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Autore: manga    28/05/2014    20 recensioni
Questa è una storia ambientata nel mondo di Naruto, ma completamente diversa da quella che conosciamo anche se i personaggi sono gli stessi. Alcuni di loro, per ovvi motivi, avranno una personalità un po' diversa ... dico solo un po', perché cercherò di non allontanarmi troppo dai loro personaggi originali .... che dire ancora, se volete sapere cosa ha ideato la mia mente contorta, seguitemi in questa nuova avventura ....
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Era trascorso ormai un mese da quando Sakura aveva iniziato ad assumere gli alimentatori e il suo fisico ne aveva colto i benefici. Kakashi, notando il miglioramento dell’allieva, aveva deciso di incrementare i suoi insegnamenti per cercare di farle recuperare la disparità che la separava dai suoi compagni, stando però attento a non esagerare, poiché, verso sera, Sakura avvertiva ancora la stanchezza, rimanendo priva di energie e di forza.

La rosa aveva imparato a gestire il chakra in tre parti del corpo: mani, piedi e vista. Riusciva a saltare e a correre a gran velocità per tutta l’area del campo, lanciando contemporaneamente i kunai verso i bersagli ma mancando sempre di pochissimo il centro esatto.

Una mattina, Sakura stava completando una serie di lanci quando, tutto d’un tratto, si fermò e si voltò di scatto, avvertendo la presenza del maestro alle sue spalle.

“Brava! ….. Vedo che mi hai sentito arrivare!” disse Kakashi, sorpreso ma contento, vedendo un altro progresso della rosa.

“Si …. non so come, ma inizio a percepire le presenze dei ninja!” guardandolo e sorridendogli appena.

“E’ normale, stai iniziando a prendere pieno possesso del tuo potere ….. spesso non servono degli insegnamenti specifici  ….. il chakra è come un sesto senso e lo usi con naturalezza come con gli altri …. la vista, il gusto, l’udito, l’olfatto e il tatto ….. capisci quello che intendo?”  osservandola fiducioso.

“Si, ho capito benissimo! ……” poi abbassando il capo timidamente:” ….. Kakashi, non ti ho ancora ringraziato per avermi consigliato di assumere gli alimentatori! …. Mi sento molto meglio e riesco a completare quasi tutti gli esercizi, solo che ….. solo che verso sera inizio a stancarmi ancora e non ho più le forze per continuare gli allenamenti!” portandosi l’unghia del pollice in mezzo ai denti e mordicchiandola appena per contenere il senso di disagio nella sua ammissione.

“Non devi ringraziarmi, sono il tuo maestro ed è mio preciso dovere aiutare i miei allievi! Per quanto riguarda la tua stanchezza, non ti devi preoccupare, continua a prendere gli alimentatori e vedrai che arriverai al punto di finire tutto il ciclo di allenamenti senza sentirti più stanca!” battendole una mano sulla spalla per rincuorarla.

“Non posso più prenderli! ….. L’Hokage mi ha detto di sospenderli dopo un mese ….. ed è già passato!” guardandolo tristemente.

Kakashi spalancò l’occhio scoperto, ricomponendosi subito davanti allo sguardo di tristezza e di sconforto della rosa.

“Ah! ….. Ti ha detto un mese! ….. Facciamo così …. ritorna da lei e spiegale il tuo problema! Vedrai che ti farà riassumere gli alimentatori ancora per un po’!” abbassandosi per guardarla negli occhi e poggiandole entrambi le mani sulle spalle.

Sakura sospirò profondamente:

“Va bene …. ritornerò dall’Hokage! Ma dovrò aspettare lunedì quando sarà in ospedale! ….. Mi aveva detto di andare da lei in qualsiasi momento ….. anche a palazzo …. ma non conosco i suoi orari di lavoro e non voglio  interrompere ancora i miei allenamenti ….. sono troppo indietro rispetto ai miei compagni!”

Sakura spostò lo sguardo verso il basso, serrando prepotentemente i pugni e le labbra, mentre gli occhi verde smeraldo riflettevano tutta la sua sconsolazione riguardante l’ultima frase, senza che questa passasse inosservata al Jonin.

“Non importa aspettare lunedì, l’Hokage è sempre a palazzo a lavorare. Ascoltami, questa sera quando inizierai ad avvertire la stanchezza, potrai lasciare gli allenamenti e recarti direttamente da lei, va bene? …. Per il momento vediamo di risolvere questo problema, per quanto riguarda il resto ….. c’è ancora tempo, non preoccuparti!” battendole due volte le mani sulle spalle.

La rosa annuì con il capo e, rincuorata dalle parole e dall’ottimismo di Kakashi, come segno di gratitudine sfoggiò un sorriso luminoso e raggiante,  tanto da stupire il Jonin.

“Sakura? Te l’hanno mai detto che sei molto più carina quando sorridi così!” guardandola con dolcezza.

Le gote della rosa si arrossarono all’istante, facendole chinare il capo e distogliere lo sguardo da lui,  iniziando a strofinarsi le mani nervosamente a causa dell’imbarazzo.

“Ahahahahah ….. Sakura non devi sempre imbarazzarti se qualcuno ti fa un complimento! Inoltre, dovrai abituarti ….. sei già molto carina adesso e lo sarai ancora di più fra qualche anno quando diventerai un’adolescente …. sarà all’ora che i ragazzi inizieranno a farti degli apprezzamenti, riempendoti di complimenti!” guardandola con il sorriso nascosto dalla maschera ….. sorriso che sparì subito, vedendo la rosa rattristarsi.

Kakashi pensò di averla messa a disagio parlando di certe cose, così decise di cambiare discorso, riconcentrandosi sugli allenamenti.
Le sfilò un kunai dalla cintura, richiamando l’attenzione su di lui, poi iniziò ad osservarlo attentamente girando e rigirando il piccolo pugnale fra le mani.

“Hai preso l’intero equipaggiamento ninja in accademia, vero?” continuando a fissare l’arma.

“S-si!” rispose la rosa quasi imbarazzata.

“Ora si spiega  perché non riuscivi a centrare i bersagli! ….. Per contenere i costi, l’accademia fornisce armi costruiti con materiale un po’ scadente! ….” ridandole l’arma e sfilandosi dalla cintura un kunai: ” ….. ora prendi il mio e dimmi cosa noti di diverso nelle due armi!” porgendole il suo kunai.

