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Autore: giuggi_89    26/05/2014    3 recensioni
Dal terzo capitolo: "...Con gli occhi socchiusi cercai di vedere qualcosa e lo vidi mentre si toglieva la t-shirt, era dalla mia parte del letto e mi dava le spalle, con un gesto si sfilò la maglia dall’alto e vidi le sue spalle muscolose, era tonico, la pelle sembrava liscia, ancora abbronzata; altri tatuaggi erano presenti sulla sua schiena, in basso a destra vicino ai fianchi c’era una tribale simile a quello che aveva sul braccio e che prendeva tutta la spalla sinistra, sotto il collo vi era una scritta
‘Don't find fault, find a remedy’. Non riuscivo a staccare gli occhi dalla sua schiena, ma decise che evidentemente non era abbastanza: si sfilò i pantaloni e mi voltai ancora; non avrei potuto reggere altro."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Cap. 10 Mamma…

 

Se l'Oca mi guarda ancora le tiro il collo. Forse il collo si tira alle galline?

Maky sei ubriaca. Stai buona. Siamo dietro di voi. Due minuti e ci siamo.

Mi ha guardata ancora.

Mi voltai verso il lunotto posteriore e guardai Hay, mi indicò il telefono.

Adam dice di aspettarci, scommette 100 dollari su di te.

Scoppia a ridere e mi ricordai di essere in auto con Noah, Matt e l'Oca, non mi interessava il suo nome per me era solo l'Oca.

"Tesoro vuoi condividere il tuo divertimento?"

Noah mi sorrise allo specchietto e la mia vicina si irrigidì: si mi ha chiamata tesoro, fottiti. "Scommesse, tesoro" dissi. Ero ancora davvero ubriaca, come diavolo faceva Noah a stare così bene ed a guidare? Appoggiai la testa sul sedile e chiusi gli occhi.

"Scommesse su quanto te la tiri"

Un bisbiglio alla mia sinistra.

"Scusa? Puoi ripetere?"

L'Oca era anche molto più stupida di quando potessi immaginare. Mi guardò ancora e alzò il dito medio verso di me. Morta. La volevo morta. L'alcool mi salii fino al cervello e annebbiò tutto, vedevo solo nero, tutto era forse esagerato per una battutaccia ma sapevo benissimo che c'era di più, c'era Noah in palio. Come la leonessa del branco dovevo far capire a tutti quale fosse il mio leone.

"Senti Oc..." come cazzo si chiamava?" senti tu, vedi di smetterla che tra battute e occhiate mi ha già stufata."

Troppo educato per una come lei, sapevo già che non avrebbe funzionato.

"Bimbe che succede?"

Noah si intromise e allungai una mano verso i posti interiori in senso di finirla li subito.

"Matty, qua sono cazzi!"

"Forse sono quelli che non prendi acida come sei"

Scusa?

"Forse sono quelli che prendi tu per essere così" e la guardai da testa a piedi con senso di pena. Ma cosa cazzo voleva da me? Mi conosceva? No.

"Che cazzo vuoi?"

Si avvicinò al mio orecchio.

"Quello di Noah, levati dalla palle sfigata" No, ma che eleganza!

La macchina si fermò e Noah e Matt scesero rapidi mentre mi stavo per avventare sull'Oca che scese dall'auto con un sorrisetto compiaciuto sul viso.

"Te lo tolgo quel sorrisino stanne certa"

Una mano strinse la mia e mi divincolai ma la presa si spostò al polso e divenne più ferrea. Noah mi stava bloccando mentre Matt mi guardava come fossi una pazza. Beh forse lo ero davvero. Ma ero ubriaca e agitata.

 "Maky che ti prende?"

Fissai l'Oca entrare nella confraternita ancheggiando e mi infuocai.

"Vuole il tuo..."

"Il mio?"

"L'hai sentito Noah, lo sai benissimo"

"E perchè ti incazzi scusa?"

Mi stava prendendo per il culo?

"Stai scherzando?"

"Bah tu hai compagnia stasera"

Ma perchè ero circondata da stupidi? Presi Noah e lo trascinai via.

"É stata Hay, ti voleva fare incazzare prima di beh.. Prima di quello che ci siamo detti in casa..."

