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Autore: starmoon    26/05/2014    3 recensioni
Okey è la prima volta che mi cimento a scrivere su Arrow…solitamente non riesco mai ad interpretare perfettamente i personaggi, soprattutto uno come il nostro amato Oliver, così ho pensato di cambiare trama totalmente e riportare i nostri personaggi ai tempi della scuola, dove abbiamo una Felicity un po' nerd, un Diggle preside e un Oliver ancora snob e viziato. Spero di avervi incuriositi almeno un pochino.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Pigiama-party 

Max: svegliatiii

La voce assordate di Max arrivava anche oltre al cuscino che Felicity teneva schiacciato alla testa. 

Max: andiamo faremo tardi a scuola 

Felicity finalmente decise di uscire dal suo caldo letto e buttò con forza il cuscino su di esso. Max era già pronto. 

Max: dieci minuti e poi andiamo..- disse il ragazzo uscendo dalla stanza. Felicity corse verso il suo armadio. 

Felicity: qui ci vorrebbe Thea- disse guardando i suoi vestiti. Prese un jeans stretto e una maglietta rosa pallido, larga che lasciava quasi scoperta una spalla destra. Si poteva vedere il reggiseno nero. Si alzò dopo aver allacciato le scarpe. I capelli mossi erano liberi, ma nel tentativo di fare prima li intrappolo in un tupé fatto velocemente. Prese il suo zaino e uscii dalla stanza. Arrivata in macchina si era dimenticata gli occhiali. Si guardò nello specchietto dell'auto, tutto sommato non era messa male a parte le occhiate per aver studiato tardi. Max mette un cd nello stereo e Felicity mette in moto, nonostante abbia fame non ha avuto il tempo per fare colazione. 

Arrivati di fronte alla scuola Max scese non aspettando le solite raccomandazioni della quasi sorella. 

Max: ci vediamo dopo 

Felicity chiuse la portiera dell'auto e girò le chiavi, quando si voltò quasi non le venne un infarto nel trovarsi Thea Queen di fronte a lei, nonostante era passata una settimana da quando l'aveva conosciuta non si era del tutto abituata ad essere l'amica di una ragazza popolare come lei, nonostante fosse del primo e lei dell'ultimo anno. 

Thea: buongiorno 

Felicity: mi hai fatto venire un infarto 

Thea: preparati al peggio perché c'è di peggio 

Felicity inarcò un sopracciglio non capendo dove l'amica volesse andare a parare. 

Thea: Laurel Lance e sua sorella ci hanno invitato entrambe al loro pigiama party 

Felicity era rimasta a Laurel, scosse la testa come se stesse ancora dormendo. 

Felicity: svegliati andiamo

Si diede un pizzicoto, ma il dolore le fece capire che quello che sperava non era reale, ma anzi lo erano le parole che la ragazza di fronte a lei aveva detto. 

Felicity: cosa? 

Thea fece un sospiro. 

Thea: ogni hanno hanno questa usanza e siccome è una specie di mia cognata mi ha invitato e mi ha detto porta un'amica…quindi ti pregoooo

Thea la pregò, Felicity voleva subito dire di no, ma gli occhini di Thea la mettevano in difficoltà, era come se non i Queen avessero una specie di super potere e riuscissero sempre a farsi dire di si. 

Felicity: e va bene 

Thea esultò saltando sul posto poi si buttò su Felicity abbracciandola. 

Tommy: di buon umore questa mattina?

Tommy sbucò da dietro della sua auto lussuosa. 

Thea: in realtà ho appena convinto Fel a venire al pigiama party

Tommy: anch'io voglio venire 

Thea: tanto ti imbucherai lo stesso non fare quella faccia 

Tommy: quest'anno è più difficile Laurel ha proibito persino ad Oliver di entrare 

Thea fece un ghigno. 

Thea: ci penserò Sara a farlo entrare 

Parole dette con disprezzo, un tono che Felicity non aveva mai sentito da parte di Thea, Tommy abbassò il capo non riuscendo a rispondere, Felicity allora collegò tutti i pezzi, la mattina che li aveva visti al campo, le parole di Thea. Oliver tradiva Laurel con la sorella di quest'ultima e tutti lo sapevano tranne Luarel stessa. 