Appena Sakura prese fra le mani i pugnali, sentì subito una leggera differenza di peso:

“Il tuo è più leggero rispetto al mio!” continuando a maneggiarli e ad osservarli.

“Esattamente! Prova a centrare il bersaglio con il mio kunai!” voltando lo sguardo verso la sagoma posta ad un centinaio di metri da loro.

La rosa ubbidì, si voltò, prese la mira e lanciò l’arma centrando a pieno il bersaglio.

“Incredibile! …. C’è l’ho fatta!” Sakura era sbalordita, per la prima volta aveva fatto centro!

“Hai visto? Per poter usare alla perfezione i tuoi kunai, prova a roteare leggermente il polso ….. in questo modo!” facendole vedere il movimento corretto.

“Ho capito, ci provo subito! ….” impugnando l’arma e muovendo il polso come mostratole da Kakashi: “ …..Va bene così?” mantenendo lo sguardo fisso e concentrato sui suoi movimenti.

“Perfetto, ora prova a lanciare!” spostando lo sguardo dall’esile polso dell’allieva ai bersagli.

Sakura si voltò e riprendendo la mira, lanciò il kunai centrando a pieno la sagoma.

“Evviva! C’è l’ho fatta!!!” saltando di gioia con le braccia alzate al cielo.

Kakashi guadò compiaciuto l’euforia della sua allieva: le sue doti intuitive e la sua concentrazione nell’apprendere velocemente tutti i suoi insegnamenti, lo lasciavano ogni volta sbalordito.

“Brava, i miei complimenti! Mi stupisci ogni giorno di più …. comprendi sempre alla perfezione ogni mio insegnamento! ….. Fai ancora una serie di lanci per affinare la mira, rimanendo sempre sulla linea di tiro e quando ti sentirai sicura, inizia a lanciare i kunai saltando e correndo dalle varie angolazioni del campo aumentando poco alla volta la distanza di tiro, ok? ….. Continua questo allenamento fino a quando non verrò a chiamarti per la pausa pranzo!” sparendo, come sempre, dietro ad una nuvola di fumo senza aspettare una risposta dall’allieva.

Sakura si era ormai abituata a ricevere le istruzioni di Kakashi e vederlo sparire subito dopo senza che lei potesse dirgli o chiedergli qualcosa, così si posizionò sulla linea di tiro e ricominciò i suoi allenamenti.

L’ora della pausa pranzo era ormai giunta e Kakashi andò a chiamare ad uno ad uno i suoi allievi, dicendo loro che li avrebbe raggiunti più tardi a causa di una commissione urgente da sbrigare.

Sakura si incamminò verso l’albero in cui erano soliti sedersi e pranzare tutti insieme, accennando un mezzo sorriso appena vide arrivare di corsa Naruto  urlante di gioia per poter finalmente mangiare.

“Ciao Sakura-chan! ….. Finalmente si mangia! Ho una fame!!!” aprendo il cestino del pranzo con l’acquolina in bocca.

“Quando mai non hai fame Naruto!?” sedendosi compostamente sull’erba e sorridendogli appena.

“Sakura-chan! Ma stai parlando come il teme! Non è per caso che ti abbia contagiato?” avvicinandosi al suo viso e guardandola con aria preoccupata, mentre la rosa si era spostata dalla sorpresa di ritrovarsi la faccia del biondo a pochi centimetri dalla sua.

“Chi avrei contagiato io?.....” Sasuke fece la sua comparsa con la sua solita espressione corrucciata e le mani in tasca, continuando a fissare i compagni: “  ….. Dobe, se l’avessi contagiata a quest’ora sarebbe molto più avanti negli allenamenti, invece è ancora ferma al lancio dei kunai ….. tze ….. è la solita noiosa!”

Naruto stava per ribattere quando Sakura lo precedette:

“Adesso basta! Mi hai proprio scocciata …. per quanto mi sforzi a migliorarmi sembra che non ti vada mai bene …..”

“Infatti! …. Non mi va bene per niente! E’ già passato più di un mese da quando hai iniziato ad allenarti con il team e sei ancora ferma ad esercizi elementari. Di questo passo arriverai all’esame impreparata, mettendo a rischio, non solo la tua, ma anche la nostra promozione a Genin!” indicando se stesso e Naruto.

Sakura incassò il colpo abbassando il capo.

“Teme adesso basta! Dobbiamo sostenerla in tutti i suoi miglioramenti e spronarla a continuare …. non puoi  attaccarla in questo modo!” guardandolo con aria di rimprovero.

“No Naruto! Sasuke ha ragione! …..” attirando su di sé lo sguardo dei compagni: “ ….. Sono l’anello debole del team e la mia scarsa preparazione può mettere in difficoltà anche voi …. devo impegnarmi di più!” continuando a fissare l’erba del prato e stringendo i pugni.

“Dobe, l’hai sentita anche tu che mi ha dato ragione ….. tze!” sedendosi e iniziando a mangiare dopo aver preso il cestino del pranzo.

Naruto rimase in silenzio, alternando varie volte lo sguardo sui compagni, fin quando non vide Sakura prendere il suo cestino e iniziare a mangiare. Il biondo scrollò le spalle e iniziò anche lui a pranzare.

La commissione di kakashi era una scusa, il Jonin aveva annullato la sua aurea nascondendosi tra i rami di un albero, poco distante al team, per osservare il loro comportamento durante la sua assenza.

Immaginava che fra Sakura e Sasuke nascesse un diverbio e che Naruto cercasse di fare da paciere fra i due, ora attendeva di vedere se la sua intuizione fosse fondata.
I ragazzi finirono di pranzare in silenzio senza scambiarsi nemmeno uno sguardo.

