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Autore: Lylyt26    27/05/2014    1 recensioni
Non ho mai creduto di poter provare dei sentimenti, di qualsiasi genere. Insomma, sono Jack Frost, sono colui che comanda la neve, il ghiaccio, tutto quello che viene associato alla tristezza, alla solitudine. Ma io stavo bene, non avevo alcun problema, nessuna preoccupazione, niente a cui pensare insomma. Tutto questo prima di conoscere lei.
Genere: Demenziale, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Cinque Guardiani, Jack Frost, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Vivo, vivo per davvero

Mi sentivo così tremendamente elettrizzato, senza alcun motivo specifico, beh, forse qualche motivo c'era, avevo trovato una persona come me, avevo trovato qualcuno che forse avrebbe capito come ci si sente a stare da soli, a non essere accettati, qualcuno che, finalmente accettasse me. Non volevo fare la vittima, non è mai stato nel mio DNA, ma nonostante i 5 fossero la mia nuova famiglia, mi sentivo sempre un po' fuori posto, sempre un po' messo da parte, per l'amor del cielo, vivevo con le 5 leggende, vivevo con Babbo Natale! L'uomo più amato di tutti i secoli probabilmente. Io, infondo cos'ero? Un bellissimo ragazzo con un innata capacità col ghiaccio, e quindi? Che cos'avevo di così speciale? Per una volta, una sola volta nella vita, non mi sentivo più così tremendamente solo, così tremendamente diverso da tutti quanti, c'era qualcuno come me, e giurai a me stesso che niente e nessuno me l'avrebbe portato via. Così, in fretta e furia all'alba del giorno seguente partì verso la Montagna del Nord, attanagliato dall'ansia di essermi immaginato tutto, di essermi immaginato quel magnifico castello e quella ragazza dal cuore di ghiaccio e i capelli color dell'oro, e invece, eccolo lì, quel castello nella sua immensa bellezza si stagliava alto nel cielo, quasi a volerlo toccare con le sue punte illuminate dal sole leggero. Mi sentì completo, così dannatamente felice senza alcun motivo, e lo divenni ancor di più quando dall'enorme vetrata vidi una treccia color oro che con aria assorta guardava la solitudine che la circondava. Un sorriso spontaneo si impadronì del mio viso, era così bella, così esageratamente bella e sola. Senza pensarci due volte atterrai esattamente davanti a lei, che spaventata scattò all'indietro, fin quando non mi riconobbe e con un'espressione stupita e tranquilla mi aprì la grande vetrata, permettendomi di entrare in quel castello, che meraviglioso era, ma sapeva di tutto tranne che di casa, e anche Elsa lo sapeva bene. Cercai di impadronirmi di nuovo delle mie emozioni, mi avrebbe preso per un pazzo se fossi andato lì e l'avessi davvero abbracciata come tanto avrei voluto fare, ma, ehi, sono Jack Frost, io sono il re dei pazzi; così, con cautela mi avvicinai, permettendole di capire i miei movimenti fin quando così, senza tanti preamboli mi avvinai a lei e la strinsi piano, avendo paura di scalfirla, come se anche lei fosse fatta di quel ghiaccio che ci avvolgeva;Elsa rimase interdetta e anche un po' shoccata, ma con il passare del tempo si lasciò andare e si strinse piano a me, come se avesse capito era l'unica cosa sensata da fare. Rimanemmo così per un po', non so di preciso quanto, forse pochi minuti, forse ore, mi sentivo così al sicuro, così apprezzato in quell'abbraccio che volevo davvero che non finisse mai. Con riluttanza da parte di entrambi ci staccammo da quell'ammasso di braccia strette, ma ancora non me la sentivo di lasciarla andare, così, sempre con cautela, come se fosse un cerbiatto impaurito e non una splendida regina le presi la mano, e lei mi ricambiò la stretta con un sorriso. Passammo tutto il giorno a parlare, a ridere ed a inseguirci, non mi sono mai sentito così tanto tranquillo, così tanto Jack in vita mia. E quando le luci del sole ci abbandonarono totalmente il viso di Elsa si incupì, sapeva che da lì a poco sarei dovuto andare via, ma non le avrei permesso di passare un'altra notte chiusa lì da sola, così, facendo finta di salutarla, mi feci accompagnare al di fuori del castello, esattamente in mezzo alla neve più bianca, per poi, con uno slancio di forza e pura frenesia la sollevai in aria insieme a me, facendola fluttuare come se fosse un leggero fiocco di neve, le urla di Elsa si espansero probabilmente per tutto il globo, ma ero troppo divertito per darle ascolto e metterla giù come con forza mi obbligava. Dopo qualche attimo di puro terrore Elsa decide di rilassarsi, e appoggiarsi al mio petto come avrebbe dovuto fare dall'inzio e iniziare a godersi la magia del volo. Passammo il restante della notte a volare ovunque, ad osservare le stelle e a ridere, divertirci e prenderci in giro e a sentirci vivi, vivi come non mai.  


 
My corner:


Buona sera a tutti, e si, odiatemi, sono da mesi che non aggiorno e non do notizie, ma mi sono davvero affezzionata a questa storia, a voi e mi sentivo troppo in colpa a lasciarla così, a metà, senza una conclusione ben definita. Questo è il penultimo capito, e giuro che per l'ultimo capitolo, il quinto, non passeranno altri 4 o 5 mesi. Lo prometto, parola di Scout che non sono, ops. 
Scusate ancora, vi chiedo venia in ginocchio.
Vi adoro, e vi prego, fatemi sapere se vale la pena pubblicare la fine di questa piccola storia.
Con affetto,
Lylyt. 
  
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