Fanfic su artisti musicali > Green Day
Ricorda la storia  |       
Autore: Si_Punxx    26/05/2014    2 recensioni
Si avvicinó alla pensilina e si sedette. Questo era Billie Joe Armstrong. Un ragazzo timido, chiuso, senza amici, che si era appena trasferito in una casa piú piccola di quella dove abitava prima, perché dopo la morte di suo padre, sua madre non poteva piú permettersi una casa grande come la prima. Era stato sempre considerato meno di nulla, asociale, uno "scarto della societá", per i suoi gusti "diversi" in fatto di musica, di vestire, di pensare, di sognare. E cosí, un povero ragazzino appena sedicienne, aveva giá ricevuto almeno la metà della merda che il mondo poteva sputargli addosso. Si era costruito un mondo tutto suo, barricato da alti muri, un mondo fatto di musica, di canzoni, di libri, di studio e di solitudine.
-----
Bilile Joe assunse le famose cinquanta sfumature di rosso, e le sue pupille si illuminarono. -Io…- poi guardò gli occhi del ragazzo davanti a lui… Gli stessi che aveva visto il primo giorno di scuola, quando lo aveva accidentalmente preso in pieno… Gli stessi occhi che aveva fissato ad ogni lezione di musica… Gli stessi che lo avevano visto sorridere, e poi piangere, e poi sorridere di nuovo… Gli stessi occhi che lo avevano salvato.
Genere: Erotico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 ~Cap. 1