Felicity: un po' cretina 

Le sfuggii così, senza che potesse impedire alle parole di uscirla dalla bocca. Tommy la fissò incredula, mentre Thea la guardava con orgoglio. 

Thea: ecco perché lei è mia amica e Laurel no 

Tommy: andiamo non è così male 

Thea: per una che vuole essere un avvocato devo dire che non è molto arguta 

Felicity: scusate non volevo 

Tommy: tranquilla in effetti non capisco nemmeno io come non se ne sia accorta cioè persino tu che non lo conosci lo sai 

Felicity fece un finto sorriso. La campanella suonò ricordando ai ragazzi che era ora di entrare. 

 

Roy Harper era appena entrato in classe, due ore piene di matematica, tra i primi banchi c'era seduta Thea, la ragazza lo guardava di sfuggita, Roy fece un sorrisetto divertito poggiando a terra il suo zaino, Thea divenne rosse in viso, si era accorto che lo stava guardando. Thea Queen aveva la cotta per il più solitario ragazzo di tutta la scuola. Thea si mise le mani sul volto e quando le tolse la professoressa era già in aula. 

Max era seduto dietro di lei. Conosceva poco la ragazza, non avevano mai parlato, era seduto dietro Thea a davanti a Roy. Scriveva gli appunti senza dire una parola, all'improvviso Thea si voltò verso di lui. Max arrossi leggermente. 

Thea: puoi dire a Felicity se può passarmi a prendere alle otto? ho lasciato il telefono a casa 

Thea sussurrava sperando che la prof non la sentisse. Mentre guardava Max di sottecchi osservava anche Roy, il modo in cui faceva finta di stare attento, tenendo il suo sguardo sulla prof, nonostante non stava stava minimamente ascoltando. Max annui semplicemente e la ragazza tornò dritta al suo posto. Roy sorrise, aveva notato tutti i suoi movimenti. 

 

 

Felicity aveva un ora buca, non che la cosa le dispiacesse, ma non sapeva che fare. Si diresse verso il giardino esterno, quello dietro alla scuola. Di fronte al campo, era più piccolo di quello all'entrata, ma non ci andava quasi nessuno. Si sedette sotto un albero e aprii il suo portatile, non usciva mai senza. 

Aprii la sua pagina facebook, non aveva più tanta voglia di scriverci su, come se in quel periodo tutto le dava qualcosa, non aveva bisogno di struggersi con frasi poetiche. Chiuse il portatile e guardò il campo, non c'era nessuno, era vuoto, sulle panchine qualcuno seduto. Osservava tutto con disattenzione, non sapeva che fare, la noia la pervase. 

Oliver: non sei venuta alla festa 

Felicity saltò in aria e si alzò velocemente, guardò dietro l'albero e Oliver e Sara stavano parlando. 

Felicity: ok questa è sfiga 

Sara: non potevo Laurel mi ha incastrato a casa 

Felicity fece un passo indietro cercando di andarsene, ma Oliver si voltò. Felicity sorrise cercando di svignarsela. 

Felicity: emm scusate ero qui e..lasciate perdere

Felicity si allontanò sperando di dimenticare tutto. 

 

 

La mensa era sempre piena di gente, Tommy prese il suo vassoio e si avvio al loro solito tavolo. Laurel e Oliver erano già li, Sara si sedette nello stesso momento di Tommy. 

Tommy: che piani avete per questa sera?- disse curioso 

Laurel: non entrai Tommy 

Tommy: andiamo so che hai invitato Thea quest'anno 

Laurel: mi sembrava giusto le ho chiesto di portare un'amica 

Tommy: Felicity cammina spesso con lei ultimamente 

Oliver sentii uno strano brivido, era preoccupato, non conosceva Felicity, non sapeva se avrebbe detto qualcosa, e se andava alla festa di Laurel tutto era possibile, era nel panico più totale. 

Tommy: eccole 

Oliver si voltò nella direzione che guardava il suo amico, Felicity era appena entrata al seguito di Thea. 

 

Max: Fel oggi ci sono le polpette posso avere metà del tuo panino?

