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Autore: Tuna_salad    28/05/2014    1 recensioni
I protagonisti sono ovviamente Yu e Miki (altrimenti che ff sarebbe?), ma in un contesto molto diverso da come li conosciamo. si, si ritrovano a vivere sotto lo stesso tetto e si, si amano di nascosto..ma tanto per cominciare non c'è stato il doppio matrimonio, solo quello di Rumi e Yoshi, che oltretutto sono l'esatto opposto di quelli del manga. Lei è una donna fragile e insicura, Lui un padre severo e autoritario. E se questo non bastasse, scoppia il finimondo quando Miky parte per un viaggio in Europa e non torna più a casa....tratto dal capitolo 2:
“ non vedi proprio l'ora di iniziare eh?” chiese Miky. Era ancora pallida, ma Yu sembrò non farci caso.
“ assolutamente” disse con lo sguardo puntato fuori dalla finestra, la voce ferma. Il ritratto della determinazione. “ e non permetterò a niente e nessuno di ostacolarmi”.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Miki/Yuu | Coppie: Miki/Yuu
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ta-dà!!  Non che i feedback siano stati numerosi ( ancora grazie mille Nina!! <3) ma ho pensato di sottoporvi un altro capitoletto dal punto di vista di Yu. Forse vi sembrerà inutile, perchè non ci sono molti "fatti"; in effetti è un capitolo preparatorio...spero riesca a far capire la situazione a casa Matsuura e sopratutto il difficile rapporto tra Yu e suo padre, in attesa di sviluppi a mio parere molto interessanti...aspettate e leggerete...
che dire?
Buona lettura! Tuna_


Il numero da lei selezionato non è al momento raggiungibile, la preghiamo di riprovare”. Come possono delle parole asettiche, pronunciate da una voce registrata, fare così dannatamente male? Dove sei Miky? Che è successo? È tutta colpa mia.....

 

 

Yu sbattè violentemente il pugno sul tavolo, facendo voltare il commissario. L'uomo, un tempo forse avvenente indossava una divisa risalente ad almeno 10 anni prima e che adesso, tirandosi su una pancia più che prominente, formava delle piccole ogive tra un bottone e l'altro. Il cappello dalla falda rigida, copriva malamente la fronte imperlata di sudore.Le sue indagini si erano arenate e dopo una settimana, Miky risultava ancora scomparsa. I poliziotti avevano messo a soqquadro la camera di Miky e sigillata quasi fosse una scena del crimine. Cosa si aspettavano di trovare poi, rimaneva un mistero. Avevano setacciato i cassetti, l'armadio, la cartella della scuola. Avevano frugato dappertutto, e Yu non aveva potuto impedirlo. In quella stanza non avrebbero potuto trovare nulla, perchè Miky non aveva lasciato nulla. Aveva imparato a coprire le sue traccie fin troppo bene e questo, purtroppo, glielo aveva insegnato lui.

“ come ho già detto, non risulta che il suo passaporto sia mai passato per i controlli doganali, né all' aereoporto né alle stazioni ferroviarie.” spiegò il poliziotto, inchinandosi rispettosamente verso Rumi.

“ha detto bene, questo lo sapevamo già” intervenne Yu, la rabbia che gli ribolliva in petto e che gli faceva tremare la voce. Suo padre, seraficamente seduto a tavola, trattenne a stento una smorfia.

“ senta – provò a calmarlo il commissario- capisco che sia una situazione difficile...”

“ difficile? Una situazione DIFFICILE?” lo interruppe il ragazzo.

“ Yu!adesso basta. Chi ti da il diritto di parlare così? - si intromise Rumi- è di MIA FIGLIA che stiamo parlando” disse prima di bere un altro sorso, un po' troppo generoso, di vino.

“ per quanto riguarda l'agenzia- riprese il poliziotto palesemente in imbarazzo – beh, non risulta da nessuna parte, è sicuramente una copertura”

“basta parlare di quello che non sapete” disse Yu, distaccato e impassibile- “cosa state facendo per ritrovarla?”

“ ma che ragazzino insolente!” mugugnò l'ispettore a denti stretti, poi, come se quello non avesse parlato, si rivolse a Rumi.

“ stiamo facendo circolare la sua foto in tutte le stazioni di polizia della prefettura (1) e quell'appello in televisione è stato molto utile. Abbiamo ricevuto tante segnalazioni”

“ e quante tra queste hanno portato a qualcosa?” chiese Yu, sta volta senza preoccuparsi di fingere un tono cordiale.

“ No, lasci- disse Yu in risposta allo sguardo omicida dell'uomo – so già la risposta”.

 

 

 

“ che cosa pensi di fare adesso?” gli chiese Satoshi.

“non lo so” ammise Yu.

“ ascolta Yu ..- intervenne timidamente Meiko – so che te l'hanno già chiesto mille volte ma...”

“ credimi, - disse interrompendola ancor prima che potesse finire la domanda- se avessi anche solo sospettato che stava progettando una cosa del genere...”

“ già” disse Meiko, avvertendo lo sconforto nella voce del ragazzo. Erano seduti a un bar, in pieno centro. Era molto diverso dai posti che frequentavano di solito, ma si addiceva meglio all'umore di Yu, cupo e triste. Lo aveva scoperto pochi giorni prima, mentre vagava per la città nella speranza di dissipare almeno un po' la nebbia che aveva in testa. Il locale non era molto grande, con un bancone quadrato in legno scuro che si ergeva al centro della stanza e permetteva di servire i clienti da ogni lato. Le pareti laterali erano dipinte di un verde scuro, che unito alle luci soffuse, dava complessivamente l'idea di un antro tetro e misto. Ciò che aveva attirato l'interesse di Yu verso quel posto, però, era stata una tavola in compensato, una sorta di bacheca, su cui erano attaccate centinaia e centinai di polaroid. Volti, baci, paesaggi, tutto era stato fotografato ed esposto in quel rettangolo, creando una sorta di puzzle.