Naruto e Sasuke si sdraiarono sull’erba con le braccia dietro la testa, chiudendo gli occhi per riposarsi un po’ prima di riiniziare gli allenamenti. Sakura ripose il suo cestino del pranzo dentro lo zaino e si avviò verso il suo angolo del campo, continuando a rimanere in silenzio. Entrambi i ragazzi aprirono gli occhi intravedendo solo le gambe della ragazza allontanarsi. Naruto si voltò verso il moro per dirgli qualcosa ma appena lo vide richiudere gli occhi, pensò di non dirgli nulla per evitare di ricominciare il diverbio e seguì il suo esempio richiudendo anche lui gli occhi. Sasuke incurvò le labbra in un sorriso di soddisfazione ……

Sakura aveva ripreso ad allenarsi, correndo e saltando da ogni parte del campo e lanciando i kunai con gran forza verso i bersagli, centrandoli in pieno. Stava per lanciare l’ultimo kunai della serie quando le si parò davanti Kakashi, bloccandole il polso.

“K-kakashi!” la rosa era sorpresa non aspettandosi e non percependo la presenza del maestro.

“Sakura, hai già ricominciando ad allenarti? Non faresti meglio a riposarti ancora un po’ come i tuoi compagni?” lasciandole il polso e guardandola seriamente.

“Preferisco continuare ad allenarmi …. non sono tanto stanca! Questi esercizi sono ….. elementari ….. devo perfezionare i miei lanci se voglio imparare qualcos’altro!” abbassando lo sguardo e stringendo fortemente l’impugnatura del kunai fra le mani.

Kakashi la guardò soddisfatto, compiacendosi con se stesso per le sue intuizioni corrette . Sasuke non era un ragazzo particolarmente loquace e il suo caratteraccio di certo non lo aiutava, le poche volte che parlava usava sempre parole fredde e dure ma racchiudevano in sé la verità. Sakura era l’anello debole del gruppo e si stava allenando in esercizi semplici da oltre un mese, se veramente voleva raggiungere un livello di preparazione adeguato per affrontare l’esame, doveva spingersi al limite delle sue capacità ninja. Sasuke aveva capito che l’unico modo per farle raggiungere questi risultati, era quello di usare il suo caratteraccio, denigrando i suoi progressi per spronarla ad impegnarsi di più.

“Credo che possa bastare …. Il tuo controllo nei tiri e nei centri è più che soddisfacente! Ora …..” iniziando a comporre dei sigilli: “ ….. inizierai a colpire i bersagli in movimento!” facendo comparire una ventina di ninja senza volto, mentre Sakura spalancò gli occhi per lo stupore.

“Quelli che vedi, sono dei fantocci che vengono usati negli allenamenti per voi cadetti! I sigilli che ho composto non sono serviti solo a richiamarli qua davanti a noi, ma per dotarli del mio volere. Per il momento si limiteranno a scappare mentre tu dovrai inseguirli e colpirli nei loro punti vitali, come fossero persone vere! Quando ci sarai riuscita senza mostrare più nessuna titubanza, aumenterò il mio volere dotandoli di forza difensiva!”  rivolgendole lo sguardo per accertarsi che avesse compreso bene il suo nuovo addestramento.

“D-dotarli d-di f-forza d-difensiva?” guardano i fantocci con timore.

“Certo, dovrai imparare anche a difenderti, evitando i loro kunai, ma non preoccuparti, le loro armi sono finte e se dovessero colpirti si dissolverebbero all’istante senza farti nessun male!” battendole una mano sulla schiena.

“D’d-accordo, inizio subito!” impugnando saldamente il kunai e posizionando accuratamente gli altri all’interno della sua cintura.

“Sakura ….. ricordati che oggi dovrai andare dall’Hokage, sospenderai l’allenamento appena sentirai di non farcela più, intesi?”

“Si Kakashi, non preoccuparti!” lanciandosi all’inseguimento dei fantocci.

Il Jonin la osservò correre compiaciuto verso i bersagli in movimento per poi balzare in direzione degli altri due ragazzi e dare anche a loro nuove istruzioni per l’allenamento …..

Verso le cinque e mezza del pomeriggio, Sakura si accasciò a terra stremata dalla fatica. Voltò la schiena sull’erba osservando l’imbrunire della sera e cercando di regolarizzare il suo respiro.

Kakashi le comparve accanto osservandola seriamente:

“Sakura, tutto bene?” le chiese con tono gentile.

“Si …. sto cercando di recuperare le forze e poi vado subito a palazzo dall’Hokage, come promesso!” chiudendo gli occhi e facendo una serie di respiri profondi.

“Bene! ….. Ti ho osservata tutto oggi pomeriggio e devo dire che te la sei cavata molto bene nell’inseguimento dei fantocci! Domani inizierai ad allenarti nella difesa! Ci vediamo!” sparendo come era solito fare.

Sakura aprì gli occhi sfoggiando un leggero sorriso di soddisfazione.

Si alzò di scatto e recuperò tutta la sua roba per incamminarsi verso il palazzo.

**********

Camminando per le vie del settore ninja, Sakura notò una serie di carretti carichi di abeti freschi di taglio, dirigersi verso alcuni negozi del centro. Ormai erano a dicembre e Konoha iniziava a prepararsi all’arrivo del Natale. Alcuni operai erano già intenti a montare le luci natalizie lungo le vie, i negozianti iniziavano ad addobbare le loro vetrine con palline colorate e stelle filanti e gli abeti tagliati erano destinati ad essere addobbati come alberi di Natale.
Il clima natalizio metteva di buon umore tutti gli abitanti del villaggio e la stessa Sakura ne era contagiata, pensando all’ albero che suo padre avrebbe acquistato quell’anno per  poi addobbarlo insieme come da tradizione.

Continuando ad ammirare entusiasta i preparativi natalizi, il suo sguardo andò a soffermarsi davanti al negozio dell'equipaggiamento ninja, proprio nello stesso istante in cui uscì una signora alta dai capelli corti un po’ arricciati e dalla corporatura robusta. I loro sguardi si incrociarono fin quando la signora:

“Ehi tu!” urlando e indicandola.

Sakura provò paura e iniziò a correre verso il palazzo a testa basta. Aveva riconosciuto la voce di quella signora, era Shena la proprietaria del negozio, la stessa che quel giorno in cui si era recata ad acquistare l’equipaggiamento per l’accademia, aveva parlato di lei insieme ad una cliente.

Il ricordo di quella conversazione le rimbombava prepotentemente nella mente e non aveva intenzione di subire altre umiliazioni anche nel settore ninja. Nell’ultimo mese, uscendo presto di casa e incontrando alla sera il padre sulla strada del ritorno, era riuscita ad evitare Alan e i suoi compagni.

