Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: goccia_chan    29/05/2014    3 recensioni
Se il pianeta Vegeta non fosse esploso? Se Vegeta avesse avuto una sorella combinaguai? e se l'Hueco mundo fosse in contatto con i Sayan?
TRATTO DAL 4° CAPITOLO
Adesso era il momento di andare a verificare di persona cosa era in grado di fare la ragazza. Si diresse in direzione delle retrovie e cercò la sua aura, o la sua reiatsu, come erano più soliti chiamarla gli arrancar. La trovò e si mise ad osservarla.
Non era come gli altri Sayan a cui aveva visto impugnare una spada, non menava fendenti a destra e manca colpendo disordinatamente tutto quello che stava lì attorno, come se più che una spada impugnasse una clava. Sembrava danzasse, una danza pericolosa e mortale. Passava da un nemico all’altro e li abbatteva con un solo colpo preciso, una precisione quasi chirurgica e subito passava a quello successivo. La lama della Katana passava di avversario in avversario implacabile, fulminea senza lasciare scampo, lei scivolava aggraziatamente come se ballasse e cambiasse partner ogni volta velocemente, lasciando dietro di sé una scia di corpi esanimi e senza vita.
Rise di gusto. Finalmente l’aveva trovata…aveva trovato la sua preda.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Re Vegeta, Rosecheena, Vegeta
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ritorno
 
 
Angolo Autrice: lo so ci ho messo un sacco di tempo a pubblicare, chiedo umilmente perdono!
Do anche una comunicazione di servizio, la prossima settimana vado al mare!!!!
Grimmjow «ma chissenefrega!!!!»
Zitto gattaccio!!! E quindi per il prossimo capitolo passeranno almeno una paio di settimane… spero vi piaccia!
 
 
TOC TOC  TOC
«eh? Umf…»
SBAM SBAM SBAM
«dai Vegeta non rompere, ho sonno! Non ci vengo all’allenamento!» Minami si portò il cuscino sopra la testa per riparare le orecchie dal rumore.
«DONNA CHE CAZZO DICI? SVEGLIATI, ALZATI E VIENI AD APRIRE QUESTA DANNATA PORTA SE NON VUOI CHE LA BUTTI GIÚ!»
Minami si stropicciò gli occhi assonnati e si stiracchiò. Si guardò intorno e fece finalmente mente locale che non si trovava nella sua camera ma a Las Noches e quello che stava bussando non era il fratello ma Grimmjow.
Sbuffò. Quel maniaco era rumoroso già di mattina…
La porta si schiantò sul pavimento con tonfo sordo che fece sobbalzare la ragazza ancora assonnata.
«MA SEI COMPLETAMENTE IMPAZZITO?????»
«DONNA SONO STUFO DI ASPETTARTI, MUOVITI CHE TI RIPORTIMO A CASA»
Minami si alzò dal letto, gli corse incontro e afferrò il collo della giacca con entrambe le mani e si mise a urlargli a pochi centimetri dalla viso «E TI SEMBRA UNA SCUSA VALIDA PER BUTTARE GIÚ LA PORTA!?!?!»
«NON HO INTENZIONE DI ASPETTARE I TUOI COMODI!»
«e invece dovrai aspettarli, vado a farmi una doccia» gli rispose acidamente Minami dandogli le spalle e raccattando il vestito del giorno prima.  Si avvicinò alla porta del bagno ma non riuscì a raggiungerla, Grimmjow l’aveva agguantata per al vita con un braccio, costretta a girarsi verso di lui e guardarlo negli occhi. L’arrancar prese il mento della ragazza con la mano libera sussurrandole sulle labbra «posso sempre farti compagnia…»
Minami lo spinse via con le mani e saltò indietro incrociando le braccia di fronte al suo viso rosso come un peperone «no grazie, fa lo stesso!»  e si infilò nel bagno chiudendo la porta a chiave.
Grimmjow ghignò, sarebbe stato così maledettamente facile buttare giù anche quella porta…
Sentì scrosciare l’acqua. L’aveva detto per imbarazzarla, ma l’idea di raggiungerla seriamente sotto la doccia lo solleticava, ma questo avrebbe mandato a monte il suo piano e quindi rinunciò e si mise ad aspettare tranquillo sedendosi scompostamente sul letto. Dopo poco tempo Minami uscì dal bagno pronta per attraversare il garganta.
 