Alzai lo sguardo e stava ridendo.

"Makayla, Makayla siamo parecchio ubriache" si avvicinò e mi strinse a se" Mi piace e mi piaci aggressiva ma lascia perdere Amber non merita" portò le sue labbra sul mio orecchio  “per me meriti solo tu, ma stasera ormai va così, cerchiamo di divertirci ma attenta a quello che fai" sospirai.

Non doveva andare così stasera, nella mia mente andava che mi rotolavo nel letto con Noah. Rotolavo nel letto? Quanto posso essere ubriaca? Abbassai il viso e arrossii violentemente, Noah mi alzò ancora il viso e si riavvicinò al mio orecchio.

"Sta notte stai da me" e si avviò verso il vialetto.

Strinsi le gambe e respirai. Voleva fare sesso con me anche lui, tecnicamente lui lo voleva fare da un po', ma cazzo si! Io volevo farlo più di fare qualunque altra cosa; strinsi ancora le gambe e i jeans divennero molto fastidiosi.

"Maky... se devi avere un orgasmo entra almeno in bagno"

"Adam, fai schifo" Liv gli tirò un ceffone e mi prese sotto braccio.

"Qualunque cosa ti abbia detto Noah non ho più alcun dubbio sul fatto che ci sappia fare" mi sussurrò Olivia.

"Liv, sono troppo ubriaca per non dire volgarità, fammi stare zitta"

Scoppiò a ridere e chiamò rinforzi.

"Hay, Makayla stasera è in forma, divertiamoci un po'"

Cazzo.

"Liv noi è da prima che ci stiamo divertendo"

Entrammo nella casa, la musica era forte, c'era tantissima gente e l'odore di fumo e sudore aleggiavano nell'ingresso, riuscimmo con i gomiti a farci spazio e a raggiungere la cucina, Olivia prese da bere mentre io e Hay passammo, ne avevamo entrambe abbastanza di alcool per stasera. Ritornammo nella stanza dove c'era il dj e iniziammo a ballare, più mi muovevo più il rum tornava a farsi sentire, ma era una sensazione di libertà di leggerezza che mi mancava, ero solo Makayla, una studentessa ubriaca e non Magdalene, le sue responsabilità e la sorella di Sophie, scacciai il pensiero e ritornai a ballare con le mie amiche. Lana Delrey cantava 'Summertime sadness' e io cercavo con lo sguardo Noah. Da amici a prossimi amici di letto.

"Guardala Hay! Di nuovo! Pazzesco" Quelle due stronze.

"Maky se sei così solo perchè probabilmente stai pensando a lui stanotte sarà meglio se vi lasciamo l'intera casa"

Alzai gli occhi al cielo, ma avevano ragione, solo il pensiero e andavo su di giri. Il Dj passo ad un pezzo dance country del momento e iniziai a ballare, si, mio nonno mi aveva iscritto con lui ad un corso di country, tipico del nonno : con tutti i balli da Astor noi ballavamo il country per l'orrore di mia madre. Inizia con la voce di Kesha a battere il tacco dei miei bikers ,a muovermi a ritmo e a battere le mani. Fortuna che ero ancora ubriaca. Qualcuno si accorse della mia performance e mi fece spazio, mi spostai verso Hay e Liv e gli indicai i passi, mi posizionai davanti da riferimento e mi seguirono, e si unirono altre ragazze tra gli urli dei ragazzi presenti. Alzai la maglietta e continuai a ballare, e da esibizionista ubriaca mi ritrovai ad ancheggiare e a muovermi verso il mio pubblico. Guardami bene Noah. Mi avvicinai ad un ragazzo in prima fila, lo presi per il colletto della maglietta e lo trascinai con me, mi voltai e mi strusciai su di lui, che mi fece ballare, ci sapeva fare! Mi allontanai e presi un altro ragazzo mentre il primo faceva ballare Hay, ma Noah fu più veloce e mi ritrovai a ballare con lui, non era bravo come il primo ma non mi interessava assolutamente, la canzone finii e il dj mise un altro pezzo che non conoscevo, era un altro genere, Noah mi strinse e mi incastrò tra le sue gambe, avvampai. La canzone stava cantando "We always waiting for tonight".