Max si fiondò sulla ragazza, Feliciti non era abituata a mangiare li, solitamente andava al campo dve c'era la più completa tranquillità. Thea rise divertita, in fondo Max era divertente. 

Roy era seduto solo, stranamente Max si avviò verso di lui. 

Thea: vuoi sederti con Max 

Felicity spostò di lato il capo, cercando di studiare i comportamenti di Thea. 

Felicity: non ci credo- disse divertita. 

Felicity: chi è il mio fratellino rompipalle o il badboy solitario 

Thea divenne rossa come un peperone, mentre Felicity rideva sotto i baffi capendo di aver fatto centro. 

Thea: io non ho una cotta per nessuno 

Felicity: ti sta crescendo il naso. 

Felicity si sedette accanto a Max seguita da Thea. Roy li guardava non capendo più nulla, nessuno si era mai seduto in quel tavolo, tutti presi dai pregiudizi. 

Max: la palestre è in uso e noi abbiamo finito la punizione o almeno il preside me lo ha detto questa mattina 

Disse Max mordendo una polpetta. 

Roy: bene 

Roy tornò sul suo cibo, mentre Thea non riusciva a mangiare come bloccata dal panico. Roy la metteva in soggezione, non perché le facesse paura, ma perché aveva davvero una bella cotta. Felicity le rubò una patatina dal piatto, ma Thea non se ne accorse, troppo intenta a guardare Roy. 

Felicity le si avvicinò sussurrandole all'orecchio. 

Felicity: se continui così lo consumi con gli occhi 

Thea divenne ancora più rosse se era possibile, si fiondò sul suo cibo cercando di nascondere il colorito ormai troppo evidente. 

 

 

Finalmente la campanella suonò l'ultima ora. Felicity sospirò, quel pomeriggio niente pulizia della piscina, ma l'aspettava qualcosa di peggio quella sera. Max non accennava a venire e lei era stanca di aspettare in macchina. 

Oliver: posso parlarti?

Felicity saltò in aria, non avendo visto Oliver appoggiato al suo finestrino. 

Felicity: dannazione è un vizio di spuntare ovunque 

Oliver fece un mezzo sorriso, ma poi tornò serio. 

Felicity lo guardò un po' spaventata, quando aveva quella faccia era sempre qualcosa di preoccupante. 

Oliver: riguardo quello che hai visto…

Felicity sospirò cercando di buttare via più aria possibile, lo guardò serie, i suoi occhi chiari erano incastrati in quelli di lui. Oliver trattenne il fiato, lo fece involontariamente. 

Felicity: senti io non voglio avere niente a che fare con questo, non m'importa se stai tradendo la tua ragazza o chiunque sia non sono affari miei giusto?

Oliver: giusto ma perché sento che sta per arrivare un ma?- disse divertito e più rilassato 

Felicity: ma hai confermato di essere quello che pensavo 

Oliver si bloccò, non riuscendo a dire nulla. Max arrivò entrando in macchina. 

Felicity: ci vediamo Oliver 

Felicity mise in moto e Oliver si staccò dal finestrino rimanendo immobile a guardare la ragazza andare via. 

Thea: andiamo ho un sacco di cosa da fare per colpa tua 

Thea si diresse verso l'auto seguita da un Oliver un po' spaesato. 

Thea: doveva per forza invitarmi?..- Thea si lamentava brontolando, poi si accorse che il fratello era troppo taciturno, non le aveva detto nulla, non era da lui. 

Thea: tutto bene?

Oliver: si andiamo

Il ragazzo mise in moto, ma le parole di Felicity gli rimbombavano nella testa. 

 

 

 

 

Felicity entrò in casa, un profumo invitante la spinse verso la cucina, la tavola era apparecchiata, sua madre stava mettendo le forchette su di esso. 

Cora: ei ragazzi

Max: papà?

Cora: a lavoro oggi ha il doppio turno 

Cora sospirò, non le piaceva pranzare o cenare senza il marito, ma ormai la famiglia si era abituata agli orari di lavoro. 

Felicity: mamma vorrei chiederti una cosa..io 

Cora: hai il mio permesso…mi fido di te 

Max guardava indignato la scena, la contrapposizione con suo padre era troppa. Felicity lo guardò facendogli la linguaccia. 