*
 
Grimmjow era stramaledettamente irritato. Non avevano fatto in tempo a mettere piede sul pianeta Vegeta che la regina Rosecheena aveva afferrato Minami per un braccio e l’aveva trascinata chissadove inveendole contro a bassa voce perché si era messa addosso degli stracci qualunque. E adesso si ritrovava ad aspettarla per l’ennesima volta per di più attorniato da tutta la famiglia della ragazza, suo padre e suo fratello Ulquiorra e pure Freezer e i suoi due migliori scagnozzi: Zarbon e Dodoria. Era ovvio che la stessero tutti aspettando per avere delle spiegazioni e magari la dimostrazione del suo potere. Si stava chiedendo cosa si sarebbe inventata per sfuggire almeno in parte a quella situazione.
 
*
 
 
Il polso era serrato all’interno della mano della regina in una morsa d’acciaio, il passo era veloce, la stava praticamente trascinando senza nemmeno guardarla. Era in collera. Minami sapeva già che si aspettava una ramanzina delle sue, ma in casa d’altri mica poteva fare la pignola sul vestiario. Arrivarono di fronte alle stanze della principessa e Rosecheena spalancò la porta con gesto brusco. Una ragazzina esile e dai capelli rossicci scattò in piedi guardando con felicità la giovane Sayan.
«togliti immediatamente quelli stracci di dosso, adesso vestiti come ti dico e tu pettinala come si deve!»
Sparì sbattendo la porta.
«Minami-sama!!!!!!!!!!!!!» la ragazzina si buttò al collo della principessa con le lacrime agli occhi «sono così felice che tu stia bene, quando ho visto Vegeta tornare senza di te ho pensato al peggio»
«da dai Eiko-chan sono ancora tutta intera!»
La tsufuro sciolse l’abbraccio e guardò la principessa sorridente con occhi lucidi «sarà meglio checi sbrighiamo e che adesso ti dia una mano a prepararti altrimenti poi chi la sente tua madre!»
Si misero a ridere assieme, per Minami quella ragazza era l’amica più cara che aveva. Dopo suo fratello era la persona di cui si fidava di più e spesso di sera facevano lunghe chiacchierate al chiaro di luna confidandosi l’una con l’altra.
«questo è quello che ha scelto tua madre per oggi, sai ti troverai di fronte anche Freezer e vuole che sembri una vera sayan»
Minami osservò quello che stava tenendo in mano Eiko. «oddio, devo metterlo per forza???» la tsufuro la guardò con uno sguardo piuttosto eloquente «non ti starà certo male»
«si ma sarò mezza nuda!!!»
Minami indossò di malavoglia la battolsuit impostale dalla madre, praticamente un body scollato senza maniche con le spalline sottili. Menomale che c’era la corazza monospalla che copriva almeno un minimo il davanti. Si mise due bracciali dorati ad entrambi i bicipiti e un altro a metà coscia della gamba sinistra. Infine gli stivali bianchi tipici dei sayan. Si guardò allo specchio mentre l’amica le sistemava i capelli e li legava in una ordinata coda di cavallo alta. Guardandosi già sentiva i commenti maliziosi di Grimmjow. Doveva ammettere però che per una volta aveva almeno l’apparenza della sayan.
 
Si diresse verso lo studio del padre dove sapeva che tutti la stavano aspettando. Una volta arrivata sospirò, prese fiato e abbassò di colpo la maniglia pronta a recitare la sua parte.
 
Grimmjow la vide entrare. Non gli sembrava nemmeno lei, la testa alta orgogliosa, lo sguardo freddo e distaccato, indosso la tipica battelsuit e corazza dei sayan che era apprezzabilmente scollata e sgambata; in quel momento si che poteva definirla la principessa dei sayan.
Minami incrociò lo sguardo di Grimmjow e dovette voltarsi verso gli altri per non arrossire. Grimmjow la stava squadrando da capo a piedi e nello sguardo dell’arrancar non si leggeva certo purezza e castità. Doveva finire alla svelta e andarsi a cambiare, altrimenti chissà cosa sarebbe saltato in testa di fare a quel maniaco.
Freezer iniziò a parlarle guardandola col suo solito sguardo arrogante e pieno di sé «prima vediamo di sbrigare le faccende di secondaria importanza. Zarbon mi ha riferito uno scherzo di cattivo gusto…»
 
