Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Snow_Queen    29/05/2014    2 recensioni
Erano passati tre lunghi anni da quando aveva fallito nei suoi scopi.
Tre lunghi anni passati rinchiusi in una cella oscura nella più totale solitudine, poi all'improvviso fu portato al cospetto di suo fratello, Re delle Isole del Sud, Klaus, doveva partire.. raggiungere il regno a nord..
“-Il duro Nord farà a caso tuo, siamo alleati da anni vedi di non far crollare la nostra alleanza-” ecco le sue parole mentre lo sbattevano su una nave diretto nel lontano regno di DunBroch..
..It's time to try defying gravity..
HansxMerida ♥
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hans
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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III PARTE

No, I just wanna h
old you
 


I giorni passavano lenti nel regno di DunBroch, Merida aveva imparato che era meglio non allontanarsi troppo dal regno per non attirare l’ira del padre sull’ospite, aveva notato una certa ostilità nei suoi riguardi, ostilità che imperversava nonostante non fosse accaduto nulla di grave, per ora. Certo, lei era a conoscenza dell’accaduto con la Regina e la Principessa di Arendelle, sapeva bene delle sue azioni vili e meschine e sapeva che era stato rinchiuso in prigione per tre anni.
Sapeva che non doveva fidarsi, la regina gliel’aveva ripetuto tante volte da quando il Principe era arrivato e lei lo sapeva bene, se aveva attentato alla vita delle reali di Arendelle cosa gli impediva di riprovarci qui?
“Forse il fatto che è già stato smascherato una volta? Non sembra così idiota da ripetere i propri errori” non voleva difenderlo o quant’altro ma sembrava una persona intelligente e, il passare dei giorni in sua compagnia gli confermarono la sua idea.
All’inizio non sopportava il fatto di doverlo avere sempre intorno ma, cercando di fare attività che potessero coinvolgere entrambi, la principessa aveva reso più piacevole il soggiorno del principe per tutti e due: cavalcate, battute di caccia, cose così insomma.
Quel giorno aveva esaurito le idee ma c’era una cosa che l’aveva sempre incuriosita...
-Come ve la cavate con la spada?- gli chiese mentre scendeva da cavallo dopo l’ennesima passeggiata intorno al castello a parlare di cose probabilmente già dette e ridette.
-Con tutto il rispetto principessa, credo di essere uno spadaccino migliore di voi.-
-Staremo a vedere-
 
Si avviò con passo deciso verso l’armeria e recuperò due spade, una delle quali, la porse al principe.
-Fatemi vedere di cosa siete capace, senza favoritismi- lo provocò mettendosi in posizione di guardia.
-Non era mia intenzione farne altezza..- ribatté il principe con un mezzo sorriso che lasciava trasparire una vera sfida. –E sinceramente, per quanto mi sia difficile ammetterlo, credo che non ve ne servano neppure..-
 
Stoccate, finte, ridoppi, la principessa nordica e il tredicesimo principe delle Isole del Sud offrirono ai pochi presenti uno spettacolo senza precedenti. Entrambi, al contempo, sembravano ammirarsil’un l’altro, ma nessuno dei due sarebbe stato talmente gentile da confessarlo.
Merida non era una sprovveduta e neppure il principe, infatti schivò velocemente un suo fendente dall’alto, spostandosi di lato così da sferrare un attacco a sua volta ma la principessa lo schivò.
Iniziarono ad attaccarsi e a difendersi colpo su colpo come se in quel momento stessero chiacchierando, era un balletto di spade che aveva qualcosa di ipnotico e affascinante, in una situazione di perfetto equilibrio come se fossero nati per quello, sembravano danzare, movimenti veloci e precisi. Gli assalti erano veloci e quasi non davano attimi di tregua.
Nessuno dei due si rese conto che attorno a loro si era creato un piccolo pubblico formato anche da re e regina.
-Sembra che duellino insieme da anni non trova altezza?- chiese il duca di Bram osservando Re Fergus.
-Già.. devo darne atto.. per quanto tempo ancora avete detto che rimarrete qui?-
-Meno di una settimana vostra altezza.-
 
