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Autore: dianarusso98    27/05/2014    2 recensioni
Questa è una storia sulla mia coppia preferita: Kim & Jack.
Due anime gemelle che si avvicineranno pian piano....
Ma non temete! la storia non mancherà certo di combattimenti, sorprese, battutine sarcastiche e di amicizia e lealtà!
Spero vi piaccia e buona lettura!
Genere: Commedia, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A Elisa che aspetta questo capitolo da quando ho cominciato a scrivere questa storia.
 
Capitolo 11
Di appuntamenti e tanti guai...

-Jack non è difficile! devi solo tendere meglio le braccia! è la sesta volta che ci provi ma non ci riesci!- lo richiamò Rudy ormai spazientito dalla mancanza di concentrazione che stava dimostrando il suo miglior allievo.
-hai ragione Rudy....oggi non so cosa mi prende....-si scusò il ragazzo afferrando l'asciugamano gettato su una delle panchine del dojo e asciugandosi il sudore dal viso.
Jerry seduto sulla panchina lì affianco lo guardava con un ghigno sul viso mentre si asciugava le mani con la sua asciugamano.
Jack lo guardò con uno sguardo perplesso ed infastidito insieme.
il messicano si limitò a sorridere e a dire:
-Kim è via già da un po', vero?- 
Jack sorrise in modo tirato ed annuì.
Jerry gli fece segno di raggiungerlo picchiando la mano sul legno al suo fianco invitando l'amico a sedersi.
l'amico eseguì anche se avrebbe preferito non avvicinarsi a quel ghigno.
-io so cos'hai- disse il messicano non appena l'amico si fu accomodato alla sua destra.
-allora illuminami..grande indovino- lo sbeffeggiò Jack scettico.
Jerry sospirò in modo teatrale e si alzò.
-a te...mio caro amico Jack...da fastidio che la nostra cara e affascinante Kim sia uscita per un appuntamento con il quoterback della squadra di football- disse poi con aria soddisfatta.
Jack lo guardò con gli occhi fuori dalle orbite mentre sentiva di essere stato scoperto.
-perché dovrei essere infastidito?- cercò di sembrare sconvolto il ragazzo senza, però, grande successo.
-perché ti piace Kim- alzò le spalle noncurante Jerry- ma non puoi averla....l'ho vista prima io!- esclamò poi infervorandosi all'improvviso.
Jack scosse la testa rassegnato alla pazzia dell'amico.
-punto primo, a te piacciono tutte....Punto secondo a me non piace Kim...punto terzo non essere ridicolo..e punto quarto a me non da assolutamente fastidio che lei sia uscita con quel concentrato di muscoli e zero cervello-chiarì il moro alzandosi anche lui dalla panchina per dirigersi verso il proprio armadietto.
Jerry scosse la testa divertito e lo segui per poi mettergli una mano intorno al collo con fare complice.
-bé...senza cervello di sicuro...ma con le ragazze ci sa fare...- rivelò poi aspettando la reazione dell'amico che si immobilizzò non appena ebbe recepito il messaggio.
-cosa vuoi dire?- chiese brusco Jack mentre chiudeva l'armadietto in fretta e si dirigeva a passo veloce nello spogliatoio seguito subito dopo da Jerry che gongolava all'impazzata.
-bé...lo sai anche tu che quella della festa di Halloween è solo una scusa- buttò lì Jerry mentre si toglieva la divisa da karate ed indossava il suo pantalone grigio abbinato con una maglia a maniche lunghe blu.
-si più chiaro Jerry- sbottò ancora Jack mentre si sistemava la maglia in lana verde scuro sui pantaloni neri.
-diciamo che...lui l'ha invitata a mangiare qualcosa...sono lì da una mezz'ora....tempo venti minuti e lui la inviterà a fare una passeggiata la cui meta sarà, sorprendentemente, la sua umile dimora dove vive solo.Inviterà Kim a salire con la scusa di scegliere la musica e dopo averle offerto qualcosa da bere inizierà a provarci sempre più insistentemente fino a che non le darà un bacio...all'inizio Kim sarà un po' fredda ma alla fine si lascerà convincere e i due finiranno magicamente tra le lenzuola di seta del letto di David- fece il resoconto Jerry con fare da esperto.
-e tu come fai a saperlo?- chiese Jack tra il sorpreso e l'infastidito.
-perché conosco David...ma se non ti fidi sarà meglio andare a controllare...- disse il messicano guardando di sottecchi Jack che si sistemava i capelli senza prestare in realtà l'attenzione a ciò che faceva.
-si...ma solo per sapere se hai ragione...- mentì poi il moro chiudendo le mani a pugno mentre ricordava il resoconto che Jerry gli aveva appena fatto e che avrebbe evitato con tutte le sue forse.
-ovvio...per quale altro motivo sennò?!- disse Jerry soddisfatto e ghignando all'amico in modo complice.