Voleva continuare ad essere lasciata in pace …. pensava di non chiedere tanto ….. ma a quanto pareva le persona non la pensavano come lei!

Sakura arrestò la corsa appena si ritrovò davanti un edificio enorme, color porpora, a forma circolare e a più piani: era giunta a destinazione, quello era il palazzo dell’Hokage e il luogo di lavoro del padre.

L’enorme complesso, provocò nella ragazza una sorta di agitazione ….. non era mai entrata a palazzo, nonostante fosse sempre stato un suo desiderio. Si guardò i vestiti notando che questi era sporchi e sgualciti. Con le mani cercò di togliersi la polvere che ricopriva gli abiti cercando anche di stirare le pieghe della casacca, sgualcita a causa dell’allenamento. Cercò di pettinarsi i capelli, lisciandoli in mezzo alle dita e sistemandosi al meglio la fascia sulla testa con il simbolo omega stampato al centro.
L’aspetto non era molto migliorato ma per lo meno era un po’ più presentabile.

Prese un profondo respiro ed entrò a palazzo.

L’ingresso era enorme e non c’era nessuno da poter chiedere informazioni. Di fronte a lei c’erano una serie di corridoi e tre rampe di scale, una al centro, una a sinistra ed una a destra. Affissi alle parete e appesi al soffitto, si potevano leggere un centinaio di nomi di uffici con le relative indicazioni.

La rosa si portò alla sua sinistra, iniziando a leggere i cartelli per cercare l’ufficio dell’Hokage. Si spostava lateralmente continuando a leggere le varie indicazioni, fin quando sentì urtare qualcuno:

“Ehi tu, stai più attenta!” ringhiò una voce maschile.

La rosa si voltò immediatamente, inchinandosi per chiedere scusa:

“Mi scusi, sono mortificata ….. non l’ho fatto apposta!”

L’uomo notò lo stemma omega stampato sulla fascia della ragazzina:

“Che ci fa a palazzo una ragazzina come te e per giunta del settore omega?” le chiese con disprezzo.

Sakura si ricompose impaurita, trovandosi di fronte a lei un uomo alto, dai lunghi capelli neri, occhi e carnagione chiari che si leccava le labbra con una lingua lunga e viscida come quella di un serpente.

L’uomo continuava a fissarla, incutendole ancora più timore e soggezione.

La rosa roteò gli occhi in tutte le direzioni in cerca di qualcuno che potesse aiutarla, mentre il suo silenzio fece indispettire ancora di più la persona di fronte a lei:

“Allora, mi vuoi rispondere?”

Sakura sobbalzò e tremante:

“M-mi s-scusi ….. s-sto cercando …..”

“Ti ho chiesto che ci fai tu qua!” incalzando il tono duro e provando divertimento nel provocare paura a quella strana ragazzina.

Sakura fece appello a tutto il suo coraggio per cercare di rispondere alla domanda e liberarsi dalla sua presenza.

“Sono una paziente dell’Hokage ed è stata lei in persona a dirmi di venire a palazzo se avessi avuto bisogno di un parere medico!” guardandolo impaurita e sperando di avergli dato una risposta soddisfacente per essere lasciata in pace.

L’uomo continuò a guardarla in modo divertito, continuando a leccarsi le labbra con la sua lingua viscida.

“E così vorresti farmi credere che una ragazzina omega è una paziente dell’Hokage! …. Come ti permetti di prendermi in giro?” gridandole in faccia e guardandola con aria piena di disprezzo.

Le gambe della rosa iniziarono a tremare:

“N-non le ho mentito ….. io s-sono …. Sakura Yukan …. Se v-vuole può a-accertarsi l-lei stesso di q-quello che le ho d-detto!” abbassando lo sguardo e mordendosi le labbra per cercare di trattenere le lacrime.

“Come hai detto che ti chiami? …… Sakura Yukan? ….. Sei forse la figlia di Micha Yukan, il responsabile dell’ufficio contabile?” guardandola con stupore.

La rosa annuì appena con il capo.

“Adesso è tutto chiaro! …. Tu sei la mezzo sangue, vero?” sogghignando divertito.

Sakura sobbalzò: sapeva che veniva chiamata  mezzo sangue, ma tutte le volte che sentiva quell’appellativo rivolto a lei, era come ricevere una pugnalata al cuore.

“Dimmi un po’ …. Sakura ….. di che natura è il tuo chakra?” le chiese incuriosito.

“V-veramente n-non l-lo s-so ancora!” rispose con voce tremante.

“Davvero? ….. Non c’è da stupirsi e sai il perché? …..” prendendole e passandosi una ciocca di capelli fra le dita: “ …… capelli rosa! ….” lasciandole la ciocca e alzandole il mento con l’indice della mano per fissarla: “ …. Occhi verde smeraldo! …..” guardandola con disprezzo, mentre gli occhi di Sakura iniziavano a luccicare incapace di trattenere ancora le lacrime: “ ...... Non conosco nessun clan con queste caratteristiche! …. So che hai ereditato il chakra dai tuoi discendenti materni, vero?” fissandola con aria divertita, mentre la rosa annuì ancora con il capo incapace di far uscire la voce.
“Vuoi sapere perché non conosci la natura del tuo chakra? …. Te lo dico io …. I tuoi discendenti dovevano essere dei ninja mediocri e non si sono fatti un nome nel Regno del Fuoco, rimanendo nell’ombra perché incapaci di combattere ….. il loro chakra è stato mischiato con il tuo sangue civile, rendendo il tuo potere ancora più scarso rispetto a quello che era in origine! …. Mi dispiace per te, ma non vali niente!” sorridendole maleficamente.

Sakura continuava a fissarlo mentre le lacrime iniziavano a rigarle il viso, voleva scappare, ma le parole e lo sguardo di quell’uomo l’avevano pietrificata sul posto.

Neppure Sasuke, con il suo comportamento era riuscito a farla soffrire e umiliarla in quel modo e nemmeno le angherie a cui era costretta a subire da parte di Alan e degli altri ragazzi, le avevano fatto così male! Perché quell’uomo non la lasciava andare?