Cazzo. Noah mi alzò il viso e ci fermammo in mezzo alla pista. Come sempre con lui non mi interessava niente e nessuno, non sentivo nessuno, c'eravamo solo noi.

"Altro che Manhattan girl, sei la country girl"

Urlò e scoppiammo a ridere. La canzone finì.

"We always waiting for tonight" mi sussurrò, baciandomi una guancia e sparì tra la folla.

"Dovete farlo tipo ora!"

Hay era di nuovo vicino a me e aveva ragione: dovevamo fare sesso al più presto o sarei impazzita.

"Vai da lui e portatelo a casa, fai qualcosa ma fallo! La tensione sessuale è insostenibile anche per noi" continuò Hailey sorridendo, ci spostammo in cerca dei ragazzi e trovai Matt insieme agli altri, mi ero quasi scordata di lui, che stronza.

"Ehi! Tutto bene?"

Chiesi avvicinandolo.

"Si! Sei stata grande prima"

Sorrisi. Apprezzavo davvero Matt era un bravo ragazzo ma non era giusto continuare a illuderlo.

"Grazie per avermi invitato stasera, una bella serata tra amici è quello che mi ci voleva" e mi sorrise ancora.

"Figurati, sono un po' pazzi ma sono bravi" dissi indicando Adam e Caleb

"Senti Matt, io, ecco, non vorrei che tu..." forse ancora con rum in corpo non era il momento per fare certi discorsi; non riuscivo a fare un discorso completo, figuriamoci farmi capire.

"Noah mi ha detto tutto"

Sgranai gli occhi.

"Cosa ti ha detto?"

"Che vi frequentate, scusa ma se vi frequentate, perchè lui sta ballando con Amber?"

Mi voltai e lo vidi mentre permetteva all'Oca di strusciarsi su di lui, le sue mani sulla schiena.

"Maky, calma"

Matt mi guardava divertito.

"Calma un cazzo!" urlai

"Scusa Matt, sono ubriaca, cosa ti ha detto Noah?"

"Mi ha fatto capire amichevolmente di starti distante che uscivi con lui"

"Non siamo mai usciti"

"Beh che c'è qualcosa tra di voi, è vero?"

Un'incertezza sul suo viso.

"Si Matt, ma lui balla con l'Oca!"

"E tu balla con me"

Mi prese e mi fece voltare e mi strinse, iniziammo a ballare, era bravo, gentile, i suoi tocchi erano calibrati niente che vedere con quelli pieni di sesso di Noah, Matt mi piaceva ma lui non mi faceva l'effetto di Noah, nessuno mi faceva il suo effetto. Sorrisi e mi lascia trascinare dal ballo, ci ritrovammo vicino a Noah e gli assestai un calcio sullo stinco.

"Ops" urlai mentre si fermò dolorante e divertito.

L'Oca in spirito da crocerossina porno si abbasso per toccare la gamba di Noah e trattenni un conato di vomito, che scena patetica. Matt rise e mi strizzò l'occhio e poi fece quello che avrei dovuto fare io dall'inizio della serata: prese Amber e la portò via. Alzai lo sguardo e Noah mi fece cenno di avvicinarmi, cazzo.

"Non l'ho fatto apposta"

"E invece si"

"Mi hai detto che lei non meritava"

"Non ti ho detto di colpire me!"

Alzai gli occhi al cielo.

"Sei gelosa"

"Anche tu"

"Si, lo sono"

Aspettava che lo ammettessi anche io.

"Si"

"Si cosa?"

Lui e la sua mania di volersi sentire dire le cose per intero.

"Si, sono gelosa"

"Dobbiamo curarla, è una malattia"

E si avvicinò, le sue labbra furono sulle mie, amici vero Noah? Decisi di non fare altre battute per oggi e lasciai che il bacio crescesse d'intensità: guardami Oca, guardami bene! La sua lingua raggiunse la mia e la lasciai fare, mi strinse a se e mi arresi a lui, mi cinse le braccia sulla schiena e spinse con più foga il bacio . Il nostro primo bacio dopo tutto, dopo Sophie, senza bugie. Accarezzai il suo viso con un accenno di barba e mi staccai

"Sei bellissimo"

Potevo essere ancora ubriaca lo ammetto. Sorrise e mi baciò ancora.