-eccoli...stanno uscendo- disse all'improvviso Jerry.
Era da mezz'ora che attendevano fuori dal centro commerciale nascosti dietro una siepe del giardino per non farsi vedere.
Kim e David stavano uscendo dall'ingresso e si stavano dirigendo verso Setfull road dove,Jerry, sosteneva abitasse il quoterback.
I due wasabi li seguirono in silenzio e non troppo lontano in modo da captare lo scambio di battute che avveniva tra i due davanti a loro.
-è davvero una bella serata- disse all'improvviso Kim- peccato che faccia così freddo- aggiunse poi stringendosi nel maglione rosa che indossava.
David la guardò malizioso e la strinse a se.
Jack stava per partire all'attacco ma Jerry fece segno che non era ancora il momento, così il moro mogio e deluso ritornò a nascondersi per non essere visto.
-ehm...grazie...- si limitò a dire la bionda evidentemente imbarazzata e a disagio.
La camminata proseguì in silenzio fino a che David si fermò all'ingresso di una casa in legno scuro.
-oh...guarda! siamo finiti fuori casa mia!- disse fintamente sorpreso.
Jack guardò Jerry alzando le sopracciglia colpito.
L'amico alzò le spalle con un espressione del tipo "te l'avevo detto che sarebbe andata così"
-oh...ehm...wow- disse Kim iniziando ad insospettirsi.
-ti va se entriamo...così puoi aiutarmi a scegliere la musica...sai per la festa- propose il ragazzo avvicinandosi pericolosamente a Kim che si impedì di indietreggiare.
Jack emise un ringhiò basso.
-se osa solo toccarla..-sussurrò innervosendosi mentre Jerry gli dava una pacca sulla spalla  a mo di incoraggiamento.
-no ti ringrazio David...credo si sia fatto tardi ed è meglio che io me ne vada- disse fredda Kim mentre il ragazzo si fermava a pochi centimetri dalle sue labbra costringendola ad indietreggiare mentre gli occhi verdi del ragazzo non lasciavano mai le sue labbra.
Più il ragazzo si avvicinava, più Kim indietreggiava.
-dai...non essere timida Kim...so che lo vuoi- disse David coprendo in un unica falcata la distanza fra loro due mentre la ragazza toccava con la schiena il metallo della parete del tettuccio della fermata dell'autobus.
Kim ingoiò la saliva ormai in trappola.
Jack e Jerry intanto si preparavano ad intervenire nel caso ce ne fosse stato bisogno.
-no- fu l'unica cosa che disse Kim mettendo le mani sul petto del biondo che la incastrava contro il ferro e cercando di allontanarlo.
-oh...dai Kim- disse ancora avvicinandosi facendo quasi toccare le labbra.
Jack non ci vide più dalla rabbia.
-giù le mani da lei!- urlò uscendo fuori dal nascondiglio e facendo saltare dalla paura la ragazza.
David si limitò a voltarsi furente.
-fatti gli affaracci tuoi Brewer!- sputò velenoso continuando a schiacciare Kim contro la parete della pensilina.
-Jack- sospirò sollevata lei, mentre sorrideva al moro in quel modo che solo lei aveva.
-lasciala subito- ripeté Jack con veemenza avvicinandosi minaccioso al biondo che adesso si era voltato anche se le sue mani continuavano a tenere Kim rinchiusa in una specie di gabbia.
-perché dovrei?- ribatté acido rivolto verso Jack.
Il moro rise prendendosi gioco del ragazzo che aveva di fronte.
-perché lei non ti vuole, lei non vuole i palloni gonfiati senza un minimo di cervello- fu la sua unica risposata.
"e perché lei è mia" disse poi una voce nella testa di Jack.
David si fece prendere dalla rabbia e ritrasse la mano destra dalla gabbia in cui teneva racchiusa Kim e provò a sferrare un pugno in piena faccia al moro che lo fermò senza sforzo.
Jerry intanto dal suo nascondiglio fece segno alla ragazza di raggiungerlo.