E te pareva che quella donnetta non andasse subito a piangere dalla mammina…
«un semplice equivoco» Minami in quel momento stavo sfoderando tutta la sua sfacciataggine e faccia di bronzo di cui era capace. Anche se osservando Zarbon che era tornato al suo colore naturale riuscì a stento a trattenere una risata. Se lo immaginava tutto intento con specchi e pennello mentre si rifaceva la tinta verde, peccato non essere riuscita ad assistere allo spettacolo.
«e sentiamo….come avresti fatto a ghiacciare un lago?»
«incredibile vero cosa si riesca a fare in momenti disperati!?»
Freezer frustò l’aria con la coda, evidentemente non era in vena di farsi raccontare storie.
Vegeta stava guardando la sorella con tanto d’occhi. Adesso si metteva pure a prendere in giro Freezer. Voleva rischiare di farsi ammazzare per la seconda volta in tre giorni?
Minami decise di non tirare troppo la corda. Zarbon aveva la faccia di uno che l’avrebbe ammazzata su due piedi e Dodoria aveva iniziato a inveirle contro «stupida ragazzina come ti permetti di rivolgerti così al grande e potente Freezer?»
«Dodoria modera i termini in casa mia o dovrò lavarti la bocca col sapone» in un tono che più che una provocazione sembrava una minaccia di chi lo avrebbe fatto sul serio.
Re vegeta decise di intervenire, non voleva he la discussione andasse oltre anche se l’atteggiamento ribelle, senza paura e snobbante nei confronti di quei tre lo riempiva in parte di orgoglio «Minami spiegaci»
«non c’è molto da spiegare, lo so fare e basta, penso che voglio che l’acqua ghiacci e succede»
«vorrei una dimostrazione» le disse Freezer in modo suadente.
Lei si girò verso la brocca d’acqua che stava sul tavolo e vi appoggiò una mano. Una foca luce argentea si liberò dal palmo della mano espandendosi nell’acqua e congelandola. Freezer guardò la scena sorridendo sadicamente.
«molto bene, ora che ho visto con i miei occhi posso anche andarmene, ho faccende da sbrigare, Dodoria rimarrà qui per le ultime cose»
«Certamente. Se non ci sono altre questioni vorrei parlare privatamente con mia figlia» Re Vegeta sapeva che non aveva mostrato tutte le sue capacità e voleva capire meglio di cosa era capace.
«veramente io avrei una richiesta»
Tutti i presenti si voltarono verso Grimmjow.
«vorrei rimanere qui per un po’ ad allenarmi con i sayan se è possibile»
Minami sgranò gli occhi, non poteva crederci. Ma perché diavolo voleva rimanere lì? Ma aveva l’impressione di conoscere già la risposta…
Tutti lo guardarono stupiti, tutti meno Ulquiorra, lui lo guardò e basta con la solita espressione da Ulquiorra, persino il padre Barragan non riusciva a credere alle sue orecchie.
Stavolta fu la regia Rosecheena a rompere il silenzio «rimani pure tutto il tempo che vuoi, sei il benvenuto. Ti faremo preparare una stanza. Vegeta mostragli il palazzo e le sale di allenamento»
 
 
*
 
 
Minami dopo aver ricevuto ben due punizioni: una per lo scherzo a Zarbon e una per non aver mai detto nulla sui suoi poteri si avviò verso le sale di allenamento della terza classe dopo essersi cambiata. Ormai le ronzava in testa l’idea che il mostro che l’aveva avvelenata fosse stato nelle retrovie per un brutto tiro di Freezer. Era una sensazione, nulla di più, ma il suo istinto non l’aveva mai tradita, e nessuno le avrebbe levato della testa che Freezer stesse complottando qualcosa.
Il modo migliore per scoprirlo era spiarli, ma non poteva certo farlo lei direttamente. Doveva piazzare una microspia addosso a Dodoria che era l’unico rimasto nei paraggi e lei sapeva bene che doveva andare in terza classe per trovare quel materiale in modo non proprio legale. Sapeva già da chi andare, anche se non sarebbe stato facile convincerlo.
 
Entrò nella sala principale di allenamento e trovò subito il sayan che stava cercando. Era seduto su uno degli spalti sudato, i capelli lunghissimi arrivavano fino ai piedi.
«Radish» lo apostrofò lei.
Il sayan si girò «non sei morta nemmeno stavolta»
«sempre gentile vedo!»
«So già che sei venuta a chiedermi un favore, conosco la tua faccia e qualsiasi cosa sia, la mia risposta è no! Porti solo guai!»
«Eddai un favore piccolo piccolo»
«Ho detto di no!»
 