"Andiamo? Ti prego"

Mi stava implorando di andarmene? Io non sarei nemmeno venuta a questa maledetta festa! Annuii e mi prese per mano, uscire con lui fu più facile che entrare con le ragazze, le vidi mentre camminavo verso la porta, mi sentivo su una nuvola, tutto intorno a me era ovattato ero felice.

"Maky"

Usciti dalla casa Noah si fermò e mi chiuse tra di lui e la sua auto, portò entrambe le mani al livello del mio viso e appoggiò la sua fronte alla mia.

"Noah"

Lo baciai io questa volta, lo sentii mugolare qualcosa di incomprensibile tra le mie labbra e sorrisi.

"Voglio fare tutto per bene, ho già fatto troppo casino con te"

"Mi sembra che tu stia facendo tutto molto bene Noah." risposi strusciandomi su di lui e accarezzandogli il collo.

"Maky, ti voglio così tanto"

"Io..."

"Tu?"

"Smetterai mai di chiedermi l'ovvio?" Sorrise

"Tu?" Sorrisi

"Anche io Noah"

Mi aprii lo sportelo dell'auto e si andò a sedere al volante, avrei dovuto essere tesa, agitata, nervosa ma non ero nulla di ciò, ero solo felice ed eccitata.

"Piccola, prima però dobbiamo parlare, a dire il vero sono stufo di parlare perchè ogni volta che parliamo facciamo un casino ma ti devo parlare, ho già detto parlare? Mi si incartando Maky..." "Calma Noah"

Posai la mano sulla sua coscia.

"Così non aiuti”

"Sei incontentabile"

"Esatto..."

Prese la mia mano tra le sue e la strinse ancora, incastrai le dita alle sue e strinsi anche io, dovevamo avere una seconda opportunità ce la meritavamo entrambi.

Accostò sul marciapiede e scese dall’auto.

Maky, prima di entrare devi promettermi che non scapperai più

“Promettimi che non mi manderai più via

Mi baciò ancora e suggellammo così la nostra promessa, entrammo in casa e lo seguii al piano di sopra entrò in camera sua e mi sedetti sul letto da buona ninfomane come ero diventata non vedevo l’ora di spogliarlo e che lui spogliasse me, ma evidentemente ancora non era il momento, ristrinsi le gambe, decisamente oggi avevo potenziato i muscoli delle cosce con tutto questo stringere. Si sedette vicino a me e mi abbracciò.

Noah, che c’è?” gli chiesi immaginandolo già senza maglietta

“Vieni a casa con me al ringraziamento” e lo immaginai senza pantaloni.

Ma mancano ancora settimane, cosa ti viene in mente?”

“Ho fatto una promessa”

“L’hai mantenuta”

“Ne ho fatte altre due se la metti così”

Non capivo, una ruga si presentò sul suo viso.

Noah, cosa succede?”

“Ho promesso a mia sorella Nora che ti avrei portato a casa con me al ringraziamento

“E perché mai?”

“Perché ho fatto un’altra promessa a mia madre

“E quindi?”

“Non prendermi per scemo, ok?”

Annui alla sua strana domanda.

Hay ti ha detto che sono tornato a casa settimana scorsa dopo la Makayla’s Bomb” sorrisi.

“Bel nome, grazie”

Sorrise e continuo.

“Dopo il mio passato un po’ incasinato, ho l’abitudine di parlare con mia madre se ho dei problemi e tu eri un grosso problema

Annuii.

“Non riuscivo a capire come nonostante tutto, io non riuscivo a stare lontano da te, ad odiarti, io non ci riuscivo” prese fiato “ mia madre mi ha fatto ammettere quello che mi ha fatto dire anche il rum, mia madre e il rum l’accoppiata peggio della CIA, mentre parlavamo di te, è intervenuta la piccola, mi si è seduta in braccio e mi ha detto che anche lei voleva conoscere la mia amica, e le ho promesso che avrei fatto di tutto perché venissi con me al ringraziamento, ed è il “si tutto” che mi mamma non ha gradito, le ho raccontato di come ci siamo conosciuti, e mi ha detto che non era un comportamento da bravo ragazzo”

“Oddio Noah, cosa le hai detto scusa?”

