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Autore: scintilla23    27/05/2014    2 recensioni
Questa Fan Fiction parla del primo incontro tra Clove e Cato e l'inizio di una grande amicizia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cato, Clove
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Passò qualche giorno, la piccola Clove era arrabbiata con se stessa, per come si era comportata con Cato.

Non devi mostrarti debole Clove, tu sei forte, non lasciarti sopraffare da uno stupido bambino che ha avuto il coraggio di Parlarti. E' solo un bambino, niente di più.
 

Non l'avrebbe mai ammesso ma quando Cato le aveva restituito il coltello e le loro mani si erano sfiorate, per un istante un fuoco caldo, era avvampato dentro di lei.
Cercò di scacciare quei pensieri ma inutilmente, ogni cosa, in quei giorni le ricordava Cato.
Il cielo azzurro limpido, lo stesso colore degli occhi di lui,il vento che le scompigliava i capelli sembrava sempre sussurrare il suo nome, perfino i capelli biondi di sua mamma assomigliavano terribilmente a quelli di Cato.

-Io sono Cato- 

Quelle parole continuavano a rimbombarle in testa, doveva dimenticarsi di lui.
Ma nel suo profondo sapeva che non ci sarebbe riuscita.

                                                                           ***

Erano passati 6 anni dal loro primo incontro, 6 anni che non incontrava Cato.
Se ne era andato, era andato nel distretto 1 con suo padre per motivi di lavoro.
Sei anni che Clove pensava a lui, non l'aveva dimenticato.
E come avrebbe potuto?
Quel ragazzo aveva lasciato un segno in lei, qualcosa che non aveva mai provato prima.
Lei si rifiutava di chiamarlo AMORE, lei era Clove, la perfetta combattente, la figlia perfetta, ribelle ed audace, lei non voleva innamorarsi, lo trovava un sentimento stupido, da bambini, lei credeva di sapersi controllare ma invece  l'Amore non si può controllare, è un sentimento libero.

Le giornate per Clove stavano diventando sempre tutte uguali.
Si alzava presto, si vestiva, mangiava, andava in accademia ad allenarsi fino al pomeriggio, quando usciva andava al parco a tirare coltelli al SUO albero, cercando di non pensare a Cato, ma inutilmente, tornava a casa, mangiava e andava a letto.
Era una routine ripetitiva, noiosa e monotona, finché:
-Clove, preparati, stasera abbiamo ospiti a cena- le disse sua mamma
-Cosa? Mamma! devo perforza partecipare?Io odio...-
-No, no, no! Clove, viene a cena un vecchio amico di tuo padre!Devi fare bella figura!-
Clove tornò in camera sua, sconfitta e cominciò a malavoglia a prepararsi.
Si fece subito una doccia calda e una volta asciugata si vestì.
Indossò un vestito azzurro con un nastro nero in vita, lasciò i capelli ancora umidi sciolti e si infilò delle ballerine nere.
Andò in salone ad aspettare i suoi ospiti.
-Clove! Sei bellissima- le disse sua mamma.
Clove fulminò la madre con lo sguardo e si sedette sul divano dove cominciò a giocare con i suoi coltelli, fino a quando non suonò al campanello.
Sbuffando si alzò e andò ad aprire.
-Benvenuti entrate!- disse distrattamente con un finto sorriso stampato sul volto.
Solamente dopo aver squadrato gli ospiti riconobbe il viso che aveva sognato molte volte.
Appoggiato allo stipite della porta c'era un ragazzo di 16 anni. Alto, muscoloso e biondo con due occhi azzurri come il cielo.
-Ca-Cato- disse allibita.
-Ciao Clove- rispose sorridendo.
Lei era impallidita, era rimasta letteralmente senza fiato, lo stomaco aveva cominciato a prendere fuoco e la testa a girarle.
Poco dopo si riprese e corse in camera sua.
Dai suoi occhi scesero lacrime amare.
Lacrime che si era ripromessa di non versare mai.
                                        
                                                           ****
-Voi vi conoscevate gia?- chiese la mamma di Clove rivolta verso Cato.
-Si signora, mi dispiace-Rispose.
-Che ne dici di parlarle?-
-Certo-
-Sarà in camera sua. Su per le scale,ultima porta a sinistra-
Cato seguì le indicazioni che gli erano state fornite dai geniori di Clove e bussò alla porta.
-Posso entrare?- chiese
Non si udì risposta così spinse leggermente la porta ed entrò.
Appena entrato vide Clove, distesa sul letto con la testa in mezzo al cuscino.
-Clove?-
-Cosa fai qui?- gli chiese arrabbiata
-Sei corsa via! Cosa ti succede?-
-Niente- rispose secca.
-Stai mentendo Clove!- disse
La prese per un braccio e la alzò dal cuscino.
-Dimmelo!- insistè.
-Tu..tu te ne sei andato Cato! Sei sparito-
-Clove, sono stato costretto!pensi che se avessi potuto non sarei rimasto qui? non ti sarei diventato amico? Tu...tu non puoi immaginare quanto difficile sia stato per me...-
-Io ho cercato inutilmente di dimenticarti Cato!- urlò - Cercavo di scordarmi di te ma, i ricordi del nostro primo incontro erano troppo forti per essere cancellati, erano indelebili-
-Non sai quante volte ho sognato di rivederti e ora sono qui, possiamo ricominciare come amici intanto e poi...- disse il biondo
-Basta così Cato, questo mi basta,sono contenta che tu sia tornato- gli disse asciugandosi le lacrime.
lui le sorrise.
-Non ho dimenticato niente, non ho dimenticato i tuoi splendidi occhi o i tuoi capelli corvini, non ho dimenticato che hai cercato di uccidermi con un coltello, non ho dimenticato la sensazione di vuoto nel lasciare il distretto, nel lasciare te- continuò
-Io invece non ho dimenticato la nostra ambizione di vincere gli Hunger Games, non ho dimenticato i tuoi occhi e non ho neppure dimenticato la tristezza di questi 6 anni- disse Clove
-Mi sei mancata Clove-disse avvicinandola a se e abbracciandola
-Anche tu Cato-
Rimasero abbracciati per qualche minuto, ascoltando l'uno il respiro dell'altra.
Infine, sopraffatti dalla fame raggiunsero i genitori per la cena ma, poco prima di scendere in salone Clove fermò Cato tenendolo per una mano e gli disse:
-Prometti che se potremo vinceremo gli Hunger Games iniseme?-
-Certo, insieme o niente- rispose il ragazzo spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Insieme o niente- confermò lei
Lui le si avvicinò e le diede un leggerissimo bacio sulla guancia, lei arrosì.
Insieme scesero dalle scale e raggiunsero i genitori per la cena.
  
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