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Autore: MrTeschietto    28/05/2014    1 recensioni
Da quando viene punto da un ragno radioattivo, la vita del giovane Peter Parker cambia per sempre.
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
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Era ormai arrivato il weekend e Peter era riuscito a farsi cucire un'altra maschera dalla moglie di Stan e anche a riparare i lancia-ragnatele.
Si svegliò quel sabato mattina e scese a fare colazione. Finalmente la scuola era finita... almeno fino alla fine delle vacanze di Natale.
Zia May scese un'ora dopo. "Oh, buongiorno, Peter" disse sorridente.
"Buongiorno, zia May"
"Io sto andando al centro con Anna Watson, tornerò oggi pomeriggio per l'arrivo della nostra ospite" disse zia May facendo l'occhiolino a suo nipote.
Peter arrossì e disse: "Va bene, divertiti"
Peter accompagnò sua zia alla porta e, quando lei se ne andò, notò la copia del Bugle sul suo zerbino. Quando il ragazzo lesse il titolo in prima pagina, rimase sgomento: 'SPIDER-MAN ASSASSINO!'
La foto, scattata dal freelancer Eddie Brock (come era segnato in basso a destra della foto), mostrava un uomo corpulento con una maglietta verde a righe. La cosa più scioccante per Peter non fu il fatto che lo riconobbe come uno degli Enforcers che aveva affrontato qualche sera prima, ma il fatto che indossasse la maschera di Spider-Man! Peter sapeva che qualcosa bolliva in pentola e quindi rientrò in casa e accese la televisione su CNN: su di esso una donna stava dicendo: "... ed è sepolto nella sabbia che è stato trovato il criminale Flint Marko, con la testa completamente frantumata e con addosso la maschera del vigilante mascherato conosciuto come Spider-Man"
Peter non resistette e andò a vomitare.

Passò la mattina e, qualche minuto dopo che zia May fu rientrata dal giro con Anna Watson, bussarono alla porta e fu proprio la vecchia zia ad aprire. "Signorina Stacy" disse quando vide Gwen alla porta "Peter è di sopra"
"Grazie, signora Parker" disse gentilmente Gwen mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
La ragazza salì le scale e bussò alla porta. Quando Peter aprì la porta, incominciò a sudare. "Ehm... ciao, Gwen..."
"Ciao, Peter, ma..." disse Gwen arrossendo "... sei in mutande"
Peter si guardò e si coprì arrossendo. "Ehm... mi dai un minuto?"
Gwen si limitò solo a girarsi dall'altra parte mentre Peter chiudeva la porta. "Quei pettorali..." pensò "... farebbero ingelosire Bruce Lee..."
Mentre Gwen ridacchiava a quel pensiero, Peter riaprì la porta: era ora vestito con una tuta celeste. "Entra pure" disse ancora arrossendo.
Gwen entrò e tirò fuori dallo zaino che portava il libro di scienze.

Zia May bussò un quarto d'ora dopo. Peter andò ad aprire la porta e guardò la zia con sguardo interrrogativo.
"I pancakes" disse zia May alzando il piatto che teneva in mano.
"Ah, grazie" disse Peter prendendo il piatto e richiudendo la porta lasciando una sorridende zia May dall'altro lato della porta stessa.
Il ragazzo posò il piatto sul letto e disse: "Ti consiglio di provarli. Non troverai MAI nessuno che possa fare i pancakes come zia May"
Gwen ridacchio. "Va bene" disse prendendone uno e addentandone un pezzo: era veramente buono!
Anche Peter seguì il suo esempio e ne prese uno anche lui.
Una volta finito il loro primo pancake i due ragazzi guardarono i due pancakes rimasti nel piatto.
"Li conserviamo per dopo?" chiese Peter.
Gwen ci pensò per un paio di secondi e poi fece: "Naaaah"
Entrambi allungarono le mani per prendere i pancakes... tanto che esse fecero contatto. I due ragazzi arrossirono un po' e Peter alzò leggermente la sua mano per permettere a Gwen di prendere il primo pancake.