-Billieeee! Sbrigati, o farai tardi il primo giorno di scuolaaaa! - urló sua madre dalla cucina. -Arrivo má! Un secondooo!- rispose lui dalla camera da letto che condivideva con suo fratello. Si precipitó giú per le scale e prese al volo una mela dal cestino della frutta sul tavolo. -Ciao Billie... Ti voglio bene, ci vediamo piú tardi- disse la madre, mentre lui si allontanava. -Ciao mamma... A dopo- e detto questo si affrettó verso la fermata dell'autobus. Mentre camminava inciampó su un sasso e rischió di cadere. Questo gli rallentó la corsa, tanté che perse l'autobus. -Merda! Vaffanculo...- Si avvicinó alla pensilina e si sedette. Questo era Billie Joe Armstrong. Un ragazzo timido, chiuso, senza amici, che si era appena trasferito in una casa piú  piccola di quella dove abitava prima, perché dopo la morte di suo padre, sua madre non poteva piú permettersi una casa grande come la prima. Era stato sempre considerato meno di nulla, asociale, uno "scarto della societá", per i suoi gusti "diversi" in fatto di musica, di vestire, di pensare, di sognare. E cosí, un povero ragazzino appena sedicienne, aveva giá ricevuto almeno la metà della merda che il mondo poteva sputargli addosso. Si era costruito un mondo tutto suo, barricato da alti muri, un mondo fatto di musica, di canzoni, di libri, di studio e di solitudine. Guardó l'orologio: erano le otto meno dieci. -Porca puttana, é tardi!- pensó fra se. Poi vide arrivare l'autobus, e tiró un sospiro di sollievo. -Grazie a Joey Ramone!- esclamó. Salì sul bus e si sedette in fondo: direzione Pinole High School, per il suo secondo anno di liceo. Giá, perché l'anno prima aveva saltato molti giorni di scuola per via del trasloco, e quindi era stato bocciato. Rimase con lo sguardo fisso il sedile davanti a lui, intento a pensare. Non passó meno di un quarto d'ora che dovette scendere dall'autobus. Guardó la scuola a pochi passi da lui. -Oh eccola... - bisbiglió. Si avvió velocemente verso il grande cancello in ferro battuto, sperando che non fosse giá troppo tardi. Arrivato all'entrata, una signora bassa, cicciottella e con i capelli raccolti in una cipollina improvvisata lo fermó:- Hey tu, ragazzo! Dove vai? Non ti ho mai visto da queste parti- disse, sistemandosi gli occhiali sul naso. - Scusi signora... Sono nuovo, mi chiamo Billie Joe e...-   -E sei in ritardo.- sentenzió lei senza farlo finire di parlare. -Giá... Potrebbe indicarmi l'aula della professoressa... Uhm...- disse, tirando fuori un foglio piegato dalla tasca, aprendolo le leggendolo. -L'aula della professoressa Jane?- La portinaia lo guardó e poi rispose:- Secondo piano, aula 207... Sbrigati che é tardi, ma occhio s non cadere.- Billie corse via, ringraziando. Percorse il lungo corridoio correndo e guardandosi intorno: ai lati c'erano tutte file di armadietti, e lui si chiese a che piano potesse essere il suo, numero 503. Poi guardó di sfuggita le porte delle aule, alcune chiuse, altre semi-aperte, tutte numerate: 101,102,103... Fino alla 110 in fondo, prima delle scale. -Ah, ecco con che sistema sono numerate le classi... Al secondo piano ci saranno tutte le duecento, terzo tutte le trecento e così via.- pensó. Si affrettó a salire le scale, correndo, giró l'angolo e... SBAM! Cadde a terra, sbattendo contro qualcosa... O qualcuno. -Oh...Oh cavolo... Mi... Mi scusi davvero... Io ecco... Sono in ritardo, non l'ho vista... Scusi davvero- disse balbettando, mentre cercava di rialzarsi. - Hey, tranquillo, guarda che non é successo nulla, ma adesso mi toccherá raccogliere i fogli che portavo in mano.- rispose con ironia il ragazzo che aveva urtato. -Davvero, mi... Mi dispiace, sono mortificato...- disse senza guardarlo. Guardó il pavimento pieno di schede e si chinó a raccoglierle. Anche l'altro  si chinó.-Lascia, ci penso io, tranquillo, che tu fai tardi- disse. Billie alzó lo gli occhi e incroció lo sguardo del ragazzo davanti a lui. Aveva gli occhi azzuri, i capelli tinti di biondo, i lineamenti dolci ma coincisi  e ... -Heyyy, ti sei imbambolato? Dai, su, vai che é tardi- disse il ragazzo. Billie si rialzó e continuando a guardarlo negli occhi si allontanó da lui. Riprese la corsa verso la sua aula, sperando di non abbattere nessun altro. -Cazzo, che figura di merda... Sará stato uno di quarto o di quinto, lo racconterá ai suoi amici... Bene, nemmeno sono entrato in classe che giá sono lo zimbello della scuola... Peró che occhi... Ooo, zitto, non pensarci, non pensarci! - disse fra se e se. Senza rendesene conto era arrivato alla porta della sua classe. Bussó ed entró. -B...Buongiorno... - ansimó. -Buongiorno. Tu saresti...?- davanti a lui si presentó una donna alta, distinta, di mezza etá, elegante e  decisa. -Sono Armstrong... Billie Joe Armstrong, professoressa- rispose. -Piacere Armstrong, io sono la professoressa Diana Jane, la docente di lettere. Siediti pure dove trovi posto... Ah, che il ritardo non sia un vizio quotidiano- disse lei. Billie annuí e si avvió verso l'ultimo banco della seconda fila, l'unico libero. -Cof Cof...Sfigato Cof Cof-bisbiglió un ragazzo al primo banco, facendo finta di tossire. Poi gli fece lo sgambetto, cosí da farlo inciampare. Perse momentaneamente l'equilibrio, rischiando di cadere, e la classe scoppió a ridere. -Bene, anno di merda, sto arrivando...- pensó lui, abbassando lo sguardo imbarazzato. -Silenzio! Iniziamo la lezione.- decise la professoressa, cercando di rimediare. Billie si sedette e si guardó intorno. La classe era spaziosa, banchi singoli, mura bianche, probabilmente ridipinte da poco. La professoressa inizió a parlare dell'anno scolastico, dei doveri dei ragazzi e di qualcos'altro di simile. Billie tiró fuori l'orario che aveva in tasca e lo riguardó: un'ora di lettere, una di matematica, una di storia, una di scienze, una di arte e una di musica. Avrebbe conosciuto praticamente metá dei docenti che avrebbe avuto durante l'anno, il primo giorno di scuola. -Bene ragazzi, ben ritrovati alla Pinole High School, e... Bé, buon anno e in bocca al lupo.- disse la prof. prima che suonasse la campanella. -Buon anno Billie Joe- pensó lui. Giá... Un nuovo anno.

 

Angolo dell'autrice

Hola gentah, wonder frikets ragazzi e ragazze, bestioline rare... Allora, avvertenze: questa è una serie, il rating è arancione ma dovrete aspettare qualche capitolo, i personaggi non mi appartengono (magari) e non mi pagano per la roba che scrivo (ari-magari). La storia l'ho inventata di sana pianta, ed ho preso ispirazione da un fatto che mi é accaduto di recente... Detto questo, spero che la ff sia di vostro gradimento, commenti e critiche sempre ben accetti (purché costruttivi) :)

Rage & Love

Sil
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: Si_Punxx