 
Vegeta e Grimmjow arrivarono in prossimità della sala di terza classe e quando Vegeta aprì la porta della palestra per mostrargliela si trovarono di fronte lo spettacolo più pietoso a cui potessero assistere: Minami avvinghiata alla gamba di un Sayan di terza classe dai capelli neri lunghissimi che cercava di scollarsela di dosso muovendo su e giù la gamba intanto che la principessa si esibiva in una finta piagnucolata rumorosa «RADISH TI PREEEEEEEEGO!!!! DAI!!!!!!! TI PROMETTO CHE TI SPAZZOLO I CAPELLI TUTTI GIORNI PER UN MESE INTERO!!!!!!!!!!!!!!! TI PREEEEEEEEGO!!!!!!»
Radish vedendo il principe dei Sayan camminò verso di lui trascinandosi dietro Minami saldamente aggrappata alla gamba «Vegeta, come diavolo faccio a scollarmela di dosso???»
«RADISH PERFAVOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOREEEEEEEEEEEEE!!!!»
«Minami…» provò ad ammonirla il fratello, ma lei non lo ascoltava nemmeno, continuando nella sua cantilena.
«E VA BENE! BASTA CHE TI LEVI!!!!!!» sbottò il sayan ormai esasperato.
Minami scatto in piedi come se fino a un secondo prima non fosse successo assolutamente nulla «grazie!» e fece per uscire ma il fratello la brancò per il retro della maglia tirandola verso di sé «non ti chiedo cosa hai in mente perché almeno poi posso dire di non sapere nulla, ma si può sapere perché diavolo devi sempre metterti le mie maglie???» era vero, Minami aveva indossato i pantaloni della battelsuit e poi aveva preso una maglia del fratello e aveva annodato la parte più abbondante su un fianco.
 
Grimmjow era esterrefatto. Non aveva parole per quello che aveva appena visto. Era inutile stare a pensarci tanto, quella ragazza era pazza, e la cosa più preoccupante è che lui si divertiva pure a vedere quella serie di cazzate una dietro l’altra. Non sapeva perché, se le avesse fatte qualcun altro probabilmente avrebbero iniziato a prudergli le mani. Invece sarà stato il modo, sarà stato perché dopo solo si e no un paio di giorni che la conosceva, reputava che quell’atteggiamento combinaguai fosse un modo per infrangere deliberatamente le regole e le si addicesse alla perfezione, la trovava interessante. E lui si sentiva più pazzo di lei a pensare a certe cose.
 
In quel momento sopraggiunse un altro sayan dai capelli a palma che diede una pacca sulla spalla a Minami con fare giocoso «Uuuurca Minami! devi proprio farmi vedere come hai fatto a congelare quell’affare!!!!»
«Heilà Kaharoth! Adesso quando mi rimetto per bene ti faccio vedere!» facendogli l’occhiolino.
«Ci conto eh! Stavolta che punizione tan dato per lo scherzo a Zarbon?»
«da domani inizio ad allenare i bambini!» dicendolo con un sorriso a trentadue denti che esprimeva felicità a non finire.
«tsk, solo tu potevi essere contenta di allenare un branco di mocciosi» gli disse il fratello scocciato.
«poi me ne hanno data…devo pulire il pavimento della palestra della prima classe per un mese»
Il sayan dai capelli a palma si mise a ridere e anche Grimmjow iniziò a ghignare e a prenderla in giro «due in un colpo solo, quasi quasi era meglio se rimanevi a Las Noches»
«già ma poi tu come facevi a venirti ad allenare con noi?» in un tono tra l’acido e il malizioso
«magari potevo trovare altro da fare» e l’allusione a lei era piuttosto chiara, tanto che iniziò ad arrossire.
In quel momento sopraggiunse un altro sayan anche lui con dai capelli a palma e con una vistosa cicatrice sul volto che prese da dietro le due teste di Radish e Kaharoth  e le fece cozzare una contro l’alta. «Piantatela di perdere tempo voi due, non avete ancora finito di allenarvi!»
«Si, Padre» rispose Kaharoth e si avviò con Radish e il padre sul campo della palestra.
 