Max: non ci credo 

 

 

 

Il sole sarebbe tramontato tra poco, nella stanza enorme di Thea la luce filtrava dall'enorme vetrata. Sul letto uno zaino pieno. La ragazza uscii dal bagno. Aveva le gote rosse per l'acqua troppo calda, l'asciugamano intorno al corpo, si sedette sul letto prendendo il suo telefono e mandò un messaggio a Fel. 

" che ne dici se a metà serata ce la svigniamo e veniamo da te?" 

Felicity era sdraiata sul letto con le cuffie nelle orecchie, scriveva una relazione al pc per la scuola, dalla tasca prese il telefono leggendo il messaggio. 

" mi sembra meraviglioso" 

Thea rise divertita immaginando la faccia dell'amica. La porta della sua stanza si aprii. 

Thea: mamma? 

Moira entrò nella stanza senza dire una parola. 

Thea: mamma? 

Moira: vai da qualche parte? 

Thea notò il comportamento strano di sua madre. 

Thea: vado da Laurel 

Moira: non fare quella faccia è una brava ragazza

Thea: non lo metto in dubbio…ma

Moira si sedette accanto a lei. 

Moira: ma? 

Thea: ma non è fatta per Oliver 

Moira sorrise divertita

Moira: mentre tu sapresti dire chi fa per lui 

Thea ci pensò un momento e l'unico volto che le venne in mente era quello di Felicity, i loro modi di litigare, il modo in cui si guardavano. Ma rimase in silenzio aspettando che la madre dicesse qualcosa, se voleva far mettere quei due insieme doveva agire in modo furbo. 

Moira: visto? 

Thea fece un sorriso furbo, uno di quelli di chi la sa lunga. 

 

 

 

La strada era illuminata, nonostante fosse sera, la città era ancora ben sveglia. Felicity guidava guidata da Thea, nessuna delle due entusiaste per questo pigiama party. 

Thea: quindi scoccate le undici faccio finta di sentirmi male e tu dici che mi accompagnerai a casa. 

Felicity fece un enorme sorriso poi tornò a guidare. 

Thea: cosa può andare storno? 

 

 

 

Undici e mezza

Felicity guardò l'amica. 

Felicity: dicevi? 

Thea guardò le ragazze di fronte a loro che si litigavano selvaggiamente tra di loro, specialmente Sara e Laurel. 

 

 

Tre ore prima. 

 

Thea e Felicity erano alla porta di casa Lance, Laurel aprii facendo un enorme sorriso. 

Le fece entrare e prese i loro zaini. 

Laurel: seguite il corridoio c'è la mia camera troverete le altre. 

Thea annuii, nella sua mente ripeteva le parole che doveva recitare. 

Felicity guardava la casa, in fondo era accogliente. 

Sara sbucò fuori dalla sua stanza e fini faccia a faccia con Felicity. Felicity le fece un mezzo sorriso e poi tornò a seguire Thea, ma Sara le bloccò un polso. 

Sara: posso parlati 

Felicity: se vuoi dirmi qualcosa di questa mattina puoi stare tranquilla non dirò una parola non sono affari miei 

Felicity notò lo sguardo rilassato di Sara, ma allo stesso tempo era come triste e preoccupata. 

Felicity: tutto ok? 

Sara si sorprese della domanda della ragazza. 

Sara: si solo non mi andava di fare questa festa 

Felicity sorrise pensando che era lo stesso pensiero suo e di Thea. 

Laurel: che fate qui andiamo inizia la festa

Laurel teneva in mano delle patatine e dei pop-corn

La serata procedeva bene, Laurel aveva presentato anche le atre due ragazze, Mila e Doris le sue migliori amiche. Avevano visto il Titanic e Felicity si era addormentata. Thea le diete una gomitata vedendo che tra poco sarebbero state le undici. 

Felicity aprii gli occhi, le ragazze si erano seduta in cerchio per terra. 

Felicity: che succede?

Thea: giocano ad obbligo e verità 

Felicity annui senza capirci molto, ancora troppo presa dal sonno. La porta della camera si aprii e Tommy e Oliver entrarono. Laurel andò verso di loro. 

Thea guardava Laurel, sembrava leggermente sbronza, notò le birre che avevano bevuto le altre, mentre lei si era limitata a della coca-cola. 