“Lasciala stare Orochimaru!!!” una voce autoritaria e maschile aveva richiamato l’attenzione dei due presenti.

Sakura si asciugò velocemente le lacrime e prima che potesse vedere il volto del suo salvatore:

“Fugaku! …. Ma io non la stavo trattenendo! Le stavo dando solo qualche informazione, vero ragazzina?” voltandosi e minacciandola con lo sguardo.

“Ti ho detto di lasciarla stare, mi occupo io di lei!” Fugaku si era avvicinato mettendosi a fianco della rosa e cingendole la spalla per avvicinarla a sé, continuando a guardare minaccioso Orochimaru.

“Va bene, va bene! …. Non ti scaldare Fugaku! Pensaci pure tu a lei, io ho altre cose più importanti di cui occuparmi!” voltandosi e incamminandosi verso la rampa centrale delle scale.

Fugaku seguì con lo sguardo la figura di Orochimaru e solo quando questa scomparve dalla sua vista si voltò verso Sakura, poggiandole entrambe le mani sulle spalle e chinandosi quel tanto da poterla guardare alla stessa altezza dei suoi occhi.

La rosa alzò lo sguardo ritrovandosi il volto di Fugaku a circa dieci centimetri di distanza dal suo ….. nero nel verde …. verde nel nero ….. gli stessi occhi di Sasuke!

“Tutto bene Sakura? Cosa ti ha detto Orochimaru da terrorizzarti in questo modo?”

“N-niente …. N-non ha importanza!” interrompendo il contatto visivo e abbassando il capo.

“Sakura non mentire! Se non avesse veramente importanza non ti avrebbe terrorizzato in questo modo fino al punto di farti piangere!” togliendole e asciugandole con il pollice una lacrima incastrata nell’angolo dell’occhio.

La rosa continuava a non rispondere: la paura che Fugaku potesse prendere dei provvedimenti nei confronti di Orochimaru e che questo a sua volta decidesse di vendicarsi sul padre, dato che lavorava a palazzo, la fece desistere nel parlare.

Fugaku sospirò battendole, in modo affettivo, le mani sulle spalle:

“Va bene, se non vuoi parlarne accetto la tua scelta, ma voglio che ascolti attentamente le mie parole! ....” attirando nuovamente lo sguardo della rosa su di lui: " ....Orochimaru è un ninja molto potente e influente a palazzo! Spesso utilizza questa sua autorità nell’incutere timore a tutte le persone che considera inferiore a lui, solo con lo scopo di divertirsi! Cerca di evitarlo il più possibile e se dovesse causarti altri problemi voglio che me lo vieni a dire subito! Non mi piace il suo modo di comportarsi, non fa onore al suo credo ninja! …. Sia io che Tsunade abbiamo cercato di ridimensionarlo, ma purtroppo è stato nominato alto dirigente dall’intero consiglio di Konoha e neppure l’Hokage in persona può opporsi alle loro nomine! ….. Ora dimmi ….. perché sei a palazzo? Hai bisogno di tuo padre?” rivolgendosi a lei in modo gentile per cercare di tranquillizzarla.

“N-no …. ero venuta per vedere l’Hokage! Avrei bisogno di chiederle un parere medico, è stata lei a dirmi di venire a palazzo se avessi avuto bisogno!” cercando di apparire più serena.

“So che sei una sua paziente …. me lo ha detto! Seguimi, ti accompagno così se dovesse ricapitarti di venire ancora a cercarla, sai che strada fare!” facendole l’occhiolino.

La rosa sorrise appena: Fugaku era riuscito a tranquillizzarla e a farle passare la paura e il dispiacere provati con le parole di Orochimaru.

Salirono anche loro la rampa centrale della scala, continuando a salire fino all’ultimo piano. Sul pianerottolo c’erano tre corridoi e Fugaku si incamminò in quello centrale seguito dalla rosa. Percorsero tutta la lunghezza del corridoio fino a ritrovarsi in un piccolo atrio con una scrivania a fianco di un’unica porta.

Dietro alla scrivania, sedeva una ragazza dai capelli a caschetto, scalati sul davanti, mora con gli occhiali.

“Buona sera Fugaku! E’ ritornato! Ha dimenticato qualcosa nell’ufficio di Lady Tsunade? rivolgendogli un sorriso gentile.

“No, ho accompagnato questa ragazza …. Shizune, ti presento Sakura Yukan, è una paziente di Tsunade e ha il suo permesso di venire da lei in qualsiasi momento, senza bisogno di prendere nessun appuntamento! ….. Sakura questa è Shizune la segretaria personale dell’Hokage!” le disse rivolgendole lo sguardo.

“M-molto piacere di conoscerla!” la rosa si inchinò come segno di rispetto.

“Il piacere è tutto mio Sakura! …. Finalmente ti conosco, ho sentito parlare molto di te e devo dire che le voci riguardante la bellezza dei tuoi occhi erano vere! Sono bellissimi!” guardandola con dolcezza e sincerità.

“G-Grazie!” arrossendo appena.

“Sakura, puoi entrare!” Shizune si alzò dalla sedia indicando con la mano l’unica porta presente.

La rosa guardò i due adulti e a passo incerto si incamminò verso la porta e bussò.

“Avanti!” riconoscendo la voce inconfondibile dell’Hokage.

Fugaku continuò a guardarla e poco prima che Sakura aprisse la porta le fece un lieve cenno con il capo per salutarla.

*******

“Sakura!” Tsunade guardò la rosa con sorpresa.

“Buona sera Hokage ….. scusi se la disturbo, ma avrei bisogno di esporle un mio problema!” sfregandosi nervosamente la guancia con l’indice della mano.

“Un problema? ….. Non dirmi che sei stata male con gli alimentatori che ti ho prescritto!” alzandosi di scatto dalla scrivania e raggiungendo la ragazza.

“No, anzi! Mi hanno fatto benissimo! ….. Mi aveva detto di prenderli per un mese ed è già passato …. sto molto meglio ….. solo che verso sera la stanchezza si ripresenta e rimango priva di energie! …. Kakashi mi ha consigliato di venire da lei chiedendole se posso continuare a prenderli per un altro periodo!” guardandola speranzosa.

