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Autore: Xandalphon    27/05/2014    4 recensioni
ATTENZIONE! Questa è una storia scritta a quattro mani, da Lullaby1992 e Xandalphon.
Al villaggio del vortice avviene un furto, dalla grande biblioteca vengono sottratti importanti rotoli contenenti una potente tecnica di sigillo. Meno di un mese dopo una chunin di Konoha, Rin Nohara viene catturata e un cercoterio sigillato al suo interno, con le inevitabili conclusioni.
Ora il villaggio del vortice accusa, sebbene non direttamente, Konoha del furto, e Hiruzen manda una squadra ad investigare, irritando ulteriormente la Tsunamikage che interpreta il gesto come se gli avessero dato dell'incapace. Tra tensioni crescenti e un irritante squadra di ragazze.. riuscirà la squadra a portare a termine le indagini senza causare un pericoloso incidente diplomatico?
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Genma Shiranui, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Raido Namiashi
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
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11)La voce del padrone

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***Genma***

 

Io e Raperonzolo rimanemmo a giocare ancora un po', ma ormai la concentrazione era sfumata, e date le ore che erano già passate da quando avevamo iniziato molto del pubblico era tornato ai fatti suoi o andato a casa.
Dopo tre partite tutte finite in parità concordammo il pareggio.
A quanto pare saremmo tornati a casa tutti e due con le mutande addosso.

 

Per questa volta...
 

Uscendo notai che erano già le quattro del mattino! Porco cane! Se mi andava bene avrei avuto ancora quattro ore da dormire... Se avevo fortuna, e di solito non ne avevo moltissima. Cioè, non per queste cose.
 

Tornai di corsa alla 'catapecchia' abitata dagli acari dove alloggiavamo, e piano piano, usando il chakra m'arrampicai su per la parete, entrando dalla finestra del corridoio per poi andare in camera mia.
Andando in punta di piedi raggiunsi la porta, presi la maniglia, e con un sospiro di sollievo l'abbassai.
“Dove diavolo sei stato?” una voce fredda e pungente mi raggiunse. Gelandomi sul posto.
Merda... Kakashi era sveglio!
 

“Credevo stessi dormendo.. scusami non volevo svegliarti... Torna pure a dormire” dissi tirando fuori il miglior sorriso da puro e innocente.
 

Kakashi emerse dall'ombra come un cazzo di fantasma, spaventosamente serio e con uno sguardo omicida, nell'unico occhio visibile, cerchiato dalla carenza di sonno.
Un Kakashi in stato normale mi avrebbe fatto una sonora ramanzina e mi avrebbe mandato a letto.

 

Questo invece era indietro di parecchie ore di sonno arretrate, con le palle di traverso per la giornata trascorsa e inoltre gli avevo disubbidito quando aveva espressamente detto di non muoversi dalla casa fino a domani.
Iniziai a sudare freddo.

 

“Il mio sguardo non era granché convincente, vero, Kakashi?”

 

“Già.”

Lapidario. Monosillabico. Pessimo segno.

 

Meglio tentare con una tattica diversa...


“Senti prima di raikirizzarmi sul posto fammi almeno spiegare...” provai sentendo i sudori colarmi lungo la schiena.
 

“Ti do tre secondi per parlare dopodiché..” il fatto che lasciò la frase in sospeso fece sì che fosse persino più minacciosa che non l'avesse finita, dato che lasciò alla mia immaginazione tutte le torture che avrebbe potuto infliggermi.
 

“Sono stato nella taverna della città e..”

 

il suo occhio si strinse. Il che mi fece accelerare la parlantina. Certo non è che avessi esordito nella maniera migliore, va ammesso...

 

“...Ho trovato Raperonzolo, cioè voglio dire Yuki e...”

 

La sua espressione non stava migliorando. Ahia.

 

“..abbiamo trovato una buona pista da seguire!!” dissi, tentando di salvarmi in extremis.
 

“Una pista da seguire per COSA? E voi piantatela di far finta di dormire!” abbaiò agli altri due che erano rimasti dietro le porte a spiare.
 

A quel rimprovero uscirono di malavoglia, trascinando i piedi, colti in fallo.
Pensai che forse era meglio non dare troppi dettagli, come quello del fatto che avevamo iniziato una partita di strip-poker.
 

“Mentre giocavamo a carte.. un tipo losco si è avvicinato e... Vabbè lasciamo stare. Morale della favola: tu ricordi cos'ha detto il vecchio bavoso?”
 

“Ovvio..” disse lui piatto, passandosi una mano sul volto con fare assonnato.
 

“L'hanno pagato in oro... E in donne. Il che vuol dire che qualche prostituta ci è andata di mezzo. Ora, quasi tutte le prostitute sono 'controllate' da altri, il che vuol dire che ci potrebbe essere..”
“...Qualcuno che sa qualcosa in un bordello” completò lui.
 

“Precisamente... e Yuki ha praticamente ricevuto in biglietto da visita. Insomma abbiamo un punto da cui iniziare. Ci aspettano domani pomeriggio!”
 

“Dovrei lasciarti qui mentre noi indaghiamo!” mi ringhiò contro lui.
 

