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Autore: Frytty    04/08/2008    2 recensioni
Mi manchi. E sembra strano, ma la mia vita senza di te non vale molto...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ehilà a tutti! Come procedono le vacanze? Spero bene, io a parte il fatto che sono sommersa di libri per le vacanze, il resto direi bene anche se sto iniziando ad annoiarmi.
Ma passiamo a cose serie, come i ringraziamenti! ^^:

SadSong: In effetti sono davvero parecchio orgogliosa del capitolo scorso, quindi mi fa piacere che tu abbia apprezzato il rapporto che ho cercato in tutti i modi di descrivere come qualcosa che va oltre l'amicizia e l'amore allo stesso tempo. Grazie ^^ Un bacione!

Elyrock: Non sai davvero come ho sorriso, stile ebete, appena ho letto il tuo commento! Come sempre sei riuscita ad entrare nel capitolo, capendo davvero tutto quello che ho voluto descrivere e che spero di aver fatto nel miglior modo possibile *_* non so nemmeno io come mi sia uscita quella sorta di favola fin troppo reale che va a mischiarsi ad un ricordo ma ne sono piuttosto soddisfatta, e ripeto, sono davvero contenta di riuscire a trasmettere al meglio quello che provo anche io mentre scrivo, non c'è davvero niente che mi renda più felice! ^^! Addirittura i lucciconi *_* ma qua sono io che devo commuovermi! *_* *_* Ti voglio bene, socia <3 Un bacione!

vampireknight: Almeno mi sono fatta perdonare! xD! Grazie per i complimenti, spero che anche questo sia di tuo gradimento! Un bacione!

mcr_girl: In realtà è il fatto che i capitoli li ho pronti ma sono una pigrona in quanto a voglia di aggiornare... xD mi scuso ancora per il ritardo di questa ennesima volta... Grazie per i complimenti, mi fa piacere che apprezzi la storia e i capitoli! Un bacione! *_*

echelon1985: Grazie! Un bacione anche a te! Spero anche questo sia di tuo gradimento!

Ed ora, ENJOY!

La luce del sole mi riscalda la schiena.
Mi stropiccio appena gli occhi, giusto quel tanto per svegliarmi.
Sorrido quando volgo la testa verso di lei che dorme al mio fianco.
Le nostre mani sono ancora unite.
Come se non si fossero mai divise.
Come se questa non fosse la prima volta che vivono in simbiosi.
Le accarezzo con un dito il viso liscio, bianco, perfetto.
Mugugna qualcosa ma sembra non volersi svegliare.
La capisco.
Ieri notte era tardissimo.
Sono contento di esser riuscito a raccontarle tutto.
Adesso non nascondo davvero più niente.
Continuo ad accarezzarle il viso.
Si sveglia, socchiudendo gli occhi, sbadigliando e alla cieca individuando il mio petto, adagiandovi la testa sopra.
Si aggrappa alla mia maglia.
< Buongiorno. > Le sussurro baciandole i capelli chiari, resi quasi biondi dalla luce forte del sole.
< 'giorno. > Sbadiglia riuscendo a produrre come suono solo la metà di quello che probabilmente vorrebbe.
Sorride.
< Che ne dici se andiamo a fare colazione? > Le domando.
< Ma io ho sonno! > Protesta come una bambina accoccolandosi ancora di più vicino a me.
< Non possiamo dormire tutto il giorno. > Rido.
< Beh... lo farei volentieri. Sono esausta. > Apre gli occhi, se li stropiccia e tenta di abituarsi alla luce improvvisa.
< Dove sono gli altri? > Domanda poi.
< Non saprei, magari sono crollati alla festa. > Rispondo.
< Allora abbiamo il bus tutto per noi... > Ammicca.
Si puntella sui gomiti, sovrastandomi.
Mi guarda un attimo negli occhi, poi mi bacia.
E mi ci perdo nel suo bacio, nel suo profumo, nel suo sapore di frutta.
Gioca con i miei capelli, scendendo a baciarmi il collo.
Faccio lo stesso con lei.

Le sue labbra...
Starei ore a baciarle soltanto, a guardarle, ad accarezzarle con le dita, tanto sono invitanti.
< Forse dovremmo davvero scendere a fare colazione. >
Il suo tono non è molto convinto mentre mi bacia per l'ennesima volta.
< Mmm... credo di si. > Rispondo di rimando.
Succede tutto in fretta.
Si alza prendendomi in braccio e si mette a correre giù per le scale.
< Ehi! Che fai?! Mettimi giù! > Protesto ma in realtà sorrido.
E' estremamente dolce.
Appoggio la testa sulla sua spalla e lo osservo, felice come un bimbo.
Mi poggia sul divanetto di pelle nera di fronte alla tv.
< Cosa hai intenzione di fare? > Gli chiedo sospettosa.
< Preparo da mangiare! >
< E cosa avresti intenzione di preparare, di grazia? > Mi rialzo in piedi con le mani ai fianchi.
< Le frittelle! >
< Non dici sul serio, vero? >

Un quarto d'ora dopo e credo dovremmo chiamare un'impresa di pulizie specializzata in disastri, perché è esattamente quello che abbiamo combinato.
Siamo sporchi di farina dalla testa ai piedi e imbrattati di crema e panna su tutta la faccia.
Abbiamo giocato come bambini.
E ancora ridiamo.
Almeno abbiamo preparato la colazione per tutti.
Mi avvicino a lei, accasciata per terra, che sorride, mi ci siedo accanto.
< Ci uccideranno appena tornano. > Dice indicando i mobili sporchi di farina, la cucina un disastro.
< Si addolciranno appena vedranno qualcosa da mangiare. > Le garantisco.
Le pulisco la punta del naso ancora sporca di crema.
Poi la bacio.
Ancora.
Le sue labbra sanno di cioccolata.
< Ti amo, Frankie. > Mi sussurra in un orecchio, abbracciandomi.
< Ti amo anch'io... > Le sussurro di rimando.
E lo sento che sorride.