Sara si alza ed esce dalla stanza. 

Oliver guarda la scena zittito, ma Laurel no. 

Laurel: che c'è sorellina non ti va giù che io abbiamo chiamato il mio ragazzo

Oliver le prese la birra dalle mani.

Tommy si avvicinò a Felicity e Thea.

Tommy: da quanto è così?

Felicity: non chiederlo a me io dormivo 

Thea: un ora dire da quando a visto la scena della morte di Jack 

Tommy inarcò un sopracciglio. 

Tommy: forse e meglio se porto Oliver via da qui prima che succeda qualcosa

Sara avanzò finalmente verso la sorella. 

Sara: smettila di renderti ancora più patetica

Laurel: come scusami?

Anche le altre due ragazze iniziarono a litigare per altri motivi. 

Sara: sei talmente presa dal tuo ego che non ti rendi conto che porti via tutto a tutti 

Luarel: ma di che parli?

Oliver le tenne per un braccio visto che voleva arrivare alla sorella. 

Sara: lascia perdere faccio due passi 

Laurel si liberò dalla presa del ragazzo e si avvicinò al letto prendendo un cuscino mentre Sara era di spalle che usciva le arrivò una cucinata alla schiena, si voltò stanca. Oliver prese Laurel dalle spalle costringendola a guardarlo. 

Oliver: ma dico sei impazzita 

Gli occhi di Laurel erano fissi su Sara, come se non vedesse minimamente il suo ragazzo. 

Oliver mollò la presa stanco. 

Oliver: andiamocene

Tommy si alzò dal letto e salutò con la mano Thea e Felicity che per tutto il tempo erano rimaste pronte ad andarsene nel momento più opportuno. Ma quando Oliver e Tommy uscirono dalla stanza Sara tirò un cuscino in piana faccia alla sorella, dopo pochi secondi la stanza si era trasformata in un ring. 

Thea: dici che se ce la svigniamo se ne accorgeranno?

Felicity alzò le spalle poco preoccupata. Thea prese la borsa e il suo zaino. 

Sara: andate via?

Sara schivo per poco un cuscino da parte di una ragazza e arrivò dritto in faccia a Thea, la ragazza rimase rigida di fronte a Sara, poi prese il cuscino per terra e lo tirò alla ragazza che lo aveva tirato. 

Felicity: bella mira 

Un peluche arrivò sul volto di Feliticy a cui caddero gli occhiali, senza rompersi fortunatamente. Felicity li raccolse prima di prendere il peluche e tirarlo, l'orsetto arrivò in testa a Luarel. 

 

La stanza era ormai nel buio più totale, Thea si stropicciò gli occhi, nel buio cercò di capire dove si trovasse, era sul letto, accanto a lei Felicity dormiva usando l'orsetto come cuscino. Sara dormiva appoggiata a Laurel, come se nel sonno nonostante tutti si richiamassero. Le altre due ragazze invece avevano i sacchi a pelo, ma sembravano più sul pavimento che su essi. Thea sentiva qualcosa di caldo alle gambe, le guardò istintivamente e ci trovò sopra il suo giubbotto, non si ricordava nemmeno quando lo aveva messo, erano troppo stanche che pensare lucidamente. Felicity si mosse e aprii gli occhi. Si alzò di poco quel che basta per non svegliare le altre. 

Felicity: alla fine siamo rimaste? 

Dice Fel sbadigliando. 

Thea: non è stato male 

Felicity: già che ore sono?

Thea guardò l'orologio al polso. 

Thea: le quattro tre tra poco dobbiamo andare a scuola 

Felicity sbuffò annoiata. 

Felicity: non poteva essere sabato? 

Thea annuii senza dire nulla, poi si abbassò nuovamente mettendo al testa sul letto, arrivò di fronte a Felicity. 

Thea: grazie…- disse prima di cadere in un sonno pesante, Felicity rimase ferma a fissarla cercando di capire perché l'aveva ringraziata, poi lasciò perdere, solo i Queen potevano sapere cosa gli passasse per la testa. 

 

 

 

Laurel stava sistemando la sua stanza, ricordava poco della serata, ma sapeva che qualcosa era successo con Sara. La sorella passò dal corridoio. 

