“E tu saresti?” mi chiese quello che doveva essere Liam.
“Lei è mia sorella, Zoe.” rispose il minchione al posto mio.
“Guarda che lo so il mio nome, eh!”
“Acida la ragazza.” ghignò Liam.
Se prima pensavo potesse interessarmi, ora dovevo ricredermi, aveva detto due parole e già mi stava sul cazzo
[…] La cena era andata per il verso giusto, escludendo Liam, Tate e le altre scimmie ammaestrate.
Gli unici con cui avevo parlato erano Louis e Katniss, che mi avevano spiegato un po’ le regole della scuola e mi avevano avvisato che il giorno seguente alle 11.00 ci sarebbe stato il discorso di inizio anno in Sala Grande, tenuto da quel gran pezzo di figo a detta di Louis, del preside.
In ogni caso erano le 10.50 e io ero ancora in pigiama.
Mi catapultai in fretta e furia in Sala Grande, che ovviamente era già gremita di gente visto il mio ritardo, per fortuna mio fratello aveva avuto la decenza di tenermi un posto vicino a lui e a quel gran pezzo di manzo di Draco.
“Zoe che cazzo ci fai in pigiama?!” mi chiese mio fratello con la sua solita finezza.
“Cosa?! Pigiama?! Oh porca puttana.” Esclamai con la finezza che contraddistingueva la mia famiglia da secoli.
Draco invece a stento trattenne una risata e mi disse: “Sei consapevole che il preside ti chiamerà per presentarsi?! Lo fa con tutte le matricole.”
La mia vita era finita. Stavo per fare un enorme figura di merda.
Un tizio con una bandana in testa iniziò a parlare.
“Ehm, Tate, chi è quello?”
“Il preside, naturlamente.” Rispose con disinvoltura.
Cosa? Un tizio truccato e con le treccine era il preside? Ma dove cazzo ero finita.
“Langdon, sexy quel pigiamino rosa.” Disse Jace, uno degli stupidi amici di Tate.
“Taci brutto idiota.” Strillai.
Di colpo tutti si girarono verso di me e il preside sorridendo mi disse: “E tu saresti?”
“Ehm, Zoe Langdon, signore.” Risposi incerta.
“Cos’è tutta questa formalità Zoe? Io sono tuo amico!”
La situazione stava degenerando.
“Ehm, okay.”
“Dai vieni e presentati a tutti i tuoi nuovi amichetti speciali, insieme vivrete delle magiche avventure.”
Oh porca troia.
Questo si faceva di roba pesante.
L’ LSD non era nulla in confronto.
Mi avvicinai con cautela e sentii Jace e Liam sghignazzare; e con noncalanche li mandai a fare in culo.
“Ciao, io sono Zoe. A mai più.” Dissi prima di tornare al mio posto che, notai, era stato occupato da una scialba roscetta che ci stava provando spudoratamente con quel tonto di Tate.
Optai quindi per un posto in ultima fila vicino a un ragazzo dai capelli ricci.
“Io la smolecolo quella lurida troietta dai capelli rossi.” Sbottai.
“E’ mia sorella.” Disse il riccio.
“Oh porca zoccola, scusa.”
“Ahahahahahahaha, ti stavo prendendo per il culo. Comunque piacere, Harry.” Disse porgendomi la mano.
“Io è inutile che mi presento, verrò ricordata come quella con il pigiama rosa.”
Una volta finito il discorso del preside Sparrow tutti si alzarono.
Scappai in camera per vestirmi decentemente.
Nel frattempo si era sparsa la voce della festa che si sarebbe svolta la sera stessa per noi matricole.
Uscendo dalla stanza incontrai Harry, il ragazzo riccio conosciuto durante il discorso del preside.
“Ehi bionda, dove vai?”
“Dovrei andare a prendere l'orario, tu?”
“Stessa cosa, andiamo insieme?”
“Certo!”
Si era già guadagnato un punto a favore.
“Allora, Harry, cosa ti ha portato in questo posto fantastico pieno di persone molto intelligienti e mature?” chiesi sarcasticamente.
“Beh, cara Zoe, mio padre è molto amico del prof di storia, il signor Rogers, perciò ha deciso bene di scaricarmi qui in questa gabbia di matti. Te invece come mai sei qui?”
“Questo è il terzo anno di mio fratello qui dentro e miei a quanto pare la considerano una buona scuola, perciò mi hanno mandata qui contro la mia volonta!”
Quella scuola era seriamente un labirinto e dopo vari giri fatti a vuoto raggiungemmo l'ufficio del famigerato bidello pazzo, Severus Piton.
“Salve, ci servirebbero i nostri orari.” disse Harry.
“E quindi?! Muovi il culo e prendili, che sono il tuo schiavo?!” disse irritato il bidello.
Era un uomo sulla cinquantina, interamente vestito di nero, con un bel po' di olio extra vergine d’ oliva spalmato in testa.
“Okay, scusa.” gli rispose sconcertato Harry.
Poi lo sguardo di Piton si posò su di me.
“Tu, biondina, assomigli tanto a uno stronzetto che da due anni a questa parte ha deciso di rovinarmi la vita. Non sarai mica la sorella di Langdon?”
Questo tipo mi inquietava.Avrei dovuto parlare con Tate, non volevo ritrovarmi in mezzo ai guai per colpa sua .
“Si, sono sua sorella, e con questo?” inarcai il sopracciglio.
“Mh, niente, digli solo di stare attento, quest'anno non gliela farò passare liscia.”
“Trovati!” disse entusiasta Harry porgendomi il mio orario.
Ma che orario di merda. Le prime due ore di lunedì sarebbero state di letteratura inglese con un professore di nome Loki Laufeyson.
“Ma che nome di merda è Loki Laufeyson?!” chiesi sconcertata.
“Perchè Thor Odinson?! Parliamone.” disse Harry.
“Bene, dopo questa fantastica scoperta penso che andrò nella sala comune delle ragazze. Sai, ho bisogno di qualche amica, presumo. A stasera!”
“Ciao bionda, a dopo!
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