“Come dici? Dopo un mese sei ancora stanca? ….. Capisco ….. è comprensibile, il tuo organismo non è abituato a gestire il chakra e si ritrova a doverlo fare molto velocemente! ….. Non puoi continuare a prendere gli alimentatori per molto tempo altrimenti rischieresti di abituarti troppo senza più trovarne giovamento ….. però credo che se continuerai a prenderli per altre due settimane a giorni alterni, non dovrebbero esserci problemi! Dopo questo periodo dovrai cercare di non prenderli più almeno che non dovessi trovarti in una situazione tale da richiedere un piccolo aiuto ….. tipo un allenamento molto particolare e pesante o durante alcune missioni, anche se per queste c’è tempo dato che devi ancora superare l’esame Genin!  ….. A proposito, come procedono gli allenamenti? Sei riuscita a integrarti con i miei nipoti?” guardandola con un leggero sorriso.

La rosa portò le mani dietro alla schiena iniziando a sfregarsele e cercando una risposta soddisfacente da darle: erano i suoi nipoti e non poteva dirle con tutta sincerità che Naruto oltre ad essere un tipo divertente era tremendamente baka, per non parlare di Sasuke, insopportabile e antipatico fino alla punta del midollo osseo!

“Be’ ….. ecco ….. non passo molto tempo con loro e …..” Sakura cercava le parole adatte ma non riusciva a trovarle, trovandosi in una situazione alquanto imbarazzante.

Tsunade la guardò quasi divertita: Mikoto e Fugaku la tenevano sempre informata sui progressi del team sette e l’ultima volta che aveva parlato con la signora Uchiha, le aveva raccontato l’episodio dei pugni micidiali di Sakura contro Naruto, per averla messa in imbarazzo immaginandosela in certe “situazioni” e della piccola luce scorta negli occhi color pece del figlio, affermando che la loro compagna avesse degli occhi “insoliti” …..  tradotto nel suo linguaggio enigmatico, bellissimi.

L’Hokage non voleva calcare la mano vedendo la rosa imbarazzata alla sua domanda, così cercò di rimetterla a suo agio:

“Non preoccuparti ….. non sforzarti a trovare le parole adatte per definire i tuoi compagni ….. li conosco molto bene e so quanto possano sembrare strani e particolare, ma credimi …. sono ragazzi eccezionali e con il tempo te ne renderai conto tu stessa! ….. Dimmi un’altra cosa ….. hai dato un’occhiata al libro che ti ho regalato?”

“Oh sì …..” ripuntando lo sguardo sull’Hokage: “ …… l’ho già letto tutto! E’ scritto molto bene e in modo semplice ….. la medicina mi affascina molto! Ho chiesto a mio padre di procurarmi altri volumi in biblioteca, ma quelli sono difficilissimi da comprendere per imparare le arti curative!” rispondendole con tono deciso e appassionato sull’argomento.

“Come? Hai già letto tutto il libro e stai cercando di studiare da sola come usare il chakra curativo? …. Ahahahah! ….. Scusami Sakura se mi sono permessa di ridere, ma vedi, quello che cerchi di fare è presso che impossibile. Per imparare alla perfezione ad usare le arti mediche, non basta solo la teoria ma ci vuole anche la pratica ….. in poche parole dovresti avere un insegnante che ti mostri esattamente come usare il chakra! Sei ancora troppo giovane per imparare, ma mi fa piacere vedere il tuo interesse per la medicina e se fra alcuni anni avrai ancora la stessa passione, vedrò di farti fare un piccolo stage all’interno dell’ospedale, d’accordo?”

“Davvero? La ringrazio infinitamente ….. non vedo l’ora di avere l’età giusta per fare pratica in ospedale! …” rispondendole con entusiasmo e guardando accidentalmente l’orologio appeso al muro: “ ….. Sono quasi le sette! …. Mio padre sta finendo il turno ….. è meglio che lo aspetti fuori dal palazzo così torniamo a casa insieme! Grazie ancora per la sua disponibilità!” inchinandosi in segno di rispetto.

“Aspetta!” Tsunade ritornò alla sua scrivania aprendo un cassetto e porgendole una scatola di alimentatori.

“Non importa Hokage …. le posso acquistare anch’io …. non mi sembra il caso di approfittare ancora della sua gentilezza, anche l’altra volta me li ha forniti lei!”

“No, prendili! Non è un problema per me darti gli alimentatori, anzi ….. preferirei darteli sempre io così avrò la certezza che non ne abuserai, ok?” sventolandole la scatola davanti agli occhi.

“Non si preoccupi …. non potrei mai disubbidire ad un suo ordine! ….. Grazie infinte Hokage!” mostrandole un lieve sorriso.

“Molto bene! Ora vai!” voltandosi per ritornare alla scrivania e continuare il suo lavoro, esaminando con attenzione il piano proposto da Fugaku per contrastare le bande dei ninja traditori.

Sakura uscì dall’ufficio salutando Shizune e correndo lungo il corridoio e le scale per raggiungere l’esterno del palazzo prima che suo padre potesse incamminarsi verso casa senza di lei, sperando di non incontrare ancora Orochimaru.

Appena giunse fuori dal palazzo le campane del villaggio iniziarono a battere le sette di sera: era arrivata in tempo. Dopo cinque minuti vide il padre varcare l’uscita.

“Papà!” correndogli incontro.

“Sakura, bambina mia! Ma cosa ci fai qua davanti? E’ successo qualcosa?” guardandola preoccupato.

“No papà, tutto bene! Dovevo tornare dall’Hokage per farmi prescrivere altri alimentatori, ho finito adesso la visita, così ho deciso di aspettarti per tornare a casa insieme, sei contento?” prendendolo sottobraccio e incamminandosi con lui al suo fianco.

“Certo che sono contento! Lo sai che mi fa sempre piacere stare in tua compagnia e camminare insieme a te! ….. Com’è andata la tua giornata?”

Sakura iniziò a raccontare nei minimi particolari i progressi nei suoi allenamenti, omettendo però lo scontro con Sasuke, l’incontro con Shena in centro e mordendosi il labbro inferiore al ricordo di Orochimaru.