< Santo cielo, cos'avete combinato?!? > Esordisco appena metto piede nel bus.
In realtà, non so perché né come, ma ho un certo sesto senso riguardo ai disastri, me lo sentivo che stavano combinando qualcosa quei due.
Mel è praticamente una pazza accostata vicino ad un essere potenzialmente pericoloso come Frank!
< Abbiamo preparato la colazione per tutti. > Frank mi fa gli occhioni dolci e sorride a trentadue denti.
< Colazione?! > Si informa Bob.
< Si, esatto. Frittelle con la crema e cappuccino. >
< Mmm... sembra buono. >
< Bob! Ma non capisco. Troviamo un disastro e tu che fai?! Ti metti a mangiare?! > Gli chiedo esasperato mentre si sta già servendo comodamente seduto.
< Beh? E' da ieri sera che non tocco cibo... >
< Dai Mikes! Prendila con filosofia. > Ray mi da una pacca sulla spalla e si accomoda vicino a Bob.
E' che non sopporto il disordine.
Sono un maniaco di queste cose, lo ammetto e se non vedo tutto perfettamente a posto, impazzisco.
< Puliamo noi dopo. Promesso! > Aggiunge Mel, supplicandomi con lo sguardo.
Sospiro e mi metto a sedere anch'io.
< Gerard? > Mi chiede Frank.
< Da qualche parte con Alexandra. > Rispondo.
Buone queste frittelle.

Sono morta.
Questa volta definitivamente.
Due ore intere a pulire il nostro disastro.
Non mi sento più le braccia.
Mi abbandono su un gradino di ingresso del bus con l'I-Pod nelle orecchie.
Chiudo gli occhi per un minuto, finché non sento qualcuno sedermisi di fianco.
Riapro gli occhi.
E' Alex.
Le sorrido e lei fa lo stesso.
< Come va? > Mi chiede.
< Sono distrutta. Io e Frank abbiamo combinato un disastro stamattina per preparare la colazione. >
< Già. Mikes ancora si lamenta. E' un tipo scrupoloso non ci fare caso, sta attento a tutto. Troppo attento, oserei dire. > Sorride.
< Già, me ne sono accorta. > Replico e sorrido anch'io.
Mikey è un perfezionista.
< Li conosci da tanto? > Mi chiede, osservandomi.
< In realtà no. Cinque mesi credo. Tu? >
< Io conosco Gerard da una vita. Eravamo compagni di scuola a New York. >
< Disegni anche tu? > Le chiedo.
< Continuamente e dappertutto. E' il mio modo di esprimere quello che provo. >
La brezza della sera ci schiaffeggia il viso.

Ennesimo concerto andato.
La chitarra ancora in mano, mi faccio largo nel back-stage ed incontro i suoi occhi.
E' strano come ci si possa innamorare così follemente di una persona.
Si, follemente.
E' proprio quello che è successo a me.
Non ci avrei mai sperato.
Non l'avrei mai immaginato.
La raggiungo e le bacio una guancia.
Il mio cuore accelera i battiti, appena, ma io lo sento che batte più forte per la sua pelle calda, appena arrossata per l'imbarazzo.
< Sei tutto sudato... > Mi mormora in un orecchio mentre mi abbraccia.
< Lo so... > Rispondo completamente perso nel suo profumo.
Mi bacia una guancia e cerca di sistemarmi i capelli, modellati dal sudore.
Sorride.
< Vado a farmi una doccia, ok? > Le scompiglio i capelli.
Annuisce sempre sorridendo.
Non vorrei abbandonare la sua mano.

La raggiungo mentre scruta il cielo pieno di stelle, seduta sulle scalette del nostro tour-bus.
< Ehi! > Le sorrido e prendo posto accanto a lei.
< Ehi! > Sorride anche lei.
< E' così bello qui... > Continua.
< Già... > Rispondo seguendo il suo sguardo.
< Siete stati grandi stasera! Adoro le vostre canzoni! > Sembra imbarazzata mentre lo dice, e mi sembra di rivedere quegli stessi occhi di quelle settimane in ospedale.
No. Forse no.
Sono cambiati.
Lei è cambiata.
E' più serena adesso, i suoi occhi hanno riacquistato colore, dolcezza.
< Grazie! E dire che non ci conoscevi! > Rido.
< Vivevo nel mio mondo, non facevo troppo caso a quello che succedeva intorno a me. > Risponde, quasi malinconica.
< Cosa avresti fatto senza di noi?! > Scherzo, solo per farla sorridere di nuovo.
E ci riesco.
< Sarei stata persa, mi sembra ovvio. Ti voglio bene Mikey... > Mi abbraccia.
Le accarezzo i capelli, mentre sembra volersi appendere alle mie spalle, quasi dipendesse da me.
< Ti voglio bene anch'io, Mel. > Sussurro.

< Te la rubo tre secondi, ok? > Frank arriva di soppiatto non so nemmeno da dove, tanto che appena lo vedo emetto qualcosa tipo un gridolino strozzato per lo spavento.
Guardo Mikey.
Sorride e annuisce ad un Frank con gli occhioni dolci.
Mi prende per mano e letteralmente mi trascina via.
< Si può sapere dove mi stai portando? > Chiedo, esasperata.
Odio camminare troppo a lungo.
< Un attimo di pazienza e lo vedrai. >

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