Erano ormai le sei e Gwen e Peter avevano finalmente finito di studiare. "Grazie, Petey. Mi sei stato davvero di aiuto" disse Gwen sospirando.
"Petey?" pensò Peter arrossendo "Ehm... non c'è di che"
"Ok, io allora vado a casa" disse la ragazza prendendo la borsa e dirigendosi verso la porta.
Fu in quel momento però che Peter fece: "Aspetta un attimo, Gwen!"
"Sì?" chiese lei girandosi.
Peter rimase per un attimo in silenzio e poi chiese: "Ti ricordi cosa aveva detto la professoressa Arrow riguardo Nixon?"
Gwen si mise a pensare. "Ehm... credo avesse detto che Nixon registrava tutto quello che faceva perché credeva di essere intoccabile"
Perfetto! Peter ci aveva azzeccato!
"Come mai tanto interessato?"
Ed ecco il momento della bugia! "Ehm..." fece Peter "... devo essere interrogato al rientro delle vacanze e non ho appunti"
Gwen rise. "Va bene, ma ti consiglio di cercare qualcosa anche su Internet se vuoi sostenere un'interrogazione decente"
"Grazie, Gwen. Buona serata"
Quando Gwen chiuse la porta e Peter si accertò che se ne fosse andata, il ragazzo tirò fuori il suo costume da Spider-Man dall'armadio. "Spero che quello che suppongo sia corretto, perché se la sto vedendo giusta, per Kingpin il sipario calerà stanotte..."

Erano ormai le dieci e mezza di notte quando Spider-Man raggiunse l'attico di Kingpin. Entrò dall'impianto di ventilazione come l'ultima volta e, fortunatamente, stavolta non c'erano brutte sorprese per lui ad aspettarlo. Entrò quindi nella camera adiacente a quella in cui era entrato durante la sua prima visita e trovò quello che stava cercando: dischi su dischi, pieni di registrazioni che avrebbero potuto incriminare Kingpin... però ce ne era solo uno che lui stava cercando. Non perse tempo a fare ambarbà ciccì coccò, perché il suo senso di ragno era scattato. Li mise tutti nello zaino che si era portato, ma non fece in tempo a girarsi: le onde vibranti di Shocker lo colpirono in pieno alla schiena. Spider-Man si rialzò e trovo tutti e quattro gli Enforcers che erano di fronte a lui. "Cosa credevi di fare, ragazzino?" chiese Electro iniziando a generare una scarica elettrica dalla mano destra "Non preoccuparti. Ti farà solo molto male"
Spider-Man decise che non c'era tempo per pensare a delle battute da fare: fece un salto che gli permise di schivare la scarica e diede un calcio in faccia al criminale, facendolo cadere. Il senso di ragno scattò ancora e, girandosi, l'eroe notò che Rhino lo stava caricando. Decise di scivolare tra le gambe del gigante, mandandolo a sbattere contro il muro e lasciandolo incastrato per via del corno. Ancora il senso di ragno! Shocker stava per colpirlo! Sparò velocemente una tela sui guanti del criminale e l'energia vibrante si ripercosse su Shocker stesso mandandolo KO. Fu la volta di Boomerang: egli tentò di attaccare mentre l'eroe era ancora a terra, ma stavolta Spider-Man era preparato. Egli infatti lanciò delle sfere di ragnatela che colpirono il criminale fino a farlo mandare addosso al muro. Boomerang allora tirò uno dei suoi boomerang, ma Spider-Man saltò, lo prese con la sua ragnatela e lo rispedì al mittente colpendolo in testa e facendolo svenire. L'eroe quindi si rimise in posizione di combattimento e il senso di ragno scattò di nuovo. Si girò e bloccò il pugno carico di elettricità di Electro. Nonostante ciò il criminale era furbo e il colpo con l'altra mano andò a segno. Spider-Man cadde a terra vicino a Rhino (che nel frattempo stava ancora cercando di staccarsi dal muro) ed Electro si avvicinò. "Questa è la fine..." disse il criminale iniziando a caricare il colpo a tal punto che anche gli occhi gli divennero completamente gialli "... e una volta che avremo finito con te troveremo la tua famiglia e li uccideremo tutti. Uno per uno"
"Liberatemi da questo affare!" urlò Rhino.
"L'hai chiesto tu!" disse Spider-Man. Lanciò quindi una ragnatela al boomerang di Boomerang e lo lanciò su un tubo. Il tubo si ruppe e da esso uscì dell'acqua che si portò con sé Rhino ed Electro, l'ultimo andando in corto circuito, mentre Spider-Man si salvò saltando sul tetto.
Finita la burrasca l'eroe fece per andarsene quando sentì una voce dietro di lui. "Pensavi di uscire vivo da qui?"
Spider-Man si girò e trovò Kingpin che lo fissava serio. "Per chi lavori?" chiese il criminale.
"Te l'ho detto, io non lavoro per nessuno. Sto solo facendo quello che molti sono incapaci di fare e che vorrebbero così tanto fare, cioè metterti dietro le sbarre"
"E come pensi di riuscirci?" chiese Kingpin sogghignando "Io posso comprare ogni singola società che cerchi di incriminarmi"
"E che mi dici dei tuoi cari dischetti?" disse Spider-Man agitando la sua borsa e voltandosi.
"Figlio di--" urlò Kingpin correndo verso l'eroe, il quale fece una spaccata e mandò Kingpin faccia a terra.
"Mi dispiace, amico..." disse Spider-Man all'orecchio del boss del crimine "... ma per te i giochi sono finiti"
"MALEDETTO!" urlò Kingpin rialzandosi "IO TI AMMAZZO! IO TI--"
Ma non finì la frase perché si accorse che Spider-Man era scomparso.