Le due altezze reali erano gli uni sorpresi dell’abilità dell’altro. Non avrebbero creduto di aver a che fare con qualcuno altrettanto abile. La principessa nordica agli occhi del principe, per qualche istante, parve forte e bella come mai aveva notato prima, i suoi movimenti erano precisi ma forti sembrava quasi volteggiare, i capelli rossi le andavano da tutte le parti ma non per questo le causavano disturbo durante la sua “danza”. D’altro canto lei non poté far a meno di notare la tecnica che il principe stava impiegando in quello scontro. Parata, attacco, difesa, finta, stoccata. Non aveva combattuto così con nessuno in vita sua. Lo fissava ammaliata a tal punto da far si che notasse i muscoli tesi e delineati al di sotto della camicia azzurrina che indossava. Gli occhi verdi le ricordavano i prati in piena estate, le trasmettevano forza e coinvolgimento vivo, e sotto sotto sapeva che anche lui si stava divertendo in quello scontro perché non aveva mai visto quel strano luccichio nei suoi occhi, come se fossero anni che non passasse un momento come quello. Erano incantati l’uno dall’altra ma nessuno dei due l’avrebbe mai ammesso l’orgoglio era troppo forte. All’improvviso però quella magia fu interrotta, le lame si spezzarono per il contraccolpo e i due rimasero ad osservarsi ansimanti dallo sforzo compiuto, come se lo spezzarsi delle spade non avesse interrotto la loro complicità.
Per la prima volta, da quando il principe era arrivato due mesi prima, i loro occhi erano puntati gli uni negli altri  e sembrava quasi non avessero intenzione di distogliere lo sguardo, come se quel “balletto” di spade non fosse altro che un incantesimo. Fu un istante come se fossero collegati..
 
 
I'm way up high, I'm defying gravity,
And you won't bring me down
 
 
Un timido applauso partì dai presenti.
-Forza è ora di prepararvi per questa sera principessa- disse Moudie avvicinandosi a Merida iniziando a trascinarla via. –Cosa?- la principessa non capiva perché dovesse andare a prepararsi, era una cena come le altre dopotutto. –Oh principessa, vi siete dimenticata ?- la donna paffutella si avvicinò tirandole piano una guancia, per un attimo Merida notò nello sguardo del principe un velo di confusione, come se neanche lui capisse di cosa parlasse la donna. –Oggi arrivano i clan! E stasera ci sarà un ballo in loro onore! Non siete contenta che i vostri pretendenti ritornino?- squittì con fare civettuolo portando via di peso la ragazza.
 
Il principe non capiva cosa fosse accaduto, il combattimento era finito alla pari ma tuttavia si sentiva sconfitto, per quanto avesse osservato distrattamente gli occhi della principessa in quei due mesi, soltanto ora, gli sembrava di averli visti per la prima volta. Ad essere sinceri più tempo passava lì, e più gli sembrava di sentirsi strano e ciò non riusciva a sopportarlo. Quelle strane sensazioni che lo turbavano giorno e notte fino a farlo star male stavano passando il limite.. Basta
 
