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Autore: kate98    29/05/2014    3 recensioni
L'amore ci può salvare da un destino che va verso la deriva. Ci può salvare da noi stessi. Ma cosa succede se si perde questo amore?
Come affrontare la vita senza quella parte di te che credevi ormai fondamentale?
Alexis dovrà scontrarsi con le sue emozioni e cercare di reprimere il senso di vuoto che le si creerà dentro quando la favola in cui aveva iniziato a credere svanirà.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Quarrel

 

Il tempo passava, le giornate diventavano sempre più calde e lunghe. Stava arrivando l'estate. Ormai mancava poco alla fine della scuola e Alexis ne era molto entusiasta.

Simon disse alla ragazza che lui in estate avrebbe lavorato. Da tre anni, ogni estate, il ragazzo aiutava lo zio a "costruire case", aggiustare tetti e roba del genere, tutto ciò durante i mesi di Giugno e Luglio. Alexis ne era rimasta piacevolmente sorpresa: non capitava tutti i giorni di incontrare un diciassettenne che, per la maggior parte dell'estate, passava il suo tempo lavorando, piuttosto che andando in giro a divertirsi. Lo ammirava molto per questo e anche lei in estate avrebbe iniziato a lavorare un po' di più, in pizzeria ci sarebbe stato il dehors fuori e c'era bisogno di lei. Notò però una nota di preoccupazione da parte del ragazzo che le rivelò la sua paura di perderla. I due non si sarebbero più potuti sentire tutti i giorni, come avevano fatto fin da quando si erano conosciuti. Aveva paura che lei si sarebbe allontanata. Aveva paura che il rapporto non sarebbe più stato lo stesso. Alexis non ebbe nemmeno bisogno di rifletterci su: questo non sarebbe successo, loro due si amavano e avrebbero continuato ad amarsi. Niente avrebbe potuto allontanarla da Simon. Mancava comunque ancora un po' prima dell'inizio delle vacanze estive e i due decisero di non pensarci più finchè non sarebbe arrivato il momento.


 

Un giorno, a scuola, Darren chiese in prestito il bianchetto ad Alexis. La ragazza, sapendo che il compagno non era esattamente uno che si prendeva cura delle cose altrui, non volle darglielo. Glie ne aveva già prestati tre e tutti quanti erano finiti rotti o persi. Il ragazzo insistette e provò a prenderlo con la forza. Alexis si immobilizzò. Un brivido le corse lungo la schiena. Lasciò cadere il bianchetto dalle mani e mandò via il compagno.

Si era ricordata di un episodio accaduto qualche anno prima alle medie. Un ragazzo della sua classe era arrivato a metterle le mani al collo perchè lei gli aveva semplicemente fatto cadere il portapenne a terra. Gli anni delle medie erano stati veramente complicati per Alexis. Il primo anno era riuscita a crearsi un gruppetto di amiche nella classe. Ne era entusiasta. Dopo un po' però le ragazze l'avevano esclusa senza darle la minima spiegazione. Da allora aveva iniziato a passare gli intervalli seduta a fare i compiti. Non capiva cosa aveva fatto di sbagliato.

Quel ragazzo era simpatico a praticamente tutta la classe. Lei lo odiava. Era molto viziato ed abituato a ricevere tutto quello che voleva. Quando aveva preso per il collo Alexis, la ragazza aveva visto qualcosa nei suoi occhi. Le era sembrato un pazzo e lui la stava strangolando. Lei non riusciva già più a respirare. Dopo un paio di secondi il ragazzo la lasciò e se ne tornò al suo posto come nulla fosse. Alexis era rimasta shoccata. Il suo odio per quel ragazzo era arrivato all'apice. Nonostante tutto, però, non reagì in alcun modo. Lasciò perdere la faccenda. Non aveva idea di cosa fare e così non fece niente. La stessa cosa le era appena capitata con Darren, il ragazzo le aveva messo le mani addosso e lei gliel'aveva fatta passare liscia. Come una vera idiota.