Vegeta fu chiamato allo scuoter da Nappa e ordinò alla sorella di accompagnare l’arrancar a prendere una battelsuit. Così Minami si ritrovò ancora una volta sola con Grimmjow. Cominciava a non credere più tanto che qualcuno lassù le volesse bene…
«allora si può sapere cosa sei voluto rimanere qui a fare?» gli chiese la ragazza mentre lo accompagnava
«secondo te?»
«non ho capito se speri di combattere contro di me o se sei passato da maniaco a stolker!»
Grimmjow ghignò e poi le rispose con un sorriso malizioso «diciamo che non mi piace lasciare le cose a metà»
«non mi piace lasciare le cose a metà» facendogli il verso e sbuffando irritata.
Entrarono in una stanza piena di scaffali con battelsuit di diverse forme, misure e colori.
Minami prese maglia e pantaloni blu e una corazza bianca e glieli sbattè in mano «provateli»
«la corazza è piccola»
«si allarga! Ma sei scemo non hai mai visto che quando ci trasformiamo si allarga anche lei?»
«vuoi farmi vedere come metterla?»
«no arrangiati»
Grimmjow ghignò e si andò a provare la tenuta in una stanza a fianco uscendo cambiato poco dopo.
La battelsuit blu scuro si intonava perfettamente con i suoi capelli e occhi turchini e metteva in risalto il fisico muscoloso dell’arrancar, la corazza gli dava il tocco finale. Sembrava un vero sayan, capelli, occhi e rimasuglio di maschera a parte. E diciamolo, era figo da paura. Minami vedendolo uscire arrossì violentemente, cosa che non sfuggì al ragazzo.
«cos’è subisci il fascino della divisa?»
«ti piacerebbe!»
Grimmjow scattò e la sbattè contro il muro senza tante cerimonie «mi piacerebbe di più riprendere il discorso che abbiamo lasciato in sospeso l’ultima volta»
Minami cercò di divincolarsi dalla presa ferrea del ragazzo «non ho niente da dirti!»
«vedremo»
La inchiodò contro il muro tenendola con le braccia per le spalle e mordendole la base del collo.
«Smettila!» gli ordinò
In tutta risposta lui iniziò a torturarle il collo con lingua, muovendosi su e giù verticalmente con una studiata lentezza . Minami cercò di ribellarsi e con una mano cercò di spingere il viso dell’arrancar lontano dal suo collo. Grimmjow le afferrò la mano e si portò l’indice alle labbra posando un tenue bacio su di esso. Minami si sentì avvampare, ma non solo il viso, tutto il corpo sembrò infuocarsi dopo quel semplice gesto.
Grimmjow sorrise sornione. Iniziò a passare la punta della lingua sul polpastrello per poi passare a baciare il dito medio e ritornare a succhiare lievemente l’indice. La ragazza gemette.
Non era possibile. Sentiva di non capire più nulla. Possibile che riuscisse a farle un effetto del genere. Eppure trovava ogni singola carezza, ogni gesto, ogni bacio sempre più bollente, sempre più sensuale, sempre più terribilmente attraente.
Grimmjow la guardò negli occhi con una strana luce. La ragazza aveva il fiato corto, era rossa in viso. La trovava terribilmente bella. Quegli occhi tra il desideroso e l’irritato, le guance imporporate e le labbra semi dischiuse. Non vedeva l’ora di farla sua, di poter assaporare appieno il suo corpo e godere di ogni suo gemito, ma prima lei doveva cedere.
Sempre tenendole la mano tornò a baciarle il collo dalla base fino al mento. La guardò di nuovo negli occhi e senza pensarci sue due volte premette le sue labbra contro quelle della ragazza.
Minami sgranò gli occhi. Le labbra di lui premevano bollenti e prepotenti contro quelle della ragazza. Un turbinio di emozioni si scatenò da quel bacio. Rabbia, gioia, risentimento, incredulità, desiderio.
 Grimmjow si staccò con aria soddisfatta. Guardando Minami capì di aver ottenuto il suo scopo: instillare il lei il desiderio di lui. Era visibilmente incredula e frastornata ma mentre si staccava malvolentieri dalle morbide labbra della ragazza aveva capito che lei di quel bacio ne voleva ancora.
«la prossima volta sarai tu a volerlo» disse uscendo dalla porta lasciando Minami sola con i suoi contrastanti pensieri.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: goccia_chan