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Autore: AsukaSoryu    05/08/2003    0 recensioni
Una FanFiction che racconta come spesso anche i cuori più freddi possano innamorarsi..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haruko Akagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sai che ti amo?

Solo quello ci mancava. Un’altra stupida, inutile e disastrosa rissa. Proprio ora che mancava così poco alle nazionali. E di tutte le persone che potevano picchiare, quei teppisti avevano scelto proprio loro, in un comunissimo giorno in cui lo Shohoku stava andando ad assistere ad una partita. E, dato che, sia Haruko che le sue amiche erano insieme alla squadra in quel momento, c’erano andate di mezzo anche loro. E proprio Haruko se l’era cavata con qualche graffio e un polso fasciato e ora stava lì, in ospedale, seduta su una sedia accanto al letto dove era sdraiato il ragazzo che l’aveva salvata. Kaede Rukawa, 16 anni, la matricola e nel contempo l’asso dello Shohoku. Era stato lui. Lui l’aveva tratta in salvo. Avrebbe potuto darsela a gambe, ma non l’aveva fatto. Anche se già ferito, aveva picchiato a dovere quei maledetti. Erano ormai cinque giorni che Haruko era seduta lì, senza alzarsi o dormire, e pensava a quello che aveva fatto Rukawa, non ne capiva il senso. Possibile che si fosse preoccupato per lei? Assurdo, impossibile. Lui non l’aveva mai neanche guardata!!!Lo osservò. Era sveglio e fissava il soffitto. Aveva rischiato di morire dissanguato a causa dei colpi che aveva preso, ma ora era salvo e tra non molto avrebbe ripreso a giocare. Haruko credeva in lui, più di quanto lui potesse immaginare, e quando l’aveva visto a terra come privo di vita si era sentita davvero malissimo, aveva passato notti intere, sempre seduta accanto al suo letto, a piangere, sapendo di non poter far nulla per aiutarlo. E ora che si era svegliato lei si sentiva davvero felice, ma non capiva cosa stesse pensando, tutto il giorno a fissare il soffitto di quella camera di ospedale. Solo in quel momento Haruko si accorse che stava ancora stringendo forte la mano del ragazzo, come quando lui era ancora in punto di morte, dopo cinque, lunghi giorni le dita di lei erano ancora intrecciate alle sue. Notò che anche Rukawa stava fissando quel punto e quindi ritrasse la mano arrossendo.

- Scusami…- balbettò Haruko

Rukawa non profferì parola (che novità!!), ma la guardò intensamente facendola arrossire ancora di più. Dopo un silenzio di qualche minuto, Rukawa si tirò su a sedere e si voltò a guardare il comodino del suo letto, ricoperto di fiori, bigliettini e regali di ogni genere.

- E questi da dove sbucano fuori?

- Sono regali delle tue ammiratrici, quelle del club Mitakina(mi pare si chiami così, ma non ne sono sicura n.d.KagomeChan.)

- Ah, quelle befane….

Haruko avrebbe voluto aggiungere che aveva pienamente ragione, ma si trattenne vedendo che Rukawa stava scrutando una scatola di cioccolatini che aveva estratto dal mucchio. La aprì e ne prese uno.

- Questi chi li manda?

- Sono da parte mia….

-Ah…e dove li hai comprati?

-Li ho fatti io….

Altra pausa, poi Rukawa le chiese:

-Da quanto tempo sei qui?

-Con oggi sono sei giorni…

Rukawa mangiò il cioccolatino che aveva in mano e pensò che Haruko era davvero un’ottima cuoca…ed era anche brava a giocare a basket….anzi, ora che la guardava bene, si accorse anche che era una ragazza davvero graziosa e dolce. Ora capiva perché Sakuragi tenesse tanto a lei…ma che diavolo andava a pensare?Lui che si trovava d’accordo con quell’idiota di Sakuragi??Era forse impazzito?No….Ripensando alla scena di sei giorni prima, quando aveva picchiato quel teppista perché si era avventato su Haruko, si accorgeva che si stava veramente affezionando a qualcosa che non fosse il basket. Ma com’era possibile?Lui che non aveva mai provato interesse per nulla, tranne che sconfiggere Sendoh, ora sentiva di provare per Haruko Akagi un sentimento completamente diverso dall’indifferenza e probabilmente anche dall’amicizia. Lui era…attratto da lei!!! Ormai aveva lo sguardo fisso nel vuoto da parecchi minuti, e quindi la ragazza cominciava a preoccuparsi.

-Ehi, Rukawa…

Rukawa si voltò lentamente verso di lei e sussurrò:

-Guarda che mi chiamo Kaede…

-Oh, sì, scusa..hai ragione

-Grazie, Haruko…

La ragazza lo fissò perplessa, Rukawa se ne accorse e le chiese:

-Che c’è?

- C’è che non mi avevi mai chiamata per nome…

-Beh, in fondo anche tu mi hai sempre chiamato Rukawa…

-E poi, per cosa mi ringrazi?

-Per essere rimasta qui senza neanche riposarti un po’….

Entrambi tacquero per qualche istante, rinchiudendo i loro pensieri in quel silenzio. Haruko ormai non ne poteva più. Doveva assolutamente trattenersi dal gridargli che lo amava da impazzire, che ogni volta che lo vedeva si emozionava fino a svenire. Ad un tratto scattò in piedi.

-Senti..vado un attimo in bagno..tu non puoi ancora alzarti, quindi non ti muovere, O.K.?

Ma non fece in tempo a muovere un passo che sentì Rukawa chiamarla:

-Ascolta, Haruko…

-Dimmi, Kaede…

-…posso baciarti?

- Eeeeeeh?!- Haruko non credeva alle sue orecchie - potresti ripetere????

Invece di ripetere la domanda, il ragazzo si sporse in avanti, afferrò Haruko per un braccio, avvicinò il viso di lei al suo e, con il solito sguardo tenebroso, ma stavolta anche seducente, le sussurrò:

-Sai che ti amo?

Haruko arrossì, mentre Rukawa si avvicinava di più a lei e la baciava. Non poteva essere più felice. Rukawa l’amava….non lo avrebbe mai immaginato, e mai sognato. Stare tra le sue braccia e baciarlo. Lui, il ragazzo che aveva sempre amato e desiderato…Kaede Rukawa, la matricola dello Shohoku….

FINE

KagomeChan

  
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