Quando aveva iniziato il primo anno di superiori nella nuova scuola, si era prefissata di far cambiare le cose: avrebbe fatto amicizia con i compagni e sarebbe andata d'accordo con loro. In più avrebbe frequentato la stessa scuola di Natalia e aveva esplicitamente chiesto di essere messa in classe insieme all'amica.

Il suo desiderio di diventare una ragazza più estroversa e benvoluta non fu però esaudito: non era capace di crearsi degli amici. In un gruppo non sapeva mai cosa dire e finiva per non aprir bocca facendo la figura dell'asociale. La gente non amava la sua compagnia. Se lei c'era, c'era. Altrimenti, meglio. Le persone non sentivano la sua mancanza se per un po' non si faceva vedere in giro e nessuno si avvicinava di spontanea volontà per parlarle o passare un po' di tempo insieme a lei durante l'intervallo. L'unica vera amica che non si stancava mai di sopportare Alexis era Natalia. La ragazza spesso si chiedeva come facesse l'amica a sopportarla. Come faceva a non stancarsi di lei? Non era molto simpatica, era alquanto noiosa e spesso era scorbutica. Non lo faceva apposta ad essere così e si sentiva in colpa quando si rendeva conto del suo comportamento. Aveva spesso chiesto all'amica se queste cose non le pesassero ma Natalia aveva sempre prontamente risposto che la ragazza si sbagliava e che non era per niente come si descriveva. Alexis non ne era convinta.

Le due migliori amiche passavano tutto il loro tempo scolastico assieme. I compagni iniziarono a chiamarle “le asociali”, perchè non interagivano quasi mai con il resto della classe.

Alexis ne era infastidita. Natalia non era asociale, era semplicemente un po' introversa, nonostante ciò però riusciva comunque ad avere degli amici oltre ad Alexis. Per quest'ultima le cose però non erano le stesse, aveva pochissimi amici la maggior parte dei quali non considerava nemmeno veri amici ma semplici conoscenze. Insomma, lei era una perdente. Era una persona di cui si poteva fare benissimo a meno.


 

Dato che Simon si era accorto dell'inquietudine della ragazza lei gli aveva raccontato tutto e lui si era messo a rassicurarla. Lui non sarebbe riuscito a farne a meno di lei e le fece anche una lunga lista di altre persone che era sicuro che la pensassero allo stesso modo. Quel ragazzo riusciva sempre a farla sentire meglio. Era davvero unico e Alexis ormai si sentiva libera di dirgli tutto quello che la preoccupava.

Anche Simon dal canto suo le raccontava i suoi problemi e le sue preoccupazioni. Il ragazzo parlò ad Alexis della sua famiglia. Spiegò alla ragazza il perchè non avesse detto alla mamma di loro due mentre lei lo aveva fatto.

Non aveva un buon rapporto con la madre che si dimostrava spesso fredda e assente. Un po' di tempo prima il ragazzo aveva avuto un'altra relazione a distanza ma la mamma non lo aveva per niente appoggiato e aveva continuato a dirgli che i rapporti a distanza non erano veri e che non avevano futuro. Non voleva che si mettesse a dire quelle cose del suo rapporto con Alexis. La situazione era diversa, sapeva di essere innamorato della ragazza e non si sarebbe lasciato scoraggiare da quei chilometri di distanza.

Simon aveva anche una sorella di 18 anni. Con lei, per fortuna, andava molto d'accordo ed erano abbastanza affiatati. Non si sentiva però di parlarle di Alexis perchè sapeva che la sorella avrebbe raccontato tutto alla madre.

Il papà era mancato per un incidente sul lavoro quando Simon aveva solo 4 anni. Il ragazzo ricordava poco di lui ma disse che tutti in città ne parlavano bene e che sapeva che era sempre stato un uomo che ci teneva alla sua famiglia e al proprio lavoro. Cercava sempre di non far mai mancare niente ai propri figli e alla propria moglie e il ragazzo ricordava che a Natale sotto l'albero i regali a malapena ci stavano.