Laurel: Sara 

La bionda si girò verso di lei, Laurel era affacciata alla sua porta.

Laurel: mi dispiace per ieri non ero in me io…

Sara: tranquilla infondo è stato divertente

Sara fece un sorriso, avrebbe chiuso la sua storia con Oliver ne era certa, non poteva più mentire, nonostante il  legame con Oliver doveva finirla qui.

 

 

Felicity chiuse il suo armadietto con delicatezza, ogni minimo rumore la facevano sussultare. Gli stupenti camminavano da ogni parte, sentiva le risate di tutti e le davano fastidio, la testa le faceva male, non era abituata al poco sonno. Dal corridoio vede sbucare Tommy che le si avvicina, ultimamente è sempre nei paraggi. 

Tommy: buongiorno raggio di sole 

Felicity lo guardò male, odiava i nomignoli. 

Felicity: giorno anche a te casanova 

Tommy rise divertito.

Tommy: com'è andata la serata? non mi sembri avere un bell'aspetto

Felicity: questo perché ci siamo tirate cuscini fino alle tre di notte 

Tommy: dannazione Oliver proprio in quel momento doveva andarsene 

Felicity: a proposito cosa ci facevate li? 

Tommy sorrise divertito. 

Tommy: Laurel era ubriaca e ha chiamato Oliver 

Felicity: e quindi ne hai approfittato 

Tommy: ma quando mai almeno avessi visto qualcosa di interessante solo le Lance e i loro soliti litigi bah 

Oliver: Tommy potresti lasciarci soli un attimo? 

La voce di Oliver arrivò a Felicity come un treno in corsa, si voltò verso il ragazzo che era appena arrivato, Tommy annuii e la saluto con un sorriso e una pacca sulla spalla. Oliver lo guardò fino a che non fu dietro l'angolo. 

 

https://www.youtube.com/watch?v=Nws_0pDFh0E

 

Felicity rimase immobile non sapendo cosa dire, ne cosa volesse da lei. 

Oliver: hai ragione 

Felicity scosse la testa non capendo di cosa stesse parlando. 

Oliver la guardò fisso negli occhi, non aveva pensato ad altro che alla sua frase, non aveva pensato ne a Luarel ne a Sara, ma solo alla frase di Felicity. 

Oliver: sono un bastardo hai ragione 

Felicity: io non ho detto questo 

Oliver: non con queste parole…ma è ok lo so…solo che 

Felicity lo guardò attraverso i suoi enormi occhiali, anche se in quel momento li avrebbe voluti il più lontano possibile da lei. 

Felicity: che…

Oliver era vicino a lei, troppo, Felicity poteva quasi sentire il suo respiro sulla fronte farle il solletico. 

Oliver: è quello che la gente si aspetta… 

Felicity lo guardò per un secondo infinito. Poi in lontananza vide Sara che li guardava come se stesse aspettando. Felicity abbassò lo sguardo e Oliver si voltò notandola anche lui. 

Olver: grazie comunque 

Felicity alzò lo sguardo, non capiva perché i due fratelli continuavano a ringraziarla. 

Oliver fece per andare verso Sara, ma Felicity gli bloccò un polso costringendolo a voltarsi. 

Felicity: non devi fingere di essere qualcuno che non sei…mio padre lo ha fatto per anni e avrei preferito che se ne fosse andato prima…almeno non mi avrebbe lasciato nessun bel ricordo

Oliver la guardò intensamente, attraverso quegli occhiali poteva scorgere gli occhi lucidi di Felicity, la tristezza e la determinazione nei suoi occhi. 

Oliver fece un piccolo sorriso, che però basto  Felicity per sentire i battiti del cuore più accelerati del solito. Il ragazzo voltò le spalle e Felicity lo vide andare verso Sara. In quel momento se n'era resa conto, in una settimana o poco più si stava innamorando di Oliver, dell'Oliver sbruffone e viziato e di quello che in silenzio riusciva a sorprenderla. 

 













Salve :) ed eccovi un nuovo capitoletto...nel prossimo avremo la prima apparizione di Barry, come la prenderà Oliver? se siete curiosi continuate a leggere :) 

  
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