Quando Peter rimise piede in casa, corse in fretta in camera sua e iniziò a guardare tutti i dischi. Uno di loro mostrava quello che era successo dopo che Electro lo aveva quasi letteralmente fritto la prima volta: il video mostrava Spider-Man a terra ed Electro lo stava osservando insieme a Kingpin. "Scusami per i danni, capo" stava dicendo Electro "La mia non è una scienza esatta"
"Nessun problema, Dillon" disse Kingpin educatamente "Levagli la maschera"
Electro fece come ordinato. "E' un dannato ragazzo" disse guardando il volto smascherato di Peter.
"Già, lo riconosci?" chiese Kingpin.
"No, capo. Mi dispiace"
"E va bene. Buttalo fuori di qui"
Il filmato si interruppe mentre Electro lo prendeva e lo gettava dalla finestra. Peter prese il disco e lo spezzò. Passò al prossimo disco: questo mostrava Kingpin che aveva in mano la maschera di Spider-Man e Flint Marko era davanti a lui, Boomerang e Shocker dietro Marko stesso.
"Pensavo saresti riuscito a reggere la situazione" stava dicendo Kingpin serio.
"Non è colpa mia se quel tizio è un osso duro" si lamentò Marko.
"Ragazzi, potete tenere fermo il vostro capo, per favore?" chiese educatamente Kingpin a Boomerang e Shocker, i quali obbedirono.
"Che stai facendo, Fisk?" disse Marko mentre Kingpin gli metteva la maschera da Spider-Man e gli metteva i palmi delle sue grosse mani ai lati della faccia.
"Ora non dovrai più preoccuparti di nulla" disse Kingpin facendo un sorriso maligno.
Peter sorrise: era quello che stava cercando.

Il giorno dopo, al Bugle, Robbie trovò un pacchetto sul suo tavolo con scritto: 'Questo vi sarà molto utile nel catturare un certo criminale. Attenzione! Contiene materiale vietato ai minori!'
"Gargan!" chiamò Robbie.
"Sì?" rispose Gargan uscendo dal suo studio.
"Sai chi mi ha lasciato questo?"
"No, mi dispiace"
Peter intanto stava uscendo dall'edificio e aveva un sorriso stampato in faccia.

Il giorno dopo la prima pagina del Bugle conteneva il seguente titolo: 'FILMATI SMASCHERANO PERICOLOSO BOSS DEL CRIMINE'. Tale copia del Bugle era letta da un uomo con una maschera bianca e un vestito blu.
Dietro di lui altre tre persone entrarono nel locale in cui il signore stava leggendo il giornale. "Perché ci hai chiamati, Big Man?" chiese uno di loro.
Big Man posò il giornale e disse: "Sappiamo tutti che Kingpin era il cane sciolto del consiglio e che stavamo tutti architettando di ucciderlo"
Le tre persone annuirono e Big Man continuò il suo discorso. "Purtroppo questo Spider-Man è riuscito a incriminarlo e, dato che Kingpin si è lasciato scappare i nostri nomi dobbiamo fare in modo che questo insetto sparisca..."

CONTINUA...
  
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