Il padre ascoltava sempre molto volentieri i racconti della figlia, anche se non comprendeva a pieno le descrizioni su come usare il chakra. Per lui era più che sufficiente parlare con lei pur sapendo che però non gli raccontava tutto e che si teneva per lei le sue sofferenze. Aveva provato varie volte a chiederle di confidarsi, senza ottenere mai successo alla sue richieste, accontentandosi di quei racconti pur di mantenere un dialogo con la figlia.

Giunti al settore Omega, gli sguardi di disprezzo nei confronti di Sakura non tardarono ad arrivare, ma vedendola insieme al padre, evitarono di dirle qualcosa.
Passando per il centro del loro settore, il signor Yukan vide il negoziante di piante sistemare in fila gli abeti destinati alla vendita per gli alberi di Natale.

“Guarda bambina mia! Ci sono già gli abeti! Quest’anno come vorresti fare l’albero? Piccolo o grande?” guardandola con un sorriso pieno d’amore.

“Non importa, intanto sarà bellissimo come sempre!” contraccambiando il sorriso.

Continuando a parlare del Natale, dei vari addobbi, dei regali da farsi e decidere il  menù per il cenone della vigilia, arrivarono davanti a casa.

“Aspetta Sakura, devo prendere la posta!” il signor Yukan tirò fuori dalla tasca il mazzo di chiavi, cercando quella per aprire la serratura della buchetta. Tirò fuori una decina di buste e le passò velocemente sotto uno sguardo attento.

“Cosa sono papà?” le chiese con fare curioso.

“Le solite bollette ….. entriamo in casa  Sakura!” mutando lo sguardo in preoccupazione.

Una volta chiusa la porta di casa, Sakura stava per dirigersi verso il piano superiore per andarsi a fare un bagno quando:

“Sakura, potresti farmi un favore? Potresti pensare tu alla cena, mentre io controllo tutte queste bollette?” e senza aspettare risposta si diresse verso il mobile del salotto a prendere carta, penna e calcolatrice.

“Certo papà!” rispondendogli tranquillamente mentre osservava l’anziano genitore sedersi al tavolo e iniziare ad aprire tutte le buste.

Il signor Yukan cenò molto velocemente alzandosi subito dopo per ritornare a fare dei conti.

Sakura continuò a guardare lo strano atteggiamento del padre ma non osò chiedergli niente per paura di disturbarlo. Finì di cenare, sparecchiò la tavola, lavò i piatti e si incamminò al piano superiore per lavarsi.

Il padre continuava a tenere lo sguardo fisso sui documenti, mentre con le dita della mano destra, premeva velocemente i tasti della calcolatrice.

**********

Sakura si immerse nell’acqua calda della vasca, beandosi di quella piacevolissima sensazione di benessere. Iniziò a ripensare agli eventi di quella giornata e un alone di tristezza comparve sul suo viso, al ricordo dell’incontro con Orochimaru.
Le parole di quel ninja erano state crudeli ma forse, avevano un senso logico!
Il suo chakra non aveva una vera natura a causa dell’eredità tramandata dai suoi avi e mescolato al sangue civile, aveva perso una buona parte di forza. Forse era proprio questo il motivo per cui non riusciva a gestire a pieno il suo potere stancandosi in quel modo!
Si immerse completamente nella vasca per togliersi le lacrime che avevano riiniziato a rigarle il viso mentre la parola “mezzosangue” continuava a rimbombarle nella testa. Sapeva di essere diversa e questa sua diversità l’avrebbe isolata ancora di più mano a mano che fosse cresciuta ed era per questo che si era rattristita quando Kakashi le aveva spiegato che doveva abituarsi a ricevere i complimenti da parte dei ragazzi: nessuno l’avrebbe mai presa in considerazione sapendo che non era né una civile, né una ninja. Nessun ragazzo avrebbe voluto averla a sua fianco!
Il suo destino era già stato scritto e non poteva cambiarlo, doveva solo sottostare al suo volere!

Quando Sakura uscì dal bagno, sentì sbattere un pugno sul tavolo del salotto. Scese le scale, ritrovandosi davanti il padre a sedere sulla sedia con il volto nascosto dalle mani.

“Papà! …. Cos’è successo? Perché hai dato un pugno al tavolo?” avvicinandosi titubante.

“Oh scusami bambina mia! Non volevo farti preoccupare! Va tutto bene, stai tranquilla!” scoprendosi il viso e continuando a guardare il plico di documenti.

“Papà, non sono più una bambina, so che c’è qualcosa che non va, perché non mi dici cosa ti preoccupa?” sedendosi accanto a lui e prendendogli una mano stringendola fra le sue.

“Hai ragione, non sei più una bambina, anche se continuerò a chiamarti sempre così …..” guardandola con un lieve sorriso: “ ….. è giusto che anche tu sappia! ….. Devi sapere che quando ho fatto fare le modifiche alla casa, per non intaccare completamente al nostro fondo economico, ho acceso un mutuo con la banca. Le nostre spese mensili più le rate da restituire alla banca maggiorate degli interessi, sono molto alte …..”sospirando profondamente.

La rosa strinse più forte la mano del padre:

“Stai dicendo che non abbiamo più soldi?”

“Oh no, non dico questo, solo che dovremo cercare di contenere le spese, anche se non so quali, dato che né io né te sprechiamo il denaro! In banca c’è rimasta una piccola somma, ma preferirei non usarla e tenerla a disposizione qualora dovessero accadere degli imprevisti ….. tipo una rottura a qualche tubatura della casa,  o ai tuoi studi, o a ….”

“Per i miei studi non preoccuparti, l’accademia rifornisce di tutto l’equipaggiamento richiesto! Hai ragione a voler conservare un piccolo fondo e per quanto riguarda evitare le spese inutili, potremo iniziare con il Natale, non comprando l’albero, i regali e pezzi di pesce costoso per il cenone!” guardandolo con un sorriso pieno di amore per confortarlo.

“Ma Sakura! Tu adori il Natale!” rispondendole con stupore.

“No papà ti sbagli ….. adoro il Natale solo perché sto con te! Tutto il resto è superfluo ….. e costa dei soldi, quindi inizieremo a risparmiare da questo! Non preoccuparti, vedrai che ce la faremo!” accarezzandogli una guancia.

