tra i riccioli biondi per impedirgli di allontanarsi da me. Tra un bacio e l’altro ogni sentimento negativo sembra sparire dalla mia mente. Il dolore, la disperazione e la rabbia lasciano spazio all’amore e al desiderio per il mio ragazzo del pane.
E siamo di nuovo solo noi nella nostra bolla, incuranti del resto del mondo.
“Resta con me” Mi sussurra tra un bacio e l’altro.
“Per sempre”   
 




 
Ciao!!!
Ecco il nuovo capitolo.. Volevo aggiornare qualche giorno fa.. ma boh.. non mi convinceva.. però non sono riuscita a cambiarlo.. Spero di aver chiarito in maniera accettabile la storia di Peeta e Delly e quella di Gale e Katniss..
Boh.. Spero vi sia piaciuto.. E spero di non essere stata confusionaria nel Pov di Katniss nell'intervallare il discorso tra Gale e Peeta con i pensieri di Katniss.
Grazie ancora per tutte le vostre recensioni positive..
Siete FANTASTICHE..
Voglio prepararvi però.. dal prossimo capitolo ci sarà una svolta non proprio positiva.. in fondo è pur sempre Hunger Games e Snow è vivo e in agguato!!! 
Un abbraccio!!
 

 
   
 
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