“Ehm”

“Le hai detto che abbiamo dormito insieme e ci conoscevamo da quanto una settimana nemmeno?”

Alzò gli occhi e si morse il labbra inferiore.

Noah!”

"Ma lei è una donna moderna"

Ma che figura!

"Noah, vai avanti per piacere"

Si schiarì la voce.

"Niente, mi ha detto che con te dovevo cambiare approccio"

"Mi stai dicendo che hai fatto voto di astinenza a tua madre?" Rise.

"No, le ho solo promesso che farò tutto per bene con te."

Vieni qui e spogliati, vedi come facciamo tutto per benino.

"Ah, ok"

Fu quello che riuscii a dire, capitan coraggio Makayla. Stentai a credere quello che mi stava dicendo ma i suoi occhi erano sinceri, c'era passione e rispetto, un atteggiamento che non avevo mai avuto per mia madre troppo impegnata a far successo piuttosto che ad educarmi. Si ma questa specie di ritorno al passato non riuscivo ancora a capirla.

"E quindi cosa dovremmo fare? E soprattutto perchè me ne parli solo ora? Oggi volevi essere mio amico, niente strani corteggiamenti"

Si portò le mani alla testa.

"Sono una confusione ambulante, tu sei la mia confusione. Volevo convincermi che potevo stare senza di te ma non era così, volevo iniziare piano, da amici ma a quanto pare non riusciamo, mi confondi Maky, ma non mi è mai più stato chiaro di ora che ti voglio, qui, con me. Pensavo che la mia unica felicità fossero mia mamma e Nora ma poi sei arrivata tu e hai distrutto tutto. Voglio ripartire da capo, scherzare con te, logorarti e voglio che tu sia coinvolta quanto sento di esserlo io, sei il mio rimedio a questa pessima vita, al mio passato"

Allungai la mano verso di lui, mi guardò dubbioso e gli feci cenno di stringerla, era il mio gesto per fargli capire che qualunque cosa mi avesse chiesto io ero con lui.

"Ciao Noah, io sono Makayla Magdalene Astor da New York"

Mi sorrise.

"Posso chiamarti Maky? Io sono Noah, Noah Scott dal New Jersey" scoppiammo a ridere la stretta di mano cambiò in un intreccio di dita. Stavamo ricominciando, le sue parole così  dolci e intense, mi avevano aperto la mente, aveva ragione, stavamo ricominciando ma non potevamo far finta che non fosse successo nulla, ne tanto meno non pensare al nostro passato, che in qualche modo ci legava. Era stato decisamente più maturo di ne; forse il sesso a noi non bastava volevamo entrambi di più.

"Anche tu sei il mio rimedio”

 Appoggiai la fronte alla sua e ci baciammo ancora,  le mie mani scivolarono su di lui, sospiri e gemiti, una tortura per entrambi, mi staccai e mi lasciai cadere sul letto, che fatica resistere, resistergli. Ma se è quello che voleva lo avrei voluto anche io.

“Sei proprio sicuro?”

“Sicurissimo” lo guardai con un smorfia in cui esprimevo i miei dubbi sulla sua dichiarazione.

Makayla dai, cosa vuoi che sia”

Lo guardai sconvolta, stava parlando sul serio? Dieci minuti prima voleva me, voleva fare sesso con me, ora qui sul suo letto, clamorosamente eccitati, lui fa finta di niente , anzi sfotte la mia eccitazioni che ha raggiunto livelli imbarazzanti in tutta questa assurda giornata. Incredibile.

“Sei uno stronzo”

“Partiamo alla grande”

Sorrise e si portò sopra di me.

“Levati Noah

Ma non si mosse, strusciò il suo corpo sopra il mio, e chiusi gli occhi, era fuoco su di me, non avevo più dubbi che lui mi volesse morta, era la sua subdola vendetta, altro che promesse alla madre.

“Non è giusto usare l’astinenza per vendicarsi

Riuscii a dire mentre mi stava baciando il collo.