Il signor Yukan le prese la mano che lo stava accarezzando e stringendola fra la sua:

“Grazie bambina mia! Non avrei mai immaginato di arrivare a questo punto ….. mi dispiace privarti di quelle pochissime cose di cui hai bisogno! Non sei mai stata una bambina con delle pretese e ti sei sempre accontentata anche quando non avevo nessuna difficoltà economica! …. Mi sento così triste!”

Sakura lo abbracciò fortemente:

“No papà, non dire così! …. Tu sei il miglior papà del mondo e ti voglio un’infinità di bene! Non farti dei problemi per me ….. anzi …. sono io che non mi sento degna di essere una brava figlia, creandoti dei pensieri!” stringendolo ancora più forte.

Micha la staccò dall’abbraccio tenendola saldamente per le braccia e fissandola intensamente negli occhi:

“Non voglio più sentirti dire queste sciocchezze! …. Tu sei la mia unica ragione di vita e sono orgoglioso di avere una figlia come te, non dimenticarlo mai!”
Sakura iniziò a piangere mentre il padre si premurò di asciugarle le lacrime.

“Adesso basta piangere bambina mia! Pensa a diventare una brava kunoichi e lascia che mi occupi io dei conti …. vedrai che usciremo anche da questa situazione, ok? ….. Ora vai pure a fare le tue cose!” accarezzandole la testa.

“Va bene papà!” alzandosi dalla sedie e dirigendosi verso le scale.

*******

Sakura si chiuse la porta alle spalle scivolando lentamente la schiena ad essa fino a sedersi sul freddo pavimento della sua camera. Quella giornata si era conclusa nel peggiore dei modi, non le importava sacrificare il Natale, quello che più la turbava e la rattristava era l’immagine del volto preoccupato e sconfortato del padre. Era sempre stato un uomo ottimista e vederlo in quello stato le aveva fatto più male  delle parole di Orochimaru. Suo padre era anziano ed iniziava a sentire la stanchezza derivante la sua età, non poteva continuare a lavorare ancora per molti anni e se non risolveva il problema economico non avrebbe potuto lasciare il lavoro  in quanto la pensione sarebbe stata molto inferiore rispetto al suo stipendio.

Avrebbe voluto aiutarlo in qualche modo, ma aveva solo dodici anni e non poteva lavorare, inoltre c’era un altro problema: chi avrebbe mai assunto una mezzo sangue? Il settore Omega la disprezzava e sicuramente anche il settore ninja provava la stessa cosa nei suoi riguardi ….. poteva concentrarsi sulla carriera ninja e ricevere così un compenso per ogni sua missione, ma se le parole di Orochimaru fossero state vere, non sarebbe mai riuscita a diventare una Junin.

Che lavoro avrebbe mai potuto fare senza che nessuno degli abitanti del villaggio la giudicasse come una mezza sangue?

Si passò le mani in mezzo ai capelli cercando di pensare a qualcosa, fin quando non puntò lo sguardo sulla scrivania, vedendo i libri di medicina infilati in una pila perfetta ed allineata. Si alzò lentamente dal pavimento avvicinandosi e toccando i bordi dei libri.

Tsunade le aveva detto che doveva aspettare alcuni anni prima di poter fare uno stage in ospedale ed imparare le arti curative, ma se si fosse impegnata, imparando almeno le basi, poteva sperare di venir assunta in ospedale come infermiera. Avrebbe percepito uno stipendio, aiutando il genitore e permettendogli di ritirarsi dal lavoro poi, forse, avrebbe potuto studiare per diventare un medico e permettendo una vita dignitosa al padre, sapendo che quello era un lavoro ben retribuito.

Ora aveva un altro motivo, e più importante, per mettersi d’impegno ad imparare da sola ad usare il chakra curativo ….
Stava quasi rinunciando, pensando a cosa inventare quando fosse stata costretta a subire ancora le angherie dei ragazzi omega: era da un mese che riusciva ad evitarli, ma sapeva che prima o poi la fortuna l’avrebbe abbandonata, costringendola a subire ancora ….. suo padre era la persona più importante della sua vita e non sopportava di vederlo affranto dal dispiacere.

Aprì il cassetto del comodino accanto al letto tirando fuori il cofanetto contenente il ciondolo di legno che le aveva fatto la madre. Lo strinse forte fra le sue mani portandole all’altezza del cuore, si voltò verso la finestra guardando intensamente la luna piena:

“Mamma …. Ti giuro sul mio onore che mi impegnerò al massimo per aiutare papà! …. Stai tranquilla, ora mi occuperò io di lui, ma per favore, continua a vegliare su di noi!”

Una stella cadente comparve in cielo nello stesso istante in cui una lacrima rigò una sua guancia.
Ripose il ciondolo all’interno del cofanetto e si precipitò alla scrivania per iniziare a studiare e a mantenere fede al suo giuramento.




FINALMENTE IL CAPITOLO E’ FINITO. L’HO SCRITTO E CANCELLATO DIVERSE VOLTE ED E’ PER QUESTO CHE HO RITARDATO L’AGGIORNAMENTO. SPERO VI SIA PIACIUTO E SI’ LO SO E’ ANCHE TRISTE! ….. DOVRETE PAZIENTARE ANCORA UN PO’, POI FINALMENTE SVELERO’ IL SECONDO SEGRETO RIGUARDANTE IL CHAKRA DI SAKURA!
RINGRAZIO SEMPRE TUTTI I LETTORI CHE CONTINUANO A SEGUIRMI E A SOSTENERMI! GRAZIE DI CUORE!
VORREI ANCHE RICORDARVI CHE IL 31 MAGGIO SI AVVICINA E IN QUELLA DATA, IO, LADY UCHIHA 23 E SASUK 8, CI UNIREMO PER SCRIVERE INSIEME UNA FF BASANDOCI SULLE VOSTRE IDEE. CHI FOSSE INTERESSATO A PARTECIPARE POTRA’ CONTATTARCI SUL NOSTRO NICKNAME COMUNE (LadyUchiha23mangasasuk8) CHI INVECE NON SA DI COSA STIA PARLANDO PUO’ LEGGERE, ANZI LO INVITO A FARLO, LA NOSTRA FF INTITOLATA “ESPERIMENTO D’AMORE” COLORE GIALLO, COPPIA SASUSAKU.
CI SENTIAMO PRESTO UN BACIONE A TUTTI.

 

 

 

  
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