 
I'm dying to catch my breath
 
 
La sera giunse in fretta, troppo in fretta per i gusti della principessa, odiava vestirsi in quel modo, non aveva libertà nei movimenti, le cose tra lei e sua  madre erano cambiate ma l’idea di farla diventare una brava principessa era sempre viva nella mente della Regina. Le aveva fatto preparare un vestito che le stava davvero d’incanto, il corpetto smeraldo le aderiva come una seconda pelle, la gonna non era la solita stile impero ma poteva definirsi degno di una principessa, le maniche a tre quarti terminavano con dei veli, l’abito le dava un aspetto letteralmente diverso, femminile, la principessa che sua madre avrebbe sempre desiderato, una volta. Al collo, invece, portava una collana d’argento con un rubino incastonato al centro. –Oh Merida sei bellissima! I figli dei Lord potrebbero far fatica a riconoscerti sai?- Moudie esagerava come sempre, guardò un suo riflesso e quasi non sembrava lei, la regina le raccolse i capelli in modo che non sembrassero il solito ammasso ribelle. Erano stati costretti un uno chignon a metà testa, si chiedeva quasi come avesse potuto farlo mantenere con poche forcine.
-Oh sei ancora qui, andiamo cara i ragazzi aspettano!- la spronò il Re a scendere ed uscire in giardino. La festa in onore dei clan si sarebbe svolta intorno al  castello. Poco lontano dai festeggiamenti principali era stato creato un falò così che la gente potesse ballare mentre attendevano che il Re desse il via all’attrazione più importante della serata “Trova Mor’dù”.
Il principe Hans non era particolarmente in vena di festeggiamenti o cose simili, le rimpatriate non erano certo qualcosa che attirasse la sua attenzione, ma il duca di Bram aveva insistito sul fatto che doveva essere presente così, controvoglia, si preparò. Non indossò un completo particolare, dopotutto tra tanti guerrieri in gonnella, sarebbe stato leggermente ridicolo.
Indossò dei pantaloni grigi che infilò negli stivali neri, una camicia del medesimo colore e infine recuperò il mantello.
I clan riuniti creavano un fracasso incredibile, neanche l’incoronazione di Elsa aveva creato tanto baccano.
Gente che cantava, rideva, chi ballava, chi combatteva e poi lo sguardo del principe colse la testolina rossa, ma non era libera, era rinchiusa in un acconciatura che non le donava per niente e per di più volteggiava tra le braccia di un ragazzo in gonnella, se l’avesse visto di spalle l’avrebbe scambiato di sicuro per una donna, data la folta chioma.
-Chi è che balla con la principessa Duca?- chiese osservando l’espressione della principessa, sembrava imbarazzata, forse dal fatto che il suo accompagnatore non indossasse nulla al di fuori della gonnella, e avrebbe scommesso qualsiasi cosa che cercasse di fuggire mentre ballavano.
-E’ uno dei pretendenti il figlio di Lord Macintosh, si mormora che sarà lui a sposare la principessa..- non seppe spiegarsi perché iniziò a sentirsi di nuovo strano, quella fastidiosa sensazione che sentiva ogni volta che era in compagnia della principessa. Doveva trovare un modo per farla finire o sarebbe impazzito.
-Ci sono altri due pretendenti vero?-
-Esatto altezza, il figlio di Lord MacGuffin- rispose indicando un ragazzo robusto e biondo. –E infine, Wee Dingwall, sapete vinse lui i giochi dei clan- continuò indicando un altro biondo che sembrava dormire in piedi.
-Cosa?-
-Già, tre anni fa furono indetti i giochi dei clan e la principessa scelse il tiro con l’arco e..-
-So la storia, la principessa batté tutti e tre i pretendenti-
-Esatto ma alla fine non era valido e se non fosse stato per la Regina Elinor, avrebbe sposato lui-
Ascoltava le parole del Duca ma i suoi occhi seguivano la principessa costretta a ballare con i tre pretendenti. Non ne aveva le prove ma era certo che non volesse ballare con loro.
-Allora!- il vocione di Re Fergus interruppe il litigio tra Lord Macintosh e Lord Dingwall.
-E’ giunta l’ora di entrare al castello e partecipare a: Trova Mor’du!- trovare Mor’du altro non era che trovare i tre gemelli vestiti da orso nero e portarli nella sala del trono. Il primo che riuscisse a trovare e catturare  uno dei tre gemelli avrebbe potuto chiedere qualsiasi cosa volesse.
–Vostra altezza voi non siete esentato dal gioco sappiatelo- disse il duca tirando il principe verso il Re.
–Spero che stiate scherzando..-
-Mai stato così serio altezza-
Fu trascinato dal duca a destra e a manca per il castello, trovare quei gemelli non sembrava un impresa facile poi, all’improvviso, proprio nella sala del trono, notò la scultura di un orso che si muoveva. –Dove credi di andare?- chiese indirettamente prendendo il gemellino.
-Principe l’avete trovato..- Re Fergus non sapeva cosa pensare, nessuno aveva mai vinto a Trova Mor’du!
–Non rimangio la mia parola cosa volete chiedere Principe Hans?-
Hans non sapeva bene cosa avrebbe potuto scegliere, tra l’altro era stato un puro caso se aveva trovato Hubert. –Cosa dovrei chiedere … un ballo con la principessa?- disse per dire.
–Va bene andate a ballare con Merida, Hubert fila a nasconderti di nuovo! Ora si vince una botte di vino!-
-Aspettate io non intendevo...- non finì la frase perché sospirò, almeno ora poteva evitare di correre avanti e indietro per le sale del castello dietro al duca. Tornò fuori e si avvicinò alla principessa che stava osservando il falò.
-Moudie ha fatto la spia ?- gli disse voltandosi cercando di trattenere una risata.
-E’ stato un caso, sia trovare il gemello, sia la richiesta- si difese, non aveva intenzione di ballare.
-Dobbiamo o mio padre potrebbe pensare a male non trovate?-
Nel sentire quelle parole il principe sospirò e fece un mezzo inchino alla principessa. –Mi concedete questo ballo?- chiese mentre si sollevava.
 
I know you, the gleam in your eyes..
 
-Posso rifiutare?- la principessa era ironica ma guardandola per un breve secondo negli occhi poté notare un espressione diversa rispetto a quando ballava con Macintosh o con gli altri pretendenti.
 
..is so familiar a gleam.
 
–Se dobbiamo ballare però...- non seppe spiegarsi perché fece quel gesto, si sorprese di se stesso, infatti, mentre scioglieva l’acconciatura della principessa che teneva imprigionati i folti capelli, sembravano essere un tutt’uno con le fiamme, le passò un braccio intorno alla vita e la strinse appena a sé, alla luce del fuoco poté notare le guance della principessa tingersi di un lieve color cremisi mentre recuperava un fiore bianco dal centrotavola e glielo infilava tra i capelli..
 