“Non è vendetta, facciamoci desiderare ancora di più

Mi issai sui gomiti e lo baciai con impeto, glielo avrei fatto vedere io il desiderio, spinsi la lingua contro la sua, mi lasciai cadere e lui scese con me, liberai le mani da sotto di lui e le posai sul suo sedere, strinsi e lo spinsi contro di me, poteva dirmi quello che voleva ma lui era con me in ogni senso, sogghignai e continuai a baciarlo, spostai le mani sulla sua schiena e le infilai sotto la t-shirt e cercai di sollevarla, ma si spostò e scappò dalla mia presa.

Maky, ti prego”

Incredibile, un’ora prima di pregava di tornare a casa sua con chiari intenti, e ora mi pregava di smetterla di toccarlo.

“Portami a casa”

“Non ci penso nemmeno, stanotte stai qui” mi prese e mi portò in braccio.

“Tesoro tu mi offendi, non vuoi dormire con me? Vuoi solo il mio corpo?”

Dio, lo odiavo ma lo amavo, era impossibile ma era la verità.

“Sei un cretino”

Lo bacia ancora e mi alzai dal letto.

“Posso almeno togliermi questi vestiti per dormire?”

“Assolutamente si”

Si posizionò sul letto con la schiena contro la seduta per godersi lo spettacolo che non gli avrei dato di certo stasera.

Noah, scusa ma non me la sento di cambiarmi davanti a te, scusa ma non mi sembra un comportamento corretto

Con la mano gli indicai la porta e lo invitai ad uscire, lui rise e si alzò, ma invece che dalla porta si avvicinò ancora una volta a me, mi prese le mani e iniziò con una lentezza disarmante ad accarezzarmi le braccia, salii fino alla maglietta che indossavo e con un dito raggiunse il collo e lo seguii, poi si spostò e tornò in basso, prese il bordo della maglia e lo sollevò, mi sfilò la maglia dalla testa e mi ritrovai immobile a lasciarlo fare, era tutto perfetto. Mi prese ancora per mano e mi fece sedere sul letto, si accucciò vicino a me e mi alzò la gamba, iniziò a sfilarmi il primo stivale e il calzino, accarezzò il mio piede, e salii fino alla coscia, la sua mano sui jeans era peggio di quanto potessi immaginare in vita mia, tornò in basso e fece lo stesso all’altro piede, passò poi a liberarmi dai jeans, con una mano raggiunse il bottone e lo sganciò, chiusi gli occhi mentre infilò una mano dentro e la girò fino a raggiungere il sedere, allargò la vita dei pantaloni e lo aiutai a sfilarmeli. Stavo per impazzire; la sua mano si riportò sul mio sedere e strinse, scese sulla coscia e con le dita aperte premette la sua mano fino al ginocchio, sospirai ancora e lo sentii respirare pesantemente, questo gioco, questa promessa, quest’astinenza era assurda, noi avevamo già fatto troppa astinenza! Aprii gli occhi e lo vidi sorridere.

“Ora sei pronta per dormire”

Stronzo, ma ora toccava a me, lo tirai per la maglia e lo feci cadere sul letto, mi misi a cavalcioni e gli sfilai la maglietta, lui era più bravo di me ma non gli stava dispiacendo il mio trattamento, sorrise e si lasciò accarezzare il petto, scesi e sgancia la cintura, poi i bottoni e lui scalciò per liberarsi degli stivali, li lanciò vicino alla porta e mi aiutò a toglierli i pantaloni; con le dita percorsi il su corpo e indugiai vicino all’inguine, lo sentii mugolare e respirare profondamente, ben ti sta!

“Ora sei pronto per dormire”

Mi accoccolai vicino a lui e presi la sua mano tra le mie, mi strinse a se, e spense la luce.

“Buonanotte Maky

Mi voltai e lo baciai, il mio corpo seminudo contro il suo. Aiuto.

Si però è così  ingiusto”

Rise ancora mentre facevo i capricci.

E io che pensavo che il problema fosse solo mio, pensa te per una volta a fare l’uomo romantico”

Risi anche io.

“Io non sono romantica”

“Lo diventerai”

Mi baciò, mi strinse e chiusi gli occhi.

“Non voglio altro che te, così come sei Noah

Si rilassò vicino a me.

“Sarà ancora meglio, fidati

Annuii e mi rilassai anche io.

“Il mio rimedio” sussurrammo mentre cadevamo nel sonno entrambi.

 

   
 
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