Pov's Bea

Prendiamo l'autobus a due piani per arrivare al centro, appena salgo io corro di sopra prendendo la mano di El che sennò avrebbe perso il passo, e ci sediamo in fondo dove potevo girarmi e guardare Londra.

“Hai fatto colazione?” mi chiede intanto che mi giro.

“No”

“Ci fermiamo da Starbucks?” mi chiede, annuisco e scendiamo alla fermata.

Presi i nostri frappuccini, ci avviamo per Piccadilly Circus passando in rassegna ad ogni negozio finchè non troviamo il paradiso delle ragazze, il negozio più bello di sempre, non badiamo neanchè al nome del negozio e ci fiondiamo dentro.

“Tu qua io su, poi ci cambiamo” mi dice El.

“Ok” le rispondo, e incominciamo la caccia.

Trovai un sacco di vestiti carinissimi che presi per provare e andai di sopra da El.

“El, eccomi” dico con la voce affannosa per la corsa sulle scale, lei è talmente immersa da abiti che non ci vede.

“Bene andiamo in camerino”.

Ci avviamo per i camerini e ci proviamo tutto, io compro tre vestiti, uno viola simil-palloncino con una fascia sotto il seno, il tutto di seta, il secondo nero con la gonna in tulle monospalla e con una fascia di strass come distacco tra il corpetto e la gonna e dalla spalla al corpetto dall' altra parte, l'ultimo blu elettrico, senza spalline e con uno scollo a cuore, che scendeva dolcemente, e con una fascia verde acido sotto il seno e il corpetto a incrocio e dove il corpetto si incrocia nella parte finale un fiocco anch'esso blu, tutti fino sopra al ginocchio, li adoro, ma ancora non so cosa mettermi sta sera.

Finito di pagare la modesta cifra di 600,00 pound, perché c'erano i saldi, ci avviamo per gli accessori.

Il primo negozio di accessori sulla nostra strada è bijou brigette,

dove prendiamo orecchini, collane, bracialetti, cerchielli ecc... e li sui 30,00 pound.

Poi in un negozio di scarpe, e poi in giro a caso.

Arrivarono le 18.00 e mio fratello sarebbe tornato a poco quindi decidemmo di tornare a casa. Davanti alla porta saluto El ringraziandola della magnifica giornata, lei mi abbraccia e torna a casa, io apro la porta e corro a lavarmi, perchè sono tutta appiccicosa per le sudate di oggi, è strano trovare a Londra 30 gradi il dieci luglio, percui anche se ho passato la giornata sudaticcia, almeno l'avevo passata a fare shopping con la mia migliore amica.

Pov's Louis

Passiamo la maggior parte della giornata a parlare di Bea, chiedendomi persino perché gli avevano dato un nome italiano e io gli ho risposto che i miei genitori l'avevano scelto perché una volta sentirono questo nome, lo amarono e dissero che se avessero avuto una figlia, l'avrebbero chiamata così. Continuammo con le domande finchè non mi stufai e verso le tre di pomeriggio iniziammo a fare le prove, adesso sono le sei ed è ora che io vada a casa, dato che alle sette devo portare mia sorella fuori.

Quando arrivo a casa ci sono tutte le finestre aperte, e mia sorella è in doccia, vedo delle buste in cucina mi avvicino e mi basta guardare le marche che subito mi viene in mente “Eleonor”, ecco erano andate a fare shopping, probabilmente spendendo un patrimonio.

“Ciao Bea” grido

“Ciao Lou” grida a sua volta e mi dirigo in camera, dove scelgo i miei vestiti, una specie di smoking, con la camicia sbottonata sul primo bottone, e quando mia sorella esce dalla doccia entro io.

Appena entro in bagno, penso a cio di cui abbiamo parlato nella giornata... Magari, prima gliela faccio conoscere, meglio è! Almeno diventerebbero amici e così loro parlerebbero direttamente con lei senza fare domande a me. Decisi di fare un cambio di programma, prendo il mio Iphone dal piano del bagno e invio un messaggio a Harry “Hazza, di a tutti i ragazzi che sta sera conoscerete Beatrice Aria Tomlinson!” e premo invio, dopo un minuto leggo il messaggio di risposta di Harry “Davvero? Dove? Quando? Perché?” “Tranquillo, state nei paraggi del London Eye sta sera e vi dirò tutto quando usciremo dal ristorante, ok?” “ok”