In una scuola media
- Professoressa Sender, queste sono le nuove alunne! – dice il preside.
- Alena e Anja!-
Una donna con lunghi capelli neri e lisci, occhi dello stesso colore,
carnagione chiara, non molto alta, con un tailleur viola chiaro, sta lì davanti
alle due ragazzine: 13 anni, gemelle, capelli castani leggermente mossi una
sulle spalle e l’altra tagliati a caschetto, occhi verdi tendenti al marrone,
carnagione chiarissima, una con un vestito azzurrino e l’altra con un paio di
jeans e una maglietta arancio.
- Prego, venite con me! -
Le ragazze seguirono la donna in silenzio.
- Vostro padre è sempre stato un tipo un po’ particolare e a quanto pare anche
voi avete un po’ di quella particolarità! -
Le ragazze si guardarono stupite.
- Lei conosce nostro padre? -
- Sì, l’ho conosciuto molto tempo fa! Piuttosto, ditemi chi di voi è Alena e
chi Anja? -
- Io sono Alena e lei è Anja - dice quella con indosso il vestito.
- Mi presento io sono Yumi Sender
la professoressa di letteratura, e sono giapponese! -
- Giapponese?!? – fanno le ragazzine in coro.
A casa delle ragazze
- Allora ragazze, com’è andato il primo giorno? – chiede l’uomo seduto sul
divano.
Alto, capelli e occhi neri e di corporatura robusta.
- Bene papà! – risponde Alena sedendosi accanto a lui.
- Abbiamo conosciuto una professoressa giapponese! – dice Anja imitando la
sorella.
- Non pensavo ci fossero insegnanti giapponesi in quella scuola! -
- Pare che ti conosca! – dice vaga Anja.
- Davvero? Chi è? -
- Si chiama Yumi Sender! –
risponde Alena.
- Yumi Sender, mai sentita! Sono
proprio curioso di sapere chi è? – dice l’uomo abbracciando le figlie.
L’indomani
- Professoressa Sender! – dice una voce maschile alle spalle della donna.
- Sì? – risponde.
- Salve sono il padre di… -
- Senpai! – esordì la donna
interrompendo l’uomo.
- Prego? – fece l’uomo sorpreso.
- Non ti ricordi di me? – chiede la donna in perfetto giapponese.
- No, mi dispiace! – risponde l’uomo.
- Allora ti do un aiuto: ho una sorella gemella che tu odi tanto! -
- Una gemella che odio tanto? -
All’improvviso si ricordò di ciò che gli avevano detto le figlie.
- Ma certo! Tu sei Yumi-chan! -
- Bravo! Vedo che ti è tornata la memoria! -
- Sono felice di rivederti! Sei così cambiata che non ti ho riconosciuto! -
- Tu invece sei sempre lo stesso! -
- Che ne dice professoressa se le offro un caffè? – chiede l’uomo divertito.
- Molto volentieri signor Wakabayashi!
-
Più tardi
- Papà che stai facendo? – chiede Anja al padre.
- Sto guardando delle vecchie foto! – risponde aprendo un grosso album che
aveva fra le mani.
- Quello sei tu nella casa che i nonni hanno a Nankatsu! -
- Sì, Alena! Adesso vi faccio vedere una cosa che non immaginereste mai! – dice
sfogliando l’album.
Le ragazzine si guardarono curiose.
- Eccola! Ero sicuro che c’era! -
In una foto c’erano ritratte due ragazzine sorridenti.
- Sono due gemelle, come noi! – dice Alena.
- Sì, ma sono particolari sono le gemelle Hirokawa! -
- Non le conosciamo! – fece Anja.
- Guardatele meglio e ditemi a chi somigliano! -
Avranno avuto su per giù 12-13 anni, capelli neri una raccolti in due trecce e
l’altra raccolti in una coda da cavallo, carnagione chiara, occhi neri, quella
con le trecce indossava una gonna bianca, mentre l’altra indossava un paio di
pantaloncini corti, entrambe indossavano una maglietta a maniche corte bianca
con stampato un grosso fiore sopra.
- Avete capito? – chiede il padre alle due ragazzine.
Loro scossero la testa.
- Sono Hirokawa Yumi e Hirokawa Yuki, cioè la
professoressa Sender e sua sorella! -
- Cosa?!? – dissero in coro Anja e Alena.
- Sono le nipoti del signor Mikami!
Quando eravamo piccoli passavamo molto tempo insieme anche se Yuki era il mio
tormento! -
- Perché? - chiede Anja.
- Yumi-chan, la vostra
professoressa, è sempre stata un tipo piuttosto tranquillo e posato, mentre sua
sorella era davvero pestifera non facevamo altro che litigare! In compenso in
cucina era davvero fantastica, cosa che non si poteva dire di sua sorella! -
- Che fine ha fatto? – chiede Alena.
- Appena finito il liceo Yumi si
iscrisse alla facoltà di Letteratura Europea all’Università di Tokio e poi si
trasferì in Inghilterra dove conobbe suo marito, mentre Yuki un giorno uscì di casa e non tornò più! -
- Come? -
- Oggi sono andato dalla vostra insegnante e abbiamo parlato dei vecchi tempi,
mi ha detto che quando Yuki andò
via si trasferì in Italia a studiare cucina e che adesso ha aperto un
ristorante giapponese. A quanto pare però è rimasta sempre un po’ matta: il
giorno del suo matrimonio è entrata in chiesa in jeans e t-shirt, trascinando
per i capelli una ragazza, che poi si è scoperto essere l’amante del fidanzato!
-
- Che tipo! – dice Anja.
- Sembra la scena di un film! – fece eco Alena.
- Già, ma Yuki è sempre stata un po’ così: ne combinava di tutti i colori! E’
stata la cosa più divertente della mia infanzia! – dice l’uomo ridendo.