“ ehi Yu! Tutto bene?- chiese Ginta, che come la solito li aveva raggiunti in ritardo, notando l'amico intendo a fissare la parete- mi spieghi cos'è che ti attira tanto di questo posto?” disse sbuffando.

“mhm? Ah ciao Ginta!” rispose Yu, che in verità non aveva nemmeno sentito la domanda.

Dopo un paio di bicchieri, Meiko ricevette una telefonata. La musica di sottofondo, per quanto lenta e malinconica, generava comunque troppo rumore, perciò la ragazza uscì per rispondere.

“ scusate ragazzi, ora devo proprio andare” disse mentre raccoglieva le sue cose in fretta e in furia. Era agiata e gli occhi erano gonfi e lucidi, come se stesse trattenendo le lacrime.

“ehi Azikuki! Tutto ok?” chiese Satoshi. “ problemi con il matrimonio?”

“eh? Ah, si, già. Scusatemi.” blaterò sottovoce mentre correva verso la porta.

 

 

 

Era passato un mese, poi due, poi tre. La polizia aveva ufficialmente abbandonato le ricerche. Non c'era traccia di Miky da nessuna parte, o per lo meno da nessuna parte in cui la polizia avesse cercato. Tutto sembrava scorrere come se nulla fosse successo, come se lei non fosse mai scomparsa o peggio ancora, come se non fosse mai nata. Rumi non parlava mai di lei. Probabilmente il dolore era troppo forte. Ogni giorno andava a lavoro in condizioni sempre peggiori e non tornava prima di sera inoltrata, il più delle volte sbronza. Un paio di volte, Yu era anche dovuto andare a recuperarla in vari bar sparsi per la città.

Una sera, Yoshi aveva invitato u suo collega e sua moglie a cena. Non che fosse insolito. Yoshi curava molto le sue relazioni sociali, come parte di quella bella apparenza che, a suo tempo, aveva conquistato la madre di Yu prima e Rumi, dopo. La preoccupazione per le sorti di Miky era totalmente assente in quell'uomo. Yu non riusciva a capacitarsene, quante volte lo aveva rimproverato, perchè in fondo quella ragazza non è nemmeno tua sorella. È una sciocca bambina viziata ed egoista che ha deciso di abbandonare la sua casa. È meglio che non ritorni, ci ha già messo abbastanza in imbarazzo. Yu ascoltava tutto questo con gli occhi sgranati e il cuore in pezzi, senza poter dire nulla. Non sarebbe servito a niente inasprire ulteriormente quella situazione. Ma quella sera, la proverbiale goccia fece finalmente traboccare il vaso. Rumi, pur di non bere di fronte agli ospiti, si era imbottita di calmanti. Yoshi fece finta di niente e continuò a conversare amabilmente con il signor Dee Hung e sua moglie. Quest'ultima, volendo essere cordiale, tentava in ogni modo di includere Yu e Rumi nella conversazione.

“ a quanto ho capito sei stato accettato al politecnico di Tokyo- disse la signora- congratulazioni, è davvero un istituto eccellente, anche mio fratello si è laureato lì”

“ si, è davvero una buona scuola” rispose Yu, apatico. “ ma non ho ancora seguito alcuna lezione”

“oh. Come mai, se posso chiedere?”

“ beh, diciamo che ci sono state un po' di difficoltà...organizzative...ma ora che è tutto finito comincerà a frequentare al più presto e con il massimo dell'impegno, vero Yu?” disse Yoshi, sottolineando le ultime parole. Le sue parole, risuonarono nella mente di Yu come il sibilo di un serpente. L'esperienza lo stava mettendo in guardia, non era quello il momento per sfidare suo padre, ma come poteva lasciar correre? Possibile che la scomparsa di Miky si potesse ridurre a banali.. “ difficoltà organizzative”? Come poteva essere così indifferente verso quella ragazza che aveva, dopotutto, accolto nella famiglia? Possibile, che, nonostante tutta l'esperienza accumulata, non riuscisse neanche a fingere del rispetto verso sua moglie? Il solo pensiero gli dava la nausea.

“ no. Non credo che lo farò” rispose Yu. Il tono era fermo, calmo e deciso, gli occhi fissi in quelli del padre. Si squadrarono per qualche secondo, ma parve molto, molto di più, finchè Rumi non si accasciò sul tavolo e gli ospiti, furono gentilmente invitati ad andarsene.

 

L'unico posto in cui riusciva a respirare era quel balcone. Solo lì trovava un po' di pace, lontano dall'alcolismo Rumi e dall'oppressiva presenza di suo padre. Guardò le stelle, sentendo il calore di lei fra le sue braccia, come in una delle tante notti passate insieme appoggiati alla ringhiera. “Ti troverò. In due contro il mondo”.

 

 

 

  1. Allora.. tenete presente che Hirakata è nella prefettura di Osaka, nel Kansai, mentre Yu vive a Tokyo, che è da tutt'altra parte. Ho immaginato che la polizia avesse una sorta di limite di giurisdizione, forse eccessivamente rigido e poco plausibile, se è così, chiedo scusa. Ai fini della storia però, vi prego di tollerare questa forzatura. Tuna_

  2. ps. ho controllato e il cognome di Meiko è Azikuki. Non so proprio “ Sugita” da dove sia uscito l'altra volta....bah!

 
  
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