La bionda lo guardò confusa ma decise che le spiegazioni avrebbero potuto attendere.
Jack intanto sorrideva soddisfatto a David, aveva aspettato quel momento per tutta la settimana.
-non avresti dovuto farlo...eppure sono così felice che tu l'abbia fatto- disse con voce gelida ricacciando la mano e dando un calcio sul petto al ragazzo che preso alla sprovvista oscillò per poi cadere all'indietro.
David alzò lo sguardo minaccioso e di nuovo si tuffò su Jack cercando di colpirlo in ogni punto raggiungibile ma ogni suo colpo veniva prontamente fermato.
Il moro afferrò il polso di David e senza sforzo lo sbatté a terra e gli mise un piede sul petto sopra il maglione grigio che indossava.
-sta lontano da lei. Se provi ancora a toccarla ti farò talmente male che avrai paura anche solo a sentire il mio nome-lo minacciò Jack infuriato prima di lasciarlo andare e di vederlo scappare urlandogli che non sarebbe finita lì.
Poi il moro si voltò verso Kim e Jerry, la prima lo fissava con un espressione strana, il secondo lo fissava con orgoglio.
-grande amico!- sbottò Jerry uscendo da dietro il cespuglio in cui era rimasto nascosto e battendo il cinque a Jack.
Kim uscì anch'ella dal nascondiglio e si fermò d fronte a Jack senza dire nulla. Si limitava a fissarlo.
-io...ehm...vado a casa- disse Jerry notando la delicatezza del momento.
Jack e Kim si fissavano e non lo salutarono nemmeno talmente presi a studiarsi.
-grazie- disse la bionda quando i due furono rimasti da soli.
-figurati...- si limitò a sorridere Jack.
-dai ti accompagno...- aggiunse poi avviandosi verso l'altra parte della strada da cui erano venuti.
I due camminarono in silenzio.
Erano vicino casa di Kim quando quest'ultima si voltò e fronteggiò Jack.
-perché lo hai fatto? perché mi hai seguito?- chiese poi aspettandosi una risposta che però pareva non voler arrivare.
Jack infatti aveva portato le mani alla nuca in un gesto nervoso.
-allora?- insistette Kim ancora una volta.
-io...- provò a dire il moro ma le parole non gli uscivano.
-perché...- tentò allora ma ancora una volta le parole parvero non voler uscire.
Non seppe mai cosa gli prese ma all'improvviso capì che anche se cercava le parole da dirgli per tutta una vita, non sarebbe mai riuscito a trovarle.
Guardò il cielo sereno con aria nervosa poi tornò a fissare gli occhi nocciola della ragazza che lo fissava attendendo ancora una risposta.
Quindi, prese il viso di Kim tra le mani e senza che la ragazza potesse dire niente la baciò.
Appena le loro labbra si toccarono una scossa si propagò per il corpo del ragazzo che sapeva che anche la bionda aveva sentito la stessa cosa, anche se non voleva mostrarlo. Era troppo orgogliosa per mostrare i suoi sentimenti.
Jack sentì che la ragazza era immobile sotto il suo tocco, cerco di trasmetterle tutto quello che non riusciva a dire e dopo poco sentì le labbra di Kim schiudersi e rispondere al bacio.
Le loro lingue si incrociarono e fu come se in quel momento al mondo ci fossero solo loro, non esistevano più il dojo, i Black Dragons, David, Frank o altro. 
Erano insieme, tutto il resto del tempo lo avevano scordato.


ANGOLO DELLA SCRITTRICE
Ciao a tutti...
Si, l'ultima frase è una citazione di Walt Whitman...mi piaceva troppo.
Spero che questo capitolo abbia riscattato il precedente in cui devo ammettere, non ho dato il meglio di me.
Che ne dite?

Ringrazio coloro che leggono, recensiscono, seguono, ricordano o preferiscono questa storia.
Un saluto speciale a Elisa e Nearmike che sono le mie pupille *.*
   
 
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