E perdermi la passeggiata nel bordello? Eh no,cavolo! Questa era crudeltà!
Però sapevo che se avessi insistito avrei peggiorato la situazione. In fondo gli avevo disobbedito, era normale che fosse arrabbiato. Kakashi era uno puntiglioso su queste cose. Ed era un buon capitano, migliore di molti di quelli che avevo conosciuto.
Era uno dei pochi che si prendeva l'impiccio di conoscere i suoi sottoposti e prendersene cura per davvero.
Non era una chioccia come Tenzo, quello no. Però ci dava fiducia, sapeva i nostri punti di forza e di debolezza, e non ci forzava la mano in questioni in cui sapeva essere più 'delicate' per noi.
 

Ad esempio, sapeva che io parafrasavo sempre le cose, rispondendo in modo irriverente anche quando non era necessario, ma questo non voleva dire che non provassi rispetto per loro. Quindi si limitava a darmi una regolata quando eravamo in occasioni 'ufficiali', come quando avevamo incontrato le tre principessine lì.
Sapeva trattenerci quando eravamo troppo avventati, o quando lasciar correre le cose e chiudere un occhio.
Mi limitai a guardarlo con sguardo afflitto. Non che la modalità 'cucciolo bastonato' avesse mai funzionato poi molto, quando la tentavo io, ma sempre meglio provarci.
 

“Bah, andate al diavolo! Non voglio essere svegliato prima delle dieci. Se sento una mosca volare la infilzo con un kunai. Anzi, non mi preoccuperò nemmeno di verificare che sia una mosca o uno di voi! Sono stato chiaro?” sbottò infine, con uno sbuffo che era un misto tra stanchezza, irritazione e rassegnazione.
 

“Si, capitano” rispondemmo tutti e tre.
 

Brontolando tornò nella sua stanza, afferrando da una mensola un oggettino che a prima vista mi parve uno specchietto, sbattendo la porta e buttandosi sul letto.
Noi tre ci scambiammo uno sguardo prima di raggiungere i nostri letti in punta di piedi.
Sapevamo tutti troppo bene cosa affliggeva l'anima di Kakashi in quel periodo, e nessuno lo invidiava.

***

Yuki arrivò a sua volta nell'ala del palazzo con le loro stanze, camminando trafelata, attenta a poggiare bene i piedi, senza far rumore, evitando il gradino che scricchiolava o la classica piastrella non ben cementata che faceva un sordo 'clak' quando ci si poggiava sopra un piede.
Le conosceva tutte le dannate traditrici. Ogni singola piastrella del grande corridoio. Ogni asse di ogni gradino.
Aveva perso il conto delle volte che era rientrata in casa in punta di piedi.
Inazuma fortunatamente il più delle volte non aveva nemmeno voglia di scaldarsi a sufficienza da sgridarla. Accadeva raramente, e solo quando la combinava davvero grossa.
 

Nadeshiko era un'altra storia.
Era lei quella con la mente 'sana' del nostro terzetto.
Aprii la porta della camera un millimetro per volta, entrai, e sempre con cautela, la richiusi alle mie spalle.
Sospirai.
Troppo presto.
 

“Vado solo a bere un goccio.. eh?”
 

La voce irritata proveniva da sopra al mio letto. Nacchan era sveglia, cazzo.
 

“Ehm.. la cosa ha preso delle svolte inaspettate...” tergiversai. “Piuttosto... cosa fai qui... a quest'ora?”
 

“Magari ti stavo aspettando?” domandò lei inacidita.
 

“Beh, però ora abbiamo una nuova pista su cui lavorare domani...” dissi cercando di deviare la sua rabbia.
 

“Dimmi che non hai fatto cazzate ti prego...” disse però invece lei, preoccupata.
 

“No! Certo che però ne hai di fiducia in me...” dissi tentando di fingermi offesa.
 

“Ti conosco.. ciò mi basta...” mi smontò però lei.
 

Sospirai rassegnata.
 

“Dai, vieni qua e dimmi tutto” disse, facendomi posto sul mio letto.
Le raccontati tutto (tralasciando 'casualmente' la parte dello strip-poker).
 

“Quindi domani pomeriggio dobbiamo andare... In un bordello?” mi chiese stranita.
 

“Ah-ah” dissi a mo' di si.
 

Lei si spiaccicò una mano in faccia.
 

“Che c'è, è un postaccio troppo brutto per te, angioletto?” le chiesi con una risatina.
 

Lei sbuffò. “Solo a te potevano venire idee simili, ma ammetto che è una delle piste migliori che possiamo avere...” ammise però ad onor del vero.
 

“Bene... allora ci pensi tu ad avvertire Ina-chan?” le chiesi.
 

“Glielo dirò domattina.”
 

“Bene... ora se non ti dispiace 'faccia d'angelo', vorrei schiacciare un pisolino” dissi togliendola quasi di peso dal mio letto per coricarmi.
 

“Vedi di cercare di non combinare guai almeno mentre dormi...” mi prese in giro lei, uscendo dalla stanza.
 

Con uno sbuffo, m'addormentai. Il mio ultimo pensiero fu rivolto a quello stronzetto di Konoha. Certo a giocare a carte, glielo si doveva concedere, era davvero un asso.

 

  
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