VIOLETTA POV
Dopo avermi raccontato che per riconoscere un magico basta soltanto veder luccicare il proprio diamante di forza vitale con quello di una persona a casaccio, i miei amici passano alle prove. Inizia Camilla.
-Come ti abbiamo spiegato ieri, è facile padroneggiare i propri poteri – dice facendo ruotare le mani e formando scie arance nell’aria – basta desiderare qualcosa e vedrai che si avvera. Però non è sempre così. Il consiglio dei lucenti, che possiede gli elementi naturali divisi in due parti, può padroneggiare i propri elementi a piacimento. Per esempio. Il mio e quello di Marco è il fuoco – detto questo soffia nel suo palmo ed ecco che al centro della sua mano si accende una fiamma. Mi faccio indietro impaurita. Incredibile. Dal suo sguardo intuisco che non sente alcun dolore o fastidio.
Marco a sua volta fa finta di tossire e dalla bocca escono minuscoli residui di carta bruciata.
-Il mio e quello di Andres è l’acqua- dice invece Francesca. Si concentra stringendo le palpebre e improvvisamente la finestra si spalanca e un grumo d’acqua vola dentro oscillando a destra e a manca, mandandomi qualche spruzzo sul viso. Ho voglia di urlare, ma non ci riesco. Vedo Andres fare un cenno all’acqua, come per invitarla a raggiungerlo. Essa, stranamente gli obbedisce e quando sono faccia a … onda … lui si limita ad agitare le mani e a farla ruotare a spirale intorno alla sua testa. Infine batte i palmi e il grumo esplode in tante gocce che gli fanno la doccia. Alcuni ridono della sua imbranataggine e io non sono esclusa.
-Quello di Maxi e Broadway è l’aria – spiega Pablo. E vedo i due miei amici stringersi la mano e creare un vortice di vento improvviso che avvolge Andres. Quando svanisce, il ragazzo non è più bagnato ma ha i vestiti al contrario e i capelli scombussolati. Innervosito, schiocca le dita e ora i miei occhi lo vedono improvvisamente sistemato.
LEON POV
-E per finire- esclamo richiamando l’attenzione – il mio e quello di Federico è il potere della terra.
Federico per dimostrare di cosa è capace, fa comparire nella mano un minuscolo vaso, l0 posiziona di fronte gli occhi di Violetta e muovendo l’indice a gorgo questo contenitore si riempie di terra profumata.
-Wow- si stupisce la ragazza.
Voglio meravigliarla di più con un’idea che casualmente mi è arrivata in testa non so come.
Prendo tra le mani il vaso di Federico e sotto gli occhi attenti della mia amica, ci soffio dentro. Ecco che spunta il bocciolo, eccolo, si sta aprendo. Perfetto! Ho appena creato una margherita blu. La porgo a Violetta diventata ora rossa.
Un momento … ho appena regalato un fiore ad una ragazza? È per questo che i miei compagni lanciano gemiti e mi sfottono sottovoce? In fretta ritorno al mio posto tossendo.
VIOLETTA POV
Sbaglio o Leon mi ha REGALATO quel fiore? O semplicemente teso per farmi vedere il suo incantesimo? Perché sento tanto caldo? Perché sono rossa? Mi devo distrarre, ne sento la voglia.
-Bellissimi!- esclamo battendo le mani – Sono delle magie stupende. Complimenti a tutti.
Pablo quindi richiama all’ordine la classe e fa cenno a Francesca e Camilla di continuare.
-Sai già che il tuo potere è più forte di tutti i nostri messi insieme vero?- chiede la prima. Annuisco.
-Tu puoi avere tutto- sorride la seconda – possiedi tutti e quattro i fattori della natura e questo ti dona una forza insuperabile.
-Avanti. Provala- dice Pablo – non è così complicato dopotutto.
In effetti, ha ragione. Se fare un incantesimo significa chiudere gli occhi e volere qualcosa, allora è un gioco da ragazzi: - Va bene – accetto – ci proverò.
Stringo i pugni e chiudo gli occhi.
Vediamo, mi dico nella testa, cosa posso volere? Ho una sfrenata voglia di correre subito a vedere com’è l’accademia On Beat, però mancano ancora quattro ore alla fine delle lezioni e poi un’altra la dovrò passare a casa ad aspettare che si faccia l’ora. Che iella! Quando desidererei che mancasse poco all’ora!
FRANCESCA POV
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN
La campanella più lunga segna la fine della giornata scolastica. Violetta apre gli occhi e ci guarda. Io rivolgo uno sguardo all’orologio appeso al muro: segna le due in punto.
-Brava- congratula Pablo – molto brava Violetta.
-Cosa?- domanda lei senza smettere di squadrarci – Che ho fatto?
-Hai spostato il tempo di sei ore!- le spiega Camilla che ha già compreso.
-Cosa?- esclama Vilu guardando le lancette – Ma … questo significa …
Usciamo in corridoio e restiamo al buio. Le aule sono vuote e la corsia è praticamente deserta e con le luci spente.
-Per tutti i cavoli – la nostra amica resta imbambolata – non ci credo.
-Abituatici cara- le dico abbracciandola – perché quando imparerai a padroneggiarli come si deve, non potrai più farne a meno.
-Visto che ci sei riuscita- dice Pablo – non vi autorizzo a ritornare all’ora di prima. Tornatevene a casa. Ci vediamo più tardi allo studio.
E con questo ci lanciamo in un urlo di gioia, tranne Violetta. Non la smette di fissare il pavimento.
VIOLETTA POV
 E’ la mia seconda magia. La prima era cercare di spostare quel libro di Leon e ci sono riuscita a metà … ma questo … se si trattasse di un trucco organizzato per farmi credere di esserci riuscita è stato fatto davvero bene. Voglio dire, la piazza è deserta, il parcheggio mezzo vuoto e s’intravedono dalle finestre persone a tavola. Non è uno scherzo.
Niente di tutto questo è uno scherzo. Devo farmene una ragione. I miei amici sono più seri che mai!