I know you..
..I walked with you..
Once Upon a Dream
 
Ballarono volteggiando appena intorno al falò, le chiacchiere, le grida, le risate, sembrava tutto ovattato e fu difficile dire quanto quel ballo durò... ma sembrò quasi che quella strana connessione che si era instaurata tra di loro mentre stavano combattendo, si fosse riconnessa e li unisse ancor di più. Entrambi, senza saperlo, si sentivano troppo storditi e confusi per i loro gusti, quasi non si resero neanche conto di quanto fossero vicini in realtà, si fermarono soltanto quando la musica smise di suonare, stava iniziando a piovere. La festa era finita.
 
Yet I know it’s true
that visions are seldom
all they seem
 
-Oh cavolo- si lasciò sfuggire la principessa notando il temporale che stava per avvicinarsi. L’abito era leggero e le piccole folate di vento la fecero rabbrividire, non era in programma un temporale di primavera.
-Tenete o vi prenderete un malanno-
Il principe si sfilò il mantello poggiandolo sulle spalle della fanciulla. –E’ meglio tornare al castello- disse accompagnandola poi nella sua camera. –E’ la seconda volta che ci salutiamo qui o sbaglio?- la risata appena accennata dalla rossa gli fece distogliere lo sguardo dal pavimento, aveva di nuovo quella tremenda sensazione che non sapeva bene come definire, ed era bastato ripensare di nuovo a quei tre idioti che strappavano l’uno la principessa dalle braccia dell’altro.
–Durante i balli sbaglio o non vi siete divertita con i vostri pretendenti?-
-Scherzate? Ero al culmine della felicità non si notava?- disse sarcastica restituendogli il mantello davanti alla porta. –Non credo che sposerò mai uno di loro, stasera mi hanno letteralmente usata come mostra per far contenti i loro padri..-
Per un attimo quella sensazione mista a dolore cessò di esistere in lui..
-Beh buona notte altezza, grazie per il mantello- il principe non rispose si limitò ad osservarla raggiungere la sua camera e, dopo aver buttato un ultimo sguardo verso di lui, chiedere la porta di quest’ultima.
 
 
 Your baby blues
So full of wonder
Your curly cues
Your contageous smile
And as I watch
 
Quei due mesi che aveva trascorso lì gli sembrarono essere volati in qualche modo, non capiva cosa stesse accadendo, l’unica cosa di cui era certo, era quel dolore al petto che provava ogni volta che incontrava la principessa Merida o quando si sorprendeva anche solo a pensare a lei per qualche istante.
Pensò a come quel dolore si fosse intensificato fino a farlo stare davvero male mentre la osservava tra le braccia dei suoi pretendenti, e a come fu stringerla a se intorno al fuoco.
 
And storms will race in
 
Iniziò a fare le cose senza farci caso mentre un turbine di pensieri si aggirava nella sua mente, dovevano essere passate poco più di tre ore da quando si era steso, vestito, da sopra le coperte.
Non si rese conto di essersi alzato e di essere uscito dalla stanza..
Tutto ciò non ci sarebbe se...
Il combattimento, le cavalcate, la caccia. Quel dolore aumentava in sua presenza...
Se lei non ci fosse, non ci sarebbe neanche lui..
Non si accorse di essere entrato nella camera accanto, quella dove la principessa dormiva..
Il dolore finirebbe.. pensò, infine, mentre carezzava appena il profilo del collo della donna nel momento in cui notò che una sola mano bastava per avvolgerle il collo..
Lo scrosciare irruento della pioggia e i tuoni lo risvegliarono dai suoi pensieri..
Ma cosa? Che cosa ci faccio qui?
Ricordava i suoi pensieri ma non le sue azioni e si guardò intorno cercando di capire..
Stavo per.. spostò immediatamente la mano con cui stava per strangolarla e lo sguardo gli cadde su di lei, ignara di tutto, ignara di ciò che aveva rischiato.
 
Castles they might crumble
Dreams may not come true
 
 
I lunghi capelli rossi erano sparsi sul cuscino immacolato come schizzi di sangue sulla neve. In quel momento gli sembrò la creatura più fragile e delicata del mondo, sapeva che la realtà era ben lungi da essa ma gli sembrava così.. così.. indifesa, si, indifesa era il termine esatto.
 
Waves will crash all around
 
Lo avrebbe negato in futuro ma in quel singolo attimo, in quel singolo momento il tredicesimo  principe delle Isole del Sud sapeva esattamente cosa stava facendo, come se la sua vita avesse iniziato ad avere senso nel momento in cui poggiò le sue labbra su quelle scarlatte della principessa nordica..
 
But you will be safe in my arms


 
Note di un autrice disgrazieta:

Eccoci qui al terzo capitolo :'D c'è solo Lia a leggerla ma non mi importa io la scrivo lo stesso mi spiace per voi ù.ù ma vabbè ci si legge ciaù

 
Snow Queen

 
  
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