Da qualche anno la mamma aveva conosciuto un uomo che aveva poi invitato ad abitare insieme a lei e ai figli. Simon lo odiava. Era arrogante e lavorava il minimo indispensabile. Trattava male il ragazzo e si prendeva la libertà di dirgli cosa fare e come comportarsi. Si credeva superiore e non cercava di nasconderlo. Simon evitava di trovarsi nella stessa stanza dell'uomo perchè i due finivano sempre per litigare.

Ad Alexis dispiaceva molto per la situazione in cui si trovava il ragazzo, non riusciva a immaginare come potesse sentirsi ad abitare con una persona che a malapena sopportava. Lei non ci sarebbe riuscita. La ragazza non poteva far altro che stare accanto a Simon e a calmarlo quando il fidanzato della madre lo faceva innervosire.


 

Un giorno Simon e Natalia litigarono. Il ragazzo, preso dai problemi famigliari e arrabbiato perchè non riusciva ad andare a trovare Alexis aveva risposto in modo scorbutico a Natalia. La ragazza se l'era presa molto e non ne vedeva ragione di lasciar perdere la faccenda. Non avrebbe perdonato il ragazzo tanto facilmente. Più che per la risposta Natalia aveva iniziato a non sopportare Simon a causa del fatto che aveva visto l'amica allontanarsi un po' da lei. La ragazza era sempre concentrata a parlare con Simon, a pensare a Simon e a raccontare di Simon e lei si era sentita messa in disparte. Disse all'amica che lui l'aveva cambiata e non in maniera positiva.

Alexis non ci fece caso, il ragazzo l'aveva si cambiata ma a lei non sembrava proprio di essere peggiorata. La vita le sembrava migliore da quando aveva conosciuto Simon e si sentiva più felice così decise di non dare retta all'amica.

Simon si era scusato per come aveva reagito con Natalia, era davvero dispiaciuto ma la ragazza non voleva proprio più sentirne parlare. Ad Alexis dispiacque molto anche perchè il ragazzo ci eraq rimasto veramente male e continuava a rivolgere insulti a sé stesso per essersi comportato così.

Alexis gli disse di smetterla, poteva capitare di non essere di buon umore e rispondere male a qualcuno, doveva smettere di punirsi così.

Il ragazzo, seppur difficilmente, accettò la situazione e dopo un po' smise di parlarne. Alexis però sapeva che spesso gli ricapitava di pensarci e star male per la situazione che si era creata.

Natalia faceva di tutto per far notare all'amica tutto il disprezzo che provava verso di Simon e Alexis ne era molto dispiaciuta. Si allontanò sempre più dall'amica, stava male quando sentiva che quest'ultima insultava il suo ragazzo. Lei non capiva. Non credeva al fatto che il ragazzo ci stesse male per lei e lo considerava un idiota. Continuava a dire all'amica che era sbagliato stare insieme a lui, l'avrebbe fatta soffrire. Una relazione a distanza non sarebbe potuta andare a finire bene e non credeva all'amica quando diceva di essere innamorata di Simon.

<< Alexis tu non hai mai nemmeno visto questo ragazzo e per di più hai solo 15 anni. Non puoi davvero esserne innamorata, vuoi capirlo? >> sbottò un giorno Natalia.

Alexis rispose con voce irritata: << No, sei tu che non capisci. Ed è ovvio che tu non riesca a farlo, non ci sei passata. Non puoi capire come mi sento non essendoci passata >> . L'amica non poteva saperne di ciò che provava lei per Simon.


 

ANGOLO AUTRICE:
Ciau a tutti (:
Non so se questo capitolo vi piacerà un granchè, a me sinceramente non piace. Ho avuto una giornata piuttosto complicata e mi sono dovuta accontentare di tirare fuori questo.
Spero comunque di non deludervi troppo.
Ringrazio di cuore Naiito, binca ed Elecktra35 che seguono e recensiscono la mia storia e un ringraziamento speciale anche a chi legge soltanto senza recensire, mi farebbe piacere ricevere anche vostri pareri e consigli sulla storia.
Baci,
Kate.

 

  
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